Ciao a tutti, tutto bene?
Voglio fare una premessa, tenete conto che tutto quello che esce dalla mia penna, dalla mia testa o dalla tastiera, proviene da una persona affetta in maniera piuttosto grave da misantropia, http://fintatolleranza.blogspot.com/2011/03/misantropia-ma-cose-in-realta.html, e quindi quando leggete cercate di interpretare.
Quanti Italiani finiranno in strada nei prossimi anni? Guardate questo video
, la classe media americana è sta finendo a vivere sui cartoni, oppure nelle loro macchine, almeno in America vengono consumati milioni di buoni pasto nonostante la miseria dilagante, il nostro governo cosa da a chi non ha nulla? Nemmeno il cibo, abbiamo la casta più costosa e privilegiata del mondo, basti pensare che le macchine blu italiane sono oltre 600 mila quando gli Stati Uniti ne hanno poco più di 50 mila, lo stesso per l’Inghilterra, non parliamo poi delle pensioni e del costo annuale del Parlamento, in Spagna il costo è di un decimo rispetto al nostro buco nero che tutto divora, ma il sistema Welfare, che a detta dei nostri ministri è il migliore d’Europa, nonostante al cittadino in difficoltà non fornisca proprio nulla, niente abitazioni, le popolari non le costruiscono più oppure sono finite in mano a persone che italiane non sono, niente cibo, almeno l’ospedale quello si per morire in pace e ‘amen’, e per finire in strada basta poco, basta perdere il lavoro e non pagare più le rate del mutuo o l’affitto, e questo in un paese dove le fabbriche che stanno chiudendo da quindici anni a questa parte sono migliaia ogni sei mesi, e dopo la nuova manovra varata dal governo con una presenza del 3.1% di parlamentari sarà un acceleratore per questi eventi, disoccupazione e aumento dei prezzi di beni necessari per vivere, e credetemi, non è il fatto di essere ottimisti o pessimisti, basta solo guardare la realtà, basta vedere i prezzi ai giorni nostri dei beni di prima necessità, cibo, acqua e costo immobili, e confrontarli con i prezzi che avevamo solo dieci anni fa. Un chilo di pane, oppure di trippa, (lo stomaco di un bovino), costano oramai diecimila lire al chilo, oddio pardon, 5 euro J, ma vi rendete conto? E non parliamo dell’acqua che arriva a costare più della benzina se ne prendi mezzo litro in un qualsiasi distributore automatico o bar, acqua che dopo questa nuova manovra ‘salva’ Italia verrà inevitabilmente privatizzata, faremo la fine della Colombia, dove dopo la privatizzazione dell’acqua i ceti più bassi della popolazione vennero esclusi dall’allacciamento alla fonte idrica e devono pagare per prelevare secchi d’acqua, non lo so, ma l’Africa la sento sempre più vicina, non fisicamente ma nello stile di vita che stanno facendo 8 milioni di Italiani che vivono in uno stato di estrema povertà.
, la classe media americana è sta finendo a vivere sui cartoni, oppure nelle loro macchine, almeno in America vengono consumati milioni di buoni pasto nonostante la miseria dilagante, il nostro governo cosa da a chi non ha nulla? Nemmeno il cibo, abbiamo la casta più costosa e privilegiata del mondo, basti pensare che le macchine blu italiane sono oltre 600 mila quando gli Stati Uniti ne hanno poco più di 50 mila, lo stesso per l’Inghilterra, non parliamo poi delle pensioni e del costo annuale del Parlamento, in Spagna il costo è di un decimo rispetto al nostro buco nero che tutto divora, ma il sistema Welfare, che a detta dei nostri ministri è il migliore d’Europa, nonostante al cittadino in difficoltà non fornisca proprio nulla, niente abitazioni, le popolari non le costruiscono più oppure sono finite in mano a persone che italiane non sono, niente cibo, almeno l’ospedale quello si per morire in pace e ‘amen’, e per finire in strada basta poco, basta perdere il lavoro e non pagare più le rate del mutuo o l’affitto, e questo in un paese dove le fabbriche che stanno chiudendo da quindici anni a questa parte sono migliaia ogni sei mesi, e dopo la nuova manovra varata dal governo con una presenza del 3.1% di parlamentari sarà un acceleratore per questi eventi, disoccupazione e aumento dei prezzi di beni necessari per vivere, e credetemi, non è il fatto di essere ottimisti o pessimisti, basta solo guardare la realtà, basta vedere i prezzi ai giorni nostri dei beni di prima necessità, cibo, acqua e costo immobili, e confrontarli con i prezzi che avevamo solo dieci anni fa. Un chilo di pane, oppure di trippa, (lo stomaco di un bovino), costano oramai diecimila lire al chilo, oddio pardon, 5 euro J, ma vi rendete conto? E non parliamo dell’acqua che arriva a costare più della benzina se ne prendi mezzo litro in un qualsiasi distributore automatico o bar, acqua che dopo questa nuova manovra ‘salva’ Italia verrà inevitabilmente privatizzata, faremo la fine della Colombia, dove dopo la privatizzazione dell’acqua i ceti più bassi della popolazione vennero esclusi dall’allacciamento alla fonte idrica e devono pagare per prelevare secchi d’acqua, non lo so, ma l’Africa la sento sempre più vicina, non fisicamente ma nello stile di vita che stanno facendo 8 milioni di Italiani che vivono in uno stato di estrema povertà.
