"THE END"

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martedì 26 giugno 2012

Fichte e la Propaganda Filosofica degli Illuminati

Prima di parlare di Fichte e della relazione con gli Illuminati vorrei chiarire una cosa ai lettori: posso capire che alcuni miei articoli siano abbastanza pesanti e molti di voi si chiederanno: perche' il Prigioniero pubblica articoli non proprio cosi' intuitivi? Per poter capire il funzionamento del mondo e di come la storia che in realta' vediamo oggi sia solo una facciata, bisogna che i lettori si rendano conto di quanti e quali siano stati i legami storici e filosofici che hanno girato intorno all'Ordine degli Illuminati di Baviera. E' importantissimo che il lettore si renda conto di quanto siano profonde queste relazioni e quanto la nostra societa' sia stata influenzata da un gruppo di Oligarchi, gli stessi che oggi vogliono il Nuovo Ordine Mondiale. Dovete capire che senza un adeguato escursus storico, sembrera' alle orecchie di chi ascolta e agli occhi di chi legge sempre qualcosa di leggendario... e tutto questo per chi non conosce la Storiografia degli Illuminati risultera' come una specie di racconto dei fratelli Grimm. Non c'e' niente di piu' sbagliato che pensare proprio questo! Il miglior modo per il diavolo di continuare la sua opera e proprio quello di far credere che non esiste. So che per molti questi articoli risulteranno nella lettura sicuramente poco leggeri, ma vi apriranno gli occhi su quale sia la realta' del nostro mondo attuale, quella dipinta da libri di storia costruiti ad hoc dagli Illuminati e la Storia vera, quella che nessun libro di storia "ufficiale" vi raccontera'.
Per riuscire a spiegare agli altri o informarvi voi stessi su cosa ci sia dietro a questo Nuovo Ordine Mondiale il modo migliore e quello di tracciare le linee sui punti e guardare alla fine il risultato, perche' vi posso assicurare che la trama che ne verra' fuori vi stupira' e non poco. Fichte ha rappresentato (anche se non certo con un eccelso livello) la dottrina filosofica degli Illuminati e ovviamente era un massone e faceva parte degli Illuminati di Baviera.

Fichte il pennivendolo degli Illuminati e dei Massoni.
Johann Gottlieb Fichte e' uno dei filosofi tedeschi vissuti nell'epoca principale dello sviluppo della filosofia occidentale moderna insieme a Kant Hegel e Schopenhauer (e molto vicini di epoca) e' stato il continuatore del pensiero di Kant. Fichte nacque nel 1762 a Rammenau in Sassonia e dopo aver frequentato il ginnasio, nel 1780 si iscrisse alla facoltà di teologia di Jena, proseguendo in seguito gli studi a Lipsia. lavoro' come precettore per tantissimi anni. Si trasferì poi a Zurigo dove conobbe Johanna Rahn, che divenne in seguito sua moglie. Nel 1790 uno studente gli chiese di darli delle lezioni lezioni su Kant: poiché Fichte non conosceva la Critica della ragion pura fu e fu costretto a leggerla per poter fare delle lezione ai suoi studenti privati. 


