"THE END"

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lunedì 30 gennaio 2012

Perché l'Italia è un paese del terzo mondo

Per tutti quelli che non hanno vissuto per più di quindici giorni in altri paesi, sviluppati veramente, i quali a differenza dell'Italia hanno usato le tasse dei cittadini, almeno in parte, per dare alla popolazione la possibilità di vivere civilmente, sembrerà impossibile che esistano situazioni così differenti rispetto alle nostre "tutte italiane". Persino la Spagna che era indietro di trent'anni grazie alla dittatura, oggi in alcuni luoghi ci ha superato alla grande. Non parliamo dei paesi del nord Europa.
 In Italia si mangia bene, per fortuna, perché se togliamo il cibo, non è che rimanga molto da elogiare. Posto alcuni tratti di un articolo letto sul blog di Uriel, per chi se lo vuole leggere tutto il link è questo. Ribadisco per l'ennesima volta che noi non siamo vicini all'Africa solo geograficamente, ma si sa, in Italia si mangia bene e c'è il sole . . . di tutto il resto siamo l'esempio perfetto di miseria ed ignoranza. Italia . . . povera Italia!
Buona lettura


[...] Cosi', la risposta e' semplice: mancano essenzialmente tutti i servizi sottostanti, ovvero cio' che serve a costruire un'azienda moderna. Per questo sto muovendomi in Germania: mi rendo conto che man mano che i servizi peggiorano, sempre piu' aziende se ne andranno.


[...] Qual'e' il punto? La Holding per la quale lavoro impiega personale di circa 30 nazionalità diverse. Molti di loro vanno e vengono da Duesseldorf ogni fine settimana, alcuni ogni 15 giorni, altri si sono trasferiti li per qualche anno. Adesso pero' dobbiamo anche capire che cosa succede , quale sia la differenza e quale sia il perche'. Possiamo confrontare alcune citta' dove mi sono trovato ad andare per lavoro, sempre nello stesso settore, e vedere le differenze in gioco. Dunque, sono stato per lavoro a Roma, Milano, Ivrea, ove ci sono le sedi operative -e non- delle telco italiche. 

Andiamo per ordine e facciamo un confronto. Iniziamo dai trasporti e supponiamo di essere un consulente che viene dall'estero.

