"THE END"

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martedì 29 novembre 2011

Avete veramente paura di morire? E da dove venite? Ecco la vostra condanna a morte . . . :-)))


 Guardando questo videoLa storia della vostra schiavitù, 
 il quale narra la nascita della schiavitù umana, molto interessante tra parentesi, ci si pone per forza di cose una domanda che da tutta una vita mi assilla: “Ma perché avere paura della morte?”. Perché?

 . . . fumetti horror per bambini . . .  :-)

Si nasce per morire, lo vediamo in natura, possiamo perdere molte persone care, come è anche vero che grazie al nostro essere carnivori, ingordi ed egoisti non abbiamo rispetto nessuno per le forme di vita che non siano la nostra molto spesso, se non sempre. Allora la vita è sacra oppure come al solito lo diciamo ma applicchiamo il contrario?
La morte . . . l’assassinio, di uomini o animali che siano . . . ma ci pensiamo veramente che sia sacra? Una cosa tanto sacra da durare un battito di ciglia, strano, irragionevole, da pazzi pensare una cosa simile, la diceva giusta Platone, niente a questo mondo vale tanto da essere preso in considerazione seriamente.

Lo so che a questo punto la gente mi ribadirà i soliti preconcetti, le solite frasi fatte, quelle che gli hanno inculcato in testa come dogmi e su cui ben pochi hanno davvero speso tempo a pensarci, e cioè: perché non sappiamo cosa c’è dopo, le cose sconosciute fanno paura, non vogliamo staccarci dai nostri cari, addirittura si può dire io non credo a niente e perciò una volta morto tutto finisce, insomma tirandola breve, vi possono essere numerosi motivi per temere quell’inevitabile momento, ognuno forse ha le sue personalissime ragioni, ma in fondo in fondo io non vedo motivazione alcune oltre all’unica vera radice di questo terrore, il lavaggio del cervello subito nel corso degli anni, le idee imposte quando la mente è giovane, pulita, una tabula rasa su cui imprimere delle opinioni, delle  ideologie, e questo funziona in particolar modo quando nel frattempo si indirizza l’intelletto a non pensare, azione questa che da secoli oramai viene sistematicamente adottata e con ottimi risultati direi, la ragione non riesco a spiegarmela dato che io sono un folle, un diverso, un essere che non si adegua a nessuna delle cialtronerie a cui aspirano che io creda . Sono un pazzo probabilmente, si lo sono, però solo il fatto di ammetterlo è un paradosso, mai un vero psicotico dirà di essere malato, io lo affermo invece, sono malato. Si, sono squilibrato!

La mia patologia è la curiosità, la voglia di conoscere, ed anche la diffidenza in fondo. Allora, dopo essermi posto molte domande, aver letto molti libri e quindi opinioni di vite vissute e ragionate, e dopo aver navigato nell’oceano della vita in modo libero, intenso ed irresponsabile a volte, (soffro della sindrome di Peter Pan, un'altra malattia :-)), sono arrivato alla conclusione che  avere paura della morte è una cosa che proprio non ci riguarda per niente. Chi era il filosofo presocratico che diceva . . . , non ricordo il nome accidenti, ma in sintesi il suo ragionamento era semplicemente questo: “Non ci riguarda la morte perché quando siamo vivi lei non esiste,(se non nel nostro immaginario aggiungo io), e nel momento che moriamo la vita non c’è più”, ergo porsi problemi per averla persa proprio non è saggio. In fondo se chiudessimo gli occhi e fosse tutto nero veramente, noi non sentiremo più nulla, nessun dolore, nessuna sensazione, niente di niente, un sonno senza risveglio, ma sempre e solo un sonno. Va bene, questa è solo una teoria, nessuno è mai tornato una volta sepolto e quindi non possiamo saperlo cosa ci aspetta, ma proprio qui cade l’asino, come si suol dire, non avete mai provato la curiosità di sapere cosa c’è oltre a questa esistenza che dura un battito di ciglia nei confronti di altre forme di materia composte da energia proprio come noi? Universo per esempio, la vita di una stella, di un atomo, ecc. Io si, molte volte ho desiderato in vita mia morire, non perché stessi male, assolutamente, ma per il motivo che una curiosità mi divora, maledizione a me ed alla mia curiosità, (scherzo, per fortuna che me l’hanno data, senza non saprei come divertirmi tanto e passare il tempo, sin da bambino sfiancavo i miei genitori con continui perché, perché e perché, sino a quando non mi dicevano adesso basta!), cosa non darei per saperlo chi sono e da dove vengo, purtroppo il caso una volta, la sorte un'altra, mi hanno sempre impedito di vedere oltre, solo questa esperienza magnifica ho vissuto, testimonianza di una morte e di un ritorno, e se fosse così, anche se fosse solo l’attimo prima di vedere tutto nero per sempre, solo una reazione biochimica, una produzione di endorfine  spropositata, anche se così fosse, allora davvero sarebbe sincero il proverbio egiziano dedicato al faraone: “Questo Re detesta la terra, la detesta perché questo Re è destinato al cielo”. Il cielo, l’universo, il 96% di materia che non riusciamo a vedere, l’energia che ci mantiene in questo corpo, l’embrione, la cellula da cui tutta la meraviglia della vita inizia, la natura con le sue regole spietate ma nel frattempo con i suoi spettacoli miracolosi, cosa sono?!?!?!!! 

