"THE END"

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giovedì 4 ottobre 2012

LA CAMBIALE IN BIANCO: Replay di una Crisi... Presto l'Argentina Sarà di Nuovo in Vendita

Due articoli, il primo ci ricorda l'Argentina, paese in cui i banchieri italiani e vaticani furono immensamente compromessi, o responsabili???
... e che ora stanno attuando da qualche tempo al nostro paese:


IO E' MORTO

- Stefano Davidson -

Vi siete mai domandati perché nei miei articoli, riguardanti la manifestazione davanti a Montecitorio a Roma, io chiami i manifestanti semplicemente “ i ragazzi del 29 settembre 2012” e non faccia i nomi dei movimenti a cui sono legati?
Non vi è sembrato strano che io abbia nominato solo il nome e il cognome di due persone che conosco personalmente?
Eppure di movimenti che rivendicavano la discesa a Roma per la data del 29 ce n’erano a bizzeffe. Eppure c’erano anche tanti pseudo-rivoluzionari nascosti dietro pseudonimi che sul web, magari su Facebook dichiaravano la loro imminente calata nella capitale.
Bene la ragione è una sola ed è quella che io, Stefano Davidson, per quello che può valere, ritengo che finché ci si schiererà dietro un simbolo, una maschera, una bandiera, un ideologia non si potrà mai andare da nessuna parte. Ecco il perché non li nomino. Semplice no? ... continua qui


Replay di una Crisi... Presto l'Argentina Sarà di Nuovo in Vendita

Il sacrificio di milioni di persone per cercare di campare dignitosamente viene spesso spazzato via da una manica di imbecilli in cravatta che ama ascoltare le farneticazioni di potere presenti nella propria testa. In questo modo, dopo aver subito un grave default dal quale si sono ripresi a stento, gli Argentini affrontano nuovamente il mostro della spoliazione dei propri risparmi da parte dell'establishment al comando. Le manie di grandezza dei pianificatori centrali tendono a creare illusioni tra la popolazione, che crede che i loro leader hanno trovato la pietra filosofale dell'economia grazie al direzionamento arbitrario della stessa. Non è così. Infatti, ancora una volta l'Argentina guarda da vicino l'abisso a causa degli inevitabili errori che la pianificazione centrale si porta dietro. La situazione in cui versa il paese della Kirchner, osannata dai socialisti in incognito che vagano sul web, è altamente critica data, tra le altre cose, una dittatura tributaria asfissiante ed una criminalità dilagante. Da ridere i fessi che hanno esultato alla nazionalizzazione della Ypf-Repsol senza rendersi conto di cosa il governo ha fatto per finanziare tale operazione: un raid nei fondi pensione. Ci servirà, quindi, una nuova caduta spettacolare del paese per ficcare in testa agli allocchi che utilizzano la materia celebrale solo per mettere in moto lo scroscio robotico delle mani come il socialismo sia solo un generatore di povertà e raccapricciante dittatura "democratica."


di Ronan McMahon

Poco più di un decennio fa abbiamo assistito alla spettacolare caduta dell'Argentina attraverso il più grande default della storia — $100 miliardi. I depositi in dollari furono convertiti in pesos. Poi, improvvisamente, il rapporto uno a uno con il dollaro si ruppe. La moneta sganciata si svalutò immediatamente. I risparmi vennero spazzati via. Le banche vennero incendiate e i locali scesero in piazza in segno di protesta.
Questa crisi creò la più grande opportunità d'acquisto in un decennio. Durante le vendite d'emergenza si poteva acquistare una proprietà di lusso a Buenos Aires o un vigneto a Mendoza per quattro soldi.