Ma allora a che scopo tribolare per sopravvivere, iniziamo subito a scendere in strada e a viverci e vediamo chi mantiene questi spudorati, maledetti, delinquenti, ipocriti, schifosi e assassini! Vediamo chi li mantiene e non parlo solo dei parlamentari, ma dei loro Padroni, i Banchieri!
Rincoglioniti dai media che come martelli pneumatici continuano a parlare di crisi oramai globale, che il nostro paese però verrà salvato dalla nuova manovra, che il sanguinario Gheddafi uccide i propri cittadini, quando invece la Nato sta facendo strage di innocenti, e poi si prosegue con partite di calcio, gossip, le facce sempre sorridenti o quasi dei nostri cosiddetti politicanti che tutto sapranno fare tranne che i politici, anzi Io dico sempre che uno che non sa fare niente come opzione per vivere ha proprio quella di mettersi su una poltrona e scaldarla a vita mantenuto da chi ‘veramente’ lavora. Poi leggi ogni tanto un piccolo tentativo, quasi un sussurro che si leva dal popolo per cambiare le cose, per esempio leggevo ieri notte dal sito di DarioFo l’iniziativa piazza pulita:
Siamo stufi di vivere quotidianamente i soprusi della Casta che pensa soltanto a conservare potere e privilegi.
Siamo stufi di chi ci governa, che fa pagare la crisi finanziaria esclusivamente agli italiani dai redditi più bassi e medi, i lavoratori, le donne, i pensionati e gli studenti e le famiglie, continua sul sito http://www.dariofo.it/node/537
Verissimo, siamo stufi,lo siamo tutti, o quasi, ma state tranquilli che in piazza scenderanno sempre e solo quei quattro gatti e dopo due giorni di striscioni e cartelloni del fine settimana, MAI che si facciano nei giorni lavorativi queste manifestazioni, per carità come si potrebbe , mancare al lavoro quotidiano che mantiene più che questa casta, questi banchieri maledetti, assassini, senza scrupoli e credo che nemmeno di cervello siano molto dotati, li sottoporrei volentieri ad un test di Q.I. proprio per dimostrare che geni non lo sono affatto, un uomo intelligente non avrebbe nessuna voglia di ridurre alla fame un mondo intero per vivere in mezzo a lussi assurdi, leggevo l’articolo sul corriere della sera, che al Billionaire di Briatore vendono bottiglie di Champagne al prezzo di mille euro a bottiglia, a bottiglia! E le masse lavorano da precari per mille euro al mese bene che gli vada, spesso e volentieri si parla di 600\700. Metto ora qui sotto due articoli che ho scovato ieri, due articoli che prevedono in modo logico e oggettivo il nostro prossimo futuro, più prossimo di quello che pensiamo forse.
Siamo figli di un dio che è di cartone, illusi ed incapaci di vedere dove si cela il vero potere e come ce la stia mettendo in quel posto ogni santo giorno della nostra esistenza su questo pianeta, siamo all’Inferno, questo è l’unico dato certo della nostra vita, hanno preparato un sistema che non lascia nessuno scampo a un ribelle, a chi non vuole seguire il branco, ma il fatto curioso è che questo sistema da “LORO” inventato siamo noi a tenerlo in piedi, possiamo dire che ci stiamo martellando i cogl***i?
Certo che lo possiamo dire, e si può aggiungere che il nostro lato masochista ne prova anche piacere a quanto pare. Però l’ idea di un contino progresso illude le masse che arriverà il meglio, ma il nostro progresso è una retromarcia ad acceleratore schiacciato a palla, il buio medioevo in confronto era l’età dell’oro se pensiamo al mondo d’oggi con beni materiali che vengono buttati a tonnellate ogni giorno, e dalla cultura a cui abbiamo accesso, che se paragonata al medioevo appunto, è cresciuta a livello esponenziale e ancora lo sta facendo, vedetevi questo bel video, lo adoro personalmente.
Certo che lo possiamo dire, e si può aggiungere che il nostro lato masochista ne prova anche piacere a quanto pare. Però l’ idea di un contino progresso illude le masse che arriverà il meglio, ma il nostro progresso è una retromarcia ad acceleratore schiacciato a palla, il buio medioevo in confronto era l’età dell’oro se pensiamo al mondo d’oggi con beni materiali che vengono buttati a tonnellate ogni giorno, e dalla cultura a cui abbiamo accesso, che se paragonata al medioevo appunto, è cresciuta a livello esponenziale e ancora lo sta facendo, vedetevi questo bel video, lo adoro personalmente.
Buona lettura e toccatevi le palle.
Dioniso777
La crisi economica e la losca manovra del governo italiano per svendere il patrimonio pubblico
Attilio Folliero, Caracas 21/08/2011
La manovra finanziaria 2011 è stata approvata circa un mese fa (Legge 111 del 15/07/2011 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 16/07/2011), ma già è stata varata una manovra bis! Siamo convinti che la manovra e la manovra bis avranno pochi effetti. Siamo già in crisi e le manovre 1, 2 e le altre che verranno aggraveranno la crisi.
