Allora vi propongo quest’articolo di Jeff Thomas, un signore piuttosto esperto e alquanto smart[2], che analizzando gli eventi storici (dal crollo dell’impero romano, a Weimar, all’Argentina…) ha stilato una sorta di decalogo: le dieci fasi in cui si evolve un collasso.
Sottolineando innanzitutto che dopo un collasso e una depressione ci vogliono anni e anni prima di avere uno straccio di ripresa. Anche nella famosa depressione Usa degli anni ’30 ci vollero 10 anni solo per arrivare a toccare il fondo. E non fu il crash del ’29 a creare la mega disoccupazione, ma piuttosto gli interventi restrittivi e i sempre maggiori controlli soffocanti da parte del governo dei burocrati negli anni seguenti, che stroncarono via via le imprese che già faticavano a sopravvivere. Questo sì portò all’incremento esponenziale, tragico della disoccupazione.
E veniamo al Decalogo. Secondo l’autore l’evolversi degli eventi funziona come un domino, seguendo quasi sempre lo stesso ordine. Questo perché in fondo la natura umana (e quindi le reazioni agli eventi) è sempre la stessa, anche se i dettagli della storia cambiano. Ovviamente non è detto che lo schema si ripeta sempre alla lettera in tutti i suoi fattori; e però come diceva Mark Twain: “La storia non si ripete, ma fa rima”.
LE DIECI FASI DI UN CRASH [3]
(Secondo l’autore le prime tre si sono già verificate - compresa l’inflazione, che non è quella sbandierata nei tiggì - e siamo quindi alla fine dell’inizio, in attesa della quarta).
1 CROLLI INIZIALI
Crash del mercato degli immobili residenziali
Crash degli immobili commerciali
Crash delle Borse
2 PRIME REAZIONI A CATENA
Espropri/perdita della casa
Perdita del lavoro
Inflazione
3 PRIME REAZIONI DEI GOVERNI
Salvataggi per alcuni soggetti selezionati
Drammatico incremento del debito
I politici vanno nella direzione opposta a quella delle soluzioni concrete
La prima reazione impulsiva arriva immediatamente, con il governo che cerca di “far sparire il problema” il più velocemente possibile. Quasi sempre in questa fase le strategie correttive sono preparate in fretta e furia e poco lungimiranti, garantendo di fatto un ulteriore peggioramento dell’economia.
Il problema si aggrava progressivamente fino allo scatenarsi di una nuova serie di effetti a catena, che avviene in genere all’improvviso e fa cadere altre tessere del domino.
4 SECONDA ONDATA DI CROLLI
Crolli significativi in Borsa
La valuta precipita
Aumentano le bancarotte
Forte incremento della disoccupazione
5 REAZIONI DEI PARTNER COMMERCIALI INTERNAZIONALI
I paesi stranieri rifiutano di comprare altro debito
Il commercio estero rallenta in modo drammatico
A questo punto il Governo introduce cambiamenti radicali, come i malaugurati provvedimenti protezionistici, che si ritorcono contro quasi subito.
6 IL GOVERNO ISTITUISCE MISURE DISPERATE E AUTO-DISTRUTTIVE
Default sul debito
Tariffe restrittive sulle importazioni
Controlli valutari
7 L’ECONOMIA REAGISCE DI CONSEGUENZA ALLE AZIONI DEL GOVERNO
Iperinflazione – drammatico incremento nei prezzi di cibi ed energia
Disoccupazione massiccia
Pignoramenti diffusi
Bancarotte difffuse
A questo punto il domino va giù veloce e gli eventi cominciano ad andare fuori controllo.
8 COLLASSO SISTEMICO
Chiusura delle banche
Notevole incremento dei senzatetto
Scarsità di cibo e carburante
L’energia elettrica viene fornita a singhiozzo; i blackout diventano comuni
Al susseguirsi di questi eventi, l’umore della folla oscilla fra rabbia cieca e paura.
9 COLLASSO SOCIALE
Incremento drammatico del crimine (specialmente per le strade)
Rivolte per il cibo
Rivolte contro le tasse
Ribellione dei senza tetto, con occupazioni abusive delle proprietà
10 LEGGE MARZIALE
Creazione di corpi speciali di polizia.
Provvedimenti restrittivi della libertà personali.
Beh, mi fermo qua. Un saluto alla signora e un abbraccio a tutti gli altri.