Oggi, l'Argentina è tornata in un vicolo cieco. Vi è una forte possibilità di un altro crack entro il prossimo anno. E poi ci saranno le stesse opportunità che abbiamo avuto una decina di anni fa. I segni ci sono tutti. Le strade di Buenos Aires hanno recentemente visto il ritorno di valute secondarie.
Secondo il tasso di cambio ufficiale, che è soggetto a controlli sui capitali, 4.4 pesos comprano un dollaro. Ma in strada le persone sono felici di pagarlo fino a 6.7. L'inflazione corre al 25%. Il potere d'acquisto dei risparmi in pesos di un Argentino sta scendendo di un quarto ogni anno.
Il governo sostiene che l'inflazione sia al 9.9% e ha messo al bando il calcolo o la citazione di qualsiasi altro tasso di inflazione. Il quaranta per cento dei depositi in dollari è stato ritirato dall'Argentina sin dallo scorso Ottobre. Ora ci sono i controlli sui capitali. È necessario un permesso speciale per spostare i dollari all'estero.
Per fare una vacanza all'estero, gli Argentini devono richiedere un permesso burocratico e spiegare dove hanno preso i soldi per il viaggio. E ci sono voci secondo cui diventerà illegale parlare dell'esistenza di un tasso di cambio ombra per i dollari.
Ma un sacco di dollari e pesos degli Argentini non risiedono più nei conti bancari. Le operazioni immobiliari in genere si svolgono in appositi locali negli uffici legali, e sono un affare in contanti. C'è diffidenza per la gran parte delle banche. Vanno bene per le spese giornaliere come pagare la bolletta dell'elettricità. Non per i propri risparmi, però.
E queste operazioni avvengono molto spesso in dollari... se si paga in dollari si può ottenere il 25% di sconto sul prezzo dei beni. Il governo ha messo fuori legge questa pratica, rendendo illegale l'acquisto e la vendita di beni immobili in dollari. Solo un'altra regola da aggirare.
In alcuni rapporti, se un'azienda Argentina osservasse tutte le tasse e le tariffe che deve affrontare, vedrebbe erosi il più dei profitti al lordo delle imposte. Così l'economia sommersa prospera. Per necessità, a quanto pare, piuttosto che per avidità nel pagare meno tasse. La classe media prende il traghetto per l'Uruguay per mettere i propri risparmi in cassette di deposito. I ricchi spendono milioni in condomini a Punta del Este, Uruguay.
Per gli Argentini, il settore immobiliare è la loro banca. Capiscono l'inflazione e l'espropriazione dai conti bancari e dalle pensioni. Se hanno un po' di denaro contante da parte, compreranno un appartamento. O una casa sulla spiaggia a Rio de la Plata, Uruguay. O un appartamento a Miami.

Ora meno Argentini stanno usando gli immonili locali come protezione contro l'inflazione. Le nuove costruzioni e le relative licenze sono cadute da un dirupo. Ora vogliono solo ritirare il proprio denaro.

Il governo sostiene che il tasso di deflusso è rallentato. Ma con il passare di ogni settimana, le aziende e gli individui escogitano nuovi modi per ritirare il proprio denaro. Per esempio, le aziende acquistano strumenti finanziari a livello locale in pesos che immediatamente rivendono a New York per dollari.

Gli Argentini l'hanno già visto. Quando un governo ed un sistema bancario prendono il lavoro della vostra vita con un tratto di penna, non lo dimenticate. Se siete fortunati abbastanza da ricostruire i vostri risparmi, la prossima volta sarete pronti. E più la presidente dell'Argentina, Cristina Kirchner, cerca di mantenere gli asset nel paese, tanto più essi saranno portati fuori.

Nel frattempo, l'Argentina è congelata sui mercati internazionali del debito. Il governo non ha raggiunto un accordo con il gruppo dei creditori (conosciuto come il Club di Parigi) sin dal suo ultimo default. Così il paese e il sistema bancario hanno un disperato bisogno di questi depositi per rimanere a galla.

Ma continuano a fare cose incredibilmente stupide. Due anni fa la Presidente Kirchner ha sequestrato i conti pensionistici privati. Ora sta per prestare $4.4 miliardi di quel denaro, ad una velocità di un decimo del tasso di inflazione, ad acquirenti di case nuove. Una lotteria deciderà chi otterrà i prestiti — non la capacità di rimborso.

L'Argentina ha grandi vantaggi competitivi nella produzione di carni bovine. Ma la terra per l'allevamento bovino si sta contraendo. I produttori di carni bovine affrontano tariffe per l'esportazione complesse ed ingombranti, e sono costretti a vendere a basso costo sul mercato interno. Molti hanno spostato le loro attività in Uruguay o sono passati alla soia.

Una dopo l'altra si stanno inanellando idee folli. Ed il ciclo si ripete. Espropriare i risparmi dei cittadini o delle società internazionali come YPF (una filiale della compagnia petrolifera Spagnola Repsol), che la Presidente Kirchner ha nazionalizzato lo scorso Aprile, potrebbe far guadagnare un po' di tempo. Ma non molto. La scritta è sul muro.

Nell'ultima crisi, l'evento scatenante fu l'enorme default Argentino per il proprio debito sovrano. Questa volta l'Argentina non affronta tale scenario. La spesa pubblica deve essere finanziata dalla stampante, dalle tasse, e dall'esproprio di beni personali o aziendali. E' difficile capire come il governo possa raccogliere più tasse. La stampante sta già provocando l'inflazione e la corsa verso valute secondarie. C'è un limite a quello che si può espropriare.

