Oggi voglio aprire con questo aforisma:” La moralità è un modo di atteggiarsi che si mette in atto
con le persone che si detestano.” Oscar Wilde
Perché ci parlano tanto di crisi, debito da pagare e nel
frattempo non c’è giorno in cui non ammazzino nel nome della democrazia? E per
uccidere sperperano i soldi delle tasse che tutti voi pagate, io non pago nulla
perché non ho nulla, mia scelta personalissima. E che dire dei soldati? Ieri
mattina leggevo questo articolo: http://anoldseed.blogspot.com/2011/03/lethal-warriors.html,
prima si arruolano pensando chissà cosa nella loro testa, poi tornano e
straziati dai sensi di colpa uccidono a casaccio, anche chi li amava, per poi
arrivare a dare fine alla loro di vita. Perché
ancora si arruolano questi complessati? Bisogna avere la cattiveria dentro,
il marcio che ti logora, per indossare una divisa, chi è pacifico e sereno non
penserebbe mai e poi mai di arruolarsi, su questo la diceva bene Bill
Hicks nello spezzone tratto da uno dei sui spettacoli intitolato “I
gay nell’esercito”, questo il link per chi ancora non l’avesse visto: http://www.youtube.com/watch?v=GAoOUi3_xuc.
Ok, vi lascio alla lettura della nostra situazione disastrata ed ai calcoli che
qualcuno s’è preso la briga di fare. Inghilterra, la più indebitata di tutti.
Altro che manovra di lacrime e sangue, qui ci stanno solo prendendo per i
fondelli e noi come sempre tutti zitti in uno stato di torpore e di ipnosi che
di precedenti nella storia non ne ha. Altro che 2012 ed i Maya!
Buona giornata, un saluto, Dioniso777
Per chi mi dice che sono pessimista, se paghi le tasse, guarda cosa fanno con i tuoi soldi, eccolo!
Per chi mi dice che sono pessimista, se paghi le tasse, guarda cosa fanno con i tuoi soldi, eccolo!
Interesse calcoli per
il pagamento
“L’Iran sta cercando di sviluppare un’arma nucleare? No.”
Leon Panetta, Segretario alla Difesa degli Stati Uniti
1. Qualcuno su un blog ha fatto questo
esercizio si calcolo: Se quantifichiamo il debito pubblico a 2.000 miliardi
di euro e assumiamo un tasso d’interesse del 7% e infine usiamo come unità di
misura temporale la "generazione" (convenzionalmente un intervallo di
25 anni), ecco le rate per estinguere il debito:
Con rata annua di 172 mld: 1 generazione (25 anni -
esborso totale: 4.290 mld)
Con rata annua di 145 mld: 2 generazioni (50 anni -
esborso totale: 7.246 mld)
Con rata annua di 140 mld: 6 generazioni (150 anni -
esborso totale: 21.000 mld).
E' evidente che noi non possiamo pagare il
debito.
Ma non lo può fare la Grecia (forse dichiarerà il default
tra tre settimane a meno che la Merkel riveda tutta la strategia della
Germania, ovvero tutta la strategia dell'euro e della BCE, cioè anche nostra,
nel senso preteso dagli anglosassoni).
Non lo possono restituire la Spagna, il Portogallo e la
Francia.
Meno che meno la
sdegnosa Gran
Bretagna (che tra debito privato e pubblico arriva a oltre il 280% sul PIL, altro che noi che arriviamo fra
tutti e due a circa il 246% contro una media europea del 260%, e con una ricchezza
privata ben maggiore).
Non gli USA, che infatti dal 1971 pagano i
loro debiti direttamente con le bombe atomiche, cioè con la loro
politica di potenza necessariamente in coartata espansione.
Ma non lo può fare probabilmente nemmeno la Germania,
specie se i Paesi su cui ingrassa (cioè l'Europa del Sud) verranno ridotti a
scheletri.
Sì, d’accordo. In realtà l’importante sono gli interessi.
Ma a patto che si possano pagare all’infinito. Altrimenti la restituzione del
capitale diventa decisiva.