 Fu per lui una vera e propria "illuminazione". Fichte, dopo aver scritto un'opera intitolata Saggio di una critica di ogni rivelazione, in cui esponeva abilmente i principi della dottrina kantiana, si recò a Königsberg per farla leggere a Kant stesso e quando un editore pubblicò il lavoro nel 1792, per intercessione di Kant, non vi stampò il nome dell'autore: questo fece sì che lo scritto fosse scambiato per un lavoro di Kant stesso. Quando Kant rivelò l'identità dell'autore, Fichte divenne immediatamente celebre e fu chiamato all'Università di Jena. Fichte in realta' venne assorbito nel gruppo degli Illuminati e fu Kant Stesso ad offrirgli la possibilita' di salire i gradini sociali e accademici, difatti guarda tu il caso, dopo che Fichte divento' un membro di questa potentissima e pericolosissima associazione segreta ebbe il posto di professore in una delle piu' prestigiose Universita' tedesche. Da semplice precettore (insegnante privato) a Docente Universitario in pochi anni, non c'e' che dire, una bella carriera non trovate? Aveva ragione Schopenahuer a chiamarlo nei suoi scritti: un mediocre omuncolo con una inspiegabile carriera universitaria! nel 1798 Fichte aveva pubblicato sul Giornale filosofico un articolo intitolato Sul fondamento della nostra credenza nel governo divino del mondo dove sosteneva la tesi che Dio coincideva con l'ordine morale del mondo. Nello stesso articolo, inoltre, il direttore del giornale Forberg che era suo discepolo, aggiungeva che era possibile non credere in Dio pur essendo religiosi, purché si credesse nel suddetto ordine morale. Come vedete ancora una volta il rigore morale degli Illuminati di Baviera voleva sostituire Dio, presentando la stessa figura divina come qualcosa di aleatorio e praticamente inutile, dato che esso poteva essere sostituito dal rigore morale sociale, ovviamente il loro rigore morale, non il nostro. Evito di discutere sul concetto abbastanza blasfemo di presentare Dio come uno strascico inutile di tale ordine morale sociale, ma questo la dice assai lunga sul personaggio in questione. Fichte non solo aveva questo Ateismo malcelato che gli scorreva nelle vene, ma era un massone oltre che un Illuminato. Pochi di voi sanno che Ficte scrisse un libro e delle lezioni sulla massoneria. tenne nel 1800 e pubblicate da Fischer nella rivista massonica “Eleusinien”.(nota bibliografica: tratto da questa pubblicazione)

Si parte dall’esistenza di uomini saggi e virtuosi nell’Ordine Frammassonico
Voi non potete esigere ragionevolmente che io vi debba concedere altra conoscenza dell’Ordine ( NdA per ordine in realta' si riferiva all'ordine degli Illuminati tra le righe perche' per Fichte quello era l'unico ordine sociale accettabile) salvo che esso esiste. Ciò che pretendete di sapere dai vostri libri intorno alla maniera della sua esistenza, io già posso non riconoscerlo, per ciò che tutte queste letture non hanno generato in voi alcun sapere e solo vi hanno avviluppato nelle contraddizioni. E nel dubbio di quale dei vostri autori dovete mai fidarvi, se non possedete alcun criteri per valutarli e nessun termine medio per collegarli? E per quanto voi possiate anche credere, o, per usare il vostro linguaggio, trovare verosimile o più verosimile alcunché secondo la critica storica: tuttavia mi richiamo al vostro proprio sentimento, quandosostengo, che la vostra vera conoscenza della cosa, strettamente intesa, non va più in là della esistenza dell’Ordine. Ma questo é anche per me affatto sufficiente, e solo vi invito a concatenare a questa
conoscenza sicura altrettanto sicure conclusioni: vogliamo però noi trovare che cosa é in sé e per sé stesso l’Ordine Frammassonico? - No, non tanto questo, ma piuttosto che cosa esso può essere in sé e per sé stesso, o, se volete, che cosa deve essere. Questa domanda vi stupirà, perché non l’avevate ancora mai fatta, ma essa é, secondo il Sovrano, l’unica che voi possiate fare. Ciò che Ordine è, apprendetelo per amor mio, se vi piace, dai frammassoni sfracellati; - che cosa può essere, siete in grado di trarlo da una fonte migliore, dalla vostra ragione. Ma se sapete ciò, voi non crederete, secondo una certa coerenza, che esso sia realmente in sé e per sé stesso così, quanto che così può essere secondo la vostra logica convinzione; per lo meno non potrete sostenere la prima tesi (ma nemmeno negarla), perchè per far ciò dovreste essere degli iniziati. E avete più probabilità di essere con pieno diritto un legislatore massonico, che non di poter arrischiare con qualche diritto questa tesi.
(NdA legislatore massonico... cosa avra' voluto dire? Indovinate un po'...) Cerchiamo su questo campo, dove tutto vacilla, un punto saldo su cui poggiare sicuramente il piede, e muoviamo da dati di fatto indiscussi. Sapete che nei primi decenni del secolo XVIII precisamente in Londra, viene fuori pubblicamente una società, che verosimilmente é sorta ancor prima, ma della quale nessuno sa dire donde venga, che cosa sia e che cosa voglia. Essa si propaga, nonostante ciò, con inconcepibile rapidità, e si diffonde attraverso la Francia e la Germania in tutti gli stati dell’Europa cristiana, e perfino in America.
(Nda appunto grazie agli Illuminati!)
Uomini di tutte le classi, reggenti, principi, nobili, dotti, artisti, commercianti, entrano nella sua cerchia: cattolici, luterani e calvinisti si fanno iniziare e si chiamano l’un l’altro Fratelli. La società che, non si sa per qual ragione, o almeno, com’io vi prego di credere, molto accidentalmente, si chiama Associazione di Liberi Muratori, attrae l’attenzione dei governi, vien perseguitata nella maggior parte degli stati, per esempio in Francia, in Italia, n Olanda, in Polonia in Spagna in Portogallo in Austria in Baviera e a Napoli, colpita dal bando di due pontefici, dappertutto gravata delle accuse più contraddittorie, e sopra di essa si getta ogni sospetto che sia odioso alla gran massa e attiri l’odio di questa. Ma essa resiste a tutte queste tempeste, si diffonde in altri stati, si trapianta dalle capitali nelle cittàdi provincia, dove prima appena la si conosceva di nome: e trova inaspettatamente protezione e appoggio in un luogo, se nell’altro deve affrontare gravi pericoli: là vien cacciata come nemica del trono e promotrice delle rivoluzioni, e qua invece acquista la fiducia dei migliori governanti.
Nota: gia' anche perche' se non veniva "pacificamente" accettata dai governanti alla fine gli stessi Illuminati aizzavano il popolo e creavano rivoluzioni come in Francia e in America, Notate il livello di ipocrisia spicciola di questo insignificante pennivendolo che la societa' umana ha elevato come filosofo ma che in realta', come diceva Schopenhauer un omuncolo senza spina dorsale.


