"THE END"

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lunedì 7 marzo 2011

La cura giusta ?

Io da anni ho iniziato uno stile di vita alternativo. Ho staccato con il lavoro, poiché se lavoro tengo in piedi questo sistema marcio e se non lavoro non è vero che non mangio. Certo ci si deve accontentare, vivere del minimo indispensabile alla vita…il minimo, ma tutto il resto a cosa serve? A farci lavorare ed indebitare, su questo ho già scritto la settimana scorsa, una tabella con lo stipendio DIVORATO dal superfluo.
Ho viaggiato per anni, ho visto in Europa cose che nel nostro paese ci sognamo. Io al momento vivo ancora di poco, molto poco, per esempio tirato via il vitto alloggio mi bastano 100 euro per passare benissimo il mese. Ho molte passioni,prima tra tutte la lettura.
Io sono convinto che la ricetta medica per cambiare il mondo esiste, ma deve partire da noi, non ce la devono fornire gli altri. Sono dell’opinione che l’unione fa la forza, infatti noi viviamo isolati in monolocali ed oltre ai rapporti di lavoro non rimane nulla. Come si può costruire qualcosa di buono in queste condizioni?
Vi elenco dei passi per cambiare vita:
1)Chiudere il conto in banca dopo aver lasciato il lavoro e ritirato anche il trattamento di fine rapporto
2)Iniziare a cercare una casa abbandonata, magari sui colli fiorentini, ma ne siamo pieni in giro per tutta Italia
3)Cercare un gruppo di persone civili e leali che veramente vogliono cambiare lo stile di vita, io ho già provato un esperienza simile e direi che il numero buono è tra le 20\30 per sone al massimo, meglio 20 comunque, si riesce a coprire tutte le mansioni e vi sono meno bisogni.
4)Unire i soldi, acquistare un abitazione con poco terreno adiacente e sistemarla (io sono pavimentista e muratore per esempio, un amico è idraulico…e con poco ci si riesce)
5)Nel frattempo iniziare a vivere di quello che la natura fornisce (la natura ha sempre dato il cibo all’uomo, non le multinazionali!). Galline, anatre, mucche, maiali, conigli…come si può vivere solo in modo vegetariano, poiché ammazzare un animale dopo che lo hai accudito per mesi, secondo me è difficile, io opterei di vivere di pasta, pomodoro, latte formaggio e verdure, ma su questo ci si deve accordare.
6)Lavorare solo le ore neccessarie al fabbisogno giornaliero, tutto il resto del tempo è nostro per socializzare, leggere, studiare e ridere magari. Di sicuro la vita diventa serena, molto serena. Ho vissuto sette mesi in una comunità simile e veramente la depressione non sapevo più cosa fosse.
Però bisogna unirsi, è l’unione che ci rende forti, infatti le istituzioni fanno di tutto per separarci, lo sanno che divisi non combineremo mai niente, dovremo sempre e solo sottostare alle loro LEGGI.
Immaginate se tutti iniziassero ad unirsi, ritirare i soldi dalle banche e non ricercare più il denaro come fonte primaria per l’esistenza, ma solo per le poche cose indispensabili. Chi dice che non si può vivere in questo modo? Lo dicono le persone a favore di questo sistema, persone dal basso livello etico, se non addirittura inesistente.
Io voglio essere un uomo, dalle mille sfaccettature, voglio che la mia natura artistica, ma soprattutto che la mia natura in simbiosi con la natura che mi circonda diventino la magia divina che abbiamo dimenticato. Cosa c’è di più bello di vivere in mezzo alla natura?
Naturalmente questa è solo una mia idea, ma sono convinto che curerebbe tanti mali, poiché i mali della nostra società arrivano TUTTI da come viene gestito il denaro.
Spero che un giorno il mondo sarà diverso…ma se rimango solo a sperare non cambierà nulla se non in peggio per la nostra situazione.
Vale davvero la pena lavorare per far arricchire gli altri e potersi acquistare tutti i prodotti dell’ultima moda? Davvero crediamo che la magia della vita si riduca a questo?
Per forza ci lamentiamo, abbiamo perso il senso mitico della vita, ma basta poco a riprenderlo, stà dentro di noi, pensateci bene:”Ognuno di noi ha dentro una scintilla divina”, e questo facciamo passare a questa scintilla divina?
Forza, è ora di cambiare…io cerco soci, se li trovo in rete bene, altrimenti ricomincerò il mio viaggio interrotto due anni fa. 
Ma ricordate che i pensieri sono creativi, io sono ciò che penso, io sono ciò che faccio: Io sono un pensiero che agisce. Energia...sono stato in coma una volta e proprio dopo quell'incidente ho iniziato ad interessarmi alla fisica quantistica, all'astronomia ed alla filosofia ed il mio modo di vedere il mondo è cambiato completamente.