2. L'anno
dei Maya della finanza globale si caratterizza dal fatto che nel 2012
dovranno essere rifinanziati titoli di stato per 11.550 miliardi di euro, pari
ad un sesto del PIL mondiale. Le banche europee hanno in scadenza
titoli propri per 800 miliardi. Inoltre ci sono le scadenze dei titoli delle
aziende: quasi 800 miliardi nella sola Europa. E ovviamente quelle delle banche
americane e asiatiche. La morale è che
serve quasi un quarto del PIL mondiale per fare fronte a questa
necessità finanziaria.
Ovviamente se il debito aumenta serve geometricamente di
più. Ecco perché non è un caso se la data fatidica per la manovra lacrime e
sangue non era il 2011 né il 2013 ma proprio il 2012 (ed ecco perché gli
Italiani nati nel 1952 sono così sfigati).
E, come dovrebbe ormai essere evidente a tutti, che
Berlusconi sia caduto proprio allo scadere del 2011 e che al suo posto Mario
Monti sia subentrato just in time ed ex officio - leggi
Napolitano su input di Merkel, Obama, Bilderberg, Trilateral, Goldman Sachs,
Macchia Nera e Banda Bassotti - non è un caso nemmeno quello.
Era inevitabile, tutto previsto dagli astri
della Haute Finance. Con buona pace di quei tapini alcolizzati
dall’antiberlusconismo che sono andati sotto il Quirinale a cantare “Bella
ciao! (da figlio di partigiano, ogni volta che ci penso mi viene l’orticaria -
è più forte di me).
Ma non è solo un problema nostro. Come dicono le cifre,
il 70% del debito pubblico è composto da emissioni di Giappone e Usa. Tokyo ha
bisogno di rinnovare 3.500 miliardi, Washington 4.500.
Noi però facciamo la nostra porca figura con oltre 350
miliardi di titoli del debito pubblico in scadenza. Per quanto riguarda il
debito privato abbiamo in pole position Unicredit con 30 miliardi in
scadenza, Intesa San Paolo con 24 miliardi, e tra gli industriali Telecom, con
quasi 8 miliardi di dollari e Fiat con 1,25 miliardi (al 9,25%).
La Francia può vantare la Bnp Paribas con 270 miliardi di
dollari e in complesso ha il 50% dell’esposizione a breve di tutta la UE. Ma
non basta: il sistema bancario francese è molto esposto sui titoli pubblici
italiani: nel capitalismo tout se tient, nell’espansione e nel
disastro.
Ci penseranno le lotte di potere a decidere chi ci
guadagnerà e chi ci perderà. Perché se sistematicamente tout se tient, non
è vero che i capitalisti siano solidali tra loro nella buona e nella cattiva
sorte: loro non si sposano mai con nessuno, al massimo vanno ad escort.
Non è quindi una gran sorpresa che la Francia sia stata
declassata da Standard & Poor’s. Si aspettava solo l’OK politico. Perché la
Francia dopotutto è stata la punta di diamante della guerra alla Libia. E
molte altre guerre bisognerà ancora fare.
3. Per non
far collassare il castello di carte occorre da una parte ridurre i
debiti e dall’altra immettere denaro fresco nel sistema. Questo vuol dire che
il ritrovato asse Parigi-Berlino deve andare a farsi fottere. E’ meglio un asse
Roma-Parigi o una nuova troika Roma-Parigi-Bonn, con la prima che,
fustigata sul sedere, ha il mandato obamiano di far cambiare le idee alla terza
e la seconda che fa da “traduttore simultaneo” tra le altre due, ovvero media.
Ma la mediazione non deve diventare una lungaggine.
Se la Francia viene declassata, gli
attentati a Damasco aumentano e le operazioni in Siria sono destinate ad
aumentare e a cambiare di qualità, scala e intensità. Assad lo ha
capito benissimo e cerca di fare quel che può. Ha appena annunciato un’amnistia
generale. L’esperienza della Libia dice però che questo è l’inizio della fine,
perché i tagliagole fondamentalisti liberati da Gheddafi su promessa di
rinunciare alla violenza andarono subito a farsi armare dall’Occidente e dai
sui sicari. La situazione in Siria è diversa, di sicuro. E la Russia stavolta
probabilmente non ha intenzione di concedere una no-fly zone sulla
Siria.
Ma ricordiamoci che di là, cioè di qua, da
noi in Occidente, tra i potenti regna la disperazione. E questo fa paura.
