"THE END"

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venerdì 10 maggio 2013

DA FALCONE A MORO, COME AGISCE IL DOPPIO LIVELLO di Sandro Provvisionato

Come un atto dimostrativo diventa una strage. La storia dei misteri italiani
"Doppio livello", che dà il titolo al libro di Stefania Limiti, autrice che ci regalò anni fa un libro straordinario, "L'anello della Repubblica", sui servizi segreti più occulti, è di fatto l'evoluzione di una vecchia teoria sul doppio Stato, uno Stato legale che però agiva anche illegalmente.
"Doppio livello" è uno sviluppo, secondo me più approfondito, di quella teoria, che dà molte più risposte. Cosa vuol dire "Doppio livello"? Vuole dire che quando qualcuno a livello di gruppi estremistici, a livello di terrorismo, decide di fare un'azione, c'è subito qualcun altro che è pronto quasi a raddoppiarla: per dire, un atto dimostrativo diventa una strage perché qualcuno si sovrappone a chi ha ideato l'atto dimostrativo. Un esempio clamoroso ed emblematico di "doppio livello" è il caso Moro: un gruppo terroristico, le Brigate Rosse, rapì nel 1978 Aldo Moro, Presidente della Democrazia Cristiana, lo tenne prigioniero 55 giorni e poi lo uccise. Questa però non è la fine della storia, in questa vicenda che, pur essendo ancora piena di misteri è molto lineare, si sovrappose l'intervento diretto della politica e dello Stato. Andreotti e Cossiga, rispettivamente Presidente del Consiglio e il Ministro dell'Interno, come abbiamo già scritto in "Doveva morire", fecero in modo che questa azione delle Brigate Rosse arrivasse all'estremo, non operarono per salvare Moro, ma a "doppio livello" operarono invece per farlo uccidere. Questo è un esempio di come un livello naturale nel senso "storico" del termine, venga manipolato da un livello superiore: di esempi ce ne sono tantissimi nella storia italiana.

Ormai dimenticata la vicenda della Uno bianca: per 7 anni e mezzo tra l'Emilia Romagna e Marche 5 poliziotti seminarono il panico, uccisero 24 persone, fecero rapine per milioni, attaccarono i campi nomadi. Inizialmente non si sapeva chi fossero, poi saltò fuori che erano dei poliziotti:

sicuramente su questa vicenda si è innestato un doppio livello. I poliziotti probabilmente miravano, soprattutto all'inizio, a fare delle rapine, a prendere dei soldi, come si comportano i criminali, ma sulla vicenda si innestò però un livello politico, neofascista, statale, legato ai servizi segreti, che li spinse a compiere altre azioni fino a quando poi vennero catturati. Il doppio livello è un po' la derivazione del doppio Stato, ma soprattutto è la concretizzazione di un'altra teoria molto interessante, quella delle operazioni sotto falsa bandiera: molto spesso si fa vedere che l'attentato è commesso da un gruppo, ma in realtà la bandiera è falsa, appartiene a un'altra formazione, a un'altra organizzazione, a un'altra appendice dello Stato.
Tra il 500 e il 700 le navi che si scontravano sul mare alzavano una bandiera per attirare la nave credendola amica, al momento dell'attacco abbassavano la bandiera e ne alzavano un'altra. In queste vicende, invece, le bandiere non vengono mai abbassate, vengono alzate e lì rimangono.

Il doppio livello che Stefania Limiti racconta in questo libro, con le sue mille sfumature, con le sue mille ombre, è una tesi che sconcerta e inquieta il lettore: noi sappiamo tante cose, indubbiamente, ma non le sappiamo tutte, ma la cosa sconvolgente è che dietro a vicende già drammatiche (nel libro si parla anche della strage di Capaci e della strage di Via Amelio, poi delle stragi del 1993) tutto quello che appare ha sempre qualcosa dietro. Questo gioco di maschere, il doppio livello appunto, non è sempre uguale, altrimenti sarebbe stato già ampiamente scoperto, ma a seconda delle vicende, ci sono dei personaggi che sono interessati a sovrapporsi agli avvenimenti. Torno all'esempio di Moro: il presidente della DC a un certo punto muore perché finisce in un coacervo, in un centro di interessi dove più soggetti vogliono che lui muoia, lo vogliono certamente le Brigate Rosse che tentano uno scambio, al quale forse neanche loro credono, con terroristi detenuti, ma lo vuole anzi punta a questo il livello politico. Moro dava fastidio in quanto apriva un discorso con il Partito comunista, il famoso compromesso storico che non andava bene certamente alla Democrazia Cristiana, ma non andava bene neanche agli Stati Uniti, i quali non volevano che il Partito Comunista entrasse nell'area di governo e paradossalmente non andava bene neanche all'Unione Sovietica che vedeva un paese fratello sfilarsi dal gruppo Comunista per entrare in un governo borghese.

Questo è il dato più significativo: a un certo punto in Italia si pianifica qualcosa o si organizza qualcosa di criminale, e c'è qualcuno che ne approfitta.
Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa non muoiono perché la mafia decide di ucciderli, la mafia si muove per farlo, ma c'è qualcun altro dietro che spinge perché questo avvenga esattamente come doveva avvenire.


Cadoinpiedi

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