"THE END"

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domenica 17 luglio 2011

La morte di un soldato e la morte di mille operai, che differenza c'è ?



Un soldato, grande uomo che contribuisce a mantenere saldi i valori della ‘patria’, è morto ieri in Afghanistan, Iraq, Libia, non importa, è morto un grande uomo.

 Tre morti al giorno sul lavoro in Italia, (anche la morte sul lavoro nel nostro paese è un dato da terzo mondo, quello che siamo in effetti), una volta alla settimana, quelli che hanno ancora il coraggio di chiamarli telegiornali, citano la disgrazia in poco meno di due minuti, che differenza, ma come mai, non sono entrambi uomini che fanno parte del nostro paese?
Entrambi stanno costruendo qualcosa...............forse.....


Vorrei capire il motivo per il quale quando muore un solo soldato, e dico uno, se ne fa un caso nazionale, mentre dei mille morti, (1.000)*1, che ogni anno perdono la vita sul lavoro, niente, vengono trattati a livello dei polli d’allevamento, doveva morire prima o poi, e il nuovo ‘pulcinoperaio’ è già dietro l’angolo che chiede lavoro, per favore!. Non contano più oramai le paghe, i diritti e la situazione in cui si lavora, siamo più o meno ai tempi di inizio secolo ‘900, quando costruivano i grattacieli a New York in piena crisi.


Ora una domanda mi sorge spontanea, ma chi tiene in piedi il paese, i lavoratori o l’esercito? I lavoratori giustamente uno crede, ma poi, se approfondiamo un attimo la questione, http://italianimbecilli.blogspot.com/2011/07/le-forze-dellordine-come-non-le-avete.html, vediamo che la realtà non è proprio come credevamo.


Oppure questo: Prima prendono selvaggiamente a calci un ragazzo inerme, mentre lo trascinano per qualche decina di metri nella polvere.
Poi, non soddisfatti, in gruppo lo sprangano per benino dentro a un cortile.
Terminata l'eroica impresa, iniziano a raccogliere sassi, per gettarli sulla testa dei malcapitati manifestanti, dando sfoggio di abnegazione e fedeltà alla costituzione.
 http://ilcorrosivo.blogspot.com/2011/07/questi-sono-i-black-block.html

 

Ma quante serie televisive spingono nei cervelli, dio, cervelli è una parola grossa, diciamo negli occhi di chi osserva, dove le forze dell’ordine sono al servizio del cittadino, mai violenti, sempre gentili e pronti a capire i problemi della popolazione del paesino, o metropoli dove si gira la serie, serie che mi schifano, perché non rappresentano per niente la realtà che abbiamo visto nelle varie manifestazioni, dove i manifestanti, dove sovente chiedono diritti e giustizia, diventano i “facinorosi”, persone  dedite ad atti di ribellione e di violenza, mentre loro, i bravi soldati li manganellano per bene, applicando la legge è uguale per tutti, il manganello non riconosce donna, anziano, giovane, uomo di colore, prendono chi prendono, LA COSTITUZIONE è stata applicata.
Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, Io sostituirei davanti alla legge con “davanti al manganello”.



  Vediamo che proprio grazie alle forze armate è in piedi questo ‘grande’ governo, allora domani i lavoratori, invisibili, sfruttati, sottopagati e presi in giro, proprio loro che dovrebbero essere i primi a venir ricordati e ringraziati per le comodità di cui ogni giorno possiamo godere, ma potrebbero sparire, a che valgono se mille di loro non muovono il cordoglio nazionale come un solo soldato? Soldati che tra l’altro non lavorano per mille euro al mese, in fondo lo sappiamo tutti che la guerra è pericolosa, vedete come è facile distorcere la realtà, insabbiarla e indirizzare il pensiero in problemi che non sono tali?

 Io dico solo VERGOGNA, e aggiungo che da domani iniziamo a vivere con l’esercito, iniziamo ad avere una vita senza più operai, ma con l’esercito che compie il loro lavoro, e poi ignoriamoli una volta morti.

