Su Iconicon abbiamo già ospitato, in questo post riguardante il panico, la tecnologia informativa di Franco Remondina.
Ricercatore Indipendente nell’ambito di quelle che vengono ora identificate con il nome di Tecnologie di Pilotaggio della Realtà, Remondina dal suo sito ufficiale diffonde periodicamente quelli che lui chiama “articoli”, scritti dal format particolare, condensati pratico/teoretici che si leggono d’un fiato, senza fronzoli, interruzioni e divisioni in paragrafi, e con un caratteristico linguaggio franco e diretto.
In questo articolo, che ci ha fatto pervenire lo scorso Dicembre, sintetizza un modo per dominare il dolore evitando l’assunzione di sostanze chimiche, ma sfruttando unicamente le prerogative del nostro essere.
Possiamo modificare la realtà.
Senza l’aiuto di altro, unicamente con la nostra innata capacità di programmarla.
Ma dobbiamo trovare il “click”.
Fra quelli che leggeranno questo suo articolo, vi sarà chi riesce subito e chi dopo qualche tempo. In ogni caso il riuscire a dominare il dolore solo “programmando” la realtà per manifestare gli effetti che noi desideriamo stupirà sommamente quelli che vi riusciranno al primo colpo.
E avrà un ulteriore effetto: quello della cosiddetta “centesima scimmia”: quando un numero sufficiente, una massa critica di soggetti sarà in grado di padroneggiare questa tecnologia, la restante parte degli individui della specie acquisirà questa capacità “senza averla studiata”.
Bene, vi auguro buona lettura, e buon esercizio. Dolore, addio.
Jervé
A quanto ammonta il “giro” dei farmaci da banco? Quali e quanti interessi circondano il tema della salute? Un vorticoso giro di soldi che pervade tutta la società… a vantaggio di tutti; giornali, aziende farmaceutiche, pubblicitari, medici, farmacisti, asl… tutti hanno vantaggi, tutti tranne voi. Lo stato di ipnosi e di paura determinato da tutti questi soggetti attraverso i mezzi a loro disposizione ha fatto si che a fronte dell’aumento esponenziale di studi medici, ospedali pratiche mediche come vaccinazioni e prevenzione, la situazione peggiora anno dopo anno. Siamo all’iperbole comportamentale che se chiedi: “Come stai?” a qualcuno, la risposta media è :Si insomma…sto!…”, quando mi chiedono:”Come stai?” e rispondo “benissimo” spesso gli scappa un “Ah!”…
Ricercatore Indipendente nell’ambito di quelle che vengono ora identificate con il nome di Tecnologie di Pilotaggio della Realtà, Remondina dal suo sito ufficiale diffonde periodicamente quelli che lui chiama “articoli”, scritti dal format particolare, condensati pratico/teoretici che si leggono d’un fiato, senza fronzoli, interruzioni e divisioni in paragrafi, e con un caratteristico linguaggio franco e diretto.
In questo articolo, che ci ha fatto pervenire lo scorso Dicembre, sintetizza un modo per dominare il dolore evitando l’assunzione di sostanze chimiche, ma sfruttando unicamente le prerogative del nostro essere.
Possiamo modificare la realtà.
Senza l’aiuto di altro, unicamente con la nostra innata capacità di programmarla.
Ma dobbiamo trovare il “click”.
Fra quelli che leggeranno questo suo articolo, vi sarà chi riesce subito e chi dopo qualche tempo. In ogni caso il riuscire a dominare il dolore solo “programmando” la realtà per manifestare gli effetti che noi desideriamo stupirà sommamente quelli che vi riusciranno al primo colpo.
E avrà un ulteriore effetto: quello della cosiddetta “centesima scimmia”: quando un numero sufficiente, una massa critica di soggetti sarà in grado di padroneggiare questa tecnologia, la restante parte degli individui della specie acquisirà questa capacità “senza averla studiata”.
Bene, vi auguro buona lettura, e buon esercizio. Dolore, addio.
