"THE END"

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martedì 4 giugno 2013

UNA FARMACIA PER L'ANIMA

Ebbene, occorre ricordare che la vita resta una scuola
e noi, malgrado ciò che ne facciamo, non importa
come la coloriamo, siamo qui per imparare. E la lezione finale aprirà ad altre e nuove comprensioni:
non si tratta infatti di una scuola che prepara alla vita,
ma di una scuola di vita. La maturazione non è
data da ciò che si accumula come sapere, ma da
quanto si impara in termini di aprirsi alla vita, sentirne il flusso, fluire e radicarsi in quel Tutto che è il semplice Uno del quale ciascuno di noi è solo un'increspatura: in quella percezione, in quel sentire, in quell'essere si nasconde l'anima.

Si tratta di un sentire, impossibile da definire, da studiare, da acquisire come dogma: dare sostanza a quella potenzialità potrebbe essere una sfida più che valida; alimentarla potrebbe risolvere il senso di insignificanza che comunque accompagna il nostro arrabattarci, il nostro accondiscendere al bombardamento di stimoli e di informazioni che ci sta annientando.
Ma, cosa ancora più importante, nutrirà alcuni aspetti fondamentali del nostro essere, gli unici in grado di gestire l'incredibile mutazione che comunque sta accadendo:
la consapevolezza, l'intuizione, il sentire, l'autoironia, il senso dell'umorismo e la gioia.
L'uomo moderno deve essere in grado di imparare più di quanto non abbia mai fatto prima, perché oggi le cose da apprendere sono molte di più... 
Deve essere in grado di adattarsi ogni giorno a nuove situazioni, perché il mondo cambia molto velocemente. È una grande sfida.

Una sfida enorme che, se viene accettata, può aiutare moltissimo l'espansione della consapevolezza.
O l'uomo moderno diventerà incredibilmente nevrotico, oppure si trasformerà, proprio grazie a questa spinta. Dipende da come la prendi; una cosa è certa: non c'è modo di tornare indietro. Gli stimoli continueranno ad aumentare. Riceverai sempre più informazioni e la vita cambierà a un ritmo sempre più veloce, e tu dovrai essere in grado di imparare e di adattarti alle novità.
In passato l'uomo viveva in un mondo praticamente statico. Tutto era immobile. Lasciavi il mondo esattamente come tuo padre l'aveva lasciato a te, senza aver cambiato nulla. Niente mutava, e non c'era granché da imparare. Un minimo era sufficiente,
e quindi nella mente rimaneva dello spazio, dello spazio vuoto; cosa che aiutava le persone a mantenersi sane.
Adesso non ci sono più spazi vuoti, a meno che non sia tu a crearli deliberatamente.


Mai prima d'ora la meditazione è stata tanto necessaria.


È necessaria al punto da essere praticamente una questione di vita o dì morte. Una volta era un lusso, interessava poche persone: un Buddha, un Mahavira, un Krishna. Gli altri erano naturalmente in silenzio, naturalmente felici e sani. Non avevano bisogno di pensare alla meditazione; inconsciamente stavano già meditando. La vita proseguiva in modo
talmente silenzioso e lento che anche le persone più stupide erano in grado di adattarvisi. Oggi i cambiamenti avvengono così velocemente, a una tale rapidità, che anche le persone più intelligenti si sentono incapaci di adattarsi. La vita muta ogni giorno, e tu
devi continuare a imparare; non puoi mai smettere, è un processo che non si arresta mai: continuerai a imparare fino in punto di morte, solo così potrai rimanere sano ed evitare la nevrosi. E la spinta è forte: quaranta volte più che in passato.
Come alleggerire questa spinta? Devi entrare deliberatamente in momenti di meditazione. Se non si medita almeno un'ora al giorno, la nevrosi non sarà qualcosa di accidentale, ma l'avremo creata con le nostre stesse mani.

Per un'ora si dovrebbe sparire dal mondo per entrare dentro di sé. Per un'ora bisognerebbe essere così soli che nulla possa penetrarci: ricordi, pensieri, fantasie; per un'ora la consapevolezza sarà priva di contenuti e questo ci ringiovanirà e ci darà vigore.
Sprigionerà nuove energie, e si tornerà nel mondo più vitali, più forti, più capaci di imparare, con più meraviglia negli occhi e più stupore nel cuore: di nuovo bambini.