Riguardo al lavaggio del cervello che viene fatto ai soldati, chi ha fatto la naja lo sa, la patria sopra di ogni cosa, sissignore, uccidi, signor si signore, io lo vedo un po’ così, non ho fatto il militare, per fortuna, poiché di eseguire senza sapere il motivo a me non sarebbe proprio andata, sono stato fortunato. E non si può non parlare di lavaggio del cervello, perché se così non fosse le forze dell'ordine dovrebbero mettersi a fianco del popolo nelle manifestazioni contro i soprusi subiti, allora svolgerebbero davvero il loro lavoro, ma non come fanno e li hanno addestrati a ritenersi superiori, la legge lo permette, resistenza a pubblico ufficiale minimo 6 mesi di carcere, un poliziotto che massacra un ragazzo ha solo fatto il suo lavoro. Poi abbiamo ancora il coraggio di parlare di COSTITUZIONE, abbiamo ancora l'illusione che esista destra e sinistra, che i problemi del paese andato via Berlusconi sarebbero risolti, abbiamo ancora il coraggio di ascoltare le loro balle sparate a milioni di telespettatori, 

dovremo iniziare a vergognarci, un pochino almeno visto che tutto questo è messo in piede dai nostri modi  d'agire quotidiani, e di conseguenza iniziare un cambiamento, scendere in piazza serve solo a prendere il manganello in testa, se noi mettiamo più rabbia, loro aumentano la forza e sempre il popolino perirà nelle rivolte, le uniche rivolte che hanno cambiato la storia sono quelle manovrate, preparate a misura, vedi Rivoluzione Francese, Unità d'Italia o Libia, Egitto e Tunisia, che poi cos'è cambiato alla fine, hanno spartito il denaro in modo equo tra poveri e ricchi? Non credo proprio, non è mai accaduto un simile paradosso, chi è ricco lo è grazie solo a colui che ha reso povero. Proviamo invece e fermare tutto per un mese, vediamo cosa succede, che fanno ci obbligano ad essere schiavi con l'esercito? Vorrei proprio vedere...ma le persone hanno paura, e se non ce l'hanno ci pensano i media a fargliela venire.


Dioniso777



Soltanto in questo mese i morti sono stati 19(rispetto ai 20 dell’ anno scorso). L’ultima vittima: un operaio di 33 anni schiacciato sotto un muletto a Campi Bisenzio, in una ditta per la lavorazione di marmi. Di lui non si conosce neppure il nome. Si sa solo che era nato in Senegal.
In Italia si continua dunque a morire di lavoro, a volte anche nell’anonimato. Due righe di cronaca nera e la pratica si chiude. L’ultima volta che si era parlato di sicurezza sul lavoro con inchieste, grandi titoli sui giornali e commenti politici, era stato per la Thyssen Krupp di Torino. Mesi dopo per la Umbria Olii. Davanti al grande evento sono in tanti a occuparsi delle vittime della guerra del lavoro. Più difficile, invece, farlo nella normalità dello stillicidio quotidiano che trova spazio a mala pena nei giornali locali.
Persino ricostruire i numeri è un rebus. Tra le tabelle pubblicate per esempio sul sito dell’Anmil(Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro) e il contatore del sito dell’associazione Articolo 21 ci sono differenze rilevanti. Bisogna incrociare i dati forniti dalle Asl, quelli dell’Inail, i nomi recuperati dalle rassegne stampa. E poi ci sono i lavoratori in nero che non denunciano neppure l’infortunio e chi muore di malattie professionali, o per gli incidenti “in itinere” (casa-lavoro) e i decessi che avvengono settimane dopo l’incidente. Le morti di queste persone, di solito, diventano “notizie bianche”. E non finiscono neanche nelle statistiche. Un esempio: il 6 di agosto sono decedute ben sette persone che erano ricoverate in ospedale da giorni, alcune da settimane. Sempre ad agosto, le aziende, che non hanno chiuso per la crisi fanno soltanto lavori di straordinaria amministrazione: verifiche a macchinari, sistemazione di tetti, coperture, impianti elettrici. Lavori spesso assegnati a imprese molto piccole, pagate in grigio e che magari fanno lavorare in nero. E i rischi aumentano. Cesare Damiano, quando era ministro del Lavoro, aveva almeno provato ad arginare il problema cercando di varare il Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma poi il governo Berlusconi ha allentato alcune delle norme sulla sicurezza: sono diminuite le sanzioni pecuniarie e penali, c’è stata una sostanziale deresponsabilizzazione delle imprese, un aumento delle funzioni agli enti bilaterali (organismi paritetici che nascono dall’ accordo tra associazioni di categoria e organizzazioni sindacali) che hanno ora un ruolo (improprio) di certificazione.
Oltre a questo, “il vero meccanismo da combattere è quello degli appalti al ribasso. Chi se li aggiudica, per rientrare nei costi concordati, finisce con il pagare il lavoratore in nero o eludere le norme sulla sicurezza”, commenta Damiano, autore di una proposta di legge con la quale si chiede che vengano scorporati, dal costo dell’appalto, quelli relativi alla retribuzione contrattuale e degli oneri per la sicurezza.