·                     Duesseldorf. Aeroporto internazionale, 80.000 passeggeri/giorno. Arrivo in aereo di solito abbastanza puntualmente, ritiro la valigia abbastanza puntualmente. Un 10% dei casi me la perdo per strada , passo 10/20 minuti al massimo per fare denuncia, ma me la consegnano la sera stessa a casa (su appuntamento) o al lavoro. Posso tracciarla su un sito web. Se qualcosa va storto durante il viaggo, e succede nelle tappe intermedie, MI MANDANO IN ALBERGO. Come tutti , non parlo di classe business. Esco dall'aereoporto e salgo su un taxi. Il taxi c'e' sempre, si aspetta pochissimo in coda, e sino al centro storico (ove lavoro) costa circa 20 euro, con ricevuta -fiscale-. CI vogliono circa 15 minuti. Al ritorno, i taxi sanno bene che di fronte a quel grattacielo un sacco di gente lascia il venerdi', e quindi quando usciro' il venerdi' trovo i taxi nella piazzola. In ogni caso, poco piu' avanti ho due binari del tram , uno verso la stazione dei treni (posso prendere l' ICE -la loro TAV-  verso Francoforte e arrivare IN AEREOPORTO, con lo stesso biglietto! -lufthansa possiede parte delle azioni di DB- )
·                     Ivrea. Arrivo all'aereoporto di Torino, e se la valigia mi arriva , posso cercare un taxi per Ivrea, oppure un autobus. Se non mi arriva devo fare una denuncia kafkiana, e mi arrivera' -tempo massimo tre/cinque giorni-. Mi serve un pochino a trovare il taxi che mi porta ad Ivrea. Andare in Taxi ad ivrea e' suicidio economico. In alternativa ho ben UN treno che mi potrebbe portare ad ivrea dalla stazione FS. Treno maleodorante che impiega un'ora, anche per via di un cazzo di ponte del genio militare che lo costringe a procedere a passo d'uomo. Al ritorno la biglietteria apre alle 16.30, nel caso si abbia bisogno prima meglio fare il biglietto via internet.
·                     Milano. Si arriva a Malpensa. Se non ti svaligiano le tue cose, e trovi la valigia , bene, fanno solo 40 minuti di attesa per la valigia. Ufficialmente di meno, perche' i furboni mettono una valigia finta sul nastro e la fanno girare, fingendo di aver iniziato subito la distribuzione. Se te la rubano, ti verra' ridata in 3/5 giorni lavorativi. -sia chiaro, lavorativi-. Dopodiche' devi prendere il taxi, che costa solo -bonta' loro- novanta euro e ci mette quasi un'ora. A seconda dell'orario c'e' una navetta delle ferrovie Nord, che e' piu' o meno come Bossi; se vuoi capirci qualcosa devi essere dal lato giusto del vento. Se prendi navetta, poi devi prendere metro fino a Bisceglie. Indi, qualche pezzo di strada a piedi.  Al ritorno non dovrai fare altro che essere un uomo (non consiglio quel tratto alle signore la sera) per andare il venerdi' al buio attraverso Lorenteggio sino alla fermata Bisceglie. Poi andare in metro sino alla centrale, prendere -se parte e quando parte- il trenino delle Ferrovie Nord e in un orario impredicibile sarete a Malpensa. Alternativa: prenotare un taxi e pagare altri 90 euro. 
·                     Roma. Arrivi a Fiumicino FCO e hai un'impressione di sporcizia e trasandatezza. Se almeno Torino e Milano Malpensa danno l'aspetto di aeroporti curati e almeno c'e' qualcuno che spazza per terra, Roma ti da' l'impressione che gli inglesi definiscono "terzo mondo con un bel vestito". Passi per tunnel scrostati con neon guasti e scritte sui muri , e inizia il calvario delle valigie. CI sono decine di aziende che si contendono il servizio, tutte rigorosamente indicate sugli schermi -ridicolo- cosicche' in caso di problema -sempre- possiate andare dalla compagnia giusta a rivendicare. Non dalla compagnia aerea, sia chiaro, come e' normale: dalla compagnia di "scaricatori di aereoporto". Se non c'e' sciopero -come quando andai io- e non c'e' assemblea (verso mezzogiorno quasi sempre) allora vi va bene e aspettate solo 40-50 minuti. Poi cercate un taxi. Diciamo che ne vogliate uno legale. Il 90% dei taxi di Roma non ha il navogatore. E ti chiede in che zona sia il posto dove dovete andare. Ah, si', e' quel palazzo blu, dove c'e' pure la pizzeria Core di Napule. Se non sapete di preciso in quale quartiere di Roma si trova una via, puo' capitare che il tizio accosti e chieda ad un collega attraverso il vetro, che telefoni a casa , e tutto mentre il tassametro scorre. No, non ci sono folle di bambini festosi e nudi che sparano in aria con il kalashnikov, ma ve lo aspettate. Se vi perdono la valigia, come e' successo a me, vi trovate con due ore di coda per la denuncia, 3-5 giorni di attesa, ma chiameranno in albergo durante il Big Bang, e siccome non risponde nessuno la consegnano SEMPRE alla vostra abitazione principale. Cosi puzzerete per una settimana, probabilmente come misura mimetica per non farvi notare. Il tassista vi confermera' che "si', a fiumicino le valiggge so' na cosa un po ccosii'".  Al ritorno, mettete in conto che il tassista riceve la chiamata ma non sa dove diavolo siete, quindi aspettatelo pure mezz'ora/un'ora. Arriverete in aereoporto in tempo? No. Si sa, e' la capitale: ormai quelli di confagricoltura so' ddde casa, con la manifestazioncina.

