"THE END"

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martedì 5 aprile 2011

Nel 2011 come nel 1800

Giusto ieri l’Istat ha comunicato i dati definitivi sull’andamento dell’occupazione nel 2010, nonché i dati provvisori dei primi due mesi dell’anno. Ebbene, quei dati ci forniscono un quadro del mercato del lavoro tutt’altro che sorprendente per gli studiosi, ma in forte contrasto con molte credenze diffuse nel mondo della politica e dei media. Proviamo a sintetizzare. Nei primi tre anni della crisi, ossia fra la fine del 2007 e la fine del 2010, l’occupazione in Italia è diminuita di circa 400 mila unità (senza contare la cassa integrazione). Quella variazione, tuttavia, è il saldo fra un crollo dell’occupazione degli italiani, che hanno perso quasi 1 milione di posti di lavoro, e un’esplosione dell’occupazione degli stranieri, che ne hanno conquistati quasi 600 mila. Nel 2007, prima della crisi e dopo quasi vent’anni di immigrazione, gli stranieri occupati in Italia erano circa 1 milione e mezzo, tre anni dopo erano diventati 2 milioni 145 mila, quasi il 40% in più. Un boom di posti di lavoro nel pieno della più grave crisi dal 1929. Tratto da donchisciotte.org

Da qui appare subito chiaro per chi sia la crisi, ovvero per gli italiani. Naturale però visto che gli uomini provenienti dal terzo mondo sono molto più competitivi, si adattano meglio alla rapina globale e all’azzeramento dei diritti umani: “Questa è GLOBALIZZAZIONE”. Sfruttare i più deboli mettendo fuori gioco i più desiderosi di uguaglianza e parità di diritti. Per quale motivo hanno generato le rivolte in tutto il nord africa secondo voi? E non venitemi a dire che non sono state programmate in un mondo dove ogni singola azione è preventivamente calcolata e poi messa in atto. In questo modo un esercito di poveri arriva ed è pronto a diventare il nuovo schiavo. Noi italiani per una ventina di anni siamo stati operai, quasi, ma almeno una volta trovato un lavoro ci si poteva costruire una famiglia, una casa, una vita. Ora invece con la globalizzazione si deve essere competitivi e quindi giu i salari e via i diritti…altrimenti come si può competere con nazioni dove lo stipendio è di 2\3 cento dollari? Loro saranno competitivi, gli schiavi perfetti sono sempre venuti dal continente africano, o sbaglio forse?

Come è possibile? In parte lo sappiamo: gli italiani, pur non essendo molto più istruiti degli stranieri regolarmente residenti in Italia, non sono disposti a fare tutta una serie di lavori che gli stranieri invece accettano. Ma questa non è una novità. La novità è che durante la crisi l’occupazione straniera è esplosa, e continua a crescere a un ritmo elevatissimo. Anche nell’ultimo anno, con i primi timidi segnali di ripresa, gli italiani hanno perso qualcosa come 166 mila posti di lavoro, mentre gli stranieri ne hanno guadagnati ben 179 mila (+9,1%).
È possibile che una parte dei nuovi posti di lavoro siano state semplici regolarizzazioni, soprattutto relative a «badanti» già occupate. Ma questo meccanismo può spiegare solo una parte dell’aumento, visto che - nonostante la drammatica crisi dell’edilizia - l’occupazione degli stranieri maschi è aumentata di quasi il 30% in soli 3 anni, e continua ad aumentare anche in questi mesi. Tratto sempre da donchisciotte

Il fatto che gli italiani non vogliono più fare certi lavori è ora di smetterla di continuare a dirlo. Io ho fatto sia il muratore che il pavimentista, ma guadagnavo anche 4 milioni di vecchie lire. Nei pavimenti lavoravamo per 24/28 mila lire nel 94. Oggi gli stranieri per quanti soldi fanno questi lavori? Nei cantieri a Roma vi lavorano a giornata, guadagnano 50 euro, in nero, niente sindacati, niente protezioni (basta vedere i morti nel settore costruzioni…). Forse l’italiano si dovrebbe dire che non vuole morire per un lavoro che ti frutta bene o male mille euro al mese e dove ti trovi circondato da stranieri che di questo invece sono contenti: chiaro se mandano a casa mille euro al mese mantangono benissimo la loro famiglia. Ma poi soprattutto se ti presenti in un cantiere, tu italiano con più di 30 anni credi davvero che qualcuno sia disposto ad assumerti quando i lavoratori senza cultura del sociale sono in fila per sgobbare?
E poi lo sappiamo bene in quali condizioni vivono questi lavoratori, dormono per strada, in case occupate da 20 persone minimo e soprattutto in questo modo si possono trasferire da un paese all’altro, o meglio da una regione all’altra senza problemi, cosa che noi “poveri” bamboccioni abituati ad avere una casa con comodità non facciamo…anche perché se lavoro lo faccio per avere delle comodità e non per vivere da animale. Ma vediamo bene i conti. Se contiamo gli italiani che hanno perso il lavoro più o meno eguagliano gli stranieri che lo hanno trovato, niente di più a me sembra.
Non si può nemmeno parlare di crisi, dobbiamo iniziare a dire le cose per quello che sono. Qui abbiamo industriali che diventano ricchi sfruttando i poveri disgraziati che fuggono da una morte di stenti. La globalizzazione è questo, rendere il mondo schiavo e senza diritti, rubare il petrolio e tutte le ricchezze della Libia con le bombe, sempre con le bombe hanno ripristinato la produzione mondiale di oppio, e quindi eroina, nel vecchio caro Afghanistan. Globalizzazione è far ammalare le persone di cancro con una percentuale di uno su tre per poi continuare ad ucciderli con la chemioterapia. Possibile che in tutti i campi abbiamo fatto passi da gigante negli ultimi 100 anni ma nella cura del tumore no? E per i diritti di chi lavora che progressi abbiamo fatto, stiamo tornando all’800!
Ma quello che a me non torna è il motivo per il quale nessuno si ribella. Ci hanno sedato? Siamo narcotizzati e nemmeno ce ne accorgiamo? Insomma perché a tutti stà bene questo?
Se non vi stesse bene domani non vi alzereste più dal letto. Chiudereste il conto in banca, tutti. Invece no, tutto prosegue esattamente come un anno fa, ma lo sappiamo dove andremo a finire?
Io prevedo quello che nella storia si è sempre ripetuto nei periodi di grande crisi, sempre costruita per bene la crisi, come dopo il 1929, cosa abbiamo avuto? La Germania e la seconda guerra mondiale. Tutti questi disoccupati bisognerà fargli fare qualcosa e cosa meglio della guerra per risolvere ogni crisi? Sempre sono andate in questo modo le cose, perché dovrebbero cambiare ora visto che noi non siamo mai cambiati?

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