Tutte queste manovre stanno gettando i presupposti per una ulteriore svendita dei beni italiani: la riserva d’oro italiana, la quarta per grandezza al mondo, grandi imprese pubbliche ancora in mano allo stato, alcune delle quali già privatizzate parzialmente, le imprese municipalizzate, quelle che danno sempre grandi profitti, come la raccolta dei rifiuti, o la distribuzione dell’acqua.
Stiamo attenti, che in certi paesi, per esempio in Bolivia la privatizzazione dell’acqua arrivò al punto che ai boliviani più poveri non solo venne negato l’allaccio all’acqua potabile ma vennero costretti a pagare, anzi prepagare per riempire alla fonte i secchi d’acqua. Per poter prelevare l’acqua alla fonte, tramite un secchio, dovevano prima aver pagato la quota prevista!
A tutto questo vanno aggiunti i beni del demanio pubblico, che fanno gola a molti privati. Qualcuno dirà che sulla base delle attuali leggi non è possibile vendere i beni del demanio. Poveri illusi!
Tutti hanno parlato dei tagli e delle nuove tasse, ma nessuno ha messo in evidenza ciò che di losco, veramente losco si nasconde nella finanziaria.
Invito a leggere il comma 18 dell’articolo 10 della Legge 111 del 15/07/2011. Il comma in questione recita esattamente:
“I crediti, maturati nei confronti dei Ministeri alla data del 31 dicembre 2010, possono essere estinti, a richiesta del creditore e su conforme parere dell'Agenzia del demanio, anche ai sensi dell'articolo 1197 del codice civile”.
Dalla lettura sembra intendersi che i debiti che ha lo stato (che al momento ammontano complessivamente a circa 1.900 miliardi di euro, possono essere estinti, quindi pagati su richiesta del creditore. Qui sorge il primo problema: un creditore si presenta allo stato (al ministero) e chiede il saldo dei debiti. Lo stato (il ministero), in base a questo comma li estingue. Ma con quali soldi o per meglio dire come paga il creditore? Dato che il comma prosegue con la dicitura “su conforme parare dell’Agenzia del demanio” si intuisce che i debiti potranno essere estinti su richiesta del creditore cedendo beni del demanio; se non fossimo in presenza di beni del demanio non ci sarebbe stato bisogno del parere dell’Agenzia del demianio! E’ giusto?
Il comma conclude rimandando all’articolo 1.197 del codice civile, che a sua volta recita:
“Il debitore non può liberarsi eseguendo una prestazione diversa da quella dovuta, anche se di valore uguale o maggiore, salvo che il creditore consenta (1320). In questo caso l’obbligazione si estingue quando la diversa prestazione è eseguita. Se la prestazione consiste nel trasferimento della proprietà o di un altro diritto, il debitore è tenuto alla garanzia per l’evizione e per i vizi della cosa secondo le norme della vendita (1483 e seguenti, 1490 e seguenti), salvo che il creditore preferisca esigere la prestazione originaria e il risarcimento del danno. In ogni caso non rivivono le garanzie prestate dai terzi”
Quest’articolo del codice civile è tirato in ballo per giustificare il fatto che il creditore che ha prestato soldi allo stato, invece di ricevere i soldi, possa ricevere una prestazione differente, ossia un bene del demanio. Il codice civile dice che se una persona contrae un debito in denaro non può liberarsi del debito restituendo cose differenti dal denaro, anche se fossero cose di pari valore o addirittura di valore superiore, salvo che il creditore sia d’accordo.
Praticamente con questa finanziaria a parte i tagli e l’aumento delle tasse si stanno dettando i presupposti per poter pagare i creditori con un bene del demanio, una spiaggia ad esempio. L’attuale governo, qualche tempo fa non aveva pensato ad esempio di “fare cassa” dando in concessione le spiagge? L’idea venne ritirata per la diffusa avversione dell’opinione pubblica. Oggi tale possibilità è stata introdotta nel silenzio più assoluto dei media ufficiali.
La cosa si presenta in maniera ancora più losca perché la norma in questione sembra aprire la strada ad una trattativa diretta tra debitore e stato (ministero), eliminando anche la regola dell’offerta più vantaggiosa, essendo necessario il solo parere favorevole dell’agenzia del demanio. Io credo che siamo di fronte alla privatizzazione del patrimonio artistico e paesaggistico del Belpaese.
Il fine ultimo del debito pubblico è l’appropriarsi, da parte di ristretti e potenti gruppi economici, di imprese, beni e patrimoni dello stato. Il privato, per quanto economicamente molto potente, mai sarebbe riuscito ad appropriarsi di determinati beni pubblici senza la scusa del debito pubblico.
Solo la scusa di un enorme e impagabile debito pubblico può portare perfino alla vendita ed alla svendita dei beni del demanio pubblico. L’opinione pubblica non si oppone, anzi finisce per favorire azioni del genere, pena la necessità di sborsare di tasca propria ulteriori tasse.
