"THE END"

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giovedì 28 marzo 2013

Papa Francesco I, al secolo Jorge Maria Bergoglio: un imbroglio stellare?


Stelle sfilanti

13 marzo 2013: il conclave elegge al quinto scrutinio il nuovo pontefice,Francesco I, dopo che il giorno 11 febbraio ha abdicato papa Benedetto XVI. Non ci interessa, in questa sede, indagare sul passato del nuovo vescovo di Roma – ad altri l’ufficio di scovare (eventuali) scheletri nell’armadio – piuttosto ci preme evidenziare un aspetto su cui di solito non si è indugiato, ossia l’arma di Francesco I.

In primo luogo possiamo definire l’ex Cardinale Jorge Maria Bergoglio “Papa nero”, in quanto appartenente alla Compagnia di Gesù, inoltre il nome da lui scelto, più che richiamare Giovanni Francesco d’Assisi, figlio di Pietro Bernardone e della catara Giovanna (detta la Pica) di Bourlemont, potrebbe riferirsi a Francesco Saverio (1506-1552). Francesco Saverio fu un religioso spagnolo. Di famiglia aristocratica, fu compagno di studi di Ignazio de Loyola ed entrò nell’Ordine nel 1534. Fu missionario in India, Giappone ed India dove morì.

Osserviamo ora il blasone di Francesco I: d’azzurro all'emblema dell'ordine, un disco raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere IHS, il monogramma di Cristo. La lettera H è sormontata da una croce; in punta i tre chiodi della Passione. Alla punta l’arma è caricata da un pentagramma e da un grappolo d’uva al naturale, entrambi d’argento.

La stella a cinque punte o pentagramma è simbolo notevole, con una galassia di significati. In geometria il pentagramma è il pentagono regolare stellato, cui i Pitagorici attribuirono un valore mistico di perfezione e di armonia. Nelle sette gnostico-magiche, il cui numero sacro era il cinque, proprio perché cinque sono gli elementi (luce, aria, fuoco, acqua, quintessenza), il pentacolo acquisì una valenza fondamentale. Fu ripreso dai Bogomili: non è raro, infatti vederlo effigiato sulle loro lapidi, anche se celato nelle dita di una mano. Tradizionalmente la forma con il vertice rivolto verso l’alto contrassegna la magia bianca, quella rovesciata con una testa caprina la magia nera. L’iconografia cristiana si serve della stella a cinque punte, verosimilmente in riferimento alle cinque ferite del Cristo crocifisso. E’ probabile che, in ultima analisi, l’astro in esame sia un adombramento del pianeta Venere, il cui moto visto dalla Terra traccia appunto la figura di una stella. In ogni caso, siamo al cospetto di un’icona molto antica, già istoriata nelle tombe egizie e su alcune ceramiche etrusche.

Ricordiamo che molti fra i più insigni Gesuiti furono e sono scienziati, spesso astronomi. Appartenevano alla Compagnia fondata da Ignazio de Loyola anche alcuni cosmologi che indagarono il Pianeta X, come notato da Luca Scantamburlo. Il corpo celeste nell’arma del Pontifex maximus testimonia una tradizione radicata, persino un interesse dei Gesuiti per la vita su altri pianeti. Scrive, a tale proposito G. B.:“Padre José Luis Funes (astronomo, teologo e filosofo gesuita argentino), Padre Guy Consolmagno (scienziato, gesuita), Monsignor James Schianchi, Monsignor Corrado Balducci e Padre Gabriele Amorth (celebre esorcista) ci danno una visione d’insieme interessante degli studi vaticani sulla vita extraterrestre o extradimensionale. Non si tratta affatto solo di speculazioni teologiche ma di ricerche fattuali scientifiche, astronomiche ed archeologiche nonché della catalogazione di innumerevoli testimonianze umane. Il nesso esistente tra la Chiesa di Roma (l'Ordine dei Gesuiti in particolare) e le ipotesi di vita extraterrestre (o extradimensionale) viene evidentemente preso in seria considerazione. Non si cada quindi nell’errore di sottovalutare tali auguste dissertazioni: sono testimonianze di un’ansia realmente vissuta oppure (dato che la Chiesa di Roma tace sulle nefaste operazioni di geoingegneria, di cui non può non essere al corrente) il frutto di una strategia di disvelamento per fini ignoti?”

Habemus papocchium

Reputiamo che il Vaticano intenda il più possibile accreditare l’immagine dei visitatori saggi ed evoluti, anzi che si prefigga di spacciare entità predatrici e maleficentissime per ufonauti amichevoli, nell’ambito di un inganno stellare. In questo imbroglio giocherà forse un ruolo decisivo il nuovo pontefice Bergoglio? Sono sintomatici certi asserti dei teologi succitati, del tutto assimilabili alle mielose affermazioni degli ambasciatori umani in forza alla Federazione galattica, tra New age ed ufologia “religiosa” ed “ecologista”.

Padre José Luis Funes, gesuita argentino, due lauree (una in astrofisica ed una in teologia) dichiara:"Gli extraterrestri esistono e sono nostri fratelli". Funes è noto per avere osservato e fotografato, assieme a Michele Cappellari, le galassie S0-Sa nel maggio del 1999 e soprattutto è stretto collaboratore di padre Coyne, il gesuita che segue il progetto S.E.T.I. per conto del Vaticano. Funes partecipa al V.A.T.T. (Vatican Advanced Technology Telescope), la sezione del Gruppo di rcerca dell'Osservatorio vaticano, con sede a Tucson, Arizona, nell'ambito del progetto "Stargate"(sic).

