Chi ci scrive è un
agente di commercio, che ci illustra l'inequità e l'assurdità del regolamento
di "enasarco", l'ente previdenziale degli agenti di commercio; per maturare
diritto a un trattamento pensionistico, occorre almeno 20 anni di contributi;
avendo versato le quote per 15 anni, se chiude l'attività per mancanza di
lavoro, perde il capitale versato (45.000€)
Spett.le redazione
Sono un 38enne agente di commercio e gli affari non stanno
andando bene, dopo 15 anni di attività, a parte i debiti non ho nient'altro.
Potrei cambiare attività mi direte e in effetti ci sto pensando, ma... oltre al
danno(i debiti che difficilmente riuscirei a pagare a causa dell'attività che
non sta funzionando, la fiducia e la dignità che sono andate perdute), si
aggiungerebbe anche la beffa, cioè perdere 15 anni di contributi pari a 43.000
euro versati all'ENASARCO! Io non ho più i mezzi economici per proseguire con
l'attività e neppure i mezzi per vivere a dire la verità,le finanziarie mi
perseguitano e se non fosse stato per i miei genitori che mi ospitano nella
loro casa, che non mi fanno mancare un piatto in tavola, che mi finanziano per
quanto possono le piccole spese dell'attività, sarei morto di fame sotto i
ponti! Di contro, l'ente creato dai sindacati di categoria e che si proclama in
difesa dei diritti degli agenti di commercio, in caso di cessazione
dell'attività, INCASSEREBBE a titolo definitivo I MIEI SOLDI per i propri sporchi
giochi finanziari, senza che io abbia acquisito alcun diritto in termini
sociali e previdenziali. Infatti, per regolamento (emesso dal Cda dell'ente
stesso), sono necessari 20 anni di anzianità contributiva, indipendentemente
dal capitale versato. Questo rende possibile che un agente che versi 100 euro
all'anno per 20 anni, per un totale di 2000 euro, abbia diritto ad una
pensione, io con 43.000 euro di versamenti dovrei rassegnarmi a perderli? Ma
dov'è il principio di equità di trattamento nei confronti dei suoi iscritti?
Il loro demenziale consiglio, al fine di non perdere i
contributi, è di proseguire con la contribuzione volontaria. Ma se non ho i
soldi per mangiare e per onorare i miei debiti, vi pare che io possa versare
annualmente la cifra che insindacabilmente la fondazione andrebbe a stabilire?
Come mai nessuno denuncia questa anomalia della doppia
contribuzione obbligatoria degli agenti di commercio che sembrerebbe
disattendere il principio di uguaglianza tra gli agenti e tutte le altre categorie
di lavoratori? Come mai nessuno denuncia la gestione scandalosa del fondo
previdenza dell'Enasarco? Come mai nessuno denuncia che l'ente arriverà a breve
a sottrarre il 17% del guadagno di 350.000 agenti di commercio ( calcolato sul
lordo delle provvigioni e quindi in taluni casi la ritenuta rappresenta una
quota più alta della contribuzione INPS) senza che gli agenti stessi possano
trarre alcun beneficio?
Mi rivolgo a voi, chiedendovi se sia possibile tramite le
vostre pagine, sensibilizzare l'opinione pubblica rispetto ad un problema
taciuto da tutti. La contribuzione Enasarco, a mio avviso è una truffa
legalizzata concertata dei sindacalisti con la complicità del Ministero del
lavoro e l'ente è un covo di trombati della politica che dispensano favori per
mantenere i propri privilegi ( vedi affitti ad equo canone a
"bisognosi" politici, mentre i "ricchi" agenti che occupano
gli immobili Enasarco rappresentano solo il 4% degli inquilini ). Se proprio
non si riesce a mettere fine a questa ingiustizia, che sia almeno messa alla
gogna pubblica.
Ringraziando per l'attenzione prestata, con
l'occasione porgo cordiali saluti
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