Cosa si nasconde dietro? In fin dei conti ci preoccupiamo tanto di dove andremo una volta morti, ma prima di essere  un feto, poi un bambino e poi ancora un uomo, cosa eravamo? Siamo apparsi dal nulla e nel nulla finiremo? Ok, così sarà magari, ed allora perché non ci godiamo davvero questo breve pezzo di esistenza terrena? Io adoro Nietzsche e Schopenhauer, non solo loro ovviamente, ma questi due sono la rappresentazione che dio esiste, maledizione, in ogni modo il secondo in particolare nel suo trattato sul suicidio diceva testuali parole: “Guarda, sono fortunato ad essere nato ricco, ma se davvero dovessi passare una vita in miniera non esiterei un attimo a prendere una pistola e farla finita”, e come dargli torto? La vita è piena di meraviglie ma anche di miserie, e quando le miserie prevalgono alla grande sui momenti belli, che motivo assurdo ci sarebbe di vivere ancora? Per soffrire solamente? Suvvia, un po’ di coraggio ostia! Sapete che è grazie alla nostra codardia se tutto va avanti in modo orribile, ingiusto, irrazionale e offensivo nei confronti della vita? Che sia umana, animale, (perché noi cosa saremo, figli di dio a sua immagine e somiglianza?), o vegetale.

Invece, purtroppo, vedo sovente il contrario, gente che conduce una vita da schiavo, miserabile, ricca solo di problemi e stenti, ma alla fine tutti ce ne andremo è solo questione di quando, questo è un dato di fatto inconfutabile, per quale motivo preoccuparci tanto di quello che facciamo in questa nostra realtà temporanea e delle cose che ci dicono sono giuste? Di solito lo facciamo per ordini ed imposizioni che arrivano dall’alto, non per noi stessi, un esempio l'ho scritto stamani, Nessuno deve prescrivere all’individuo come raggiungere la “felicità”. Sarà per caso giusto ammazzare milioni e milioni di animali dopo averli costretti a vivere in un metro quadrato? Lo subireste voi questo? No, certamente che no, ed allora vedete che tutto è sbagliato, ogni nostro ragionamento si basa su menzogne, illusioni e preconcetti fabbricati ad arte? Quante domande a cui l’essere umano non si pone nemmeno il problema di perderci tempo a cercare, almeno cercare, una risposta. Quando trovi una risposta sorgono immediatamente altre cento domande è questo che spaventa? Io personalmente sono convinto che qui, dove crediamo di essere vivi, siamo in realtà morti che camminano, e dove vediamo la morte, bene, li iniziamo davvero ad essere vivi, come al solito le cose appaiono per il lato opposto di ciò che veramente sono, sarà mica vita quella che fanno milioni di persone ipnotizzate, viziate, obese, senza sfogo o movimento, siamo la civiltà degli obesi ricordate . . . , senza soddisfazioni reali, senza sperimentare nulla di nuovo, ripetere ogni giorno le stesse azioni come un robot, ecc, ecc, sarà mica vita questa accidenti!?!?? Ma in qualsiasi posto si finisca sicuramente si vivrà meglio di così, al limite, tutto nero, niente di niente, ma non sarebbe meglio anche nella peggiore delle ipotesi?
Va bene, va, vi saluto, oggi ho parlato di cose negative vero? Perché essere senza fissa dimora e lavorare per pagare tasse, trattenute e balle varie invece è positivo, complimenti razza umana, ti sei meritata il nobel, si, il nobel per l’estinzione. Ridiamoci su questa cosa, io lo faccio perché ci trovo soddisfazione :-)

PS: Ma ricordate, io sono pazzo! :-)))))))

Per fortuna e grazie a dio . . . :-)

Dioniso777

9 commenti:

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Prima o poi bisogna morire; l'unica cosa che mi fa stare bene, è pensare che tocchi a tutti e in uguale misura.
Saluti a presto.

Anonimo ha detto...

Cose che differenzia l’uomo dagli ANIMALI.

da persona ignorante mi sono posto spesso questà dodomanda.
Il regno ANIMALE si differenzia dal nostro mondo
perché privo d’ipocrisia egoismo e sete di onnipotenza.
Nel MONDO degli UMANI chi comanda, sottomette il POPOLO.

Questo nel regno ANIMALE non succede
è il capo branco che si espone
ha difesa del suo branco.
Se prendessimo esempio dalla NATURA
il MONDO
Sarebbe migliore.

se chi comanda dovesse battersi
per il POPOLO
come per incanto scoppierebbe la PACE nel MONDO.
VITTORIO
PS DIONISIO chi vede il mondo con il terzo occhio
di negativo non ha niente è solo un passo avanti a tutti.

mark ha detto...

