"THE END"

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lunedì 3 ottobre 2011

GLI INNOMINATI e L'ignoranza ai tempi del liberismo


Copio e incollo due articoli scritti da Gianni Tirelli, una persona che leggo e ammiro, molto interessanti entrambi!


Contro di loro, nessuno punta il dito.
La marmaglia politica, e la Chiesa degli orrori, li acclama benefattori della patria.
I mezzi di comunicazione, tutti, servi compresi, si genuflettono davanti alloro indiscusso e sconfinato potere, assolvendoli in toto da ogni lororesponsabilità, relativa alla tragedia sociale, ambientale, umana, etica e politica, che attanaglia in maniera globale la nostra cara Madre Terra.

“No! loro sono i primi della classe, sono quelli del progresso, della civiltà. Senza di loro saremmo persi. Loro ci alimentano e ci dissetano; scandiscono i minuti della la nostra esistenza e ci liberano da quella solitudine esistenziale che, diversamente, avrebbe fatto di tutti noi un branco di zombi.
Di loro non si può dire nulla, se non parlarne bene!
Come potremmo esistere senza di loro? In quale altro modo riusciremmo a scorgere un futuro?
Come sapremmo sfamare i nostri figli, e a quale altro punto di riferimento rivolgere le nostre speranze? Forse a Dio?
No, Dio è un concetto troppo bislacco, obsoleto, fuori moda. Loro ci sono: reali, pragmatici, senza fronzoli.
Loro sono di fatto la riconversione moderna del Creatore: in cielo, in terra e in ogni luogo.
Loro sono cattolici, e a loro facciamo quotidiani sacrifici umani. perché abbiano pietà di noi, per delle nostre miserie e debolezze.”

I rifiuti hanno sommerso la regione Campania, ma molto presto, il problema sarà globale.
I portavoce di Satana, parlano di responsabilità: dei cittadini, della camorra, dei sindaci, dei governatori, dei prefetti, dei commissari, di San Gennaro e dei miracoli che, il vecchio Dio, non riesce più a fare.
Si cercano soluzioni, risposte, si cerca solidarietà e partecipazione!
:<<Costruiremo mille inceneritori, belli, puliti, alti e slanciati, come obelischi egizi:>>
Domanda:<< Professore Veronesi, lei cosa ne pensa degli inceneritori?>>
V. << guardi, gli inceneritori non creano alcun problema; sono sicuri. La percentuale di diossina rilasciata nell’atmosfera, è di gran lunga inferiore a quella….glielo ripeto, sono sicuri, soprattutto quelli di ultima generazione:>>

Come non credere ad un uomo così garbato, che ha trascorso la sua vita a lottare contro il cancro, quel male venuto dal cielo a terrorizzare la nostra gia misera esistenza!!!!!
 Domanda:<< Professore Veronesi, quali passi sono stati fatti in tutti questi anni, e a che punto siamo con la ricerca?>>
V. << Siamo a un buon punto, molto prossimi ad un risultato; chiaramente teorico!!! C’è bisogno di investimenti, di continua ricerca, ma sono molto ottimista sul risultato finale:>>

Anche il grande Veronesi non accenna a loro. Loro, gli INNOMINATI, non sono parte in causa! Loro cosa centrano con il cancro? E con i rifiuti? Lorosono dei benefattori; é grazie a loro che guadagnamo la “pagnotta, che sbarchiamo il “lunario” e che ancora respiriamo!!!

CHI SONO LORO??????

Loro sono quelli che avvelenano l’aria delle nostre città
-quelli che hanno trasformato fiumi, laghi e mari in fogne a cielo aperto,
-quelli che hanno fatto terra bruciata di milioni e milioni di ettari di foreste,
-quelli che hanno prodotto l’estinzione di migliaia di specie animale e vegetale.
Sono loro i trafficanti di organi, i produttori di droghe, gli spacciatori.
Loro sono quelli dell’uranio impoverito e delle bombe intelligenti,
-quelli che hanno trasformato la democrazia nel mercato delle menzogne
-quelli che hanno detto:<< esportiamo democrazia in cambio di petrolio:>>
-quelli delle guerre, quelli della fame nel mondo, dell’omicidio Moro.
Loro so quelli che sciolgono i ghiacciai,
-quelli che che causano l’effetto serra e il buco dell’ozono
-quelli dei cambiamenti climatici, sconvolgimenti etici, e delle stragi di Stato.