Questa volta l'evento scatenante di una vera e propria crisi sarà il paese a corto di valuta forte. Non ci saranno soldi per pagare le importazioni. L'Argentina può fare a meno di Porsche e borse Gucci, ma il paese si fermerebbe se dell'industria ed i produttori d'energia non possono mettere le mani su importazioni cruciali. Le fabbriche si spegneranno. Le cose dovranno mettersi davvero male prima che possiamo ritrovarci in una situazione "d'acquisto." Prestate attenzione se accendete la TV e vedete notizie di banche date alle fiamme e fabbriche che non hanno moneta forte per acquistare le materie prime, bloccando i loro lavoratori. Se accendete la TV il secondo giorno e vedete notizie simili, allora prenotate il vostro volo. I vostri dollari faranno un bel viaggio.

Paragonare i quartieri alti di Parigi con quelli di Buenos Aires è corretto. E' una capitale di classe con una vasta gamma di attività culturali, ristoranti, e negozi. Comprate quando la capitale Argentina sarà in subbuglio e vi ritroverete una proprietà immobiliare affascinante in una delle più belle città del mondo.

Se avete sempre sognato di possedere la vostra vigna, non c'è posto migliore di Mendoza, la regione vinicola più famosa d'Argentina. Mendoza si trova ai piedi delle Ande, a 600 miglia a ovest di Buenos Aires. Il suolo e il clima sono perfetti per la produzione di vino.

L'Argentina è una promessa di lunga data. Nel 1900 era il sesto paese più ricco del mondo — più ricco degli Stati Uniti. Gli immigrati dall'Europa erano abbondanti. Gli Inglesi vi costruirono ferrovie. Portarono con sé Irlandesi e Italiani. Vennero anche gli Spagnoli. Quello che ne seguì è una cattiva gestione da manuale. Ci stiamo dirigendo di nuovo verso una vera e propria crisi; e verso l'opportunità di approfittarne ancora una volta.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli

LA CAMBIALE IN BIANCO



Sarà da complottista, ma a me è sembrata ben strana la sequenza temporale in cui prima il premier Monti urla ai quattro venti che non ha alcuna intenzione di prolungare la sua esperienza di governo, poi scoppia lo scandalo Fiorito cheannienta completamente qualunque residua credibilità della politica ed infine ancora Monti sommessamente dice davanti ai suoi veri grandi elettori che se serve lui sarà ancora a disposizione.

Che siano coincidenze o meno, è un fatto che qualunque cosa accada Monti rimarrà in Senato come garante di quei poteri finanziari che lo hanno messo lì. Sarà il portavoce del governo verso i mercati e riferirà gli ordini di questi ultimi. Secondo me il dibattito se debba candidarsi o meno alle elezioni è assolutamente inutile. La sua nomina a senatore a vita è già sufficiente: rappresenta la cambiale in bianco pronta ad essere riscossa in futuro. Nessuno sano di mente rinuncerebbe per farsi eleggere, quindi non vale neppure la pena parlarne.

Del resto la politica non ha più la forza necessaria per liberarsi dal commissariamento in cui è stoltamente finita. Questo la dice lunga sul livello dei suoi rappresentanti. Dopo lo scandalo Fiorito tutti i partiti si sono affrettati istericamente a voler dimostrare che è ora di dare una bella ripulita e di correggere gli errori del passato.
Ma al punto in cui siamo questa è la peggiore strada in assoluto.
Vendola che dice che si riduce lo stipendio di 50mila euro, per esempio, non fa che confermare che se se lo può permettere allora guadagnava già troppo. Rutelli che si autoassolve dalle ruberie di Lusi perché lui non si poteva accorgere di niente visto che non è un ragioniere dimostra solo la propria incompetenza (principio fondante della odierna meritocrazia).
Il ritornello del così fan tutti è semplicemente ridicolo.
Quello che è mancato del tutto è il politico che dica che quei soldi, ignominiosamente troppi in un periodo di vacche magre, sono stati usati correttamente. O al limite che con grande faccia tosta dicesse che i partiti politici sono associazioni private e che un privato con i suoi soldi ci fa quel che gli pare.
Certo poi avrebbe dovuto andarsene un secondo dopo per incompetenza o malafede a seconda dei casi. Ma almeno non ci sarebbe una cambiale in bianco eternamente in riscossione.

Pubblicato da Bastian Contrario
la TanadelGufo

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