Ora, adesso chiedetevi un primo punto: avete una serie di consulenti (qualche centinaio) che vi vengono al lavoro ogni settimana. Si tratta, su 40 ore, di perderne  almeno 6? Costicchiano, eh. Se poi pensate che questo e' cio' che succedera' ai manager da mezzo mondo che vogliono fare affari, secondo voi cosa preferirebbero? Stiamo parlando di quelli che prendono la decisione, eh: e li infilate in processo del genere.

Andiamo al problema alloggi.

·                     Duesseldorf. Situazione attuale. Un appartamento 75mq ammobiliato bene, compreso di spese condominiali , energia, gas, internet e pulizie una volta a settimana, euro 900/mese in centro storico. Seicento in prima periferia. Quattrocento a meno di 20 minuti di S-Bahn. 
·                     Ivrea: 1000 euro per un appartamento in periferia, servizi di trasporto ridicoli, intern... ma che, scherziamo, se vuoi la colf te la chiami, i mobili sono quelli che scarta il padrone da casa sua, utenze con limitatore. 
·                     Milano. Case ammobiliate? Difficile trovarle. Vogliono non piu' la cauzione -sono moderni loro- ma una fidejussione bancaria (non scherzo) e una lettera di referenze di qualcuno di Milano.  (che ovviamente tutti i consulenti stranieri possono ottenere, si sa). Internet in casa non se ne parla, costo in centro: 1500/1700 euro se vuoi anche le utenze ma fino ad un limite. 
·                     Roma. Ah ah ah. Cazzo, dite sul serio? Non mi ci fate pensare. Rom... ahahhahaha. Ah ah. Rido ancora.  Ma che e', volete davvero andare ad affittare un appartamento li'? Se riuscite a vendere un rene, potete trovare una cuccia per il cane da qualche parte nel lazio. Tranquilli, che i maremmani non sono cattivi come dicono.

Diciamo che siete ugualmente riusciti a convincere il nostro manager a decidere di fare un progetto per il quale dovra' mandare il suo team, per qualche mese, proprio li'. Diciamo che il manager puo' torturare i suoi consulenti e farli star li'. Adesso andiamo avanti, e andiamo con le questioni strutturali vere e proprie.

Vita. Tutte queste persone devono lavorare li' dei mesi, se non anni. Devono vivere, se non trasferire la famiglia.

·                     Duesseldorf. Me la sono cavata per anni con l' inglese. Il mio padrone di casa parla inglese. Al supermercato me la cavo con l'inglese. Oggi sto imparando il tedesco, c'e' la Berlitz che fa corsi ad hoc, piu' altre aziende. Per i bambini c'e' la scuola internazionale -se contate di andarvene dopo qualche anno- oppure la stessa Berlitz ha corsi-gioco per bambini, e ci sono scuole statali -pubbliche- attrezzate per l'ingresso di bambini stranieri. Posso scaricare il costo.
·                     Ivrea. Parlano inglese? Uhm. In un albergo, una volta. Parla italiano o muori. Nelle scuole locali il bambino straniero e' svantaggiato , e solo i docenti di lingue parlano inglese. Non c'e' scuola internazionale in citta', nel caso. Lezioni di lingua se trovate un annuncio appeso alla fermata dell'autobus, in nero. 
·                     Milano. In qualche locale ed albergo si parla un pochino inglese. Nelle scuole locali il bambino straniero e' svantaggiato , e solo i docenti di lingue parlano inglese. Ci sono scuole internazionali, almeno, e ci sono corsi di lingue per stranieri. "Costicchiano". La regola e' sempre parla italiano o muori.
·                     Roma. Se avete i soldi di un diplomatico potete mandare i figli ad una scuola internazionale. Parla italiano o muori -se sopravvivi almeno sarai spennato per bene- . Ci sono le scuole di lingua, ma solo in certi quartieri. 


SLA. Occorre un livello di interconnessione ottima. Sia per i reperibili che per eventuali fornitori. Anche servendovi di aziende che in Italia sono al top, rischiate sempre la paralisi che ha colpito Poste SpA qualche mese fa. Ragione: nessuna ragione ufficiale. Cosa vi dice che non succedera' ancora? Miglioreremo. Volete far causa al fornitore che non rispetta gli obblighi: accomodatevi, sono solo tredici anni di causa in tribunale, con un giudice ottantenne che non capisce un cazzo di IT, perche' in Italia non abbiamo ancora giudici specializzati. 