E come si é talora detto per ischerzo: « il maggior segreto dei frammassoni é, che non ne hanno nessuno »; così ora si può dire a buon diritto: « il segreto più divulgato e tuttavia più nascosto dei frammassoni é che essi sono e continuano a esistere. Invero, che cosa é mai, che cosa può essere ciò che lega insieme tutti questi uomini di pensiero vita e cultura quanto mai diversi, e li tiene vicini fra mille difficoltà, in quest’epoca, di chiarificazione e di progressiva freddezza?». Andiamo anche più in là, e consideriamo più da vicino questi stessi uomini. Forse si tratta di gran teste deboli, fanatici, ipocriti, intriganti o ambiziosi, che hanno fatto lega tra loro. Sicuro, é ben concepibile come l’uomo astuto e disonesto possa unirsi con dei pazzi, per guidarli ai propri fini o almeno divertirsi a spese della loro pazzia; concepibile come l’ambizioso (NdA ho il vago sospetto che si guardi la pagliuzza...) possa cogliere il fanatico nella sua brama di misteri e per soddisfare il proprio orgoglio prendere ai suoi ordini l’uomo che altrimenti stia sopra a lui per condizione e per autorità; concepibile come l’intrigante si possa unire con teste deboli per far loro dire e - pagare ciò che gli piace. Ma no! - In tutte le epoche si trovano nell’Ordine gli uomini più saggi, più onesti, più rispettabili per ingegno, sapere e carattere; e in genere vi sono parecchi - certamente ve n’é uno - tra i Fratelli, a cui voi vi gettereste in braccio con piena fiducia, come al direttore e alla guida della vostra vita. Però - non trascuro alcuna possibile obbiezione - quest’uomo saggio e onesto può essere entrato, per un qualsiasi accidente e per un qualsiasi capriccio di gioventù, in un Ordine che gli fosse sconosciuto nella sua intima essenza: viene poi a conoscerlo, e trova che non val nulla, che procede innanzi sulla base di un giochetto infantile: ma non può tornare indietro, perché una certa vanità gli impedisce di dichiararsi illuso: mentre il suo interno pudore lo distoglie dal dedicarsi a tal vuotaggine, - e così egli si ritira, senza parere, nel silenzio. - Se questa é la vera istoria di tutti gli uomini onesti e saggi dell’Ordine, allora fermiamoci qui, chiudendo le nostre ricerche, vergogniamoci di aver onorato l’Ordine anche tanto così della nostra attenzione, e abbandoniamolo con un risolino di compassione ai fanatici in buona fede e agli intriganti egoisti. Ma così non é [la storia], per quanto son vere le vostre e le mie esperienze. Gli uomini veramente saggi e onesti, che noi conosciamo, sono andati innanzi nell’Ordine, se ne sonos eriamente occupati, si sono affaticati per lui e gli hanno anzi sacrificato altri scopi importanti. E ora sono arrivato al punto che ritengo saldo e sicuro per voi, che non siete Massoni, e per ogni ragione conseguente: quanto é vero che anche soltanto un uomo indiscutibilmente saggio e virtuoso si occupa dell’Ordine Frammassonico, - di tanto é vero ch’esso non é un giuoco, di tanto é certo ch’esso ha uno scopo, anzi [uno scopo] serio e sublime. Così avremo dunque trovata la base da cui poter volgere lo sguardo a tutto il resto e spingere i nnanzi il piede con circospezione. Però, prima di far questo, vi sento dire: « È vero che uomini saggi e virtuosi si occupano seriamente dell’Ordine: é un fatto. Ma di che cosa si occupano? Dell’Ordine come esso é, o come e quale esso, per opera loro appunto, può diventare? Forse lavorano solo allo scopo di farne alcunché e scrivere sulla tabula rasa dei frammassoni qualche cosa che sia degni di loro? Se é così, voi avete con la vostra deduzione dimostrato soltanto ciò che si sapeva, che cioè l’uomo saggio e virtuoso nulla fa per ischerzo, ma niente avete conseguito a favore dei frammassoni ».

