"THE END"

"THE END"
http://www.romafaschifo.com

giovedì 23 giugno 2011

Da dove provengono i miei pensieri

E’ da una vita che mi chiedo:”Da dove provengono i miei pensieri”, se sapessimo questo credo che avremo scoperto il senso della vita.

Vedete, spesso rifletto, e vedo nel mondo la voglia di soffrire, di far soffrire, l’odio che permea il mondo, quell’odio che lo puoi sentire nell’aria, quella divisione che abbiamo tra di noi che ci rende nemici l’uno dell’altro senza nemmeno saperne il vero motivo, o meglio la motivazione c’è, ma è solo illusione. Leggo molto, mi informo, cerco di capire perché le persone soffrano ma non facciano niente per vivere meglio. Siamo o non siamo noi i padroni della nostra mente a questo punto?
Poiché se Io davvero sono consapevole di essere e pretendo da questa vita, da questo mondo splendido (che stiamo riducendo a una montagna di cemento e spazzatura), bene, sarebbe normale che voglia per forza essere sereno, felice, fiero di vivere la vita che vivo. Non mi sembra però guardandomi attorno e parlando con le persone di sentire almeno soddisfazione, almeno questa, in quello che fanno, si molti sorrisi, molta ipocrisia, ma se scavi con semplici domande da bambino, scopri che non è la loro essenza, la facciata che ti mostrano, è l’opposto di quello che hanno dentro. La nostra è l’epoca dell’Ipocrisia. Ieri ho visto la prima ora del film documentario “LoSfidante”, lo guarderò a pezzi per forza, dura quasi quattro ore, ma ho trascritto in questo articolo delle frasi, pensieri che provengono da popolazioni antiche e da gente dei nostri giorni, teorie che spiegherebbero il motivo per cui la nostra intelligenza, la nostra splendida mente ci spinga a rendere la vita su questo meraviglioso pianeta un inferno. Buona lettura, leggete, ne vale la pena,è molto interessante, e in fondo, non sono poi teorie così assurde se riflettiamo e prendiamo un po’ di consapevolezza di chi e cosa siamo.


Non essere capaci di smettere di pensare è un afflizione terribile, ma non ce ne rendiamo conto perché quasi tutti ne soffrono, per cui è considerato normale. Eckhart Toller
Gli antichi sciamani lo chiamavano il silenzio interiore, perché è uno stato in cui la percezione non dipende dai sensi, ma da un'altra facoltà dell’essere umano, la facoltà che lo rende un essere magico, la facoltà che è stata depotenziata, non dall’essere umano stesso, ma da qualche influenza estranea. Carlos Castaneda

Può la mente pensare di non pensare? No.  

1)La vostra mente non è sotto il vostro controllo
2)Esiste qualcosa in voi, che non è la vostra mente, che articola pensieri inutili,confusi, inarrestabili

Ma chi siete voi, perché la vostra mente che pensa è fuori controllo? Da dove provengono i vostri pensieri e le vostre azioni?
Noi parliamo incessantemente a noi stessi del nostro mondo, ed è proprio grazie a questo dialogo interiore, che lo preserviamo, lo rinnoviamo gli infondiamo vita, energia. E’ mentre parliamo a noi stessi che scegliamo le nostre strade, e così ripetiamo le stesse scelte e le stesse strade sino al giorno della Morte, perché fino a quel giorno continuiamo a ripeterci le stesse cose. John Michael Abelar

 E così il qui e ora, la cosa più preziosa della nostra vita, il presente, viene ignorato, questa è la mancanza di consapevolezza, questo è quello che ci ha portato a quello che siamo diventati, ingabbiati in una storia che definiamo normale solo per il motivo che miliardi di esseri umano lo fanno, in questo modo veniamo tenuti in scacco, in uno stato inconsapevole e identificato con costruzioni mentali irreali.