·                     Duesseldorf. SLA 100% su connettivita', rete elettrica, apparati vari. 
·                     Ivrea: Disaster Recovery uno e due. Perche' noi ci crediamo, al fornitore!
·                     Milano: "c'e' stato un problema momentaneo nel routing, stiamo lavorando al ripristino".
·                     Roma: scusate, e' mezzanotte, da oggi sono in ferie, devo abbandonare la conferenza telefonica, appena arriva il collega ricapitolate con lui.(1)


Infrastruttura. Stiamo parlando di aziende che hanno una certa quantita' di dati sensibili. Occorre che la sicurezza sia presa sul serio, ad ogni livello.

·                     Duesseldorf. Arrivo, ed Herr Wolff (2) controlla che io abba il badge. Senza il badge non posso nemmeno andare in mensa perche' non si aprono le porte intermedie, e se me lo rinnovano con un giorno di ritardo (mi arriva l'email per farlo) rischio di rimanere bloccato nella tromba delle scale -mi e' successo la volta che mi sentivo sportivo-.
·                     Ivrea. C'e' un tizio che sembra Vito Catozzo, ma almeno ti ferma. Puoi entrare solo se ti annunci alla reception, compilando un documento cartaceo che dovrai farti consegnare, controfirmato dal tuo contatto interno. A parte la lentezza, funziona. 
·                     Milano. Dipende dall'edificio, si va dal portinaio condominiale sardo della vecchia sede di via Ettore Ponti -oggi dismessa- alla vecchia procedura manuale (fogli di carta) o manager che ti viene a prendere di persona alla reception , in tutti e due i grandi palazzi telco della zona -oggi sono molto piu' di due, lo so. 
·                     Roma: c'e' la partita Roma Lazio e il custode e' abbastanza distratto. Non parla inglese. Comunque l'email col tuo nome a questa persona non e' arrivata. Del resto, non vedi alcun computer alla reception. Devi lasciare un documento e ti danno un badge. Ma non strisciarlo, i tornelli non vanno, aspetta che ti apro qui di lato. 


[...]Dovrei parlare di una tolleranza al male che diventa tolleranza al peggio e poi al sempre peggio: un passo oggi ed uno domani, e sempre piu' giu', sempre un gradino piu' in basso. Tanto, noi siamo sempre il made in Italy; facciamo schifo ma e' sempre uno schifo made in italy.

[...] no, holding cosi' non lavoreranno mai in Italia. 

Ci hanno provato : avevamo un backup a Milano. 

Ci hanno provato ed hanno chiuso.

Ma non e' colpa del governo. Non e' colpa di chi dirige o di chi dovrebbe cambiare le cose. E' colpa di chi le cose le fa poco e male, nel piccolo, senza capire che il "piccolo", il tassista, il negoziante di Roma o Milano o Ivrea che non parlano in inglese,  stanno allontanando dal posto le aziende straniere. Nel loro piccolo, certo. Ma lo straniero che lavora in un posto, condizione necessaria per avere strutture di dimensione internazionale, vive anche lui di piccole cose. Fossero solo taxi e supermercati. I servizi minimi, la possibilità di trovare case, trasporti, infrastrutture, sicurezza, tutto quello strato di utilities che rendono una zona accettabile per una realta' di dimensioni internazionali.

E' davvero triste, quando parte un progetto in Italia ed un collega straniero si prepara a venire a Milano, Roma o Ivrea, dovergli assegnare uno scout perche' sopravviva in queste citta'.
Ed e' brutto quando senti che, al ritorno, alla domanda "So, how it was your time in Italy?", la risposta e' sempre quella: "food was great". Per dire che tutto il resto era quel che era con una certa diplomazia. Non c'entra Schettino. C'entra il tassista del cavolo che ruba minuti e soldi, c'entra l'agenzia immobiliare dove non parlano inglese , c'entra tutta una serie di carenze di persone che non capiscono che oggi il lavoro , quello che porta soldi, c'e' solo nelle realta' internazionali, e se in una citta' i negozianti parlano solo italiano questa carenza non e' "la carenza di una cosa in piu' ", ma una carenza di qualcosa di importante.