Nota: insomma solo gli uomini indiscutibilmente saggi e virtuosi sono tra l'ordine massonico... non ci credete? Ma se lo dice Fichte... siete proprio dei malfidati!

Quale azione esercita la cultura massonica sul mondo: influsso reciproco delle classi sociali

Se questo problema si potesse pure con piena serietà presentare in forma di dubbio, ancora si potrebbe, effettivamente, domandare se l’Ordine agisca anche sul mondo, sulla maggiore società umana. Quest’uomo così educato nell’intima santità dell’Ordine, non rimane dunque come prima di fronte al mondo, e come prima occupa in esso il suo posto?
Non resta, com’era prima, sposo, padre di famiglia, compagno, membro della condizione che egli riveste nel mondo? Può forse mancare che la sua cultura, ottenuta nell’Ordine, ma diventata ora intieramente sua propria, cosi da formare una parte costitutiva della sua personalità, a cui egli non può tanto arbitrariamente rinunciare, quando abbandona la loggia, - può forse mancare che questa cultura si manifesti in tutte queste relazioni [sociali]? E non agisce così l’Ordine, in forma sommamente benefica, sul mondo, mediante i suoi membri? (NdA occupa abusivamente posti sociali e non certo in base a virtu' morali, intellettuali od etiche ma solo perche' fa parte del gruppetto dispotico di potere, altro che virtu' morali ed etiche, la massoneria appoggia "moralmente" solo chi puo' influire nei luoghi di potere... quanta vomitevole ipocrisia trasuda questo "lavoro" di Fichte)
Richiamo la vostra attenzione su qualche cosa che vi sosterrà nelle vostre proprie riflessioni. Nessuno occupa il suo posto nella più grande società in maniera meglio idonea di colui che può stender lo sguardo oltre il suo posto medesimo, che non vede soltanto questo, ma anche intuisce e contempla la sottile linea di separazione dove esso trapassa e penetra nella più grande società: come é il caso del grande e illustre scienziato, che volge lo sguardo non solo alla sua disciplina, ma anche a quelle confinanti, e anche a tutto quanto il campo del sapere. Soltanto colui che sta in tal modo nella sua posizione, agisce per il mondo con gli occhi aperti e con buona coscienza di sé: l’altro é un cieco strumento di lavoro; che forse opera affatto rettamente al suo posto, ma la cui attività soltanto per opera del tutto viene da ultimo indirizzata alla verace mèta. Il primo sa, a tempo opportuno, ora lasciar perdere parte delle esigenze e delle norme della sua condizione, ora attenervisi strettamente, e ora acuirle; quest’altro nulla intende del poi, ma procede, come una macchina, oggi e domani per il cammino a cui s’é fermamente abituato. Ora, é proprio la Massoneria quella che innalza tutti gli uomini sopra la loro condizione; essa educa quindi, in quanto educa degli uomini, anche i più abili membri della più grande società: dotti e sapienti amabili e popolari, uomini d’affari non soltanto capaci, ma anche forniti di giudizio, guerrieri umani, buoni padri di famiglia e savi educatori dei loro figliuoli. A qualsiasi relazione umana si voglia pure pensare, la Massoneria esercita su di essa il più vantaggioso influsso. (NdA anche commentare questa infima sviolinata alla massoneria mi pare abbastanza superfluo).