Loro sono quelli delle TV commerciali, un tempo “libere” e oggi padrone,
-quelli della pubblicità pestilenziale, degli “sponsor”, delle beffe
-quelli che prima avvisano, poi minacciano, ricattano, e alla fine uccidono.
Loro sono quelli del precariato, dei licenziamenti, della licenza e della schiavitù
-quelli dell’arroganza, dell’ignoranza, della tecnologia e dell’ipocrisia
-quelli delle merendine, delle cremine, delle polverine, della chimica
-quelli della chirurgia estetica, della clonazione, dei trapianti, degli OGM
-quelli del delitto Pasolini, Falcone, Borsellino
-quelli degli inceneritori.

Sono loro quelli dei rifiuti in Campania; loro quelli del cancro.
Sono loro i veri e soli responsabili di queste tragedie
Sono loro che producono tutta questa infinita montagna di spazzatura infetta
Sono loro i soli ad avere l’obbligo di smaltirla; loro a non produrla.
Sono loro gli illusionisti che minano la nostra esistenza e il domani dei nostri figli, loro, di cui nessuno parla, verso i quali nessuno punta il dito, sono loro gli innominati: imprenditori e industriali.

Gianni Tirelli, tanto tempo fa!



L ignoranza ai tempi del liberismo



Gianni Tirelli



L’ignorante, partorito dai miasmi soporiferi del liberismo consumista, è come un rivolo di petrolio fra le acque immacolate di un torrente di montagna, è come una bestemmia nel religioso silenzio di un tempio buddista, è come una lattina di Coca Cola fra le sacre rovine di un tempio etrusco, è come una flatulenza nel giardino dei gelsomini, come uno sbadiglio nell’opera di Dio, uno scarabocchio sulle labbra della Gioconda. L’ignorante contemporaneo, è come una macchia di sangue sulla bandiera della pace, un muro insormontabile che separa il presente dal futuro, l’indecenza nel cuore di un bambino, una mano assassina sull’angelo della libertà – un imputato impostore e spergiuro che proclama con la forza del savio la sua innocenza e, fra le lacrime di un pianto indotto, accusa del suo delitto, puntandogli dritto e fermo l’indice inquisitore, il suo vecchio benefattore.

La totale assenza del pudore, del senso della misura e, l’incapacità di un giudizio autocritico e analitico, sono le caratteristiche che portano l’ignorante, a percorrere strade, un tempo, battute da uomini giusti e onorabili. La modernità relativista e opportunista, ha spianato la strada all’homo indoctus che, oggi, detiene il potere assoluto sul mondo...



L’intelligenza, è un valore che, oggi, in molti credono di possedere, peggiorando, ulteriormente, la loro condizione di somari. Furbizia non è intelligenza ma la sua contraffazione.


L’ignorante moderno, è un individuo pigro, sia sotto il profilo mentale, che dell’attività fisica, affetto da menzogna cronica e da un tipo di logorrea, ad innesco automatico. La sua pigrizia, è inversamente proporzionale alla quantità di parole che riesce ad emettere. L’ignorante puro, riesce a parlare per ore, senza un vero motivo razionale e razionabile. Contesta qualsiasi cosa, non avendo, lui, nulla da proporre. Trascorre la sua vita, aspettando una preda alla quale contrapporre il suo dissenso.

Atteggiamento tipico dell’ignorante, è quello di lamentarsi in continuazione per il troppo lavoro, per gli impegni che lo sommergono, per un’infinità di problemi inesistenti, per stanchezza, mal di testa, acidità di stomaco e cose del genere. In verità, è dedito all’ozio, al piccolo vizio e alla commedia. L’ignorante tipo basic, al contrario, è innocuo; anzi, come certo colesterolo, apporta benefici all’intricato sistema sociale e ai suoi fragilissimi equilibri. L’ignoranza, non è specifica caratteristica di una classe sociale ma, nelle moderne società industrializzate, esprime la sua massima virulenza nella rappresentazione del potere politico, economico e mediatico. L’ignorante, è un “uomo preconcetto” per natura, condizione che gli deriva dal suo analfabetismo esistenziale. E alla fine: ignorante non è chi non sa scrivere e non sa leggere, ma chi non sa zappare, seminare e raccogliere. Ignorante è chi non sa interpretare il cielo, le onde del mare, e il vento di maestrale. Ignorante è l’uomo che cerca prove fra la sabbia del deserto. Perché ignorante, non è chi è stato, ma chi é.

