"THE END"

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giovedì 29 dicembre 2011

Fine 2011. Un salto indietro nel tempo di un terzo di secolo, riflessioni.


Anno 2011 in chiusura. Quanto lo vedevo lontano il 2000 da bambino  …
Ricordo da bimbo, nato in una fattoria, per mia fortuna, a contatto con gli animali, la natura, il vigneto di mio nonno e tutte le belle bestioline che trovavo e osservavo, il trattore nei campi ed i profumi della primavera, con i colori cangianti e sfarzosi che la magica natura offriva, e poi, poi le piante di more, quante ne mangiavo, oltre alle albicocche, prugne, pere e uva, nemmeno li lavavo, prendevo e mangiavo.
Poi le galline da far uscire in un aia e le anatre dall'altra, con il loro terreno dove correvano e beccavano tutto il giorno, i conigli nel loro spazio e una decina di mucche, un po' meno di tori e 2\3 vitellini quasi sempre presenti a cui andavo a sentire le corna che iniziavano a spuntare. La magia della vita che nasce e muore. I nidi di rondini nella stalla che ogni anno si riempivano di piccoli sempre con il becco aperto a cinguettare ed i genitori che li infilzavano.
Avevo qualche giocattolo, però mi costruivo i giochi con semplici pezzi di legno, ma preferivo sempre salire sugli alberi e vedere i nidi o vedere quanto in alto arrivavo, oppure correre in mezzo ai campi con il mio cane, pastore tedesco bellissimo, andavo a pescare rane, osservavo la vita e la natura ogni giorno, che splendidi ricordi, ero vivo e vivevo le emozioni che la vita offriva, anche quelle brutte, perché cadevo, mi facevo male, oppure uccidevo qualche animale, ma è la vita. 

Poi il trasferimento in una cittadina a 11 anni e da li sempre più lontano dalla natura, ogni tanto ritornavo con il motorino o la moto più tardi e ogni volta che tornavo gli alberi erano sempre meno, le rane sono sparite, (infatti un indicatore di acqua pulita sono proprio le rane, dove è inquinata non si riproducono e scompaiono), i nidi di rondine piano, piano, non si riempivano più come prima, gli insetti ed i fiori la stessa cosa, andavano ogni 3\4 anni a ridursi drasticamente, come le libellule o le lucciole, e chi le ha viste più se non nella profonda campagna e raramente? Da quanti anni non vedo più quegli animali? Anche se tornassi, sono spariti, li abbiamo ammazzati!

Vedete a Milano che aria avvelenata si respira . . .

Ma in compenso ho avuto il motorino, la moto e la macchina, circondato dal cemento, che mi ricorda tanto la MORTE, sempre più tecnologia, computer, prima Atari, poi il Commodore64, poi MSX, poi il Nintendo e Windows, il cellulare, la realtà è diventata un altra, virtuale, non è nemmeno più vero, REALE, il mondo, l’esplosione demografica è stata spaventosa negli ultimi 40 anni, per non parlare dell’ultimo secolo, siamo quadruplicati come minimo, allora appartamenti dappertutto, anche se i più sono vuoti, si riciclano soldi con l’edilizia, così non abbiamo più un prato dove camminare scalzi, dove raccogliere dieci tipi di fiori colorati e portare a casa un mazzo, come si faceva una volta per la mamma e poi per la ragazzina, niente calcio nei cortili, vietato giocare se non in piccoli spazi, poi le farneticazioni, i bombardamenti quotidiani dei media che rincitrulliscono, questo eterno “sapere” cose nuove che è IGNORANZA allo stato puro, poi non mi meraviglio se nessuno si arrabbia, siamo le generazioni del monitor e delle tastiere, che siano telecomandi, cellulari oppure i personal computer poco cambia, io le paragono a droghe artificiali, più nocive di quelle naturali di sicuro, più le usi più ti attraggono e ti sembrano importanti, quando non sono altro che impulsi elettronici inutili e privi di senso, strutturano la nostra mente in modo da pensare a tante cose e disperdere la maggior parte delle nostre energie in cose completamente inefficaci, inutili e prive di vita, sono MORTE. Siamo una civiltà di MORTI che camminano, nascono bambini che non sanno nemmeno cos'è una gallina, ma hanno i videogiochi, i cartoni animati, il mondo racchiuso in un monitor. Abbiamo perso il contatto con la morte, non la vediamo più anche se ammazziamo miliardi di animali all’anno, ma lo fanno gli altri nelle fabbriche del cibo, beviamo vino che non è più vino, beviamo latte che è acqua bianca e che con il latte di mucca per chi l’ha conosciuto non ha niente a che fare, mangiamo carne che è zeppa di vaccini e medicine, prendiamo medicine come fossero caramelle, i cieli sono talmente irrorati che oramai nemmeno frutta e verdura si salvano, ingoiamo tutte sostanze morte, ed è per questo forse che siamo morti e non ce ne accorgiamo …
...e tutti vissero felici e contenti!
E morirono senza accorgersi d’essere stati vivi!
Ecco perché SIAMO RIDOTTI COSI’. E non riesco e vedere VIA d’uscita purtroppo, se non in una grande catastrofe che ci riporti indietro di qualche secolo, e la natura ritorni a fare il suo ciclo …
Sono stato drastico? Non credo, ho tralasciato i rapporti umani . . .