La società umana deve inoltre essere occupata in un continuo progredire: tutte le sue relazioni devono diventare sempre più pure, e perfezionarsi sempre più. In particolare, uno stato ben governato progredisce nella legislazione,bnell’amministrazione, nelle istituzioni educative, e tien sempre un orecchio aperto a tutte le obiezioni e correzioni. Uno stato siffatto, tutto occupato a procedere verso la perfezione, nulla può intraprendere con dei professionisti che non abbiano mai proteso lo sguardo oltre la ristretta sfera della loro particolare vocazione e che non potrebbero progredire se
non sulla via fino a ieri battuta; essi diventano inutili tosto che vien fuori un miglioramento: e poiché non vogliono diventare inutili, si impuntano contro i miglioramenti, e impiegano tutto il proprio influsso per impedirli, oppure preparano ad essi, nonostante il loro buon volere di promuoverli, una cattiva riuscita. Dove é così disposta la maggioranza dei professionisti di uno stato, là si rimarrà in eterno all’antico.
È vero che già uno studio fondamentale delle scienze eleva sopra a questa angusta cerchia della routine professionale e delle contratte abitudini; la scienza mostra la reciproca dipendenza di tutte le relazioni umane e indica i punti, dai quali si deve muovere il passo più avanti. Ma la scienza esercita poi effettivamente questo influsso sul mondo? Quando anche la maggioranza usasse studiare più a fondo che non faccia; quand’anche essa non fosse solita a dimenticare senz’altro, dopo alcuni anni, questa mezza cultura che porta via seco, in qualche modo, dalle università: quand’anche tutto ciò non fosse, a che giova il mero sapere, senza esercizio pratico? - Qui, dove nulla può ulteriormente giovare, ritorna ora a mezzo la Massoneria, come un istituto di esercizio pratico per la versatilità; e riempie una lacuna, che la grande società civile doveva necessariamente lasciar aperta. Vi rammento qui, di passaggio, lo stato in cui tutti noi viviamo, al quale non si può negare, senza somma ingiustizia, il vanto dello sforzo verso la perfezione.
[...] tratto da Fichte lezioni sulla Massoneria

Nota del Prigioniero: Insomma per Fichte, grazie alla somma imperfezione, si riesce a salire verso la somma perfezione e come la si mette la Massoneria e gli Illuminati di Baviera cadono sempre in piedi: se fanno gli affari loro a danno vostro, loro sono virtuosi e ne hanno fondamentale diritto e lo svantaggio che ne trarrete voi (a causa del loro dispotico potere che esercitano senza diritto ne' autorizzazione) comunque servira' per il vostro perfezionamento personale e spirituale. Vi rendete conto che razza di volgari menzogne Fichte in questa opera ridicola sta spacciando? Questo volgare guardiano di oche e precettorucolo da quattro soldi venne trasformato per mano degli Illuminati in professore universitario e ancora oggi occupa un capitolo importante sulla maggior parte dei libri di filosofia moderna. Oggi studiamo questo volgare mistificatore, mediocre personaggino di quint'ordine asservito al potere. Questa e' la filosofia che ci rifilano gli Illuminati e questi sono i loro filosofi. Fichte ovvero l'apologia del dispotismo massonico e illuminato!

