"THE END"

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venerdì 20 dicembre 2013

Forconi...? Una scorreggia vi sommergerà - Cala il sipario sull'ennesima sceneggiata rivoluzionaria all'italiana

Altro Teatrino
A tutti coloro che si illudevano che il movimento dei forconi potesse essere la scintilla di quella rivoluzione che avrebbe abbattuto per sempre questa casta politica marcia e corrotta.
A tutti coloro che credevano di essere capaci di cavalcare la protesta del movimento dei forconi anche se ne erano già stati snobbati un paio di anni fa, ma che insistevano pateticamente come colui che, respinto dalla donna amata, continua ad assillarla con il suo inutile, velleitario e sgradito corteggiamento.A tutti coloro che, a causa della loro codardia e della loro mancanza di dignità, temevano l’eventuale rivoluzione nonostante criticassero ogni giorno questa casta politica.
A tutti coloro che erano contrari perché traevano o speravano di trarre vantaggi personali da questa situazione politica marcia, corrotta e mafiosa.
La protesta dei Forconi è miseramente fallita e si è evaporata come una scorreggia politica lasciando nell’aria solo un fetido ricordo, una delusione profonda ed un senso di stupidità e di inutilità.Non aveva una struttura rivoluzionaria.
Non aveva dei capi rivoluzionari.
Non aveva delle motivazioni rivoluzionarie, ma solamente delle motivazioni corporative o addirittura personalistiche.
Non aveva una base sufficientemente incazzata, motivata e disposta a rischiare se stessa per abbattere il sistema, ma addirittura i suoi capi erano preoccupati di non provocare danni per non suscitare la reazione della forza pubblica..!
Li abbiamo visti litigare come comari al mercato nelle trasmissioni televisive incolpandosi a vicenda di avere detto questo e quello o di avere fatto o non fatto quest’altro.
Insomma, rivoluzionari da operetta, di quelli che sul palcoscenico continuano a cantare “partiam, partiam, partiam” e restano sempre li fermi.

Più che rivoluzionari, scioperanti delusi dai soliti sindacati imbelli, incapaci e politicizzati e decisi a farsi ascoltare senza la mediazione di nessuno, senza alcuna intenzione di abbattere lo Stato, ma solamente ansiosi di ottenere dei vantaggi per se stessi ( prezzo del gasolio, bollette di Equitalia, finanziamenti delle imprese, ecc. ecc. ).
Certamente nelle manifestazioni c’era anche l’Italia degli scontenti, l’Italia dei delusi, l’Italia dei nuovi poveri che non arrivano a fine mese, l’Italia dei giovani senza futuro, l’Italia degli sfruttati, l’Italia dei disoccupati che protestavano contro questa casta politica infame, ma erano una massa potenzialmente rivoluzionaria senza idee progettuali concrete e senza capi idonei alla bisogna e quindi assolutamente priva di qualsiasi possibilità di concretizzare la protesta in azione rivoluzionaria.

Per qualcuno l’avere scambiato questo movimento per una scintilla rivoluzionaria dimostra scarsa capacità di analisi politica e sociale oltre ad un’ansia irragionevole ed immotivata di diventare finalmente qualcuno dopo decenni di incapacità e di inefficienza che li avevano inchiodati a risultati politici insignificanti e ridicoli.

Sarebbe bastato constatare, come insegna la storia, che le rivoluzioni nascono SEMPRE da una situazione sociale esplosiva che si incontra, necessariamente, con la PRESENZA DI CAPI capaci di fare da detonatore a quella situazione.

Ne sono esempi la rivoluzione francese a quella russa dove, senza gli enciclopedisti ed i Robespierre e senza Marx e Lenin, le rispettive situazioni sociali si sarebbero trascinate ancora per secoli come avevano fatto sino ad allora ..!!


Alessandro Mezzano
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