A cosa serve andare a votare per i referendum? Inizialmente ci credevo, ma poi come al solito mi sono informato, è solo una presa per il culo, gli italiani sono tra i migliori a farsi prendere per il culo e sopportare.
Scrivete su google “referendum presa in giro o per il culo” e leggete
http://paolofranceschetti.blogspot.com/2011/06/la-presa-per-il-culo-del-referendum.html, fonte di quello che incollo sotto, ma leggetevi bene tutto l’articolo, che anche http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8401 ha pubblicato.
Due giorni fa ho visto anche due video di diversi minuti, su youtube, perciò a che serve andare a votare e per quale motivo abbiamo creduto di poter veramente fare quello che è meglio per noi? Faranno sempre e solo quello che a loro conviene, la politica è un insieme di affari e interessi personali. Oramai il cittadino non ha più nessun potere e nessun valore, e come dice Barnard, la cosa più vergognosa è che non siamo nemmeno più capaci di ribellarci.
L’unico referendum ammesso da noi è quindi quello abrogativo la cui utilità funzionale e strutturale, avendo cura di leggere la normativa vigente in una chiave costituzionalmente orientata, può essere sintetizzata come segue: non serve a un beneamato cazzo.
Infatti una volta abrogata la legge, il parlamento può sempre approvarne una non identica, ma di contenuto simile.
Infatti una volta abrogata la legge, il parlamento può sempre approvarne una non identica, ma di contenuto simile.
Nel 1993 è stato abolito il finanziamento pubblico ai partiti. Il parlamento non ha battuto ciglio, e ha varato – nello stesso anno (non dopo 50 anni, o 50 mesi) - una legge per il “rimborso elettorale ai partiti”.
Nel 1987 viene abrogata la norma che limitava la responsabilità dei magistrati. Nel 1988 (quindi dopo un anno, non dopo 100 anni o 100 mesi) viene varata una legge che limita la responsabilità del magistrato ai soli casi di dolo o colpa grave; legge che peraltro nei fatti non viene mai applicata, in quanto non si ha, a memoria d’uomo, un caso di magistrato condannato per avere fatto un torto ad un cittadino.
Nel 1995 venne abrogata la norma che faceva della Rai un servizio pubblico. Ma la Rai continua imperterrita e far pagare il canone ai cittadini.
Nel 1987 viene abrogata la norma che limitava la responsabilità dei magistrati. Nel 1988 (quindi dopo un anno, non dopo 100 anni o 100 mesi) viene varata una legge che limita la responsabilità del magistrato ai soli casi di dolo o colpa grave; legge che peraltro nei fatti non viene mai applicata, in quanto non si ha, a memoria d’uomo, un caso di magistrato condannato per avere fatto un torto ad un cittadino.
Nel 1995 venne abrogata la norma che faceva della Rai un servizio pubblico. Ma la Rai continua imperterrita e far pagare il canone ai cittadini.
2 commenti:
Mi spiace ma NON sono ASSOLUTAMENTE daccordo:
Solouno sprovveduto penserebbe che un referendum abrogativo *NON supportato dai partiti* possa avere un valore risolutivo e solo uno sciocco può continuare a crederlo anche dopo che glielo abbiamo spiegato.
Però ha molti altri valori:
Culturale perchè riporta inevidenza il tema della democrazia Diretta e dei limiti neglistrumenti che abbiamo a disposizione oltre che sulle questioni in oggetto (Nucleare, Acqua pubblica, legittimo Impedimento), aggregante perchè ha riportato la gente verso la partecipazione e l'ha aggregata su delle idee e su dei progetti; politico perchè raccogliendo consenso determina quanto i promotori rappresentano la volontà della popolazione. E già questo NON è stato poco.
Andando nello specifico dei quesiti il bilancio è complessivamente positivo:
Il Nucleare è stato quanomeno fermato e le rinnovabili hanno piu' spazio per svilupparsi e diffondersi, molto rimane ancora da fare ma è un altro paio di maniche
Il Legittimo impedimentoèstato abrogato e quindi la volontà della popolazione è stata chiaramente eseguita.
I quesiti sull' acqua pubblica erano i piu' diffcicili nella loro attuazione perchè molto della loro effettiva applicazione pratica è demandato alle *autonomie locali*, regioni e comuni in particolare; nonostante quindi il risultato effettivo sia nella pratica disatteso, tuttavia ci fornisce comunque delle armi in piu' per continuare la battaglia: la certificazione scientifica della volontà di popolo e la LEGGE: qualsiasi azione tesa all' obblligo delrispetto dell' esito referendario è ora molto piu' *PROTETTA*dalle leggi: quindi possiamo fare esposti, ricorsi al tar denunce e autoriduzioni con la legge dalla nostra parte: ora POSSIAMO far raduni di piazza ed altre azioni certi di avere la ragione dalla nostra parte, legalmente certificata. Non è tutto ma Non è poco!
NON è ne poteva essere la soluzione definitiva ma alla fine complessivamente ne è valsa la pena.
Il Legittimo impedimentoèstato abrogato e quindi la volontà della popolazione è stata chiaramente eseguita.
VA BENE, è stato abrogato, ma la legge ha fatto il suo corso? No, uguale a prima. Autonomia locale? Si, sul decidere la quota IRPEF o IMU.
Ognuno è libero di rispettare e idee altrui ma se credi che le cose cambieranno in questo modo penso che siamo lontani, e probabilmente non ho ragione, credere di combattere con la burocrazia chi l'ha inventata però, e sopratutto usare la legge per difendersi quando è cosa a ricchi ... mi lascia perlomeno dei grandi dubbi
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