Non vedo molte incongruenze se non nell'esposizione folle quindi onesta.
La presenza di Dio nel discorso mi inquieta, la morte è la fine o meglio la fine del corpo, ma nulla di esso svanisce. Rimane lo spirito, ma per parlar di quello ci vule un'atto di fede e quindi torna in gioco Dio, che in questa vita antropocentrica tendiamo ad idealizzare. Quindi al di là di ogni personale considerazione la libertà è un'illusione e il "possesso" o il "possedere" un qualcosa, compresa la vita, ci distoglie inevitabilmente dal suo senso. :-)
P.S.
Il folle più pericoloso è quello che appare nella sua normalità.

Anonimo ha detto...

ciao Dionisio ,

mi viene in mente una frase di don Juan , di
Castaneda .

" La morte è un turbine , la morte è una nuvola lucente all'orizzonte , la morte sono io che ti parlo , la morte sei tu e il tuo taccuino , la morte è nulla .
Nulla !
C'è , eppure non c'è affatto . "

e che dire di Schopenhauer ...

" E' vero che quando si è vecchi non si ha davanti a sé altro che la morte , ma quando si è giovani si ha davanti a sé tutta la vita .
Ci si chiede ora quale delle due sia più pericolosa , e se in complesso la vita non sia una cosa che è meglio aver dietro di sé che davanti . "

saluti Jo

Gianni P. ha detto...

Perfetta analisi della realtà. Parole semplici e senza fronzoli. Pane al pane e vino al vino!
Cazzarola!
Basta con luoghi comuni ed ovvietà!
Condivido ogni singola parola e l'intonazione delle medesime.
Bravissimo.

*Dioniso*777* ha detto...

--Ciao Cavaliere oscuro.
Che tutti muoiano è l'unica giustizia "reale" di questa dimensione, per fortuna.

--Vittorio, salve innanzitutto, come tu ricordi se prendessimo esempio dalla natura la situazione sarebbe migliore, la nostra smania di onnipotenza, (Penso sempre: e se nessuno avesse inculcato l'idea di dio cosa farebbero gli uomini?), ci porta a fare anche questo
http://www.corriere.it/salute/11_novembre_29/virus-aviaria-letale_dc89039a-1a72-11e1-a0da-00d265bd2fc6.shtml
Siamo normali, nel senso letterale della parola? E poi pretendiamo di esportare con le bombe il nostro stile di vita...lo usassero davvero questo virus, nei parlamenti in primis!
Chi vede con il terzo occhio vede "l'universo".

---Ciao Mark, lascia stare dio, quando si parla di dio o di amore spesso non sappiamo di cosa stiamo parlando; dio: e chi è costui? Lo conosciamo? L'abbiamo visto? Facciamo fatica a comprendere quello che vediamo, figuriamoci un archetipo! Hai detto una cosa bellissima:" la libertà è un'illusione e il "possesso" o il "possedere" un qualcosa, compresa la vita, ci distoglie inevitabilmente dal suo senso." CONCORDO.
PS: Il folle più pericoloso è quello che appare nella sua normalità. Questa non l'ho capita...e quando apparirebbe nella sua normalità un folle? Cioè mi sembra un paradosso...

---Ciao Jo, la frase di Castaneda cade a puntino su quello che ho scritto, mi è scoppiata una risata invece leggendo questo che tu hai scritto "Ci si chiede ora quale delle due sia più pericolosa , e se in complesso la vita non sia una cosa che è meglio aver dietro di sé che davanti " . Dobbi più che giusto!

---Ciao Gianni, amo le parole semplici, come diceva giustamente Ezra Pound:"L'incompetenza si manifesta con l'uso di troppe parole. Detesto sentire "paroloni" che non fanno altro che distorcere la comprensione per chi ascolta o legge, per carità avere una buona dialettica è bello, ma pane al pane e vino al vino significa essere chiari. Grazie per il bravissimo, mi lusinghi, però vedo che non sono l'unico a pensarla in questo modo.

*Dioniso*777* ha detto...

PS: X Mark
Quando cito la parola dio, perché lo faccio anch'io, non so nemmeno io di cosa sto parlando, entità superiore sarebbe più adeguato, ma dio ti porta irrimediabilmente a pensare a chiesa, pretame, bibbia, cattiveria, ingiustizia, pedofilia, ecc, ecc...chi è saggio pensa ad altro, alla natura per esempio...

Anonimo ha detto...

Vivere x morire : morire x vivere =

a voi la scelta ...........sempre che esista la possibilita'.

La domanda e' xche' e' nata la vita e chi nutre.

C'era la non esistenza soltanto prima di tutto?

*Dioniso*777* ha detto...

vivere - morire = 0 ?

LKWTHIN

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