“Il Diavolo è dipendenza, che si esprime in una totale assenza di volontà” J.T.

L’esercizio sistematico e continuo, volto a giustificare e legittimare le proprie mancanze, debolezze e dipendenze, trasforma l’individuo in quell’essere ottuso, che ha convertito l’intelligenza in furbizia, la licenza in libertà e la verità in mistificazione. Questa operazione di contraffazione dell’Io, prolungata nel tempo e mai messa in discussione, si attesta in seguito, come carattere dominante del soggetto (tara mentale). Un automatismo (riflesso condizionato) che, per sua natura, prescinde da ogni introspezione critica, analisi psicologica, ragionevolezza e buon senso, per sconfinare, a buon diritto, nella sfera delle patologie gravi e degenerative dello stato di coscienza.

Questi soggetti, oggi, sempre più comuni, sono in parte il prodotto della sottocultura consumistica e deresponsabilizzante che, nella potenzialità degli individui a rischio, trova terreno di coltura, per attuare il suo progetto, di manipolazione mentale.

Le promesse di successo, di facili guadagni, di eterna bellezza, unicità e immortalità, intervengono sulle menti deboli in forma destabilizzante, alterandone l’oggettività, l’imparzialità e la consapevolezza, per essere assunte, in seguito, a parametri assoluti di riferimento. Valori morali e principi etici, vissuti come dei veri e propri ostacoli e incidenti di percorso (elementi dissonanti), sono stai rimossi e cancellati, per dare efficacia e sonorità alle lusinghe e agli inviti seducenti delle suadenti sirene del liberismo relativista. La forza di volontà che, in passato, aveva la funzione, lo scopo e la potenza di produrre diversità e merito, è venuta meno, per trasfigurare in omologazione e supina accettazione; cause, a loro volta, di in un martirio incompreso, risultato estremo di un autolesionismo indotto. Questo singolare individuo moderno, è il solo e unico attore protagonista, regista e sceneggiatore, di una commedia dell’orrore, nella quale ha trasformato la sua vita.

L’uomo senza la volontà è costantemente riverso su se stesso, relegato dentro un labirinto di parole in virtù delle quali si prefigge, attraverso un’analisi introspettiva di natura opportunistica, di trovare una motivazione logica alla sua condizione di parassita della società. L’uomo senza la volontà è un essere monco, incompiuto che, all’azione e ai fatti, ha sostituito le attenuanti e l’auto-commiserazione al fine di prescrivere ed assolvere la sua inettitudine fisica e morale e rendere legittime ogni debolezza, dipendenza e paura. Questo individuo, oltre ad essere un peso per la comunità, è un esempio negativo per il suo stesso nucleo famigliare che, per emulazione, assimilerà l’immagine distorta di un tale atteggiamento, come legittima e auspicabile.

L’uomo privo di volontà, è incline al servilismo, alla diffamazione e al tradimento, tratti caratteriali di un’indole epurata da ogni oggettivo parametro di riferimento, scale di valori e buon senso. Quest’uomo non è capace di veri sentimenti ai quali, da esperto commediante logorroico, predilige una grottesca messinscena, permeata di enfasi, costernata commozione e sentita preoccupazione.

Per questo tipo di individui, in stato di dissociazione perenne, il confine fra la finzione e la realtà (con il tempo e la pratica costante), viene azzerato, incorrendo, così, nel serio rischio di non sapere più distinguere l’una dall’altra. Del resto, anche la qualità e la forza delle emozioni sono il risultato di impegno, di consapevolezza e discernimento, e tutte, fanno capo a quell’impulso rigeneratore e rivoluzionario che trasforma l’uomo in credente: la volontà.

