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L’editorialista di “Micromega” parla di «una sorta di rito carnascialesco ribaltato», perché adesso sono “loro”, i ricchi, a «mascherarsi da miseri». E lo fanno volentieri, «senza tralasciare le opere di beneficenza, che tanto non costano niente a chi è miliardario, ma che fanno scena». Aggiunge la Mantello: «Si pensi che proprio i super-ricchi, qualche mese fa, si sono inventati il “Live below the line”, cioè “Vivi sotto la soglia”, per 5 giorni con un solo dollaro e mezzo al giorno». Uno spettacolo che «fa scena», e che «anche i poveri, quelli veri, apprezzano», in un mondo occidentale nel quale è tecnicamente scomparsa la politica, dominata dai diktat delle élite planetarie.
Nelle istituzioni, nei partiti e nei palazzi è ormai impossibile coltivare qualsiasi genere di alternativa al mainstream, che si propone come “unico mondo possibile”, piegando alla religione del rigore di bilancio persino i sindacati, ridotti a poco più che ombre. «Ormai – conclude Maria Mantello – a parlare di lotta di classe si passa per terroristi». Sicché, «meglio assecondare la globalizzazione che avanza: pochi ricchi e sempre più poveri. Evviva la maggioranza globale. Eccola la nuova democrazia, bellezza! Meglio se accompagnata da un pater-ave-e-gloria… per il regno dei cieli. Ovviamente!».
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