Sempre All'Erta!
NumberSix

RosenkreuzTratto dal libro: «La leggenda dei simboli»
Fu da una di quelle società segrete di Germania, a cui abbiamo accennato prima, che uscì «Rosenkreuz». 
Educato in un centro d’Iniziati, egli era stato cullato, fin dalla sua fanciullezza, dal soave mormorio delle simboliche leggende. Gli era stato insegnato quale fosse il delitto dei Papi, e svelato che, secondo Pietro Oliva, la grande Meretrice dell’Apocalisse non era altro che la Roma Papale. Allora, sui vent’anni, tutto vibrante d’entusiasmo per la Gnosi perseguitata, si recò in Turchia, in Palestina e in Arabia, a battere alle porte di tutti i Santuarii degli Iniziati per completare le sue conoscenze; poi arrivò a Fez dove un gruppo di Cabalisti vi si erano rifugiati, e lor domandò di perfezionarsi ancora presso di essi. 
Tornato in Germania, effettuò una Sintesi di tutti gli insegnamenti ricevuti, poi fondò la «Confraternita della Rosa-Croce», il cui scopo era di stringere in un sol fascio gli Gnostici i Cabalisti e gli Alchimisti. I membri di questa associazione, ch’era segreta, si distinguevano gli uni dagli altri con numeri d’ordine, e si riunivano in una cappella dedicata allo Spirito Santo, Simbolo della loro anima illuminata dalla eterna scienza del Bello, del Vero e del Bene. La loro missione sociale consisteva nell’esercitare la medicina senza alcuna retribuzione, nella carità, nel ridurre in polvere il triplice diadema del Papa, nel dimostrare che egli era l’Anticristo e nel ricondurre gli Uomini alle cerimonie e ai sacramenti della primitiva Chiesa. Inoltre i Rosa-Croce pretendevano conoscere la Magia e tutti i segreti scientifici degli antichi Misteri; si proclamavano eredi della Sfinge, e come lei erano amici del Silenzio. 
Di essi non si conosceva che un simbolo, vero arcano diabolico per i profani.
Il simbolo dei RosacroceTratto dal libro: «La leggenda dei simboli»
Questo simbolo consisteva in una stella di dodici raggi, con al centro un Triangolo iscritto in una circonferenza, e dentro questo Triangolo una Croce con una Rosa sotto la quale un Uccello ad ali aperte si strappava il ventre a colpi di becco per nutrire delle sue viscere tre suoi piccoli affamati. E il tutto era circondato da cinque Stelle a cinque raggi mentre un’altra con sette sorgeva sopra la punta del Triangolo. 
La prima Stella incarnava il Simbolo dei dodici segni zodiacali e della loro influenza nell’essere umano. Il Triangolo manifestava la Trinità immutabile, Forza Materia e Movimento, e la Croce la crocefissione del Movimento nella Materia, l’Involuzione dell’anima nei quattro elementi onde ogni carne è impastata. 
Ma, come la Croce era il Simbolo dell’Incarnazione e della Morte, era anche quello della Resurrezione e della Immortalità. Saper morire, voleva dire rendersi Immortale, ed ecco perché una Rosa nasceva dal cadavere e sbocciava odorosa e bella, come, un tempo, dal corpo dio Iram assassinato era nata l’Acacia. Ma in qual modo far fiorire questa Rosa? In qual modo operare questa trasformazione? Traendo esempio dall’Uccello, che significava l’Amore infinito, la Carità, la Fenice rinascente dalle sue ceneri, e insieme il Sole Levante e Cadente, Osiride e Oro, Cristo, in una parola, che accettava di morire per il bene degli uomini, l’Amore che solo può nutrire il Corpo e l’Anima e la Mente di continuo affamati di ideale e di speranza... Quanto alle cinque Stelle, esse simboleggiano la volontà trasformatrice dei sentimenti, e quella dai sette raggi, brillante allo Zenit, indicava i sette gradini che il Saggio deve salire per conoscere lo Spirito Santo, ovvero la Luce in tutto il suo splendore. 
Questo Simbolo della Rosa-Croce, riassumeva dunque tutto l’insegnamento della Piramide. Esso era figlio di Ram, di Ermete, di Orfeo, di Budda, di Gesù, e la sua divisa «Per l’Amore alla Scienza, per la Scienza alla Vita e alla Bellezza» appariva invero un’eco della dottrina dei Messia, poiché celebrava perdutamente ancora una volta la Via Una, Vod-Eva, sublime sintesi di tutti gli Esseri.

fonte disinformazione.it 

2 commenti:

Elia Menta ha detto...

Paolo Rossi:ma perché non parla di sovranità e fa solo il sinistroide?

*Dioniso*777* ha detto...

Perché triste a dirsi, ma sa che sarebbe out, fuori, escluso anche dai teatri probabilmente e questo lui lo sa che di denaro vive, quindi ben venga la non sovranità fino a quando lui può vivere bene, insomma , come hanno fatto tutti che si accorgono col governo Monti che la moneta è carta straccia

LKWTHIN

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