Jervé
A quanto ammonta il “giro” dei farmaci da banco? Quali e quanti interessi circondano il tema della salute? Un vorticoso giro di soldi che pervade tutta la società… a vantaggio di tutti; giornali, aziende farmaceutiche, pubblicitari, medici, farmacisti, asl… tutti hanno vantaggi, tutti tranne voi. Lo stato di ipnosi e di paura determinato da tutti questi soggetti attraverso i mezzi a loro disposizione ha fatto si che a fronte dell’aumento esponenziale di studi medici, ospedali pratiche mediche come vaccinazioni e prevenzione, la situazione peggiora anno dopo anno. Siamo all’iperbole comportamentale che se chiedi: “Come stai?” a qualcuno, la risposta media è :Si insomma…sto!…”, quando mi chiedono:”Come stai?” e rispondo “benissimo” spesso gli scappa un “Ah!”…
Non è socialmente corretto stare “benissimo”, è socialmente corretto “prevenire…” assumendo quell’atteggiamento di timore, di paura che il corpo possa ammalarsi e vada monitorato istante per istante. Sembra un atteggiamento alla Ungaretti, che il poeta riassunse con i versi: “Si sta, come d’autunno, sugli alberi le foglie”, viviamo la paura costante di ammalarci, soffrire, morire. Il marketing medico all’opera conia slogans continui, il più famoso è : “Prevenire è meglio che curare” e le persone lo hanno imparato talmente bene che adesso solamente accennandolo in una conversazione, se dite “Prevenire…” e lasciate in sospeso la frase, spesso ma forse sempre, l’altro dirà la seconda parte della frase: ” …è meglio che curare”. Siamo alla condivisione della paura anche a livello di rappresentazione lessicale. E’ in uso lo stesso linguaggio, le stesse parole! Ma, non vi siete mai fatti la domanda: “Sarà vero?”… No non ve la siete mai fatta! Se invece facciamo questa domanda le cose che scopriamo sono “sorprendenti”. Il senso generale di questo articolo è di offrire a tutti la possibilità di essere liberi dal dolore, da qualsiasi dolore in pochi minuti! Senza farmaci, solo facendo una operazione pratica. Avete presente la finale olimpica dei cento metri piani? Lo stadio è pieno e ci sono otto atleti che si dispongono sui blocchi di partenza? Ecco, siamo in quel momento li… gli atleti sono sui blocchi, lo starter ordina; “Pronti?” e gli atleti simettono in posizione di “pronti”. Mentalmente in quei pochi istanti ripercorrono la sequenza muscolare di “Via”, e come devono eseguire lo scatto. L’hanno provato migliaia di volte… Respirano… poi lo sparo del “Via”. Nonostante l’allenamento, il ripasso della sequenza muscolare, prima dell’uscita dai blocchi passano “due decimi di secondo”; si chiama “tempo di reazione”! Significa che il vostro sistema prima di mettere in pratica qualcosa, ha un vuoto di “due decimi di secondo”! A che vi serve sta roba? Vi serve , eccome se vi serve! Prima di dirvi come lo potete usare, devo però spiegarvi anche “come fate il dolore”. Innanzitutto: siete voi a farlo! La medicina è una “scienza” contro-esperienziale, cioè nega la vostra esperienza; afferma che ci siano fattori esterni che possono farvi ammalare. Afferma che il corpo possa fare qualcosa che voi non volete! Questo è falso! Se voi moriste in questo istante, il corpo andrebbe avanti a lamentarsi per il dolore? No! Un tumore andrebbe avanti a crescere nella sua massa? No! la pressione arteriosa salirebbe nei suoi valori! No! Nessuna cellula si muove nel corpo se mancate voi… Questa roba dice che la medicina è una non-scienza. Va contro l’esperienza, la vostra esperienza! Negando la vostra esperienza compite un atto preterintenzionale, che va oltre le vostre intenzioni, verso la vostra salute: delegate a chi “ne sa più di voi”. Cosi invece di agire quando soffrite, andate dal medico e aspettate che vi dica cosa dovete fare, come dovete agire. Come risultato abbiamo questo stato di cose. Se invece teniamo conto dell’esperienza e del fatto che se manchiamo noi , nessuna cellula del corpo può fare qualcosa, allora possiamo agire. Come avviene allora la sequenza standard di un dolore? Avete una “sensazione”… che attira la vostra “Attenzione”… Il fatto che la “sensazione” attiri la vostra “Attenzione” si chiama “Constatazione”. Ecco… il momento importante è da adesso in poi: se invece di dire a quella constatazione che “non la volete”, vi interrogate su cosa potrebbe essere, praticate il silenzio-assenso e date il via alla manifestazione. Avrete il dolore! La malattia! Ma se sfruttate quei “due decimi di secondo” potete eliminare qualsiasi dolore in minuti. Finalmente ecco come: invece di chiedervi cosa potrebbe essere, chiudete gli occhi, e MENTRE li riaprite dite mentalmente:”Non ti credo”… richiudete per la seconda volta gli occhi e MENTRE li riaprite, dite mentalmente “Non ti credo”… chiudete per la terza volta gli occhi e MENTRE li aprite dite mentalmente: “Non ti credo, Non ti credo”. Proseguite questa sequenza di tre battiti di ciglia con quattro “Non ti credo” nella sequenza 1-1-2, per un minuto… Scoprirete che il dolore sparisce.
http://www.iconicon.it/blog/2014/01/il-dominio-del-dolore/
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