Carmine Abate 44 anni. Faceva il cuoco ed è morto il 2 gennaio sotto la frana che ha investito il ristorante di Atrani.
Mauro De Conto 34 anni. Il 3 gennaio è rimasto schiacciato da un muletto all’interno di un’azienda agricola a Monigo in provincia di Treviso.
Antonio Forte 47 anni. L’8 gennaio è rimasto folgorato mentre lavorava ad una cabina elettrica a Roma.
Sante Paolini 50 anni. Faceva l’elettricista a Viterbo, è caduto da una scala è morto l’11 gennaio dopo giorni di agonia.
Bruno Montixi e Rudi Cariolato 42 e 47 anni. Il 12 gennaio sono rimasti storditi e uccisi dal gas di una cisterna. I due colleghi stavano lavorando a Sale in provincia di Alessandria in una stazione di servizio in disuso.
Antonio Somaci 58 anni. Il 13 gennaio è morto, a Bari, stritolato nel nastro trasportatore di un macchinario dell’azienda in cui lavorava.
Giuseppe Carbone 53 anni. Il 18 gennaio è stato travolto e ferito da un locomotore. È deceduto poche ore dopo il ricovero in ospedale a Catania.
Rachid Chaibboub 32 anni. Il 27 gennaio è rimasto incastrato negli ingranaggi di una macchina spargisale a Desio.
Francesco Urgu 44 anni. E’ morto a Sannariolo in provincia di Nuoro il 29 gennaio precipitando dalla tettoia di un capannone.
Danilo Feltrin 56 anni. Il primo febbraio, a San Quirini, in provincia di Pordenone, travolto dall’escavatore che stava manovrando.
Vinicio Casarotto 52 anni. E’ morto il 2 febbraio precipitando da un ponteggio. Stava sistemando l’elica di una centralina idroelettrica a Gordona in provincia di Sondrio.
Salvatore Glorioso 48 anni. Il 4 febbraio è precipitato da un ponteggio a Palermo.
Aldo Ferraro 33 anni. Il 4 febbraio è morto travolto da un muro in cemento di 4 metri crollato all’interno di un cantiere per la costruzione della diga del Menta.
Antonino Cirino 72 anni. Il 10 febbraio è morto a San Filippo del Mela (Me) dopo una lunga agonia, vittima di una malattia professionale.
Gianfranco Beltrame 42 anni L’11 febbraio a Camposanpiero in provincia di Padova è stato travolto da due enormi cilindri da 5 quintali l’uno.
Natasha Chichur. E’ morta a Terracina in un incidente stradale. Stava rientrando a casa dal lavoro.
Gino Lot 70 anni. Il 16 febbraio a Susegana (Treviso) è morto per le ferite riportate dopo essere precipitato da un’impalcatura. Stava svolgendo dei lavori di ristrutturazione.
Selim Kushtaj 50 anni. Il 17 febbraio è morto a Pieve di Quarto dopo giorni di agonia in ospedale. Era caduto dalla gru che stava guidando.
Renzo Vecchiato 47 anni. Faceva l’ elettricista ed è morto il 18 febbraio a Padernello di Paese (Ve) dopo aver fatto un volo di 4 metri sistemando l’impianto elettrico di un capannone in costruzione.
Emanuele Rocchi 38 anni. Il 21 febbraio a Spinea è rimasto schiacciato da un cancello mentre usciva dalla sua azienda.
Arturo Gallo 52 anni. Il 22 febbraio è morto a Romans d’Isonzo travolto da un macchianario agricolo.
Giuseppe Mugavero 52 anni. Il 24 febbraio a Cornaredo (Mi) è stato investito da un muletto guidato da un collega. L’uomo si apprestava ad iniziare il suo turno di lavoro.
Pasquale Rizzo 43 anni. Il 24 febbraio a Cerignola è caduto da un balcone di un’abitazione privata nella quale stava facendo dei lavori di ristrutturazione.
Giovanni Magliani 53 anni. Era dipendente delle Ferrovie è morto alla stazione di La Spezia il 24 febbraio dopo essere stato travolto da un treno merci in manovra.