L’uomo partorito dalla rivoluzione industriale è soggetto ad una particolare ignoranza e schiavitù, uniche nella storia dell’uomo e, in particolare, l’individuo iper tecnologico degli ultimi decenni, che è totalmente dipendente dal Sistema Bestia. Quest’uomo, affetto da *infantilismo, non è in grado di procurarsi il cibo, di scaldarsi, di produrre alimenti, di soffrire e di decidere. E’ privo della più remota forma di volontà, e come un infante egoista ed egocentrico, rifiuta ogni fatica fisica, responsabilità individuale e ragione di consapevolezza, essendosi consegnato anima e corpo fra le grinfie del Sistema padrone. Un uomo monco che interpreta alla lettera le indicazioni di un libretto di istruzioni che il Sistema gli consegna al momento della sua venuta al mondo. Le comodità che il Sistema ha messo ha sua disposizione, lo hanno rammollito, fino a ridurlo ad uno stato di invalidità permanente. Etica, deontologia, morale e umanità si sono, in lui, estinte per sempre, privandolo così della spiritualità; un essere completamente manipolabile, ricattabile e corruttibile.

L’individuo iper- tecnologico, dunque, è il risultato di una perversa operazione di lavaggio mentale che, in breve tempo, si è attestata come carattere genetico. La maggior parte del suo cervello, che per milioni di anni gli ha consentito di sopravvivere, di adattarsi e produrre vera conoscenza, non solo è rimasta inattiva, ma nella gran parte degli individui occidentali (nuove generazioni in particolare), è totalmente assente.

L’habitat che circonda il bambino fin dall’alba della sua venuta al mondo, condiziona per sempre il suo domani, ed é l’imprinting che modellerà la sua futura personalità. Televisione, video giochi, telefonino, play station e una montagna di sterile e invadente tecnologia (futuri rifiuti da discarica), lo deresponsabilizzano da ogni sforzo di analisi introspettiva e di immaginazione – esattamente nel senso opposto della propaganda sbandierata dal Sistema: “in questo modo sviluppano la fantasia!!!”. Quelle che poi, insistono a volere chiamare “comodità” (ma che in realtà sono un inferno quotidiano), lo costringono a declinare ogni ragionevole sforzo, adattandosi ad una sorta di baby prepensionamento e trascorrendo il resto della sua vita di fronte ad un computer, ingrassando a dismisura e precarizzando la sua salute, fisica e mentale.

Poi, arriva il momento della scuola materna, con gli infiniti giocattoli morti, di plastica e l’onnipresente televisione e da li, fino al conseguimento dell’insulsa e sempre più inutile laurea. Nel frattempo il Sistema si sfrega le mani, sapendo che un altro pollo è entrato nella gabbia, e che fuori da quella prigione non è più in grado di sopravvivere.

Gli individui omologati della nostra epoca, non sono che polli in batteria. In questa gabbia, ci sono entrati volontariamente, dopo averla loro stessi costruita, recidendo ogni rapporto con il mondo degli spiriti. La loro conoscenza, è limitata all’area occupata all’interno del loculo metallico, dove tutti, trascorrono una vita apparente. Disperazione e solitudine regnano sovrane nella loro anima e, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, aspirano all’immortalità. Questo tipo di particolare schiavitù, (eccezionale nella storia dell’umanità) priva l’ignorante senza volontà, dell’alba e del tramonto, costringendolo ad un’esistenza limbica, a mezz’aria fra una presente assente e un domani inesistente.

Definire tutto ciò come follia, non renderebbe giustizia alle ragioni di una tale anomalia, e la collocherebbe dentro i confini dell’umano. Una circostanza del genere, si è venuta a creare, si, per dei fattori tecnici dipendenti dall’essere umano ma, inattiva, senza l’intervento di una forza soprannaturale negativa; il Maligno. In virtù di un tale tecnicismo, si sono venute creare, le condizioni ideali, perché ciò accadesse. Tornare indietro è impossibile. Solo dalle ceneri della sua smisurata vanità, l’umanità, riuscirà lentamente a risorgere. Forse!

Per tanto, dobbiamo riappropriarci della conoscenza del passato, delle certezze, e dei parametri di giudizio necessari per l’autodeterminazione, come espressione di libertà positiva. Diversamente, il relativismo dilagante, ci sommergerà come uno tsunami, e non ci sarà un domani, ne per noi, ne per i nostri figli e nipoti.

AMEN

Fonte http://caneliberonline.blogspot.com/

1 commento:

Jas21 ha detto...

Che dire, ha detto tutto lui

LKWTHIN

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