“Natura!”.“Da essa siamo circondati e avvinti, né ci è dato
uscirne e penetrarvi più a fondo. Senza farsi pregare e senza farsi avvertire,
ci rapisce nel vortice della sua danza e si lascia andare con noi, finché siamo
stanchi e le cadiamo nelle braccia. Crea eternamente nuove forme ciò che è qui
non era mai stato, ciò che era non ritorna, tutto è nuovo e tuttavia sempre
antico. Viviamo nel suo seno e le siamo estranei. Parla incessantemente con noi
e non ci rivela il suo segreto. Costantemente operiamo su di essa e tuttavia
non abbiamo alcun potere sulla natura. Sembra che abbia puntato tutto sull’individualità
eppure niente le importa degli individui. Costruisce sempre e sempre distrugge
e la sua officina è inaccessibile. In essa è eterna vita, divenire e moto e
tuttavia non progredisce. Si trasforma eternamente e non vi è momento di quiete.
Il suo spettacolo è sempre nuovo perché essa crea sempre nuovi spettatori. La
vita è la sua invenzione più bella e la morte è il suo artificio per avere
molta vita. Essa avvolge l’uomo nell’oscurità e lo sprona eternamente verso la
luce. Non conosce né passato né futuro. Il presente è la sua eternità.
Goethe
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