"THE END"

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mercoledì 28 novembre 2012

L'Ignorante e Einstein


Bruno Aliberti

Io sono un Ignorante, e lo dichiaro subito senza mezzi termini, perché ignorare non è offensivo. Offensivo è invece essere presi per idioti.

Sin dalla più tenera infanzia, a dosi via via crescenti, ci è stato in-cul-cato il concetto di Competitività, trasmesso da entità inumane dalle forme sconcertanti e riprovevoli: i nostri famigliari.

Così, minacciati dai genitori, quotidianamente, di ampia ritorsione e terrorizzati dal loro divino insegnamento di nessuna prospettiva futura in una società sempre pronta a succhiare energie e sangue se non si risultava essere i primi in qualsiasi attività che fluiva a vasto raggio, dallo studio, attraverso arte sport e spettacolo, per finire nella più ludica delle banalità, siamo cresciuti già pronti per la schiavitù perenne verso l'unico dio (oltre al classico d.o.c. di cui sulla terra abbiamo un delegato responsabile deresponsabilizzato): il dio denaro.

La frase ricorrente era (un altro classico di quei tempi): "primeggia così da grande potrai guadagnare e passarti tutti gli sfizi che vuoi" (questo detto per lo più di sabato, per evitare la paghetta).

Nel frattempo, parimenti allo sviluppo dell'omologazione seriale scolastica e interdisciplinare, da nonni, zii, parenti stretti e conoscenti in vena di ricerca di consensi, ci veniva inculcato ferocemente il concetto sociologico e strategico del controllo massivo del "Dividi et impera" con la domanda delle domande:
A chi vuoi più bene, al papà o alla mamma? chi è più buono, il papà o la mamma?

Non mentite. So perfettamente che avete subito anche voi, tutti, nessuno escluso, questo tirannico trattamento, quindi inutile fischiettare e volgere lo sguardo altrove. Fermi, zitti e mosca...

Da lì in poi è stato un susseguirsi di "dividi": ma tu per chi tifi, Inter o Milan? quale attrice ti piace di più, quella o quell'altra?
E così via, fino all'ineguagliabile momento della vera improsatura, finale e definitiva (oltre il matrimonio, s'intende): PER CHI VOTI?
Il voto è un diritto sacrosanto, siamo o no in democrazia?
Se voti scegli...
Si, scegli chi ti dovrà sottomettere e non per qualche sopportabile mese, ma per ben 5 anni. E poiché non gli sono riusciti bene, tenteranno per altri 5: eccerto diamogliela un'altra possibilità, poverini, non sono riusciti a penetrare bene!

Adesso, che qualche anima perversa e stolta (vedi emorroidi, ma ognuno ha i suoi gusti e de gustibus non est eccetera eccetera) possa professare il sadomasochismo, e goderne, si può anche comprendere, ma che questo sia lo sport preferito dal 50% della popolazione avente diritto al voto, dopo una sfilza di gol nel posteriore, tirati da tutte le angolazioni possibili, francamente, diventa un qualcosa di difficile spiegazione, e per cui lo stesso Einstein esplose nella sua ormai celebre teoria:
"Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi."

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