"THE END"

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giovedì 20 febbraio 2014

Scismi e scissioni tra paradigmi dominanti ed emergenti. Una prospettiva junghiana.

Tricefalus versus Serpens Quadricornutus: ossia la Trinità verso l'antiTrinità, visione giudaico-cristiana contro paganesimo-ellenistico e mondo antico-classico. Questo scisma che si ripropone nell'hybris così come nella teoria-clinica introduce la lotta contro la secolarizzazione e la secolarizzazione stessa come pervenuta contrapposizione tra spirito moderno e classico, tra coscienza dominante ed anticonvenzionalità o potremmo dire tra modello dominante e paradigma ubiquo, in tal senso tra mainstream psicodiagnostico ed approccio alternativo alla psicosi, dove tra i paradigmi clinici rileveremo l'alchimia quale matrice diagnostica per approfondire l'interiore lotta tra il Tre ed il Quattro, la loro scissione e ricomposizione quali opposti psichici.
La contrapposizione oriente ed occidente, ebraismo e componente giudaico-cristiana o docetismo ed ortodossia rileva il suo scisma interno tra il regno del princeps huius mundi e la visione del mondo antico che comunemente definiamo pagana. Ma se la crocifissione o l'interna "cristificazione" (Il Libro Rosso) getta luce su ciò che Hillman considera la croce dell'anima, il ritorno ad una instauratio Christi deve essere per forza o per fede psicologica, quel ritorno alla visione paleocristiana o direi gnostica come prepotente ritorno al mondo degli antenati. Dove i paradigmi urtano con l'analogia di un tertium, cioè con l'inclinazione di un dogma rivelato, la luce moderna è alle porte quale figlio et filioque pretendendo l'emancipazione diretta dal regno del padre, stravolgendo i dogmi e la dominante collettiva sostenuta dai vecchi codici dominanti. Uno stravolgimento che come rileva Erich Neumann (1949) si costituisce nell'individuo stesso. Che rientri nel genio di un Cristo o nel contromovimento riformista di un santo quale Gioacchino da Fiore e l'ordine degli Spiritualia, questa componente vige quell'autoctona rivelazione del mondo degli antichi per proporsi nel gettito della fede e di una lux moderna all'interno di un caos di scismi. E dalla componente scismatica si fonda l'individuo stesso che nella bidimensionalità di una forza mediatrice regga le sorti del gioco, la presa di coscienza e la lotta contro il regno dei padri, per instaurare la croce nell'avvento del Judex mundi libero dalla presa di un auctor rerum, il padre onnipotente. Questa separazione che fu più precipuamente attuata da Lucifero, dall'angelo del signore getta nell'ambito della lux moderna che è in Cristo quel processo di compensazione che fu l'emersione del mondo classico destituito a ragion pagana. Come artefice della classicità C.G. Jung riportò in vita lalux moderna degli antichi ricongiungendola attraverso la tensione di logos al verbo giudaico-cristiano, demistificando così tutta una serie di parametri dionisiaci che l'ordinaria scienza e psichiatria definivano psicosi (Bleuler) e riconducendola in via etiogenetica a quel paradigma haeckeliano della filogenesi umana le cui evidenti tracce dell'inconscio collettivo Jung importò nella psicoanalisi.

Nel paradigma obsoleto della realtà moderna il lumen novum che illumina la psicosi è quel sentimento di scissione e di congiunzione che nei misteri della coniunctio si riverberavano nel pensiero antico. All'origine quindi del disordine e del disturbo psicotico c'è quell'elemento fusionale del pensiero classico, della compulsione dionisiaca e della tribolazione cristiana che viene rimessa dal paziente al medico per Deo Concedente. Sull'analista viene proiettato quindi un archetipo del Salvator che l'alchimia riconduceva per ordine al filius macrocosmi, al Redemptor. Questa omousiatra paziente ed analista che si fonda nel transfert e nel controtransfert propone tutta una serie di costellazioni complessuali che individuano l'anima del dialogo e dell'interazione dinamica tra i soggetti. Quantunque viga un dominio collettivo, il paradigma emergente vedrà quella presa in atto del modello di per sé prometeico eretto al giudizio degli dèi e dei demoni, in altre parole un tertium non datur che armonizzi e relativizzi quella sintesi insperata tra apollineo e dionisiaco.