Questa pressione che costringe all'apprendimento continuo e la vecchia abitudine a non imparare stanno conducendo l'umanità alla pazzia. La mente moderna è realmente sovraccarica e non ti viene concesso il tempo necessario per digerire ciò che apprendi,
per assimilarlo nel tuo essere. Ecco dove interviene la meditazione, ed ecco perché diventa più significativa che mai: se non date alla mente il tempo di riposare in meditazione, è come se reprimeste tutti i messaggi che si riversano in essa continuamente. Vi rifiutate di imparare: dite che non avete il tempo per farlo. In questo caso i messaggi cominciano ad accumularsi. Se non avete tempo sufficiente per ascoltare i messaggi che la vostra mente riceve a ogni istante, questi messaggi cominciano ad accumularsi; proprio come pile di lettere che si accumulano sulla vostra scrivania, perché non avete tempo per leggerle e rispondere.
Esattamente nello stesso modo, la vostra mente diventa ingombra di un'infinità di messaggi, in attesa di essere vagliati, e di tante lettere, in attesa di essere lette e in attesa di una risposta; diviene ingombra di un'infinità di sfide, che devono essere raccolte, che devono essere affrontate. Ho sentito raccontare...
Un giorno, Mulla Nasruddin stava dicendo: "Se oggi mi accadesse qualcosa di storto, almeno per tre mesi non avrei neppure il tempo per prenderne visione.
Mi sono già accadute tante cose storte e sono ancora lì in attesa. Se oggi mi accadesse qualcosa di storto", ripeteva, "non avrei il tempo di occuparmene, almeno per tre mesi".
Una coda. Puoi vedere questa coda dentro di te, che continua a crescere. Più la coda cresce e meno spazio hai dentro di te; più la coda cresce e più aumenta il frastuono dentro di te, perché tutto ciò che hai accumulato richiede la tua attenzione.
E, d'altra parte, non puoi smettere di imparare, perché accadono cose nuove in continuazione e tu non puoi affrontarle con idee vecchie. Non puoi fare affidamento sui tuoi genitori e sul loro sapere, non puoi fare affidamento neppure sui tuoi insegnanti, a
scuola o all'università, perché i loro insegnamenti sono già obsoleti. Nel frattempo, sono già accadute moltissime cose nuove. Molta acqua è già passata nel Gange.

Oggigiorno nessuno può smettere di imparare.
Pertanto, ricorda: non devi smettere di apprendere, altrimenti diventeresti nevrotico perché, se interrompi l'apprendimento, significa che accumuli informazioni che non hai assimilato, che non hai digerito, che non sono diventate carne della tua carne e sangue del tuo sangue: rimarranno sospese intorno a te e insisteranno affinché tu le assimili.
In secondo luogo, hai bisogno di tempo per rilassarti: la pressione è eccessiva. Hai bisogno di un po' di tempo per sparire, per staccarti da questa pressione. Il sonno non ti basta più, perché anche il sonno si sta sovraccaricando. La tua giornata è talmente appesantita che, quando ti addormenti, solo il corpo si abbandona sul letto; la mente continua a vagliare informazioni. Tutto ciò lo chiami "sognare", ma non è altro che uno sforzo disperato della mente per liberarsi da ciò a cui non dedichi tempo.

Devi rilassarti consapevolmente nella meditazione.
Pochi minuti in meditazione profonda ti terranno lontano dalla nevrosi. In meditazione, la mente è sgombrata, le esperienze sono digerite e il sovraccarico scompare; dopo di che la tua mente sarà fresca, giovane, chiara e limpida. In passato il volume degli stimoli occupava un decimo del tuo tempo, gli altri nove decimi erano tempi meditativi. Oggi le proporzioni si sono rovesciate: il volume degli stimoli occupa nove decimi del tuo tempo e il tuo tempo meditativo è pari solo a un decimo. Ti rilassi molto raramente. Molto di rado ti siedi in silenzio, senza fare niente. Sta scomparendo anche quel decimo di tempo di meditazione inconscia, e quando sarà scomparso, l'uomo impazzirà del tutto. Ed è ciò che sta accadendo.