5 commenti:

dawoR*** ha detto...

Le tue parole sono contagiose.Io sono diventato misantropo per volere di questa porca società,non essendo interessato alle loro stupide competizioni quotidiane - per arrivare il più velocemente possibile alla fine. Come te ho scelto di fermarmi e sono tornato nell'abbraccio della Natura - donandomi a lei completamente. E' bello sapere che ancora c'è qualcuno in Italia capace di ragionare col proprio cervello ed agire di conseguenza
:) dawoR***

lallagegina ha detto...

mi propongo per aggiungermi ad un gruppo come descritto, fatemi sapere

Obbie ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Obbie ha detto...

Come hai ragione!
Leggendo le tue parole sento risonanza con quello che penso da molto. Sento che hai ragione, anche se, per ora, non ho il coraggio e la possibilità di farlo.
È da tanto che ci penso, venti anni fa ho passato alcuni giorni meravigliosi con un gruppo di persone che viveva così nell'appennino tosco-emiliano (il popolo degli elfi). Allora mi trattenne dal rimanerci l'università che volevo finire, il voler continuare a frequentare un gruppo di ricerca spirituale che seguivo da qualche anno (e con cui ho continuato a camminare per altri anni).
Ci sono anche tentativi meno spinti, più aperti al mondo come l'Ecovillaggio di Jacopo Fo.

Oggi sarei più tentato da un'esperienza di questo tipo. Credo che sarebbe più conciliabile con il resto della mia famiglia (moglie e due figlie piccole).
Ma ci sono comunque diversi problemi pratici, credo che quasi chiunque ci vivrebbe bene, se ci si trovasse, ma arrivarci è un'altra cosa, lasciare la propria situazione per passare a questa è un salto enorme. Inoltre mia moglie ama il proprio lavoro, non vorrebbe abbandonarlo ed è anche utile agli altri, né potrebbe praticarlo senza le attrezzature costose che richiede. Se fossi solo, credo che l'avrei già fatto, in questa situazione, per ora, ci penso solo, ma non escludo che un giorno troviamo il modo di farlo realmente.
Ora leggere le tue considerazioni mi ha riportato in questa dimensione, fuori c'è il sole ed io devo finire un lavoro che proprio non mi va, mi piacerebbe invece, in questo momento, fare un'attività pratica, coltivare degli ortaggi, ma so anche che non è tutto idilliaco, che ci sono molte difficoltà, che alcune rinunce non sarebbero facili. Penso anche a situazioni più generali, a quando saremo vecchi e non più in grado di badare a noi stessi, certo ci si aiuta, ma a quel punto avendo anche queste situazioni da gestire non sarebbe più così tanto il tempo libero. Lascio cavalcare la fantasia e mi accorgo che a poco a poco si ricrea una società, con soluzioni non molto diverse da quelle attuali, siamo sicuri che poi non si ricadrebbe anche negli stessi errori? Che poi non ci siano aspetti negativi maggiori di quelli positivi? Ho qualche timore che sia tutto bello finché si è giovani e sani, ma non è sempre così. Ho qualche timore che situazioni del genere vadano bene finché si esternalizzano i costi maggiori (infanzia e vecchiaia) ed allora non sarebbe giusto.
Però sento che è il modo giusto di vivere, che permette di esprimere tutte le dimensioni umane, di non appiattirsi in un'unica attività, più o meno o sopportata in attesa di pochi e rari momenti tranquilli. Non sarebbe facile, ma sarebbe una grande opportunità per fondare una società migliore, per dimostrare anche che si può vivere in modo diverso e che è molto migliore di quello in cui viviamo attualmente.

Anonimo ha detto...

Vale ciò che ho sostenuto nel commento precedente.
Giorgio Andretta

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