Ecco  uno sciamano dei Toltechi cosa dice:Nella nostra mente creiamo il giudice, una parte di noi che giudica costantemente tutto ciò che facciamo o non facciamo, tutte le emozione che proviamo o non proviamo. Normalmente il giudice ci trova colpevoli e pensiamo di doverci punire, la parte della mente che sente il giudizio e sente il bisogno della punizione è la Vittima. La vittima è quella parte di noi che dice povero me, non sono abbastanza bravo, forte, intelligente, come faro? Come posso anche solo provare? “. Il giudice e la vittima reggono la loro esistenza sul nostro sistema di credenze, cioè su ciò che crediamo e su ciò che non crediamo, un sistema che c’è stato instillato nella nostra mente fin da bambini, quando credevamo a tutto quello che gli adulti ci dicevano.
I Toltechi chiamano questo meccanismo Giudice-Vittima-Sistema di credenze con il nome di parassita. La mente umana è malata a causa di un parassita che le ruba l’energia vitale e la gioia. Il parassita si trasmette come un virus, dai nonni ai genitori per arrivare fino a noi che a nostra volta lo passiamo ai nostri figli, il suo cibo sono le emozioni negative che provengono dalla paura. Il parassita è un essere costituito di energia emozionale, e si tratta di un essere vivo, sopravvive alle emozioni negative e si nutre di sofferenza. Il parassita, un entità che vive e si alimenta a spese di un'altra, senza dare niente in cambio.

Carlos Castaneda scrive nei suoi libri: “Gli sciamani dell’antico Messico scoprirono qualcosa di trascendentale, scoprirono che abbiamo un compagno che resta con noi per tutta la vita, è un Predatore che emerge dalle profondità del cosmo, (aggiungo Io, in una realtà dove vediamo nemmeno il 5% delle onde elettromagnetiche che formano il tutto, e sentiamo una minima parte di ciò che esiste, come possiamo dire di conoscere il mondo?), e assume il dominio della nostra vita e noi siamo suoi prigionieri, se protestiamo soffoca le nostre proteste, se tentiamo di agire in modo indipendente, non ce lo permette. Il Predatore ha preso il sopravvento su di noi perché siamo il suo cibo, la sua fonte di sostentamento. E’ stato il predatore a instillarci i sistemi di credenze, il concetto di bene e male, le consuetudini sociali. E’ stato lui a definire le nostre speranze e aspettative,  nonché i sogni di successo e i parametri del fallimento, ci ha dato avidità e desiderio smodato e codardia. Ci ha resi abitudinari, centrati nell’ego e inclini all’autocompiacimento. Facendo leva sul nostro egocentrismo, l’unico aspetto consapevole rimastoci, il predatore crea fiammate di consapevolezza e poi procede spietatamente a consumare. Il Predatore ci da problemi futili per forzare tali fiammate a emergere, e in questo modo ci fa sopravvivere per continuare a nutrirsi della nostra energia delle nostre pseudo preoccupazioni. Gli antichi sciamani vedevano il predatore, lo chiamavano il “volador”, quello che vola perché si muove a balzi nell’aria, non è un bello spettacolo, è un ombra nera di un oscurità impenetrabile che salta nell’aria e poi atterra.  Da “Il lato attivo dell’infinito”, Castaneda.

Il dolore accumulato nel vostro corpo è un campo di energia negativa che occupa il corpo e la mente. Se lo considerate un entità invisibile a sé stante vi avvicinate molto alla verità. Si tratta del corpo di dolore emozionale. State in guardia per scoprire eventuali segni di infelicità in voi, sotto qualunque forma, può essere il corpo di dolore che è sveglio. Può assumere la forma di irritazione, impazienza, malinconia, desiderio di offendere, collera, furore, depressione, necessità di avere qualche dramma nei rapporti personali, e così via. Il corpo di dolore vuole sopravvivere al pari di ogni altra entità esistente e può sopravvivere soltanto se vi induce a edificarvi inconsapevolmente con esso. Allora può impadronirsi di voi, diventare voi e vivere attraverso voi, deve alimentarsi tramite voi, siete il suo cibo. Si nutrirà di ogni esperienza che entra in risonanza con il suo stesso tipo di energia, ogni cosa che crei dolore sotto qualunque forma: collera, capacità distruttiva, odio, afflizione, dramma emozionale, violenza, perfino malattie. Il dolore può alimentarsi soltanto di dolore e una volta che il corpo di dolore si è impadronito di voi, necessitate di altro dolore e diventate vittime o persecutori. La sua sopravvivenza dipende dalla vostra identificazione inconsapevole con esso, nonché dalla vostra paura inconsapevole di affrontare il dolore che vive in voi. Eckhart Tolle,” il potere di adesso”


