"THE END"

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venerdì 10 giugno 2011

Il libero arbitrio esiste? Imparare dalla vita è possibile, è utile o tutto si riduce a.....

Arthur Schopenhauer diceva: “Dobbiamo vivere questa nostra esistenza per imparare quello che in nessun altro modo potevamo imparare”.

Ma Io invece rifletto e scrivo:

Noi nella vita cosa impariamo alla fine? Io sono del parere che una vita non dedita alla conoscenza è una vita inutile, sprecata, Socrate diceva questo. In effetti mi piace da morire apprendere, conoscere, di natura sono curioso. Ma alla fine cosa apprendiamo noi dall’esistenza? A volte nella mia testa penso che non abbiamo proprio imparato niente. Abbiamo solo vissuto, provato esperienze, sofferto, amato, ci siamo odiati, ci siamo amati, ma anche il “conosci te stesso” proclamato dall’oracolo di Delfi è un dubbio. Cosa si può apprendere di se stessi e della vita quando tutto è in continua mutazione? Quando tutto è in continua evoluzione, quello che ieri eravamo certi di sapere, oggi non lo siamo più, poiché la verità è un attimo, quello che crediamo certo, reale, in questo momento, di sicuro nei prossimi anni o addirittura minuti, non lo sarà più: niente è vero se non è vero il suo contrario, a questa affermazione, riflettete, si può dire che non è reale? No, allora abbiamo delle certezze, delle colonne su cui basare i nostri ideali…ma molto spesso penso, di tutto quello che ho letto, provato e imparato dalle esperienze vissute, a cosa servirà quando tutto sarà spento, finito, quando morirò e non ci sarà più nulla di quello che oggi conosco? Sarebbero utili gli insegnamenti della vita se fossimo certi di ritornare a vivere un esistenza simile a questa, cito Platone che affermava: “I politici dovrebbero approvare delle leggi e poi ritornare su questo pianeta a subirle, gli ordinamenti giudiziari da loro emessi, così solo si avrebbe un mondo perfetto”.  Se questo accadesse tutto avrebbe un senso, ritornare e provare quello che agli altri abbiamo fatto, sapete Bush quante volte dovrebbe nascere e vedere suoi parenti uccisi dai missili intelligenti, o lui  stesso essere ucciso, o peggio ancora reso invalido da bambino, ma la certezza di ciò non l’abbiamo. Non abbiamo molte certezze oltre alla morte, al fatto che tutto inizia e tutto finisce, ogni cosa esistente è in continua evoluzione, anche noi stessi, quello che siamo oggi domani non lo saremo. Prendendo in considerazione questo mi viene da pensare che noi abbiamo solo la possibilità di vivere, provare e RECITARE la parte che il destino ha predestinato per noi, guerrieri venuti dalla luce per eseguire il loro sorte, che a sua volta si incrocerà con altri, un incrocio di destini in una strana storia. C’è chi afferma che la storia la facciamo noi, non esiste la sorte, esisterebbero solo le conseguenze delle nostre azioni, tutto cioè sarebbe in mano nostra; bene dico io, potrebbe anche essere, ma se io nasco in Nigeria oppure in Svezia, come possiamo affermare che non esiste una storia già scritta? Se avessi in mano il potere di gestire e guidare la mia vita in assoluto, allora sceglierei ‘dove’ e da ‘chi’ nascere, visto che sia nella nascita che nella morte, i due pilastri della nostra vita, non abbiamo nessuna scelta, perché la dovremo avere su tutto il resto? Ho visto troppe volte con i miei occhi la provvidenza agire, come la sfiga che colpisce persone e in un solo colpo gli toglie tutto quello che più amavano: Lo hanno scelto loro? No, impossibile! Allora torniamo a dire che nel corso della nostra esistenza ci modifichiamo continuamente da eventi che ci colpiscono, ma su questi eventi noi non abbiamo nessun potere, quindi affermo che noi diventiamo quello che dovevamo diventare, noi facciamo “solo” quello che avevamo il compito di fare, dopo tanti sbagli impariamo, ma gli sbagli che si possono commettere in una vita intera direi che sono pressoché infiniti e basta solo che a un bivio della vita si prenda una direzione invece che un'altra per avere delle conseguenze completamente differenti. Certo noi siamo libere di fare ciò che vogliamo, ma siamo liberi di desiderare quello che vogliamo? Non è forse il nostro carattere a portarci in determinate direzioni? Io ritorno alla mia idea, siamo solo attori di passaggio nel più vasto palcoscenico mai visto, possiamo godere della parte a noi assegnata, possiamo vivere e provare tutto quello che le opportunità ci offrono, ma il libero arbitrio non esiste, per essere liberi davvero dovremo aver la libertà di scelta su ogni singolo evento della nostra vita, ma lo sappiamo tutti che questo è impossibile, quando ti muore un caro, quando ti capita un incidente o ti capita una situazione che mai avresti pensato, lo hai forse scelto? Ma soprattutto, a noi nel cervello nascono improvvisamente dei pensieri, la nostra mente pensa per tutti i secondi che viviamo, ma a volte ci vengono in testa idee che cambiano completamente il corso della nostra realtà: “Il giorno che sapremo da dove arrivano questi concetti, queste idee, allora sapremo chi siamo veramente”
Un po’ di smarrimento regna sulla nostra esistenza, confusione, insicurezza e dubbi, un infinità di dubbi. Chi siamo? Da dove veniamo e cosa ci veniamo a fare in queste realtà che un giorno sfumerà nel nulla, come dal nulla è apparsa? Non è già questa una magia? Il mago che estrae il coniglio dal cappello, “il mondo di Sofia”, stupendo libro che ho avuto la fortuna di poterlo leggere più volte.  Un abbraccio a tutti

Dioniso777

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