Dioniso777

3 commenti:

Anonimo ha detto...

CIAO DIONISIO BUONA SERATA
ecco il mio vaneggiamento quotidiano

EMOZIONI
Risvegliate dalle note di una vecchia canzone partigiana
note che scuotono l’anima
riportandomi alla fanciullezza
quando dignità onore speranza e fratellanza
erano le uniche ricchezze che avevamo
valori che scaldavano il cuore
come le parole della canzone BELLA CIAO
INNO contro gli oppressori del passato e del (presente)
come una eco lontana quelle note
ridestano in me i ricordi
riportandomi al sacrificio dei PARTIGIANI
che si sono immolati per un mondo migliore.
l’esempio sia di monito a tutti
ha che la storia non si ripeta.
( Andrei Vittorio )

Anonimo ha detto...

ciao Dionisio ,

lunedì scorso , alle 7 e mezzo di mattino , ero nelle campagne di Canove , vicino Legnago , per una corsa amatoriale , sono podista a tempo perso .
la temperatura era -4° , c'era il ghiaccio per terra , e i campi erano velati da una leggera foschia .
ho sempre amato , fin da giovane , gli scenari che la natura ci offre quotidianamente , quindi capisco la tua velata nostalgia per un tempo che anch'io ho vissuto come te .
questa consapevolezza è il punto di rottura fra la nostra memoria sociale , storica , quella che ci viene insegnata a scuola , e quella intima , autentica , che ognuno possiede , ma che per pudore indotto , nascondiamo .
vorrei riportare un commento del maestro Osho ad un haiku del maestro zen Basho .

" cos'è la nostra esistenza ?
una breve commedia , un semplice gioco e sei finito .
la nostra cosiddetta vita è tanto effimera che non ci si dovrebbe attaccare ad essa .
la sua unica funzione , la sola funzione che le si addica , può essere solo questa :
trovare l'immortale .
nascosto dietro ogni istante , dimora l'eterno .
ma puoi continuare a spostarti sulla superficie , senza mai scendere in profondità nella tua consapevolezza .
ti muoverai sulla superficie per milioni di vite simile alle onde dell'oceano .
è un mero spreco di un'immensa coscienza capace di aprire tutte le porte del tuo essere originale , della tua creatività , della tua bellezza , della tua gioia .
ogni istante diviene un istante vibrante di danza . "

Jo

*Dioniso*777* ha detto...

Ciao Vittorio, il ricordo dei vecchi tempi andati è sempre bello...e malinconico, vero? Nella nostra mente idealizziamo e per fortuna del passato rimane il bello, le brutte cose tendiamo a cancellarle, tu hai avuto la fortuna di vedere tempi che sono già nei libri di storia.
Buona giornata e un felice capodanno

--Ciao Jo, ah Canove, Legnago e l'Adige con i suoi scenari meravigliosi, come il Po, quando a 18 anni in macchina si andava a Bergantino, d'estate, e godersi di notte le spiagge che il Po lasciava, ritirandosi, con il fuoco acceso e un po' d'erba, che nottate indimenticabili!
Nella vita niente è degno di essere preso sul serio, lo diceva anche Platone.
Bella la frase di Osho
"cos'è la nostra esistenza ?
una breve commedia , un semplice gioco e sei finito ."
Un breve sogno, che per la nostra piccolezza ci appare lungo, accadono tante cose, ma all'improvviso arriva l'inverno e ti rompe le gambe, cito un testo di De Gregori.
Buon fine anno anche a te, vedremo il 2012 che ci farà vedere, la terza guerra mondiale nei paesi arabi a quanto sembra...

LKWTHIN

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