Dicendo "tempo meditativo inconscio" cosa intendo?
Vai semplicemente in giardino e giochi con i tuoi figli: questo è tempo meditativo inconscio. Oppure nuoti in piscina: questo è tempo meditativo inconscio. Oppure tagli l'erba del tuo prato, o ascolti il canto degli uccelli: questo è tempo meditativo inconscio. Anche quello sta scomparendo perché, ogni volta che ha un po' di tempo, la gente si siede davanti al televisore e rimane incollata alla poltrona.

Ebbene, dal televisore giungono informazioni terribilmente pericolose che si insinuano nella tua mente; non riuscirai a digerirle. Oppure leggi i giornali che ti propinano ogni sorta di insensatezze; altrimenti, un giorno in cui ti senti davvero bene e vuoi rilassarti, vai al cinema. Che rilassamento è mai quello? Un film non ti permette di rilassarti, perché ti riempie di continue sollecitazioni.
Essere in rilassamento significa non ricevere neppure un'informazione, nessuna sollecitazione. Va bene ascoltare il cuculo, perché non ti trasmette alcuna informazione. Va bene ascoltare musica, perché non ti trasmette alcuna informazione; la musica non ha un linguaggio, è puro suono. Non ti da alcun messaggio, ti delizia soltanto. Danzare, ascoltare musica, fare giardinaggio, giocare con i figli, oppure stare seduto senza fare niente, tutto ciò va benissimo. Questa è la cura. E se farai tutto ciò consapevolmente, l'impatto sarà maggiore.

Crea un equilibrio. La nevrosi è uno stato di squilibrio mentale: c'è troppa attività, senza una briciola di inattività; un eccesso di maschile, senza una briciola di femminile; è troppo yang e pochissimo yin. La proporzione deve essere il cinquanta per cento di entrambi. Devi mantenere in te un profondo equilibrio; è necessario che in te ci sia una simmetria. Devi diventare un intero, un'unità, integrarti; la meditazione ti renderà un individuo.
Sforzati di diventare un individuo, spendendo il tuo tempo a metà tra il fare e il non fare. Questa è l'interezza, l'integrità. Questo è ciò che il Buddha chiamava la "via di mezzo", majjhim nikaya. Sta esattamente nel mezzo. E ricorda che potresti anche sbilanciarti troppo verso l'altro polo, potresti diventare troppo inattivo. Anche quel contesto ha i suoi trabocchetti e i suoi pericoli. Se diventassi troppo inattivo, la tua vita perderebbe la danza, la gioia e tu cominceresti a morire. Pertanto, non ti dico di diventare inattivo: ti dico di adoperarti in modo che il tuo agire e la tua inattività siano equilibrati. Fa' in modo che si equilibrino tra loro e tu stai nel mezzo. Fa' in modo che siano le due ali del tuo essere. Nessuna delle due ali deve essere più grande dell'altra.

In Occidente, l'azione è diventata predominante e l'inattività è scomparsa. In Oriente l'inattività è diventata predominante e l'azione è scomparsa. L'Occidente conosce la ricchezza, il benessere all'esterno e la povertà interiore. 
L'Oriente conosce la ricchezza, il benessere interiori e la povertà all'esterno.
Sia gli occidentali sia gli orientali sono infelici: perché entrambi hanno scelto di stare a un estremo.
Il mio approccio non è né orientale né occidentale, né maschile né femminile, non propende né verso l'azione né verso l'inattività; il mio approccio è quello del completo equilibrio, della simmetria nel tuo essere. Di conseguenza, questo è il mio consiglio:
non abbandonare il mondo; resta nel mondo, senza appartenere al mondo. Questo è ciò che i taoisti chiamano: wei wu wei, l'azione attraverso l'inattività; è l'incontro dello yin e dello yang, dell'anima e dell'animus; ed è la via che conduce al risveglio.

Osho

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