Un tizio mi diceva "la sicilia potrebbe vivere solo di turismo". Aha. Prova a vivere in Sicilia non dico senza parlare in Italiano, ma senza parlare in dialetto, e vediamo come vivi. Quanti negozianti conoscono un'altra lingua? Quante agenzie immobiliari? Quante persone per la strada? Perche' a Duesseldorf posso conoscere gente in un pub tedesco, parlando inglese ,e in Italia se non parli italiano rimarrai isolato? E' questo il turismo? Perché la prossima settimana vado ad aprire un conto in banca parlando inglese e so che mi capiranno? Perché ho potuto parlare di tasse locali  con un commercialista del posto - in inglese? E perché in Italia non ci riesco?

Beppe Grillo lo dice da anni, noi esportiamo laureati e importiamo muratori, che pretendiamo, siamo sempre e solo italiani, purtroppo per noi

4 commenti:

laridream ha detto...

Ed io vorrei aggiungere una cosa,che in italia ci sono persone io fra quelle che ha idee,che ama il servizio a contatto con il pubblico il mio modesto lavoro è a contatto con il pubblico ( sono aiuto cuoco,ma solo di forma su carta il livello è quello da tempo) e quando è il momento del servizio, servo gli operai e gli impiegati allo stesso modo come al Ritz, perchè amo la gentilezza ,la disponibilità e vengo sempre ricambiata da ampi sorrisi, mi piace preparare coffee break e buffet con creatività, ma...ecco a quelli come me hanno messo i bastoni fra le ruote ,gli hanno relegati in un angolino,la precedenzza scusa il termine l'hanno avuto i leccaculo, perchè l'italia è da sempre anche questo cos'è la professionalità? Qualcosa che si mangia? Cos'è la meritocrazia? Qualcosa che si beve?
Se capiti alla stazione centrale di Milano in uno dei tanti bar di cui ora mi sfugge il nome, spesso ho trovato un ragazzo che sa renderti un vero piacere bere il caffè servito da lui, anche se il caffè facesse schifo,ma è buono,la sua simpatia,la sua cordialità superano il caffè, e quanto guadagnerà? Uno sputo, quanto conta per la sua azienta) uno sputo ancora.
Certo io non mi arrendo e nella testa ho un obbiettivo...ma quanto è dura la salita,con la strada sbarrata da quanti anni hai? Troppo vecchia, contratti e stipendi insulsi, e scuole a cui non puoi accedere se non hai i soldi...?

*Dioniso*777* ha detto...

Dici BENISSIMO, non bene, benissimo, io sulle spalle ho 14 anni di lavoro, i primi ed anche gli ultimi, sono stufo di leccaculo maledetti che non sono competenti se non con la lingua, e poi guardano TUTTO quello che fai al di fuori del lavoro, sei gay per esempio? Fottuto! Eccola l'Italia del perbenismo cattolico, solo con la lingua si lavora, e dopo aver subito tutto questo che mi ritrovo? Non pago nemmeno una casa compresa di vitto e alloggio all inclusive, ed allora che lavoro a fare?!!?!?!?
Piuttosto faccio il vagabondo, come già ho fatto in vita mia per tre anni e mezzo, e se lo sapevo iniziavo prima, molto prima. Alternativa? L'estero, ma si sa, come ci vedono all'estero? Pizza, mafia e mandolino, te lo dico perchè nel mio vagabondare sono stato in paesi come la Spagna, pure li ci odiano, Austria, quelli ci brucerebbero, Svizzera no comment, Francia e Germania. E dopo dovrei lavorare con quello che ho visto?
No grazie, io ne sono fuori, tenetelo in piedi voi, che tanto vi date da fare per questo sistema marcio, cazzo, scusa il termina ma quando ci vuole, abbiamo dieci volte le macchine blu dell'America, è possibile?!?!?!
NO.
Sono vecchio, 38 anni costi troppo, e sono giovane, prima dei 55, naturalmente con raccomandazioni, non fai strada. Guarda i leader italiani, papa, presidenti del consiglio, senatori a vita...cara la mia Svezia dove i 40 enni sono in piena attività, da noi no, parlano del futuro quelli che hanno un piede nella fossa.
Scusa se sono crudo, ma adoro sfogarmi quando scrivo :-)))

Stammi bene e condoglianze per la tua cittadinanza.

laridream ha detto...

