"THE END"

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martedì 24 dicembre 2013

Astronomy Domine By umoremaligno


Il 2013 se ne sta andando, come un po’ tutti noi. Nel frattempo, Akab ci regala una speciale classifica relativa all’anno appena trascorso.

Top Ten Droghe 2013
10 – Cocaina
La cocaina non mi è mai piaciuta. È buona per parlare ma non per lavorare. Utile per gli incontri in pubblico e le retrospettive nei cinema d’essai.
9 – Anfetamina
Simile alla coca ma più divertente. È la droga adatta per pulire casa o fare un trasloco.
8 – Mescalina
Se sei un tipo visivo, ed io lo sono, questa è perfetta per passare 8 ore a fissare una macchia sul muro trovandoci l’universo.
7 – MDMA
La droga dei timidi e dei presi male. Per qualche ora ti fa sembrare la gente sopportabile, ma quando finisce ti stanno sul cazzo più di prima. Utile per i compleanni o le cene con i parenti.
6 – Ketamina
La ketamina di per se è una stronzata. La dissociazione corpo mente non ha nulla da insegnarti, ma se i pianeti sono a favore e hai la caparbietà di esagerare arriva il K-hole, e quello è tutta un altra storia. Tra le più mistiche.
5 – LSD
In cartone è stata la droga preferita della mia gioventù. In maturità ho scoperto le gocce ed è un upgrade che mi sento di consigliarti.
4 – DMT
È il sacro Graal della droga. Lavora sulla ghiandola pineale spedendoti a conversare direttamente con gli antichi. Molto difficile da reperire.
3 – Oppio
L’oppio è la fine di tutto. La droga dopo tutte le altre droghe. Si. È la mia preferita. L’avrei messa al primo posto se non costasse come i diamanti.
2 – Marijuana
Quando l’autore\coltivatore è di grande valore non esiste confronto. Solo annusandola può portarti alla mente le più pregiate confetture della dispensa di Dio. Ma è una droga solare, estroversa, festaiola, presobenista. Non sono il suo target pur riconoscendone la grandezza.
1 – Hashish
Amore di una vita. Un rapporto quotidiano che tra alti e bassi dura da più di 20 anni. Capacità unica di escludere tutto il resto e farti mettere a fuoco dettagli altrimenti invisibili. Per i creativi dovrebbe essere obbligatoria e gratuita, come per i malati terminali e gli uomini di buona volontà.
0 – Facebook
Dà l’illusione di partecipare ad un carnevale infinito dove tutti possono essere quello che non sono. Inclassificabile.
Speciale Natale.

Anche quest’anno Natale cade di 25 Dicembre.



Tradizioni: prevedibili e inutili come la convocazione di un tavolo da parte dei sindacati.
Ma quanto adoro questo periodo.
Finalmente posso riciclare un bel po’ di roba dei Natali precedenti.
“Uh, una sciarpa…proprio ciò di cui avevo bisogno. Grazie”
“Figurati…è in puro cachemire 100%”
“Lo vedo, morbida e calda. Però, perdonami la franchezza…è la stessa che ti ho regalato io l’anno scorso”
“…”
“…”
“Naaah! Ma che dici! Si vede che abbiamo gli stessi ottimi gusti!”
“…”
(pacca sulla spalla)
“Che fai a fine anno?”
“Lo trascorreremo insieme, L. Abbiamo prenotato volo+hotel da oltre due mesi”.
“Sei preparatissimo, mi piaci!”

“Ehm…L., ti senti bene?”
“Non tanto, R. Questa notte ho ricevuto la visita di tre spiriti: il fantasma del Natale passato, di quello del presente e di quello del futuro. Ne è venuto fuori uno scopone scientifico d’altri tempi. Poi, all’improvviso, sono piombati nel salone Dolly del mare profondo e il Figlio del figlio dei fiori con un’accetta e un bastone. Hanno spento il caminetto e si sono scatenati in una nuova arancia meccanica. Ma io sono ancora vivo, lo vedi L.? VIVO!”
“L.., mi stai facendo paura…” (indietreggia)
“Ok, basta. R., è la stessa fottuta sciarpa che ti regalai io nel Natale del 2011″.
“…”
“…”
L. si allontanò lentamente canticchiando “Karma police, arrest this man, He talks in maths, He buzzes like a fridge”, e controllò la letterina che aveva scritto. Si recò al vicino mercato ortofrutticolo: cominciò a pregustare la sua piccola rivincita anche sull’omino delle caldarroste in Via Condotti.
Il rintocco di una campana gli fece accelerare il passo.
Sarebbe stato un Natale coi controfiocchi. Doveva esserlo.



Questo Natale vogliamo dedicarlo ai più piccini: Babbo Natale non esiste. Come? State chiedendo chi è, allora, quell’uomo vestito di rosso che vi porta i pacchi? Il corriere di Bartolini.