Il tempo per loro stringe, e prima
che qualcuno dica alla Haute Financemondiale e ai poteri territoriali in
simbiosi con loro: “Vedo”, si potrebbe pensare alla mossa
pazza-arrogante-disperata del dottor Stranamore. Laguerra con la sua
“distruzione creatrice”. E innanzitutto distruzione dei “libri mastri”, come
dice Giulietto Chiesa, ad esempio grazie al probabile collasso
dell’economia globale conseguente alla chiusura dello Stretto di Hormuz. Per
non considerare il forte rischio di allargamento mondiale del conflitto.
Altro che blitz della Finanza a Cortina! Qui al posto del
registratore di cassa faranno trovare il fallout radioattivo.
Allo stato maggiore russo c’è ormai la rassegnazione di
assistere entro l’anno ad una guerra atomica presso i propri confini,
senza poterci fare nulla.
Prima però l’Occidente dovrà neutralizzare la Siria. Lo
farà creando caos e indebolendo Assad e gli Alauiti fino al collasso. Detto
incidentalmente, dato che gli Alauiti proteggono da sempre il 10% cristiano
della popolazione, possiamo aspettarci qualche bel pogrom da questo
indebolimento o addirittura espulsioni di massa. La Santa
Sede però non alza nemmeno un sopracciglio. Qualcuno vedeva nell’antirelativismo
di Ratzinger una sorta di argine filosofico al relativismo nichilistico del
capitalismo. Filosoficamente quadrava. Ma materialmente - sempre questo
materialismo tra i piedi! - mi sa tanto che sulla filosofia ha vinto un
probabile agreement tra la finanza cattolica e quella anglosassone.
Così, a naso. Perché le cose segrete non le sapremo mai, o le
sapremo troppo tardi. Intanto al Vaticano, Monti continua a non far
pagare l’ICI.
In compenso la stessa logica che lo ha spinto a
iniziare il massacro sociale lo spingerà a mandarci in guerra con gli
alleati contro l’Iran. Lo faremo, in un modo o in un altro. Quanto meno perché,
se non mi ricordo male, facciamo parte integrante della struttura
d’attacco Bataan
Expeditionary Strike Group, che nemmeno dipende dalla NATO ma direttamente
dal Comando europeo degli Stati Uniti (fu un regalo Prodi-D’Alema).
Esagerazioni?
Beh, la Libia sta ancora fumando. Altro che esagerazione.
E il generale
statunitense Wesley Clark giura che la tabella di marcia con Yemen,
Somalia, Afghanistan, Iraq, Libia, Siria, Libano e Iran, l’ha
letta veramente al Pentagono. E poi, se ci ricordiamo
del Patriot Act di Bush jr, dovremmo sapere benissimo che negli USA,
come in tutto il mondo, quando si va alla guerra bisogna premunirsi contro i
“nemici interni”. Ecco perché il 2 gennaio di quest’anno il democratico Obama,
il leader nero che tanto ha fatto sognare la nostra sciagurata e irresponsabile
sinistra, ha firmato il famigerato National Defense Authorization Act, che
sospende le libertà civili e consente la “detenzione a tempo indeterminato degli
Americani”, come ricorda Michel
Chossudovsky.
Á la guerre comme á
la guerre.
Dobbiamo aprire gli occhi e scongiurare in
ogni modo questa sciagura mondiale.
Piotr (Пётр)
Fonte: www.megachip.info
Link: http://www.megachip.info/tematiche/guerra-e-verita/7517-finanzmilitarismo.html
16.01.2012
Fonte: www.megachip.info
Link: http://www.megachip.info/tematiche/guerra-e-verita/7517-finanzmilitarismo.html
16.01.2012
2 commenti:
leggerti ,mi dice che è meglio non leggerti, ahahah,vedremo se non fossi ottimista,ci sarebbe da spararsi.Vivo l"ora,chi vivra vedra,se la gente si sveglia non possono mettere tutti in carcere,vedremo,momenti indimenticabili saranno
Momenti indimenticabili vedremo, senza dubbio. Io non sono pessimista, guardati attorno, se poi vuoi vivere nel paese dei balocchi...ma non lo è! Non per molti almeno...
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