Hai ragione in molte cose che scrivi,anche se rimane pur sempre un punto fermo,vivi qui e qui in qualche modo devi vivere...ho adottato nel sistema in alcune occasioni i suoi stessi mezzi per boicottarlo, non mi dò pena più di tanto...vivo e lascio vivere e attendo di farmi 4 risate quando tutto cascherà e se dio vuole ciò che con una mano il sistema mi ha tolto con l'altra mi dovrà ridare, come? Segreto :-)
Comunque averei optato per l'Himalaya, scusami ma credo che siano pochi i posti al mondo in cui si vive bene anche in quelli che hai elencato,a dispetto di un certo benessere in cambio si dà sempre qualcosa della propria libertà,stimo molto l'Irlanda, a dispetto di tutto credo che L'ungheria senza Orbàn si suiciderà, vedo nuove risorse nei paesi dell'america latina, ottima la scelta della Polonia di fare dietro-front dalla UE,vedo molte cose...ma ciò che più vedo sono le molteplici credenze da cui le persone non riscono a staccarsi, che l'ego supera sempre l'essere, che il culo al caldo in pochi lo lascerebbero e i compromessi sono sempre dietro l'angolo.
Quando dico che voglio andare via da qui mi dicono "sei di fuori" io rispondo sempre meglio poveri davanti all'oceano che poveri davanti al palazzo Pirelli...ma è un concetto che in pochi comprendono...e comunque perchè povera, io no sono povera...i miserabili sono altri quelli che ciucciano sangue e vita per essere ricchi,elemosianano costantemente elemosinano potere e richezza,perchè loro senza quello sono il nulla,senza quello non esistono e si sporcano di sangue, quello degli altri come me di sugo al pomodoro tutti i giorni ma la povera non sono io,io non elemosino semmai lavoro e nulla ad altri tolgo,sopratutto il sangue e la vita.
Mi madre avrebbe potuto chiedere l'incentivo per l'affitto, vive sola, ma io le briciole e le prese per il culo di quelli (300 euro a fronte di 5000 euro aff +spese)non li voglio l'ho convinta a lasciare perdere, io voglio semmai un sistema che funziona dove i pensionati di minima come mia mamma non debbano brancolare nel buio e avere tutte le strutture adeguate non le case decadenti popolari, tutti mi dicono perchè a mia mamma non faccio domanda per le case popolari, perchè ha 75 anni si è fatta un culo per tutta la vita e ha diritto di non vivere in una fogna;anche questo un discorso che i benestanti non hanno compreso già perchè loro non hanno bisogno di mandare una mamma alle case popolari, perchè non lo fanno se gli sembra un ottima idea? Sai che c'è che siamo in una lotta di classe chi potrebbe lottare per chi non ha nulla ha perso di vista cosa sia la povertà, che tutti i poveri non sono poveri perchè gli è capitato ma sono fancazzisti...e cosi via ma di fatto tutti ci parliamo adosso dal nostro punto di vista,ma nessuno ascolta davvero e si mette dal punto di vista dell'altro,ci vogliono cosi: incazzati ,ammareggiati,vogliono la guerra fra noi.
Io vivo,io sono il problema non è mio.
Con il mio lavoro permetto a miamma mamma di abitare dove abita,mia mamma mi da una mano a modo suo, se si deve lottare per cambiare ci sono, se sideve lottare per costruire un'altra casse di avvoltoi affamati credo che per quel tempo avrò un impegno alle Galapados...