Inoltre, ci sono imprese in cui nessun privato, neppure il più potente potrebbe mai pensare di entrare. E’ sufficiente pensare alla costruzione della capillare linea ferroviaria o la capillare linea telefonica. In Italia, quando si iniziò a costruire la linea ferroviaria nessun privato avrebbe mai potuto pensare di costruirla! Così come nessun privato sarebbe stato in grado di realizzare la Telecom, ex SIP.
Queste imprese colossali è in grado di realizzarle solo lo stato, avendo la possibilità di trovare gli enormi finanziamenti necessari attraverso i crediti garantiti dallo stato. Come si arriva alla vendita o meglio alla svendita della Telecom, ex Sip? Una volta che lo stato ha terminato l’opera ed è un’opera che da frutti, grossi guadagni, il privato riesce ad entrarne in possesso grazie al problema del debito pubblico.
Quando il debito è enorme, impagabile, lo stato deve vendere le proprie imprese e tutto quanto ha disponibile. Il gruppo economico interessato all’acquisto, per poter entrare in possesso dell’impresa pubblica in questione, o meglio controllare totalmente l’impresa non deve neppure sborsare l’intera quota, essendo sufficiente, in una società per azioni, essere in possesso della quota di maggioranza. Pensate al gruppo che è riuscito a controllare la Telecom, ex Sip.
Il problema dell’Italia è duqnue grave, dato che ha debiti accumulati per 1.900 miliardi di Euro, che rappresentano il 120% del PIL, quota destinata a crescere.
Con le manovre in atto si finirà per: aumentare il fallimento delle imprese o accelerare la fuoriuscita delle imprese dall’Italia, verso quei territori che permettono maggiori guadagni; aumenterà la disoccupazione; diminuiranno gli introiti sia diretti che indiretti. Conclusione: il PIL si contrae, il debito aumenta percentualmente sul PIL, ma continuerebbe ad aumentare anche se il bilancio fosse in pareggio per via dell’aumento degli interessi sul debito, che continuano a crescere.
L’alto debito pubblico è dunque la giustificazione per svendere quanto è rimasto da svendere e perfino, come visto, si cederanno i beni del demanio pubblico, fino alla cessione delle imprese municipalizzate, quindi alla privatizzazione dell’acqua e non ci sarà nessuna opinione pubblica contraria.
E’ già successo, anche in Italia, negli anni novanta e succederà ancora. Si stanno dando tutti i presupposti. Tra l’altro la reazione degli italiani è ormai compromessa da decenni di attività di instupidimento operata della televisione privata. Ovviamente sto parlando di reazione immediata. Successivamente, quando l’italiano si ritroverà non solo privato di una fonte di reddito, derivante dal lavoro, ma anche di quei meccanismi di protezione e di assistenza che allo stato attuale gli impediscono di rendersi conto del problema cui stanno andando incontro (pensione, sanità, educazione, ecc…), necessariamente spinto dai rimorsi della fame saranno costretti a ribellarsi.
Oggi l’italiano non protesta perchè comunque ha la pancia piena, grazie alla pensioni delle generazioni passate, ai risparmi del passato, all’assistenza sanitaria gratuita, ecc…; ma tutto questo sta per terminare. Necessariamente si va incontro ad esplosioni sociali, come ci insegna la storia. Naturalmente quando le esplosioni sociali saranno forti, il ricorso alla dittatura sarà inevitabile. Solo un regime forte, dittatoriale, fascista può operare una dura repressione, non certo una democrazia, sia pure solo formale come quella italiana.
Ricordiamo un attimo il passato recente. L’Italia aveva un grande patrimonio costituito dalle imprese pubbliche ed aveva l’IRI, l’Istituto per la Ricostruzione Industriale, che gestiva le imprese pubbliche.
L’IRI per anni è stata una delle più grandi aziende del mondo, oggi diremmo multinazionale, superata solo da alcune multinazionali statunitensi. Ancora nel 1992 era l’azienda con il maggior fatturato (vedasi articolo del Corriere), equivalente a circa 40 miliardi di Euro e nel 1993 era ancora al settimo posto al mondo per fatturato.
Le aziende dello Stato, le aziende IRI, facevano profitto ed erano ovviamente molto appetibili dal grande capitale. Le imprese pubbliche non solo producevano, vendevano e davano lavoro, ma erano anche fonte di grossi introiti per lo stato. Come si giustificò la sua vendita o meglio la svendita? Semplice: si disse che l’Italia aveva il grosso problema del debito pubblico e per ridurlo era necessario vendere qualcosa. Ovviamente il privato non compra carrozzoni, imprese che danno perdite, ma solo imprese che fanno guadagnare, soprattutto se fanno guadagnare molto.
Per poterle vendere (o per meglio dire per poterle comprare con lo sconto, diciamo così, o al prezzo più basso possibile) era necessario farle apparire come imprese in crisi. A capo della gestione delle imprese pubbliche italiane venivano posti gli amici o gli amici degli amici del grande capitale interessato ad acquistare; questi illustri gestori della cosa pubblica al fine di imporre la tesi che le imprese statali andavano vendute perchè allo stato non apportavano benefici, facevano di tutto per creare queste perdite. Gli amici e gli amici degli amici del grande capitale invece di serivire l’Italia ed il popolo italiano servivano il grande capitale.
Conclusione: grazie a queste manovre tese a svalorizzare le imprese pubbliche, il grande capitale potè acquistare le migliori imprese italiane a prezzi di svendita (vedasi: Il sacco d’Italia).
