"THE END"

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venerdì 4 maggio 2012

MASSONERIA E SETTE SEGRETE: LA FACCIA OSCURA DELLA STORIA

Sono ben pochi, anche fra le persone più colte, coloro che si soffermano a considerare cosa significhi in termini di potere la possibilità di imporre ad un popolo una certa visione della storia. Prospettare un certo cammino dell'umanità invece di un altro significa indicare delle mete, e quindi stabilire parametri di giudizio, scale di valori e, di conseguenza, comportamenti. Il motto fatale “indietro non sitorna” nel contesto della dottrina del progresso indefinito e della infallibilità e ineluttabilità della storia, narcotizza lo spirito critico e fa sì che coloro che sono bensì malcontenti dello stato attuale delle cose, ma hanno assorbito dalla scuola e dai mass media questa filosofia, anziché volgersi indietro per individuare il punto in cui eventualmente la strada è stata smarrita, spingano ancor più oltre le tendenze presenti, interpretandole come altrettante frecce indicatrici del cammino infallibile del progresso della storia umana divinizzata ... cosa significhi in termini di potere la possibilità di imporre ad un popolo una certa visione della storia. Prospettare un certo cammino dell'umanità invece di un altro significa indicare delle mete, e quindi stabilire parametri di giudizio, scale di valori e, di conseguenza, comportamenti. Ciò ha delineato una propria specifica interpretazione della storia dando luogo a diverse concezioni di giusto e ingiusto, di bene e male. Ben consapevole di ciò, George Orwell, nel suo “profetico” romanzo "1984" pone come una delle basi fondamentali dello stato da incubo da lui preconizzato, nel quale persino il pensiero e le emozioni sono sotto il controllo del “Grande Fratello”, il motto “Chi controlla il passato controlla il futuro” e immagina un ministero in cui, all'insegna appunto della “mutevolezza del passato”, vengono riscritti i giornali e i libri delle epoche anteriori. Chi orwellianamente manipola la storia, occultandone o
deformandone eventi e creando miti, non crede affatto che essa sia sacra e infallibile, perché se vi credesse si guarderebbe bene dall'alterarla e dal violarla arrangiandola. Si deve dunque concludere - anche questa illazione si impone come inconfutabile - che costoro considerano l'umanità come divisa in due categorie: la loro, e cioè quella ristretta ed elitaria dei manipolatori e piloti, e quella sterminata e massificata dei manipolati, vittime del loro gioco illusionistico. È invero sotto gli occhi di tutti il dato di fatto che lo stato centralizzato figlio della Rivoluzione Francese, sbandierando a ogni momento una libertà che invece combatte in radice aggredendola nelle intelligenze, impone propri standardizzati e rimaneggiati programmi scolastici in ogni disciplina, ma in particolare appunto in storia e in filosofìa. ma in particolare appunto in storia e in filosofìa, unificate all'insegna della citata dottrina hegeliana e romantica ma anche spenceriana e comtiana, e quindi positivistica, del progresso infallibile, correlata a sua volta e supportata, sul piano naturalistico, dall'evoluzionismo darwiniano. E’ per questo che ho sempre amato Schopenhauer, il quale descriveva Hegel con una sola parola: “Il Cialtrone”, Arthur invece, dalla saggezza orientale, la stessa di Gesù e Socrate, aveva scoperto il vero essere errante che è l’uomo se libero di manifestarsi.
… dando così luogo alla nota dialettica tra “progressisti” e “conservatori”. Ora è evidente che non vi è schiavitù più sicura di quella di chi si ritiene libero scambiando per libertà la lunghezza della propria catena.
Una volta ammessa l'esistenza delle due citate categorie di uomini, quella dei manipolatori che non credono affatto alla autonomia e ineluttabilità della storia e che dominano i programmi scolastici e mass mediatici per dirigerne la marcia, e quella dei manipolati, che invece fermamente vi credono, non si può non capire che il buon successo dell'opera dei primi è rigorosamente subordinatoalla condizione che i secondi la ignorino, la condizione, indispensabile, è la piena disponibilità del potere finanziario e di quello politico che ne dipende, e, attraverso di essi, dei programmi scolastici e mass mediatici. Ci possono infatti essere dei deprecabili guastafeste che invece di accontentarsi del boccone già premasticato che viene loro amorevolmente ammannito, vanno a frugare tra vecchie