*Dioniso*777* ha detto...

il mio è un punto fermo, dal Gennaio del 2003, ovvero dopo un anno dall'entrata nel'euro ho fatto quattro conti, apro una parentesi, avevo lavoro fisso, quindici mensilità e guadagnavo due milioni e mezzo di lire al mese, ottimo, vero? E dopo sono diventati 1250 euro, mutuo con interessi stratosferici, rata della moto, rata della macchina, tre carte, anzi quattro, di debito, potevo spendere e l'ho fatto in viaggi sopratutto, ma poi pagavo sempre interessi, maledetti ebrei......, non dico altro. Poi ho calcolato l'iva su ogni prodotto, benzina e tabacchi arrivano quasi al 75% di iva, 73 uno e 74 l’altro che naturalmente non risultano come iva, ma come IMPOSTE, (imposte di cosa?!?!?! Per pagare le guerre? No grazie, resto senza macchina e fumo 40 grammi di tabacco a settimana, 6 euro, lo so, dovrei smettere anche quello per coerenza, purtroppo non sono ancora in grado di farlo, quindi contribuisco al sistema, poco ma lo faccio!), poi mettiamo gli alimenti, le bollette, e ho detto a mia moglie, ex moglie ora, ma perchè non vendiamo tutto e andiamo via? In fondo metà casa era nostra e da parte avevamo qualcosa oltre ai debiti che si possono sempre non pagare. Bene questa è stata la causa della mia separazione, avevo 30 anni e sapevo che se non l’avessi fatto allora la possibilità non si sarebbe mai più presentata, (panta rei, ergo, carpe diem!),abbiamo poi venduto tutto e separato i beni, figli non c'erano per fortuna, non li ho mai voluti, mi piacciono i bambini, ma in questo mondo che li metto a fare? Lei mi disse che stava bene così, IO NO, e allora iniziai a fare il vagabondo, ricordi il “vagabond” che tutti attaccavo sulle vespe, o sulle moto? Non avrei mai pensato che l'avrei fatto. Tu sarai più o meno dei miei anni, lo ricorderai senz’altro. Che esperienza, valgono una vita intera sei anni di vagabondaggio, poi dio o chi per lui, (non sono cristiano, ne cattolico, ne altro, detesto le religioni, amo i discorsi del Buddha, e la filosofia e sono certo che dopo la morte ci attende la cosa più bella della nostra esistenza, esperienza personale, 5\6 giorni di coma…), la sorte diciamo mi ha trovato un posto dove fermarmi. Ti ricordi il film Pulp Fiction dove il nero decideva di cambiare vita e raccontava a John Travolta queste parole?
Il destino, se ti raccontassi come non ci crederesti, mi ha fatto conoscere una bella donna, più anziana di me, ma bella perché pulita, onesta e sincera, non è ricca, ma mi ha ospitato a casa sua e vivo con lei da quasi tre anni, una pensioncina, un po’ mi danno i miei, le mie esigenze, vitto e alloggio esclusi, con meno di 100 euro sono soddisfatte ogni mese, sono un minimalista ora, dopo una vita di eccessi, che ironico è il destino, proprio io...va beh, comunque dicevo, nella vita ho realizzato tutti i sogni che avevo, me ne manca uno, finire i miei giorni in India, e lo farò prima o poi, i miei sono benestanti, veronesi, a Verona di denaro ce n'è tanto, quando finirà con questa donna, perché la vita mi insegnato che tutto finisce, andrò proprio la, o magari verrà anche lei con me se non finisce, Herman Hesse e Schopenhauer mi hanno dato l'ispirazione. Non so perché ti racconto tutto questo, di solito non parlo di me, ma ho visto la tua foto, mi sei piaciuta, hai il viso di una persona PULITA, una delle poche rimaste e forse oggi ho voglia di parlare, sai quando fai sei anni della tua vita a viaggiare per l'Europa hai molto da raccontare :-))).
PERCIO’ io in vita mia non sarò mai più schiavo, piuttosto crepo!!! Ho scritto troppi caratteri, è la prima volta che mi capita, te l'ho inviata via mail, spero ti arrivi, altrimenti . . . ho scritto una mezz'ora per niente :-)))

LKWTHIN

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