"THE END"

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mercoledì 22 febbraio 2012

Ecco per cosa si lavora, per indebitarsi, far ingrassare le banche è il lavoro del 2000



Chi ci scrive è un agente di commercio, che ci illustra l'inequità e l'assurdità del regolamento di "enasarco", l'ente previdenziale degli agenti di commercio; per maturare diritto a un trattamento pensionistico, occorre almeno 20 anni di contributi; avendo versato le quote per 15 anni, se chiude l'attività per mancanza di lavoro, perde il capitale versato (45.000€)

Spett.le redazione

Sono un 38enne agente di commercio e gli affari non stanno andando bene, dopo 15 anni di attività, a parte i debiti non ho nient'altro. Potrei cambiare attività mi direte e in effetti ci sto pensando, ma... oltre al danno(i debiti che difficilmente riuscirei a pagare a causa dell'attività che non sta funzionando, la fiducia e la dignità che sono andate perdute), si aggiungerebbe anche la beffa, cioè perdere 15 anni di contributi pari a 43.000 euro versati all'ENASARCO! Io non ho più i mezzi economici per proseguire con l'attività e neppure i mezzi per vivere a dire la verità,le finanziarie mi perseguitano e se non fosse stato per i miei genitori che mi ospitano nella loro casa, che non mi fanno mancare un piatto in tavola, che mi finanziano per quanto possono le piccole spese dell'attività, sarei morto di fame sotto i ponti! Di contro, l'ente creato dai sindacati di categoria e che si proclama in difesa dei diritti degli agenti di commercio, in caso di cessazione dell'attività, INCASSEREBBE a titolo definitivo I MIEI SOLDI per i propri sporchi giochi finanziari, senza che io abbia acquisito alcun diritto in termini sociali e previdenziali. Infatti, per regolamento (emesso dal Cda dell'ente stesso), sono necessari 20 anni di anzianità contributiva, indipendentemente dal capitale versato. Questo rende possibile che un agente che versi 100 euro all'anno per 20 anni, per un totale di 2000 euro, abbia diritto ad una pensione, io con 43.000 euro di versamenti dovrei rassegnarmi a perderli? Ma dov'è il principio di equità di trattamento nei confronti dei suoi iscritti?
Il loro demenziale consiglio, al fine di non perdere i contributi, è di proseguire con la contribuzione volontaria. Ma se non ho i soldi per mangiare e per onorare i miei debiti, vi pare che io possa versare annualmente la cifra che insindacabilmente la fondazione andrebbe a stabilire?
Come mai nessuno denuncia questa anomalia della doppia contribuzione obbligatoria degli agenti di commercio che sembrerebbe disattendere il principio di uguaglianza tra gli agenti e tutte le altre categorie di lavoratori? Come mai nessuno denuncia la gestione scandalosa del fondo previdenza dell'Enasarco? Come mai nessuno denuncia che l'ente arriverà a breve a sottrarre il 17% del guadagno di 350.000 agenti di commercio ( calcolato sul lordo delle provvigioni e quindi in taluni casi la ritenuta rappresenta una quota più alta della contribuzione INPS) senza che gli agenti stessi possano trarre alcun beneficio?

Mi rivolgo a voi, chiedendovi se sia possibile tramite le vostre pagine, sensibilizzare l'opinione pubblica rispetto ad un problema taciuto da tutti. La contribuzione Enasarco, a mio avviso è una truffa legalizzata concertata dei sindacalisti con la complicità del Ministero del lavoro e l'ente è un covo di trombati della politica che dispensano favori per mantenere i propri privilegi ( vedi affitti ad equo canone a "bisognosi" politici, mentre i "ricchi" agenti che occupano gli immobili Enasarco rappresentano solo il 4% degli inquilini ). Se proprio non si riesce a mettere fine a questa ingiustizia, che sia almeno messa alla gogna pubblica.
Ringraziando  per l'attenzione prestata, con l'occasione porgo cordiali saluti

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