carte dimenticate, giungono in possesso di documenti magari non segreti, ma riservati ai circoli degli eletti. Quei ficcanaso, documentando rigorosamente le loro affermazioni, ridimensionarono quella chesembrava un'epopea degna dei poemi omerici, riducendola a una sordida storia di corruzioni, intrighi, delitti, sfacciate usurpazioni e inique repressioni, sanguinose e sanguinarie. Li si bollò come profanatori dei sacri ricordi della Patria, redenta dai secoli bui dell'oscurantismo cattolico liberticida, e come denigratori blasfemi della memoria di purissimi eroi come Mazzini e Garibaldi, da essi invece sovversivamente presentati come squallidi agenti della frammassoneria
britannica. A causa di questo e di altri casi analoghi, anche più attuali e scottanti, si è sentita la necessità di erigere ulteriori barriere, oltre a quella del silenzio mass mediatico, per arginare e screditare l'opera demolitrice dei ficcanaso che, è bene ripeterlo, intacca in radice la fede nella dottrina del progresso e della ineluttabilità e infallibilità della storia divinizzata. Il colpo di genio è stato quello di escogitare due parole esorcizzatrici che, pubblicizzate con opportuno battage, hanno lo scopo, che il più delle volte raggiungono, di neutralizzare in
partenza lesgradite incursioni dietro il sipario dei sullodati ficcanaso e guastafeste e risparmiano ai custodi della "verità" ufficiale il penoso compito di contraddire le loro, spesso documentatissime, affermazioni e dimostrazioni. Queste due parole esorcizzatrici sono “complottismo” e “dietrologismo. Esse hanno, oltretutto, la virtù di fare di ogni erba un fascio, perché confondono in un unico calderone l'opera di ricercatori attenti e arcidocumentati e le elucubrazioni fantasiose di visionari e paranoici, magari opportunamente sguinzagliati per intorbidare le acque e screditare l'intera categoria artificiosamente creata da quelle due magiche parolette.  In altre parole: posto che i “complottisti” e i “dietrologi” sono i cattivi, chi mai saranno i buoni? La risposta a questa domanda è logica e inevitabile: i buoni sono i cittadini serenamente fiduciosi nella storiografia e nella cronaca del regime, disciplinatamente incolonnati nei partiti e nei sindacati in cui esso si articola; coloro che, candidamente, non vengono neppure sfiorati dal sospetto che le notizie e scene dei telegiornali e dei giornali possano essere manipolate, o che, se nutrono qualche sospetto, lo nutrono solo nel preordinato alveo che la parte politica cui
aderiscono addita loro con infallibile autorità. Fra questi buoni i migliori sono coloro che, comprando ogni mattina il giornale loro gradito, in Italia il più consigliabile per essi è certamente la Repubblica di Carlo de Benedetti, (ricordo che De Benedetti fu l’intoccabile del tempo di mani pulite …), preferito infatti da chi ha pretese culturali e ama farne sfoggio, ne assimilano i messaggi del giorno, eventualmente in contraddizione con quelli del numero precedente, e li fanno propri difendendoli, all'occorrenza, con calorosa convinzione. In
un mondo in cui le tecniche pubblicitarie quasi sempre seduttive e deformanti, se non addirittura mendaci, dominano persino il commercio dei dentifrici, in cui "fiction" cinematografiche, fotomontaggi, realtà virtuale e persino messaggi subliminali sono presenti ad ogni angolo, questi "buoni" del sistema, di un sistema al quale, magari, si illudono persino di opporsi, non sono neppure sfiorati dal dubbio di poter essere presi per il naso e condotti al guinzaglio … Alla luce di queste considerazioni si scopre che il campo dei “buoni” e dei saggi
prudentemente e astutamente lasciato nell'ombradai custodi della storiografia e della cronaca
ufficiali, il campo cioè dei non “complottisti” e dei non “dietrologi”, si identifica con quello degli
ingenui e dei sempliciotti …

Estratti dal libro MASSONERIA E SETTE SEGRETE

By Dioniso777

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