Dunque, l’Italia vendeva perchè aveva bisogno di ridurre il debito pubblico ed allo stesso tempo faceva dei grossi affari – ci dicevano – perchè si stavano vendendo dei carrozzoni che davano solo perdite e tutti erano felici e contenti.
Quando mai il capitale privato acquista carrozzoni? L’Italia vendette i suoi gioielli e momentaneamente, grazie ai quattro soldi di questa svendita, ridusse per quegli anni il debito pubblico.
Negli anni successivi, dato che la politica non è mai cambiata (ossia ha continuato a macinare deficit di bilanci) ed allo stesso tempo sono mancati gli introiti delle imprese pubbliche svendute, il debito è velocemente salito a circa il 120% del PIL ed il futuro è irrimediabilmente compromesso.
I politici di turno hanno continuato a gestire la cosa pubblica esattamente come prima, spendendo più di quanto avessero a disposizione, ossia creando annualmente dei deficit, coperti ovviamente con nuovi debiti (i Buoni del tesoro o Bond per la sua sigla in inglese).
Tra l’altro la recente nata Unione Europea, al servizio unicamente del grande capitale, imponeva che si continuasse a vivere facendo deficit; infatti, con la regola che il deficit non potesse superare il 3%, stava dicendo che gli stati potevano e dovevano spendere più di quanto avessero a disposizone, altrimenti se avesse voluto bilanci senza deficit, avrebbe imposto la regola del pareggio di bilancio.
Lasciando liberi gli stati di accumulare annualmente un 3% di debiti, la UE e chi stava dietro sapeva benissimo che in dieci anni gli stati si sarebbero ritrovati con deficit minimi del 30%, da aggiungere a quelli pregressi.
A questo si aggiunge il fatto che praticamente nessuno stato rispettava tale regola, ossia tutti sforavano tranquillamente il tetto del 3%, presentando alla UE bilanci truccati, che tutti sapevano essere truccati. In questo modo si è favorito il debito pubblico, che non è un problema di alcuni stati, come vogliono farci credere i giornali di regime, ma di tutti gli stati della UE.
Anche stati considerati solidi (sic!), come la Germania o Francia, che dieci anni fa presentavano debiti inferiori al 50%, con la regola imposta dalla UE hanno finito per ritrovarsi con debiti dell’80% o più (Vedasi: Tabella del debito pubblico degli Stati al 2010).
Continuano a dirci che l’Europa si divide in due: l’Europa degli stati del nord, opulenti, con politici capaci e probi e quindi meritevoli di restare nell’area Euro; l’Europa dei, PIGS (dei maiali), degli stati del sud, con deficit spaventosi, politici corrotti, che non meriterebbero di restare nell’area Euro. E’ assolutamente vero quello che si dice dei PIGS (Portogallo, Italia, Grecia, Spagna; ovviamente la I ben potrebbe identificarsi con l’Irlanda, stato del nord, fino a pochi anni fa esaltato come modello di stato capitalista), ma è altrettanto vero che gli stati del nord sono ugualmente nei guai (ad essere sinceri sarebbe più opportuno utilizzare una ben nota parola di cinque lettere che a qualcuno apparirebe una volgarità).
La verità, dunque, è che tutti gli stati sono in fallimento, compresi quelli del nord. Il fatto di avere debiti inferiori agli stati del sud, significa solo che stanno meglio degli stati del sud, ma ugualmente sono sulla soglia del fallimento. Ovviamente l’Italia è tra i paesi con i problemi più gravi e difficilmente risolvibili, a meno che non si adottino determinate politiche già sperimentate in altre latitudini, in America Latina.
Tutto sembra indicare che l’Italia non ha un futuro molto roseo davanti e se crolla l’italia, ossia fallisce, ossia arriva il giorno in cui il Ministro delle Finanze di turno deve dire al mondo “Signori non possiamo pagare i nostri debiti”, crolla inevitabilmente tutta l’Europa.
Tutti abbiamo asssitito alla farsa (destinata a sfociare in tragedia) del salvataggio greco, di un piccolo paese; se il problema dovesse toccare un grande paese come l’Italia, la fine dell’Europa sarebbe inevitabile.
E non dimentichiamo l’altra grande farsa che si è consumata dall’altra parte dell’Atlatico. Che l’accordo sia stato solo una farsa si intuisce analizzando le cifre. Gli USA hanno vissuto per decenni al di sopra delle loro possibilità, accumulando anno dopo anno deficit di bilanci pubblici, che sono ormai impagabili, oscillando tra i circa 15.000 miliardi dei dati ufficiali ed i circa 30.000 miliardi quando si aggiungono i dati del salvataggio (improbabile) delle imprese in crisi; a tutto questo va aggiunto il deficit dell’intera società statunitense (Imprese e famiglie) e qui ovviamente gli zeri sono così tanti che è sufficiente dire che sono impagabili.
