"THE END"

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martedì 26 aprile 2011

I paesi più felici del mondo


Forbes ha pubblicato il risultato di una ricerca Gallup sui paesi più felici del mondo. I cinque Paesi più felici sono, secondo questa ricerca Danimarca, Finlandia, Norvegia, Svezia e Paesi Bassi.
Si trovano tutti nell'area settentrionale del continente europeo e sono tutti molto ricchi. Questo sicuramente perché la felicità è legata alla ricchezza economica. Secondo Jim Harter, ricercatore della Gallup, ciò accade, probabilmente, perché i bisogni primari dei cittadini sono soddisfatti a un livello superiore rispetto a quanto avviene negli altri Paesi. Misurare la felicità non è facile. Tra il 2005 e il 2009, i ricercatori hanno proposto un questionario a migliaia di persone in 155 Paesi per misurare due tipi di benessere: innanzitutto, hanno posto agli intervistati domande su diversi argomenti per conoscere quanto fossero soddisfatti della loro vita, quindi hanno posto loro le stesse domande chiedendo di valutare il loro stato d'animo del giorno precedente per questi stessi argomenti. Le risposte ottenute hanno permesso di valutare "le esperienze quotidiane" degli intervistati, i soggetti che hanno dato punteggi elevati sono stati qualificati come "sereni". 



La percentuale degli individui sereni di ogni Paese ha determinato la posizione del Paese all'interno della classifica. E' evidente che i soldi fanno un certo tipo di felicità. La Danimarca, infatti,il Paese più felice del mondo, nel 2009 aveva un PIL pro capite di 27.000 euro. Questo dato è più alto di quello ottenuto da 196 dei 227 Paesi analizzati. Ma sono anche altri i fattori che determinano la felicità, la felicità di tutti i giorni è probabilmente collegata alla soddisfazione di altre esigenze psicologiche e sociali che è impossibile da comprare con un assegno o con una carta di credito. Infatti il Costa Rica è risultato essere il sesto Stato più felice del Mondo, il primo del continente americano, battendo altri Paesi più ricchi, compresi gli Stati Uniti. "Il Costa Rica ha ottenuto un punteggio molto alto per la serenità sociale e psicologica", spiega Harter. "Quasi sicuramente è una situazione comune in tutte quelle società in cui i rapporti umani sono più sviluppati e sono considerati importanti, più dei soldi. E L'Italia? E' al 69° posto, mentre la Spagna, che, a detta dei nostri media, vive povera, assillata dalla crisi e travolta dal tracollo finanziario è al 17°

qui apro la parentesi - Voglio sottolineare che per due anni ho vissuto in giro e un anno in Spagna, Barcellona e non solo, e di questi due anni ho il ricordo di un tempo bellissimo della mia esistenza. Sono tornato in Italia e chi mi conosceva subito ha riscontrato in me un umore "ottimo", ero felice anche se non avevo nulla si può dire. Ma poi mi sono ritrovato nella deprimente vita italiana, quanti sorrisi in meno camminando per strada, quanta poca tolleranza nei confronti dei "diversi", quanta poca sicurezza nella nostre metropoli, quanta sporcizia per le strade...insomma solo andando all'estero ti puoi rendere conto di quanto schifo faccia la nostra "cara" Italia. Un dubbio mi perseguita da sempre: "La fottuta chiesa quanto ha colpa in tutto ciò?". Oppressori sono, delle idee, del lieto vivere, basti pensare che dal cristianesimo si ricava che nella vita si deve morire in croce per essere "giusti", non c'è da aggiungere altro! Ma quanti ebeti ancora oggi vanno in chiesa o peggio al vaticano e donano pure dei soldi? Aiutano forse i poveri? Come dice Nice, crederei anche in un salvatore se solo voi aveste la faccia da persone salvate! -chiudo la parentesi

 (la classifica è stata stilata prima del mondiale di calcio). Molte considerazioni si potrebbero fare su un tale tema, tutte legittime; tuttavia una cosa colpisce immediatamente di tale classifica. Tutti i Paesi che risultano primi nella graduatoria garantiscono e rispettano in modo prioritario la libertà individuale ed i diritti civili dei cittadini; non solo, ma applicano legislazioni molto tolleranti, garantendo sicurezza e libertà pur riducendo al minimo il peso di norme restrittive e divieti generalizzati. Il benessere economico è dunque importante, e tanto più lo sarebbe in un Paese che distribuisse più equamente le proprie risorse e combattesse meglio la corruzione diffusa ed il malgoverno ma i valori legati al rispetto della libertà ed della dignità umana rimangono la sola condizione imprescindibile per la realizzazione di ogni possibile condizione di felicità. La ricerca della felicità non è e non sarà mai un valore sociale, essa trova fondamento solo in quei diritti individuali ed in quelle aspirazioni spirituali proprie di ciascuna persona.
Il compito prioritario dello Stato rimane dunque quello di promuovere le condizioni sociali che possano favorire la realizzazione di tali diritti e di tali aspirazionilimitando il più possibile la propria ingerenza nella sfera etica e spirituale dei cittadini. Questo l'avevano ben compreso i filosofi Illuministi.

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