Padre Consolmagno, gesuita ed astronomo della Specola vaticana sostiene: “L’amore di Cristo abbraccia il nostro pianeta e tutti gli altri esseri”. Il gesuita astronomo confessa: “Credo nell’esistenza degli U.F.O.”

Guy Consolmagno, gesuita, astronomo, di Detroit divide il suo tempo fra la Specola di Castelgandolfo, antica sede degli astronomi vaticani, e Monte Graham, in Arizona, dove il Vaticano ha il suo Osservatorio dotato del sistema ad infrarosso LUCIFER (sic!). Il titolo della sua ultima opera è significativo: “Vita intelligente nell’universo? Fede cattolica e la ricerca di vita intelligente extraterrestre”. Il saggio è stato scritto per rassicurare i cattolici a non aver paura di queste domande. “Quello che impariamo non rende nullo quello che già sappiamo”, asserisce Consolmagno.

Spesso gli astronomi sono persone speciali e spesso anche i Gesuiti lo sono: Consolmagno, che per diciotto anni si è occupato di astri, prima di decidere di entrare nella Compagnia di Gesù, sembra confermare entrambi gli assunti. Non teme di affrontare il tema degli alieni. Che cosa sarebbe della storia della creazione e dell’amore di Dio per la Terra e gli uomini, tanto da mandare il suo unico Figlio a morire per salvarli, se gli extraterrestri esistessero? L’astronomo risponde con il Vangelo di Giovanni: “In principio era il Verbo. Il Verbo è, naturalmente, Gesù; il Verbo è la seconda persona della Trinità, il Verbo è la salvezza, il Verbo è l’incarnazione di Dio nell’universo e, secondo il Vangelo, è là prima che l’universo fosse creato. E’ l’unico punto nello spazio-tempo che sia lo stesso in ogni linea temporale. E’ così che la salvezza avviene ed è resa manifesta nella persona di Gesù Cristo qui. Prima che l’universo fosse creato, Cristo è; e quindi abbraccia non solo la terra e noi, ma anche ipotetici altri esseri”.

Gli astronomi cattolici si spingono ad ipotizzare che i “fratelli dello spazio” non sarebbero maculati dal “peccato originale”. Se pensiamo allaBiogeoingegneria ed alla Terraformazione al contrario, siamo indotti a pensare o che i Gesuiti siano degli ingenui credenti nei “Marziani” biondi e buoni o che mirino ad instillare tra i fedeli il convincimento dell’alieno magnanimo dietro cui, però, si nasconde un parassita. La serie televisiva “Visitors” docet… Il diavolo ama presentarsi come angelo di luce.

Di tutto altro avviso è l’ex gesuita Salvador Freixedo che, in un suo fondamentale saggio, “Difendiamoci dagli dei”, prova a mettere in guardia dai pericoli insiti in una visione edulcorata e menzognera in rapporto alla realtà extraterrestre ed interdimensionale, non di rado demoniaca e sinistra.

Certo, forse i tempi non sono ancora maturi per la “rivelazione” sulla vita aliena: la Chiesa ed altri poteri stanno assuefacendo un po’ alla volta l’umanità all’idea dei visitatori che portano doni, stanno sondando le reazioni dell’opinione pubblica. Se davvero un giorno dovesse essere dato l’annuncio che Essi sono in procinto di manifestarsi, siamo propensi a pensare che saranno aperte le porte ai carnefici, non ai salvatori. Invano dei novelli Laocoonte e Cassandra ci ammoniranno a non introdurre nella città il cavallo di legno.

Se la Chiesa di Roma continua ad insabbiare ed a negare verità scomode (scie chimiche, inquinamento da radiazioni nucleari ed elettromagnetiche, signoraggio bancario, crisi economica artificiale, misfatti di banche, di industrie alimentari, belliche e farmaceutiche, organismi transgenici, danni dei vaccini etc.), non si vede perché dovrebbe essere schietta circa la vera natura ed i veri scopi degli Stranieri.

Tra LUCIFER, Stargate ed altre sfacciate allusioni del genere (“Sono venuti a prendermi dalla fine del mondo”), la moneta del nuovo papa sul cui verso è effigiata la Prostituta dell’Apocalisse, viene un brivido di orrore religioso lungo la schiena… La possibilità che le gerarchie cattoliche siano sincere è praticamente pari a zero.

Fonti:

G. B., La Chiesa e gli alieni, 2013
Enciclopedia dei simboli, Milano, 1999, s.v. pentagramma
L. Scantamburlo, The American Armageddon, 2009, passim
Zret, Francesco d’Assisi ed i Catari, 2009
fonte
http://zret.blogspot.it/2013/03/papa-francesco-i-al-secolo-jorge-maria.html

2 commenti:

Paolo ha detto...

Mon Dieu! Quanta erudizione spesa male, oppure bene perché l'insieme è divertente. Temo ci sia una sopravalutazione degli alieni, che potrebbero essere degli stronzi proprio come noi. Ognuno a casa sua, please...

*Dioniso*777* ha detto...

http://fintatolleranza.blogspot.it/2013/03/conspiritus-alieni-o-demoni-sub-ita.html

qui la teoria viene elaborata sugli alieni ... e sarebbero già a casa nostra da tempo immemorabile!!!

LKWTHIN

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