Se invece volete regalare Siamo Fritti per un lieto Natale, affrettatevi che domani c’è la fine del mondo.
da: http://www.bassafinanza.com/index.php?id=328 (come nel seguito)
20 dicembre 2012
La faccio breve, che siamo tutti molto indaffarati nei preparativi: i regali, le partenze, la sciolina… L’altro giorno mi è capitato di assistere a una conversazione surreale. Un consulente consapevole cercava di mettere in guardia una coppia dai rischi di un eccesso di bond bancari subordinati (quelli con le cedole più belle, ma i rischi più grandi) in portafoglio. Ma loro niente. La signora, sulla sessantina, bei vestiti e con una certa esperienza di investimenti rispondeva con nonchalance: “Non penserà mica che lasceranno fallire le banche?” Sorrisetto condiscendente, poi: “Tanto le salvano, sennò verrebbe giù tutto”. E con un’occhiata d’intesa al marito con erre moscia (occhiata della serie “ne abbiamo viste noi di cose, e la sappiamo lunga, e non è poi la fine del mondo”), liquidavano il consulente come fosse un novellino, anche se non molto più giovane di loro.
Così, mentre siamo qui che ci congratuliamo per i buoni risultati dello Spritz che scende, le manovre di successo e la fiducia dei mercati, in effetti pare che la signora avesse ragione:
Ue da' via libera provvisorio a salvataggio Mps
(ANSA) - BRUXELLES, 17 DIC - La Commissione Ue ha dato il via libera provvisorio alla ricapitalizzazione del Monte dei Paschi di Siena per 3,9 miliardi. Bruxelles ha approvato l'operazione in base alle norme Ue sugli aiuti di Stato ''per ragioni di stabilità finanziaria''…[1]
Chi l’avrebbe mai detto: c’è bisogno di qualche miliardo per stare a galla. Che se uno si distrae, come fa Azzurrina, pensa che siano lire e non euro, cioè migliaia di miliardi di lire. Che poi se uno continua a distrarsi (con i cazzeggi tv e le parole strane tipo “ricapitalizzazione”) si dimentica che quando i soldi sono pubblici vengono dalle sue tasche. Come suggeriscono suggestive analogie messe in giro sul web da qualche zuzzerellone, in pratica una parte dell’Imu è finita direttamente al Fondo Salva Stati Salva Banche Bombaliberatutti.
Chissà se tutti quelli che hanno fatto le code alla Posta nei giorni scorsi sapevano di contribuire anche a una “ricapitalizzazione”.
Ad ogni modo, la signora aveva ragione. Basta che ad esempio Mariuccio dica che i bond greci ora sono di ottima qualità e li compra la sua Bce, che tutti si eccitano e festeggiano. Siamo salvi. E però quell’occhiata col marito mi è rimasta impressa. Quell’aria leggermente arrogante (e quindi leggermente stupida) di chi pensa di saperla lunga, anche quando di fatto, forse, non sa una mazza. Quasi annoiata dalle preoccupazioni di quel consulente. Sarei voluto intervenire: “Davvero, signora? Salveranno sempre tutti che sennò vien giù tutto? E su cosa basa le sue convinzioni, signora? Sulla sua esperienza?...”
Oh, certo, lei che ha manovrato i suoi risparmi presumibilmente dagli anni ’80, dopo esser cresciuta negli anni ’60: boom economici, boom di Borsa, boom dei bond, boom di debiti e realtà virtuali. Non ha mai visto (per sua fortuna) guerre, collassi, iper inflazione, depressione, miseria nera… Tutte cose che la storia, anche recente, anche vicina, non esclude, come invece fa lei con nonchalanche. Invece di cinguettare boiate, bisognerebbe fermarsi a riflettere. Riflettere: una parola grossa in questi tempi di news veloci. E poi c’è il burraco che non può aspettare.
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[1] http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2012/12/17/Ue-via-libera-provvisorio-salvataggio-Mps_7967621.html
[2] Per coloro che non hanno tempo di imparare l’inglese causa tornei di sudoku, fitti impegni di apericena e aromaterapia, smart non indica la macchinina che sfreccia zigzagando nel traffico.
[3] In realtà nell’articolo sarebbero 11, ma per scaramanzia mi fermo prima dell’undicesima, la rivoluzione:
http://www.internationalman.com/global-perspectives/after-the-storm-the-11-stages-of-the-crash
http://cafedehumanite.blogspot.it
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