*** *** ***
Ultime ore a disposizione per riuscire a comprare un maglione a rombi per il vostro paparino, il cesto di prodotti tipici per il cugino che arriva da Bari, la stecca di sigaretta per il nonno ricoverato d’urgenza la settimana scorsa, la smart box “Follie carnali” con un buono da 70 euro, da spendersi su tutte le provinciali che aderiscono all’iniziativa entro luglio 2105, per il nipotino che ieri è stato tanto bravo alla recita scolastica (ma in quarta liceo fanno ancora ‘ste cazzate?), e, dulcis in fundo, una balestra d’oro tutta per voi. Perché a Natale bisogna anche coccolare un po’ noi stessi. A proposito, vado in farmacia. E scusate se ho fatto un po’ di pubblicità al mio negozio on-line.

*** *** ***

Ufficiale: il metodo Stamina è “pericoloso e scadente”. Sono felice che sia venuta fuori la verità, ma all’improvviso mi trovo spiazzatissimo con i regali di Natale.

*** *** ***

Vannoni, quello del metodo Stamina, non è medico, ma laureato in lettere. Fai la sua cura e cadi come corpo morto cade.

*** *** ***

Statisticamente, con l’avvicinarsi del Natale aumentano i casi di suicidio. Forse perché siamo tutti più generosi.

*** *** ***

Posso capire benissimo i formali auguri di Buone Feste di chi vedi spesso per lavoro o per altri motivi, ma che in realtà non ti conosce e tu non conosci lui. È il “Fai gli auguri anche a casa” che mi fa girare i coglioni. E se non mi andasse? E se non potessi? E se esistesse una certa ordinanza restrittiva? Poi, tu, che cazzo ne sai della mia famiglia? Eh? Che cazzo ne sai se ce l’ho, una famiglia, una casa? A casa di chi, dovrei fare gli auguri? Magari dormo da amici sempre diversi, ogni notte che passa. Senza che loro lo sappiano. Ma che ne sai, eh? Fai gli auguri a ‘sto cazzo, stronzo.


Spett. Ditta,
ho ordinato il vostro prodotto c.d. “figlio”. Ebbene, non solo ho dovuto attendere ben nove lunghissimi mesi prima di vedermelo recapitare ma, altresì, non ho potuto che constatare una serie di vizi e difetti nel bene.
In primis, lo stesso continua ad emettere versi e piagnucolii che mi comportano un notevole danno alla salute, in secundis il summenzionato prodotto nemmeno riesce ad espletare le proprie necessità fisiologiche (che ho scoperto dover fare solo leggendo le note minuscole delle condizioni generali di vendita, circostanza che di certo non mancherò di far presente al Garante della Concorrenza e del Mercato) dentro un normale gabinetto; infine, non posso che sottolineare come non solo il correlato e, per i motivi sopra esposti, fondamentale accessorio “pannolini” non fosse compreso nel prezzo, ma altresì che, rebus sic stantibus, sarò a breve costretto ad acquistare anche il prodotto “babysitter” che mai avrei preso se la Vostra ditta avesse ben specificato ab initio tutte le caratteristiche del prodotto “figlio”.
Per tali motivi, quindi, sono ad intimarVi di reinserire, entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento della presente, il tasto “Abort”.
Tanto dovevo.

*** *** ***

Glory wet hole

Da quando mi sono iscritto in piscina, le mie fantasie erotiche sono nettamente cambiate.
Ora sogno di scopare violentemente sott’acqua, venirle dentro più liquido che mai, farla quasi affogare (come se servisse l’acqua), riemergere, fare 50 metri dorso e 100 rana, completare a bordo vasca il suo orgasmo, leccandole via il cloro da lì, uscire di corsa dalla piscina, prendere il cellulare e rispondere a mia madre dicendole che non può rompere il cazzo a tutte le ore.
Quindi prendo fiato, mi giro verso l’altra corsia e vedo Federica Pellegrini che sta gemendo ad alta voce. Si tappa il naso e continua.
Sugli spalti, persone col costume di Carnevale si chiedono perché diavolo si siano conciati così.
Sul trampolino vedo la mia istruttrice, si sta togliendo il costume e mi chiede se sono pronto a farlo anche lì, in bilico. Indosso la cuffia in lattice lì e comincio a lavorarmela.
Il pubblico in visibilio applaude soddisfatto, alcuni chiedono altra birra, altri vanno a cambiare il grattino del parcheggio. A nessuno sembra interessare la reunion dei Kraftwerk nel palazzetto accanto.
La Pellegrini intanto lancia un urlo finale, qualcuno ha battuto il suo record sui 200sl.
Negli spogliatoi incontro la mia professoressa di Filosofia. Indossa due accappatoi. Se li toglie molto lentamente, aspetta che finisca il mio periodo refrattario, quindi mi fa sdraiare sulla panca e mi illustra nuovamente tutte le Critiche kantiane. All’improvviso entra la Pellegrini, cantando “Madame George” di Van Morrison, e mi chiede un gettone per la doccia.
Le chiedo di attendere e di guardarmi mentre finisco. Mi dà due gettoni e si accomoda educatamente nell’armadietto.
“Es ist gut”, un facial completa la nostra lezione di Filosofia.
Questa, più o meno, è la mia nuova fantasia erotica.
Pensate che sia inverosimile?
Aspettate che vi racconti quella di quando facevo equitazione.


Guarda il tuo 2013 in breve:
“BANG!”

Sipario.
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LKWTHIN

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