"THE END"

"THE END"
http://www.romafaschifo.com

martedì 17 aprile 2012

Io Evado Le Tasse

Abbiamo il dovere morale di evadere le tasse, lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo ai nostri cari e ai nostri amici, lo dobbiamo alla nostra nazione.
Oggi non esiste nessuna ragione di sperare che la macchina pletorica, inefficiente e corrotta dello stato si emendi spontaneamente, non esiste ragione per sperare che l’intreccio fra corporazioni e politica permetta spontaneamente le riforme strutturali e liberali necessarie per la crescita. La politica e la società italiana sono interamente arroccate nella difesa di una miriade di interessi particolari e mostruosi privilegi. L’Italia è governata da una fetida gerontocrazia che ha scaricato interamente sulle generazioni future l’onere di pagare i conti. Non è giusto, non è equo ,dunque abbiamo il dovere morale di evadere ogni singolo centesimo di tasse possibile.
Siamo ad un tornante della storia, l’Italia dopo 50 anni non potrà più fare nuovo debito pubblico, la sanzione, ammesso che davvero lo sia, è il default. Significa che lo stato non potrà più traslare sui figli il costo della propria inefficienza. Le scelte e il dibattito pubblico su come debba essere affrontato il problema, ovvero su chi debba pagare e su come e cosa si debba tagliare è uno spettacolo indegno che attraversa trasversalmente la politica, l’imprenditoria confindustriale, il mondo sindacale, e ogni singola categoria sociale ed economica italiana.
Chiunque abbia un minimo di sale in zucca è consapevole che esiste una sola strada per coniugare risparmio e crescita, quella che porta al taglio drastico della spesa improduttiva, tradotto significa innalzamento dell’età pensionabile e revisione di alcune pensioni maturate magari con pochi anni di contributi, tagli draconiani ai “costi della politica”, riorganizzazione e blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, un taglio drastico ai dirigenti di nomina politica, la vendita di patrimoni pubblici mobiliari e immobiliari.
Non accadrà mai, non spontaneamente.
Sono nato con un debito pubblico di 28.000 euro sulle spalle, ora ne ho 34.000. La spesa pubblica italiana negli ultimi 10 anni è aumentata di 100 miliardi di euro, anni fa è stata fatta la riforma delle pensioni: un gruppo di vecchi politici consigliati da vecchi economisti si è riunito e ha deciso che il sistema pensionistico italiano dovesse passare dal retributivo al contributivo.Il risultato è che presto andremo in pensione con al massimo il 45% dell’ultimo stipendio contro l’attuale 70%. Intendiamoci è giusto, mentre è ingiusto pretendere che altri paghino la nostra pensione, ma quel gruppo di vecchi politici, siccome a quel tempo era già abbastanza vicino alla pensione, si è guardato bene da attuare immediatamente la riforma, ha fatto i conti e l’ha fatta partire dopo avere maturato i requisiti pensionistici, così da non esserne toccato.
Oggi, ho la prospettiva di dovere pagare per il resto della mia vita un carico fiscale e tariffe pubbliche a livelli senza precedenti, so che potrò contare sempre meno su servizi pubblici e so che ai miei figli,a sistema invariato toccherà una sorte ancora peggiore. Come se non bastasse, a casa mia, il mio comune mi tratta come fossi una vacca da mungere e inventa sistemi sempre più ingegnosi per togliere a me e ai miei cari il frutto del lavoro.

Ora vi chiedo dovrei essere un buon contribuente? Dovrei pagare le tasse?
No non lo farò, non più, da ora sarò un evasore fiscale, girerò con quanto più contante possibile in tasca, mi rifiuterò di pagare i servizi di professionisti e artigiani se non rigorosamente in nero dietro un congruo sconto. Non pagherò il canone Rai, toglierò tutti i soldi possibili dai conti bancari e li trasformerò in oro. Purtroppo, oggi, il mio reddito da lavoro, è ancora vincolato dall’abominio chiamato “sostituto di imposta”, voglio licenziarmi e diventare autonomo.
Sarò un evasore fiscale, lo farò con forza e convinzione.
Lo farò per me perché sono un uomo e rivendico il diritto di disporre della maggior parte del frutto del mio lavoro e del mio ingegno.
Lo farò per i miei genitori, per mia moglie e i miei figli perché so che con questo sistema lo stato, nel bisogno, per loro non ci sarà.
Lo farò per la nazione di cui vorrei essere cittadino perché sono consapevole che solo il baratro o il suo orlo, mi restituirà un luogo in cui torni a esistere la speranza per un futuro migliore.
Le grandi manifestazioni non servono più a nulla, non abbiamo nemmeno il diritto di sceglierci i rappresentanti al parlamento, evadere le tasse è l’ultimo vero atto rivoluzionario che ci è rimasto, tutto sommato sarebbe molto più semplice emigrare in un altro paese. Rimanere qui e lottare contro lo stato per riformalo, non è solo la legittima difesa è un atto di disobbedienza civile, un percorso difficile e coraggioso.
Se, come spero, anche voi deciderete di diventare evasori fiscali dovete sapere che avrete quasi tutti contro. Le forze dell’ordine, la magistratura, la pubblica amministrazione e la massa dei cittadini illusi che se tutti pagassero le tasse ne pagheremmo tutti meno.
E’ una terribile menzogna.
Se tutti chinassimo il capo alla mostruosa pressione fiscale scritta nelle assurde leggi Italiane lo stato sprecherebbe più soldi e tutti pagheremmo le stesse tasse di prima.
Pensateci e mentre lo fate chiedetevi come mai, improvvisamente, tutti i poteri forti: i politici,i grandi industriali, i sindacati, i media mainstream, tutti chiedono che si instauri in Italia uno stato di polizia tributaria. Davvero credete in un improvviso slancio di lungimiranza. No sono alla ricerca di una soluzione per perpetrare se stessi.
Io Evado Le Tasse.



Paolo Rebuffo, letto sul blog TNEP

Nessun commento:

LKWTHIN

altri da leggere

LINK NEOEPI

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...