PS: Non ricordo la fonte da dove ho preso questo articolo, è di mesi fa, se a qualcuno da fastidio, se ho violato qualche diritto fatemelo sapere e sparirà appena leggo il messaggio.
Grazie per la lettura

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sono sentita male e le lacrime agli occhi sono salite irrefrenabili.
L'elenco freddo e sintetico di quelle 19 PERSONE morte di lavoro, mostrava la loro vita lavorativa e la loro fine lavorativa, ma sono sicura che in mezzo c'era altro, c'erano amori e passioni che lì, in quell'elenco non possono comparire.
Pasolini è un mio conterraneo friulano e io spero tanto che qualche ATOMO DI GENIO DELL'ULTIMO GRANDE INTELLETTUALE ITALIANO mi pervenga presto.
Come dico sempre LUI NON E' MORTO PERCHE' ERA GAY.
Il mio ultimo post è proprio sul tema del lavoro, e nel post FARE CASSA c'è un limk a Tavistock.
Ci terrei a sapere che ne pensi.
Grazie dell'ascolto e W I GATTI!!!
(anche i cani, ma Dionisio sa perchè)

*Dioniso*777* ha detto...

Ciao Daniela, hai ragione nel dire che dietro a ogni vita c'erano legami d'amore, figli, compagni o compagne che si sono ritrovati senza la loro metà, passioni e desideri da realizzare, insomma una vita spezzata, una vita infranta per nemmeno mille euro al mese spesso: la vogliamo chiamare civilizzazione questa? A me non sembra che siamo evoluti, i tempi dello schiavismo non sono mai finiti, oggi si chiama competitività e globalizzazione.
Verissimo, Pasolini è morto perché diceva verità scomode al potere, ho letto molto Pasolini, è fantastico e profetico se vogliamo dirla tutta. Ah, sei Friulana, , Io sono Veneto, ma ho girato talmente tanto Italia e Europa che non mi sento più Veneto, sono stato a Trieste, città dalla stranissima architettura, quei pilastri che sostengono i palazzi sopra le collinette di terreno, bella.
Grazie della lettura, e si, viva i gatti, oggi ho postato una pagina e in fondo ho messo una foto che mi fa morire dal ridere e scrivo il perché i gatti sono "forti", si arrangiano e vivono sempre, ho avuto un gatto da bambino che è stato tirato sotto da una macchina, metà corpo era privo del pelo, si vedeva la pelle e le interiora, tutta la famiglia pensava morirà, è stato una settimana a dormire, niente cibo e niente acqua, stava solo a dormire tra la stufa e il fornello, poi un giorno sparì, abbiamo pensato è andata a morire, invece dopo un altra settimana è ritornata e stava guarendo, visse altri otto anni!

PS: Ho letto il post, scrivi cose giustissime, non giuste, lo schiavismo come forma di controllo. Se tu mi dai una casetta con un pezzetto di terreno, a cosa serve lavorare? Per avere tre cellulari? Faccio senza e mi godo il mio tempo, le mie passioni, bella la frase TUTTO GIRA SUL LAVORO.
Gli esseri umani capaci SOLO DI LAVORARE. è vero, non sono capaci di fare altro, avessero delle serie passioni, conta solo il calcio, le donne e le macchine, ma CRESCETE inebetiti che non siete altro!!!
In ogni modo ho lasciato un commento sul sito, leggiti e ascolta il link che ho indicato:"Il lavoro l'ha inventato il diavolo", molto ma molto interessante.
Ciao, alla prossima, dai una carezza ai tuoi animaletti da parte mia :-)

LKWTHIN

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