"THE END"

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lunedì 20 maggio 2013

Rapporti sessuali anali

Il sesso anale è definito anche sodomia.
Il nome deriva da un racconto biblico che narra la distruzione della città di Sodoma e di altre città vicine come Gomorra, avvenuto per volere di Dio in quanto i loro abitanti erano colpevoli di comportamenti innaturali e immorali: “Ora gli uomini di Sòdoma erano perversi e peccavano molto contro il Signore”, però non è specificato in che modo.
Dio inviò due angeli ad avvisare Lot, nipote di Abramo, straniero a Sodoma, dell’imminente distruzione.
Egli ospitò in casa i due angeli ma poco dopo, secondo il racconto, i sodomiti tumultuarono alla porta di Lot manifestando l’esigenza di “yâdha” verbo con il duplice significato di “conoscere” e di “abusare sessualmente”, i due stranieri
(nota: nella bibbia originale, scritta in ebraico, il verbo “yâdha” viene usato con riferimento sessuale una volta su dieci ).
Lot fuggì con le figlie e la moglie e la città fu distrutta da una pioggia di fuoco.
Ora, per mettere in relazione i presunti comportamenti immorali dei Sodomiti (cittadini di Sodoma) così come sono descritti nel racconto biblico con il sesso anale, a mio avviso ci vuole molta fantasia, infatti molto recentemente, alcuni studiosi hanno avanzato la tesi che il significato dell’opera sia da intendere più che altro nella condanna di Dio nei confronti dei Sodomiti per mancanza del valore dell’ospitalità.
Quindi un mito nel mito.
Un incredibile equivoco? Nel racconto non c’è nessun accenno al sesso anale, o al rapporto omosessuale verso il quale poi dal mito ne scaturirà l’originale condanna, e a nessun tipo di pratica sessuale, se non l’incesto avvenuto in seguito tra Lot e le sue figlie ma su questo non incombe nessuna punizione divina e poi Lot non era un abitante di Sodoma.
È strano che in tutte le interpretazioni della Bibbia si arrivi a condannare gli abitanti di Sodoma come colpevoli di praticare il sesso anale che viene considerato perverso e contro natura anche se dal racconto non emerge, quando non si accenna mai al rapporto incestuoso tra Lot e le sue figlie.
E poi perché mai Dio se la dovrebbe prendere con chi pratica con gusto il sesso anale, visto che non se la prende con chi ha rapporti incestuosi?
Possiamo dunque ormai accettare il termine “sodomia” per identificare il sesso anale ma dobbiamo sapere che come origine non è dei più precisi.