Io ho seguito diverse conferenze di Corrado Malanga,Ricercatore e docente di Chimica Organica presso l’Università di Pisa dal 1983, egli si interessa dell'esplorazione nel campo degli oggetti volanti non identificati per oltre quarant'anni, durante i quali dapprima organizza la ricerca per il Centro Ufologico Nazionale (CUN) in qualità di responsabile del Comitato Tecnico Scientifico, e poi si stacca e fonda il Gruppo Stargate Toscana.Le sue teorie sul parassita, che in questo caso sarebbe un extraterrestre, nonostante possano sembrare strampalate, darebbero la risposta a molti quesiti irrisolti. Per esempio,Io non ho mai visto un UFO, ma ho conosciuto gente che li ha visti, non posso essere certo che esistano, ma come mai per secoli abbiamo vissuto in un modo e negli ultimi cento anni abbiamo fatto un passo così avanti, non vi sembra strano, non vi sembra che una spinta l’abbiamo ricevuta? Ma guarda a caso anche qui si parla di parassiti, in fondo esiste una specie vivente che non abbia parassiti? E noi uomini perché dovremo esserne esenti da questo?      

  PS: Guardate, non si può essere certi di nulla nella vita, ma le risposte ai nostri comportamenti quotidiani non ci sono, ci comportiamo e viviamo il mondo da schizofrenici, siamo psicotici, non c’è niente di normale, di accettabile nella realtà che ci circonda, ve ne rendete conto? E come mai tutto si ripete e non abbiamo imparato nulla dalla storia? Vero, si parla di Nuovo Ordine Mondiale, ma se il nostro stile di vita cambiasse da domani, il NWO andrebbe a fallire, per esistere ha bisogno della nostra partecipazione, o sbaglio?

Dioniso777

5 commenti:

Zret ha detto...

Come uscirne?

*Dioniso*777* ha detto...

Domanda giusta, prendendo coscienza di quello che siamo e vivere "come noi" vogliamo, avere il coraggio di fermare tutto. Voglio vedere senza la nostra partecipazione cosa farebbero.

Sai cos'è purtroppo, L'Educazione, La Religione, servono a forgiare schiavi, e purtroppo come nel mito della caverna di Platone, solo uno esce verso la luce, gli altri considerano normale vivere incatenati e al buio. Se l'esempio calzava 2500 anni fa, calza a pennello anche oggi.

Anonimo ha detto...

Egr.Dioniso777,
alla sua domanda R.Steiner propone la risposta nella sua antroposofia, ma noto che non rientra nelle sue letture o frequentazioni altre.

Prima di me ho letto un commento firmato Zret,
questo signore non conosce le buone maniere, t'invita al suo desco quando stai per affondare il cucchiaio sulla pietanza ti sottrae il piatto.
Mi auguro che lei non adotti tale "ospitalità", diversamente me lo partecipi immediatamente che vedrò di destinare le mie energie a cose diverse.
A rileggerla,
Giorgio Andretta

*Dioniso*777* ha detto...

Animono, ciao, e per favore io non sono ne egregio, ne un signore, sono solo un essere umano, con le conseguenze che ne comporta.
Steiner, ne ho sentito molto parlare e ho preso qualche ebook, e davvero penso che devo iniziarlo a leggere. I Libri sono: R.Steiner - La filosofia della libertà-R.Steiner - Cristo e l'anima umana-R.Steiner - L'enigma dell'uomo-R.Steiner - Da Gesu a Cristo-Steiner - INFLUSSI LUCIFERICI, ARIMANICI, ASURICI-R.Steiner - Come si giunge alla visione del mondo spirituale-
Quale mi consiglieresti per partire con questo autore?
Grazie per la lettura

PS:Non considero le buone maniere una dote degli uomini :-)

Anonimo ha detto...

Per me tutti sono signori ed egregi fino a prova contraria.
Ritengo tutti impegnativi i testi da lei indicati, come primo approccio dovrebbe lasciarsi guidare dal suo angelo nella scelta e quindi interrogarlo.
Tra quelli da lei indicati non scorgo la "Scienza occulta" da cui inizierei per entrare nella semantica antroposofica, successivamente affronterei delle raccolte ridotte delle conferenze tenute dal buon Rodolfo ed avanti m'impegnerei nello studio della "Filosofia della libertà", diversamente temo un rigetto.
Inizi e poi ci aggiorneremo, per intanto buona lettura.
Giorgio Andretta

LKWTHIN

altri da leggere

LINK NEOEPI

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...