Il problema degli USA non si è risolto con l’accordo del 2 agosto - come hanno cercato di farci credere tutti i media ufficiali del mondo – e l’aumento del limite del debito a 14.694 miliardi; il debito USA al 18 agosto ha già raggiunto i 14.620 miliardi, quindi fra non molto tempo si ripresenterà il problema; inoltre i tagli annunciati (qualche centinaio di miliardi all’anno), che saranno sopportati dalle fasce più deboli, attraverso i tagli all’educazione, alla sanità, alle pensioni, all’assitenza sociale, per quanto possano sembrare enormi sono ridicoli in confronto ai deficit previsti daibilanci USA del prossimo decennio. Infatti, i bilanci annuali preventivi per il decennio 2012-2021 presentati da Obama prevedono entrate complessive (nel decenio) per 39.084 miliardi di dollari, a fronte di uscite pari a 46.055 miliardi, per un deficit totale di 6.971 miliardi, cui vanno aggiunti altri 794 miliardi per il pagamento degli interessi sul debito. Tagliare spese (e ripetiamo ai danni dei più deboli, lasciando intatte le spese militari, ad esempio) per un migliaio di miliardi è semplicemente una barzelletta. E’ una farsa che si trasformerà in tragedia.
Fonte: Ufficio del Bilancio del Congresso USA (CBO). Notare che al debito riportato vanni aggiunti oltre 4.600 miliardi dei debiti fra le amministrazioni pubbliche.
Prima della crisi, il 10/10/2007, avevamo parlato di una imminente crisi che non sarebbe stata la solita crisi ciclica del capitale, ma la crisi che avrebbe condotto al tracollo dell’occidente. Molti ancora non hanno capito che non si tratta di una crisi congiunturale, ma strutturale ed alla fine tutto l’occidente (Stati Uniti ed Europa) ne uscirà fortemente ridimesionato, con la possibilità che l’area Euro vada incontro ad una disgregazione, cosi come gli USA potrebbero cessare di esistere come stato unitario; ma questo lo aveva già previsto Igor Panarin nel 1998.
Ovviamente dire tracollo dell’occidente non significa la fine del sistema capitalistico, che ha ancora ampi margini di crescita e di fatto sta crescendo in zone del mondo, dove fino a qualche anno fa sembrava di essere in pieno medio evo. Il tracollo, ovvero il forte ridimensionamento riguarderà l’Europa occidentale, gli USA ed ovviamente Israele, stato che esiste ed esisterà solo fino al giorno in cui esisterà la protezione degli Stati Uniti.
E' garantito, ci sarà una Nuova Grande Depressione. Come faccio a esserne così sicuro? Per le stesse ragioni che indussero Mises a fare valigie e scappare per tempo dall'Austria prima dell'avvento del nazismo, riuscendo in tal modo a sfuggire ai forni in cui da lì a pochi anni finirono tanti suoi concittadini di razza ebrea.
Di Francesco Carbone
Di fronte a quanto stanno facendo politici e burocrati ci aspetta la sovietizzazione delle società occidentali, con ripercussioni gravissime sulle capacità imprenditoriali di generare benessere e prosperità. L'ho scritto ieri e lo ripeto oggi. Non si scappa dalla logica economica aprioristico deduttiva della scuola Austriaca.
Il problema è che l'economia, la scienza più importante di tutte ai fini della prosperità dei popoli, è oggi ridotta a un brandello di stronzate senza alcun senso. Per analogia, se la medicina di oggi si fondasse sulle stesse castronerie su cui si basa l'economia moderna insegnata nelle università, uno stregone del medioevo potrebbe benissimo spacciarsi per un luminare della chirurgia moderna.
La mia certezza è anche rafforzata dalle parole di burattinai che non hanno mai capito nulla e nulla mai capiranno di economia. Il presidente americano (sapete tutti chi è vero?) ad esempio afferma:
«Non credo che ci sia il pericolo di un'altra recessione». Il pericolo infatti non c'è, è già una certezza! In recessione ci siamo già e da ben tre anni, e a non essersene accorti sono solo i lor signori che fanno vita da nababbi grazie ai privilegi di stato.
Van Rompuy, invece (come?? non sapete chi è? guardate questo video), ha dichiarato che non è alle porte una nuova recessione nella zona euro malgrado il generalizzato rallentamento della crescita economica.
Generalizzato rallentamento della crescita? Ma quanto beve? La faccia da beone ce l'ha, però anche questo vive facendo shopping in via Montenapoleone, quando passa da Milano, o sulla quinta strada quando passa da New York. Alle porte non c'è una recessione, nella quale siamo già, c'è invece una grande depressione al confronto della quale quella del 29 potrebbe sembrare una passeggiata nei boschi in una giornata di sole con tanto di bicicletta.
Nella migliore delle ipotesi saremo fortunati se si tratterà solo di tirare la cinghia di quattro taglie, cosa peraltro facile (se non addirittura auspicabile dai soggetti che come me promettono ogni settimana di cominciare una nuova dieta) in vista dei digiuni che si prospettano quando gli scaffali si svuoteranno, o quando i beni di primaria importanza costeranno talmente tanto da assorbire il 20-25% del salario mensile di un povero cristo.
Ma infine c'è un altro elemento molto importante che mi da questa certezza, e non è basato né sulla teoria né sullo spirito contrarian che per natura nutro contro i burocrati ignoranti. E' basato invece sui prezzi di mercato. Si proprio quelli sempre più manipolati, direttamente o indirettamente, dalle banche centrali, per cui oramai non ci si capisce più una beata cippa, e fare un investimento in borsa è diventato come giocarsi il rosso o il nero alla roulette del casinò.
