"THE END"

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martedì 17 gennaio 2012

Schiavi del bisogno


Il bisogno è la voglia nascosta, che porta all’attaccamento. Il bisogno del sesso, del bere, della fama, del culto, con le loro complesse cause, il bisogno dell’autorealizzazione con le sue ambizioni e frustrazioni; il bisogno di Dio, dell’immortalità. Tutte queste forme di bisogno generano inevitabilmente quell’attaccamento che provoca dolore, paura e la sofferenza della solitudine.

Il bisogno di esprimersi attraverso la musica, attraverso la scrittura e la pittura e qualche altro mezzo, provoca un disperato attaccamento al mezzo dell’espressione. Un musicista che usa il suo strumento per conquistare la fama, per diventare il migliore, cessa di essere un musicista; egli non ama la musica ma la sfrutta. Noi ci usiamo a vicenda per i nostri bisogni e chiamiamo tutto ciò con nomi dal suono dolce. Da questo derivano disperazione e dolore infinito. Usiamo Dio come rifugio, come protezione, come rimedio ai nostri mali, e così la chiesa, il tempio con i suoi preti assumono grande significato, mentre non ne hanno nessuno. Noi usiamo ogni cosa, macchine e tecniche, per le nostre esigenze psicologiche, e non c’è alcun amore per la cosa in se stessa. Esiste amore soltanto quando non c’è il bisogno. La sostanza dell’ego è questo bisogno, e il costante mutare dei bisogni e l’interminabile ricerca, da un attaccamento all’altro, da un tempio all’altro, da una delega all’altra. La tendenza ad affidarsi a un’idea, a una formula, ad appartenere a qualcosa, a una setta, a un dogma è nella natura del bisogno, della sostanza dell’ego, e prende la forma delle attività più altruistiche. Si tratta di una copertura, di una maschera.

3 commenti:

Rosa Bruno ha detto...

Splendido Krishamurti su di un argomento controverso, ma solo apparentemente difficile.
Personalmente trovo in due frasi la sintesi di questo pensiero che "Noi ci usiamo a vicenda per nostri bisogni chiamiamo tutto ciò con nomi dal suono dolce. Da questo derivano disperazione e dolore infinito" ed "Esiste Amore soltanto quando non c'è il bisogno" .
Il Bisogno, come passione ed emozione è ingannevole, subdolo e l'amore non ha nulla a che fare con lui...come potrebbe infatti essere incondizionato se nasce e permane a seguito di una precondizione o essere gratuito se oggetto di scambio e di possesso. L'amore si modula con Libertà e scelta come può se premette il ricatto d un'impellenza. L'amore è donazione come potrebbe muoversi a seguito di una richiesta?
Buona serata carissimo, un abbraccio.
Namastè

Anonimo ha detto...

CIAO DIONISIO BUONA SERATA
questo è il mio vaneggiamento quotidiano

Più di duemila anni sono passati
da quando il più grande anarchico comunista è stato ucciso
il suo concetto di fratellanza è stato tradito
da chi doveva divulgare il suo credo
nella mia ignoranza credo
che il pensiero anarchico
è morto con lui.
il pensiero nato dopo è violenza gratuita
che aggiunge caos al caos.
purtroppo l'egoismo domina il mondo
annebbiando le menti dei pigri
tutto cambia a parole
ma nella sostanza tutto resta come prima( quando va bene)
il pensiero anarchico comunista è come l'utopia
non sarà mai unitario.
se cosi fosse
senza violenza
quell'uno per cento che domina il mondo
lo potremmo spodestare
dando vita al sogno utopico del MESSIA
quella di un mondo migliore. VITTORIO

*Dioniso*777* ha detto...

Ciao cara Rosa, hai ragione, bisogno e amore non hanno niente in comune. Però lo sai una cosa? Molte mattine mi sveglio, e magari stavo facendo un sogno bellissimo, incubi non ne faccio mai, lo trovo strano e non capisco il perché, comunque ti dicevo, mi sveglio e stramaledico la vita, stavo tanto bene nel sogno, invece ti svegli, devi andare in bagno, gli acciacchi si fanno sentire, il peso del corpo, la gravità, la pesantezza di questa vita e volte sono insopportabili. Il CORPO è la nostra schiavitù primaria, deve mangiare, deve bere, riposare, si stanca, procura dolore, e via così. Da persona che è stata in coma ed ha visto quello che in molti vedono dico solo una cosa:"Si va via da questo mondo con un bel ricordo solo se muori a sedici anni, poi le cose cambiano di brutto". E da questo non mi spiego perchè tutta questa paura nei confronti della morte. Pessimista? No, stanco di una realtà che è solo illusione, vorrei vivere davvero!

--Ciao Vittorio, egoismo, da cosa è procurato l'egoismo se non dal senso di sopravvivenza? Anche per te vale la risposta che ho dato a Rosa, il corpo è la nostra condanna, la nostra prigione, noi non abbiamo la più pallida idea di cosa siamo e da dove veniamo.

LKWTHIN

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