Ne deriva che se avessimo interpretato la Bibbia in un altro modo forse i sodomiti oggi sarebbero stati quelli che bramano il sesso in generale oppure ancora più semplicemente coloro che negano ospitalità agli stranieri.
Ma “grazie a Dio”, ma sarebbe più giusto dire per responsabilità di chi ha scritto la Bibbia, Mosè o chi per lui e in particolar modo la Genesi dalla quale è tratto l’episodio di Sodoma, vero o falso che sia, o forse grazie a chi ha interpretato il Sacro Libro, il sesso anale è diventato un tabù.
Alcuni psicologi sostengono che il piacere che ne deriva nel praticarlo, sia per i soggetti passivi che quelli attivi, è in gran parte motivato dal piacere psicologico di infrangere un tabù.
Nelle società culturalmente influenzate dalla Bibbia,
più è vietato e più lo vogliamo fare. Sopratutto se a vietarlo è qualcuno di cui o non abbiamo assolutamente considerazione o, nel caso della Libro Sacro, di qualcosa della quale oggi, più che mai, mettiamo in dubbio le sue origini divine.
Del resto se Dio ha creato Tutto, ci ha creato anche uno sfintere che può dare molto piacere e sopratutto ha creato una mente in grado di scegliere che modo utilizzare il proprio corpo riuscendo a vincere schemi moralistici o religiosi che limitano, giudicando, la libertà individuale e riducono la possibilità di vivere piacevolmente le proprie scelte.
Dovremmo comunque liberarci dai tabù in ogni caso, sia che ci limitino sia che ci inducano ad infrangerli.
Per quanto riguarda i divieti, negli Stati Uniti vigeva una legge che puniva chi praticava la sodomia con pene che variavano da multe fino a qualche anno di reclusione. In una dozzina di stati è stata abrogata solo pochissimi anni fa.
Ho omesso volutamente i numeri e le date precise perché a mio avviso è sufficiente conoscere solo il concetto di tale assurdità per poi poter passare velocemente oltre.
L’ano, sia nei maschi che nelle femmine, è ricco di terminazioni nervose quasi come gli organi genitali. Provare piacere nella penetrazione è una cosa normalissima, sia per uomini che per donne.
Penso che arrivati a questo punto di questo libro, molti maschi di vecchio stampo, lo chiudano e lo brucino. Perché un maschio di vecchio stampo potrebbe pensare che un conto è avere una concezione dell’omosessualità tra le più civili ed evolute con tutto il massimo rispetto che ne consegue, e un conto è anche solo pensare di poter essere penetrato da un dito o da un oggetto o ancor di più da un pene.
Un gran numero di uomini sono ancora affetti dall’omofobia, ovvero dalla paura dell’omosessualità. La vera paura non è che un omosessuale ci possa aggredire o che ci possa sedurre o che uno o un gruppo di omosessuali prenda il potere e minacci in qualche modo i rapporti etero e quindi la riproduzione.
La paura dell’omosessualità è una paura intima di molti maschi ancorati al modello patriarcale, di scorgere dentro sé aspetti femminili o ancora più terrorizzante è la possibilità di provare attrazione per un individuo del loro stesso sesso.
Ma fortunatamente molti uomini hanno una moderna ed evoluta apertura mentale che li spinge a sperimentare il sesso anale. Qualcuno con la propria donna e le modalità sono molte: il classico dito durante una fellatio, oppure i più coraggiosi si lasciano penetrare da un dildo anale, o ancora, i più arditi, si fanno penetrare con uno strap-on.
Sono sicuro che qualcuno di voi non sa cos’è. Uno strap-on è una cintura per uso femminile, una specie di imbragatura da alpinista, alla quale è attaccato un pene finto e lei lo deve indossare in modo che il fallo sia posizionato nella sua naturale locazione nel corpo di un uomo. Così facendo può letteralmente penetrare il suo uomo proprio come lo farebbe un altro maschio.
Alcuni di questi oggetti hanno anche un altro pene attaccato dietro al primo ma che punta in direzione opposta cosicché la donna può contemporaneamente inserirselo in vagina.
Non è meraviglioso? Molte donne si eccitano tanto con un uomo che le lascia esplorare il proprio buchetto e tante ancora non lo ammettono neanche a loro stesse.
Ma non è finita qui, ci sono uomini ai quali è capitato senza disdegno un rapporto sessuale con altri uomini e non per questo si sentono bisessuali né tanto meno omosessuali.
Può essere stato un episodio isolato della loro vita oppure un inizio e una scoperta che da un certo momento in poi è diventata una piacevole attività unita e affiancata ai rapporti etero.
Se al posto di leggermi udiste la mia voce, quello che sto per scrivere lo urlerei: AL MONDO ESISTE TUTTO, e non mi stancherò mai di ripetere che tutto è lecito purché non nuoccia né a sé né agli altri.
Più avanti tratterò l’omosessualità definendola in modo preciso, basti sapere, ora, che per un uomo che esplora il suo ano come fonte di piacere, in qualsiasi modo lo voglia, non significa che sia gay e in più si concede di provare il cento per cento del piacere che il suo corpo è in grado di dargli.
Al di là di tutto fare sesso anale non è una pratica alla quale ci si arriva tanto facilmente. Lo sfintere è un muscolo molto elastico ma per molti neofiti, sappiamo tutti che potrebbe risultare molto doloroso.
Qualcuno rinuncia ma per gli esperti è un vero peccato che si lasci perdere quando se ne prova quanto meno curiosità, e questo è meraviglioso.
Una branchia della Sessuologia moderna, che si sgola per abbattere i tabù e le false convinzioni su presunte controindicazioni di tale pratica, incoraggia a esplorare il più possibile le nostre potenzialità del piacere anche e sopratutto attraverso le antichissime filosofie orientali come il Tantra, dalla quale la scienza occidentale sta finalmente attingendo molto. Sono stati scritti libri e manuali su come si deve “iniziare” il corpo al sesso anale e sono rivolti alle donne ma anche agli uomini.
In commercio esistono prodotti sani utili alla lubrificazione e una casa produttrice di profilattici ne ha creato uno sulla cui superficie è presente una blanda soluzione anestetica generalmente a base di lidocaina.
Esistono anche sex toys progettati e costruiti proprio per le prime esperienze. Io trovo che tutto questo sia straordinario e mi chiedo come sia possibile che nella stessa specie, gli esseri umani, esistano “cervelli” che si occupano di studiare il modo per stimolare il più possibile il piacere e contemporaneamente, magari nella stessa città, altri “cervelli”, si occupano di costruire armi e strumenti di morte.
Per un senso del dovere mi sento di affrontare l’argomento dei rischi.
Tutti i rapporti sessuali sono a rischio di contagio ma sappiamo bene che il sesso anale è quello che nasconde maggiori possibilità di contrarre malattie.
Bisogna stare attenti, è vero, ma la mia personalissima idea è che bisogna vivere sempre e in tutte le dimensioni che la Vita ci offre con molta dignità e rispetto per noi stessi, sempre.
Non si deve mai confondere un bisogno con il piacere.
Un bisogno tende a farci fare qualunque cosa per soddisfarlo, il piacere no.
Esiste una profonda differenza spirituale tra i due concetti e incoraggio voi lettori a cercare letture che affrontano tali argomenti. In sostanza affermo che secondo me le malattie colpiscono chi è già in qualche modo un po’ malato.
Non dobbiamo dunque avere mai paura ma solo amore per noi stessi e se si trova il giusto equilibrio che è il cammino verso l’evoluzione, la vita ci riserverà sempre il meglio per noi.
La paura è il gioco dei potenti, su di noi.
L’amore è la forza dell’universo su tutto quel che esiste compresi noi stessi.

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