Da qualche tempo infatti, sono proprio i tassi dei bond americani e tedeschi (addirittura quello usa oggi è andato sotto il 2% che non vedeva dai tempi di Eisenhower) a confermarmi che ci sarà una grande depressione caratterizzata da prezzi sempre più alti.
Aspetta, come è possibile, penserà qualcuno, che i rendimenti di questi strumenti di confisca possano restare per dieci anni sotto i livelli dell'inflazione? Sarà per la grande deflazione in arrivo?? Tanti pensano che sia per questo motivo, e si sbagliano da 10 anni. E continueranno a sbagliarsi.
Sono quindi così bassi per il fixing di prezzo operato dalle banche centrali? In buona parte si, ma non è una spiegazione esaustiva e sufficiente. La vera ragione a questo punto diventa piuttosto semplice e ve la spiego velocemente. Ma prima guardatevi questo brevissimo filmato di trenta secondi del mitico Greenspan Mr. Magu che sta in home page da qualche giorno.
Avete capito?? Oppure semplicemente non capite l'inglese? Allora spieghiamo bene. Gli Stati sovrani posseggono, ahinoi (dico ahinoi, visto che come saprete tutti, dopo aver letto i nostri libri, si tratta della causa principale della crisi economica e finanziaria), la stampante monetaria. Quindi onoreranno tutti i debiti di stato semplicemente ricorrendo alla stampante monetaria! Semplice vero? Che dico, semplicissimo!!
Le banche centrali, su ordine degli Stati sovrani, rimborseranno ogni centesimo del valore nominale di questo mare di spazzatura che non vale nulla, garantito, anche se l'inflazione sarà al 10%. Soprattutto se sarà al 10 o al 20%.
Stamperanno tutto quel che servirà perchè non possono fare altro, non possono lasciare che si dichiari default sugli stessi, ma soprattutto non possono più alzare i tassi o lasciare che questi salgano spinti dalle forze di mercato. Ne abbiamo avuto una prova con gli interventi di Bernanke sui titoli americani e della BCE sui titoli dei maiali europei, in particolar modo quelli dell'Italia, i più importanti per continuare a tenere la fiducia nel sistema fallito! Il problema è che garantendo già oggi implicitamente il pagamento nominale di questa cartaccia, stanno condannando l'economia alla più grande depressione di tutti i tempi.
Le banche centrali pagheranno quindi tutto quanto il debito emesso e non più onorabile tramite il ricorso all'imposizione fiscale con denaro di fresca stampa! Gli investitori, senza alcun'altra via d'uscita (che l'oro è venduto ancora a prezzi da saldo lo capiscono ahimè in pochi, mentre la maggior parte degli esperti continua a parlare di bolla, senza sapere che la vera bolla ce l'hanno nel cervello) di fronte alla grande depressione che ci attende preferiscono a questo punto comprarsi la monnezza del debito pubblico che perlomeno è garantita nominalmente da chi ha il potere monopolistico di stampare denaro.
Che altro fare, del resto, le borse cadranno a livelli inimmaginabili (comincio a pensare che il ratio Gold Dow Jones questa volta andrà anche sotto 1) mentre gli immobili (parlo ovviamente della seconda, terza, quarta casa), fonte di costi di mantenimento sempre più alti che pochi avranno il lusso di poter sostenere, verranno persino abbandonati con gran noncuranza al loro naturale degrado (provate a lasciare inabitata una casa per due anni e vedrete in che condizioni la ritroverete).
Oro, metalli, petrolio, materie prime, schizzeranno alle stelle, soprattutto quando la gente si renderà conto in notevole ritardo di questo processo in atto. Quando questa consapevolezza si diffonderà tra la massa potremo essere certi di essere entrati nella seconda parte della seconda tappa del Crack Up Boom. A quel punto che fine farà il debito, oramai tutto nelle mani delle banche centrali, non avrà neanche più importanza, molto probabilmente verrà cancellato per decreto.
L'unica vera preoccupazione sarà come gestire la propria vita durante la terza tappa del Crack Up Boom, quella in cui finalmente potremo tappezzare le pareti con banconote da 10, 20, anche 500 euro risollevando grazie all'estro e a un nuovo spirito artistico una graziosa casa oramai fatiscente che nessuno si preoccuperà più di abitare, e che si potrà tornare a comprare per qualche oncia d'oro.
8 commenti:
Caro Dionisio, il DEBITO PUBBLICO con L'INFLAZIONE sono concetti NEOLIBERISTI ovvero creati ad arte per arrivare al punto che dici tu, come segue:
"Il fine ultimo del debito pubblico è l’appropriarsi, da parte di ristretti e potenti gruppi economici, di imprese, beni e patrimoni dello stato. Il privato, per quanto economicamente molto potente, mai sarebbe riuscito ad appropriarsi di determinati beni pubblici senza la scusa del debito pubblico."
L'IRI fallì per colpa di PRODI, un "genio" ipervalutato dalla sinistra che mise l'Italia in mano ai neoliberisti europei portandoci nell'EURO (immediatamente tutti noi piccoletti divenimmo più poveri visto che il potere di acquisto divenne la metà).