E’ così che Jung allineò e fondò il back to basics alla moderna psicologia del profondo rinnovando le radici dei precursori che nell'istanza della hybris guardavano non tanto al diletto filosofico di una pragmatica empirica quanto al sacrificium che questa esigeva all'interno della logica terrena e della dominante monistica e materialistica all'intervento rivoluzionario di un qualsiasi paradigma emergente che fondi l'ordine del tre, della trinità come un Cristo e che la superi nel Quattro empirico di un lumen luminum. La caduta dell'angelo di nome Lucifero il cui portato di religione e di misteri antichi riverberava il prepotente ritorno di una visione che nello spirito degli antichi fu l'antico serpente, il Serpens Quadricornutus, avvolgeva i misteri dell'alchimia e della grecità ellenistica, per inoltrarsi così in una psiche creativa che in tempi moderni e non sospetti in una scissione e contrapposizione di paradigmi teoretici ed epistemologici nonché storici sarebbe intesa come malata perché riverbero pulsionale di istanze arcaiche e misteri magico-religiosi. Se haeckelianamente la scissione si fonda nella stessa filogenesi dell'umanità e nella stessa traversata eroica verso l'individuazione, la psiche malata avverte l'interno conflitto ontologico per poi ristabilire da quello splitting e da quella separazione patologica la spinta pulsionale verso ciò che l'alchimia definiva essere una ricomposizione degli opposti. Questa quaternità che si costella nella centralità del viene ad incoraggiare il processo di guarigione e di integrazione che nel disturbo psicopatologico investe tutta una serie di conflitti che muovono in direzione teleologica e riparativa come hanno rilevato Jung e la Klein.
La sintesi del Tre e del Quattro, si costituisce oltre ad essere un problema specificatamente morale, dogma dell'alchimia fondante sull'auto-superamento di quel pensiero uno e trino che per unidirezionalità guardava ad un solo paradigma escludendo e reprimendo l'altro. Laddove un sistema compensatorio escluda l'altro, l'equilibrium deve rifondarsi su di un back to basics, su una visione che ripercorri l'antico sentiero degli antenati o che ostenti la minaccia del collettivo (Neumann 1949) privilegiandosi di un'antica technèper desecolarizzare l'occhio postmoderno ed implementare la visione radicalizzante ed archetipica dell'umanità.

Diego Pignatelli Spinazzola

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Riferimenti
C.G. Jung, (1942/1958) Psicologia e religione: Saggio d’interpretazione psicologica del dogma della Trinità, Bollati Boringhieri, Torino, 2013 - Il problema del del Quattro (1942/1958) par. 5, pp. 158-172).
C.G. Jung, (1944) Psicologia e alchimia in Opere Vol. 12, Bollati Boringhieri, Torino, 2006.
C.G. Jung, (1951)Aion: Ricerche sul simbolismo del Sé, in Opere Vol. 9**, Bollati Boringhieri, Torino, 2005.
C.G. Jung, Opere Vol. 14 (1955/56)/ Mysterium coniunctionis., Curato da: Massimello M. A., Editore: Bollati Boringhieri., Collana: Gli archi 19, Torino, 2008.
C.G.Jung , The Red Book, a cura e con introduzione di S. Shamdasani, Norton, New York/London, 2009 (tr. it. Il Libro Rosso, a cura e con introduzione di S. Shamdasani, BollatiBoringhieri, Torino, 2010).
E. Neumann,(1949) Storia delle Origini della Coscienza, Astrolabio-Ubaldini, Roma, 1978.
E. Neumann,(1956) La Grande Madre: fenomenologia delle configurazioni femminili dell’inconscio, Astrolabio-Ubaldini, Roma, 1981.
www.riflessioni.it

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