I referendum anche se vinti non fermeranno l'idea di svendere lo Stato, e SVENDERE è la parola giusta, perchè con la SCUSA del debito pubblico i rappresentanti dello Stato dovranno abbassare i prezzi e così i POTENTI E OSCURI SIGNORI di cui i neoliberisti sono SERVI INFAMI potranno tornare ad avere COME PROPRIETA', per esempio Le Dolomiti o l'Arcipelago Toscano.
Nulla dovrà essere pubblico, a portata di tutti.
Lo Stato deve morire, assieme al Popolo che lo ha eletto democraticamente e che ha deciso le Leggi per governarlo.
Intanto ci hanno tolto la moneta sovrana.
STATO - POPOLO - LEGGI
L'illuminismo aveva posto una pietra tombale sui POTERI OLIGARCHICI, ma sono quelli che stanno risalendo le fogne puzzolenti degli olezzi neoliberisti...
Quel Mises che è scappato dall'Austria per andare negli USA è forse quel Ludwig von Mises che con Friedrich Hayek crearono la scuola austriaca MADRE DEL NEOLIBERISMO?
In Italia non possiamo fare la moneta carta straccia perchè abbiamo l'Euro...quindi vendiamo VALORE altro che carta straccia...e tutto questo si è bastato sull'artifizio di toglierci la moneta sovrana (LIRA) che gestita da uno Stato democratico con leggi volute dal popolo non avrebbe creato alcun debito e alcun inflazione.
STATO CON MONETA
NESSUN DEBITO E NESSUNA INFLAZIONE (a meno che i politici, come erano tutti quelli italiani, destra e sinistra, non fossero stati colonizzati dalle teorie neoliberiste anche di Mises).
Per passare a STATO SENZA MONETA devo farti credere che hai debito e inflazione: FATTO.
Poi ti do una moneta falsa l'EURO con la quale il debito non lo rifonderai MAI:
FATTO.
Adesso che siamo convinti di averlo un debito, E QUINDI pagheremo con impoverimento e abbattimento psicofisico del popolo nonchè vendendo i gioielli di famiglia.
E l'Italia ha davvero gioielli di famiglia.
Oro in banca, arte, paesaggio.
Beh, LO STANNO FACENDO...
Interessante la tua proposta di andare tutti a vivere per strada. Non sarebbe una cattiva idea, anzi la trovo un elemento di grande crescita: avere la capacità di rinunciare a molte cose effimere che hanno creato la strada al neoliberismo.
I am, Io l'ho fatto per tre anni dopo una vita di agi e lussi, ora sono un minimalista, eccone il risultato e come sempre dico se lo avessi saputo avrei iniziato molto, ma molto prima, te lo assicuro e come mi disse un signore a Roma nel 2007:"Lo so che se fosse per te non starebbe in piedi niente", e la mia risposta fu:"Sarebbe un male secondo te?"
Daniela cara, una cosa dici giusta, niente dovrà più essere pubblico e le masse verranno ridotte alla fame e si sbraneranno tra loro come da sempre nella nostra civiltà, che nome ridicolo per descrivere una massa di lobotomizzati che tengono la corda in mano, si la corda della loro ghigliottina però!
Il miles che mi chiedi non so se sia il padre del neoliberismo, ma non credo che il neoliberismo abbia avuto un solo padre, penso che sia un figlio di gruppo.
Per il resto se hai letto Barnard, e da quello che scrivi mi sembra proprio di si, lo sappiamo che quello che hai detto è esattamente ciò che sta avvenendo.
Nei prossimi giorni vorrei mettere io il suo sito in formato Pdf sul mio blog dato che l'ho scaricato per intero prima che si ritirasse, vedremo se ci riesco.
PS: Grazie per avermi indicato Bill Hicks, non lo avevo mai visto, lo so, dovrei vergognarmi!
Caro Dionisio, io non ho detto che solo Von Mises sia il Padre ma come dice Barnard che tu citi è UNO dei padri (infatti cito anche Hayek).
Molto bene se riesci a mettere in pdf il lavoro di Barnard, penso che neapprofitterò pure io prima che seghino anche te...
Ciò che scrivo sopra sul TRIDENTE STATO POPOLO LEGGI è ciò che dice Barnard ma non solo.
Lui fece un ottimo lavoro di analisi e studio prima di dire e scrivere ciò che sappiamo.
Ma adesso anche il suo sito è saltato.
A te non vengono dubbi o sospetti?
Ciao, ma sai che lui lo aveva annunciato che non avrebbe più scritto e se non erro aveva anche detto che il suo lavoro in rete era finito poiché non conosceva gente che si ribellasse, tranne una donna, un attivista di cui non ricordo ne il nome ne cosa facesse, ma scriveva che era molto deluso da chi lo leggeva, per questo avevo scaricato il sito, me lo aspettavo.
Stai tranquilla che non ci segano, lasciano che la nostra unica valvola di sfogo continui, tanto non siamo pericolosi sin che scriviamo e ci informiamo, è l'azione pericolosa, ma per questo dovremo aspettare qualche generazione, se non avranno già estinto le masse.
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