"THE END"

"THE END"
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mercoledì 25 maggio 2011

Cari lettori, cari fratelli e sorelle, cari compagni di viaggio, è ora che prendete delle decisioni.

Questo articolo tratto da www.stampalibera.com descrive una situazione del nostro appena nato continente, giovane e già vecchio e malato, leggetelo per bene, poi sotto ho incollato un altro articolo di Paolo Barnard, una sua analisi sulla nostra malata finanza, sul debito americano e le conseguenze che porterà in Europa, un terremoto finanziario dietro l’angolo insomma. Poi alla fine ho incollato dei miei pensieri, sul fatto che se non ci muoviamo in fretta a cambiare stile di vita, beh, ci aspetteranno anni di miseria e sofferenza, per noi e per chi ci sta vicino a cui vogliamo bene.

COSA STA ACCADENDO NELL’UNIONE EUROPEA?
Dal momento in cui l’Unione Europea e la sua Eurozona sono state stabilite, abbiamo visto i seguenti fatti:
1.     In ogni paese dell’UE (e ancor di più in ogni paese dell’Eurozona), il reddito del lavoro, come percentuale del totale del reddito nazionale, è calato (passando dalla media UE-15 del 68% di reddito nazionale al 56%) mentre i redditi da capitale (soprattutto, i redditi del capitale finanziario) sono aumentati.
2.     La disoccupazione è aumentata nella maggior parte dei paesi dell’UE, la cui media è diventata più alta in Europa che negli Stati Uniti, invertendo una posizione precedente (1950-1980) in cui la disoccupazione era stata più bassa in Europa che negli Stati Uniti.
3.     Le condizioni di lavoro sono peggiorate, con l’aumento della percentuale di lavoratori che riferiscono di essere stressati sul lavoro, che ha raggiunto nel 2009 la cifra del 52% del totale della forza lavoro media dell’UE-15. Inoltre, e in relazione con ciò, l’incidenza delle malattie professionali correlate allo stress è aumentata significativamente.
4.     Il tasso di crescita della spesa pubblica per trasferimenti e servizi pubblici dello stato sociale è calato, mentre i tassi di crescita dei bisogni sono aumentati.
5.     I diritti dei lavoratori e i diritti sociali sono stati ridotti.

È logico, quindi, che l’UE stia creando maggior rifiuto tra ampi settori delle classi popolari. L’immigrazione accentua solo ciò che esiste già in questi paesi: il deterioramento dei servizi sociali e della qualità della vita della classe operaia e degli altri settori delle classi popolari. In realtà, l’immigrazione è stata utilizzata dalle imprese per abbassare il prezzo della manodopera e consentire il deterioramento delle condizioni di lavoro.

Lettonia, la quale è stata costretta ad apportare modifiche estremamente favorevoli ai redditi da capitale e molto dannose per il mondo del lavoro, come condizione per l’ingresso nell’UE e nell’Eurozona.
Tali cambiamenti, imposti dall’Unione Europea e dall’allora Commissario Europeo per gli Affari Economici e Monetari, Joaquín Almunia (figura di spicco del socialismo spagnolo), hanno incluso un taglio del 30% dei salari dei dipendenti pubblici, una diminuzione del 20% della spesa pubblica, una riduzione dei salari in tutti i settori dell’economia (con l’argomento di rendere l’economia più competitiva , e altri cambiamenti che hanno prodotto come conseguenza una diminuzione (nel 2008-2009) non inferiore al 25% del suo PIL. Si stima che le classi popolari non raggiungeranno il tenore di vita che avevano nel 2007 fino al 2016. Qui per forza devo mettere una parentesi: Ragionate un attimo, un attimino solo, non è così difficile: allora per avere le condizioni di benessere che avevamo nel 2007 si dovrà attendere sino al 2016. Bene fino a qui ci sono arrivato anch’io, anni di austerity ,(sempre e solo per i poveri però si applica), MA bisogna precisare che nel 2007 si stava peggio che  nel 1995 , allora cosa significa che dal ’95 al 2016 dovremo tirare la cinghia per cosa? Se nel 2016 saremo poveri come nel 2007, che a sua volta è stato peggiore del ’95 allora viviamo vent’anni della nostra vita per regredire? Cioè nel duemilasedici staremo peggio che non nel novantacinque, ma siamo pazzi? Si fatica per regredire? Ma da quando?


 Il che impone dieci anni di enormi sacrifici. I tagli alla sanità, all’istruzione, alla sicurezza sociale e al pubblico impiego sono stati enormi, ed hanno smantellato lo stato sociale.
Anche la Grecia è stata un paese in cui le politiche di austerità stanno creando una grande mobilitazione popolare (che i mezzi di comunicazione trasmettono appena) ed hanno allarmato la borghesia greca (complice con l’UE nello sviluppo di tali politiche), perché contano sulla simpatia da parte delle forze dell’ordine, come su quella della polizia, la quale si è opposta a reprimere tali disordini. Il futuro della Grecia è un punto interrogativo.
In Irlanda, la politica di austerità ha portato a una mobilitazione popolare contro la classe politica. Giammai l’Irlanda aveva avuto un rifiuto così marcato (e meritato) verso la sua classe politica. In Portogallo, il capitale finanziario (compresa la banca portoghese) ha costretto a un “salvataggio” di enorme austerità, che sta danneggiando lo stato sociale e il tenore di vita della maggioranza della popolazione.
E in Spagna, com’è successo prima in Germania con il governo socialdemocratico guidato dal Cancelliere Schroeder, il governo di Zapatero è uno dei governi più impopolari che siano esistiti in questo paese durante la democrazia, come risultato delle politiche di austerità del suo governo.
UN FANTASMA SI AGGIRA NELL’UE
Anche se questi paesi sono i casi più estremi, la realtà è che uno spettro si aggira per l’Europa ed è la rabbia verso “questa” Europa, che non è l’Europa dei popoli, ma l’Europa del capitale.
Tutti loro vogliono che i redditi superiori, le banche e le grandi imprese, sia in Finlandia sia in Spagna, paghino le tasse. E che i loro soldi vadano ad aiutare le persone in difficoltà e non le banche.  il potere dell’establishment europeo così come quello del mondo finanziario, mediatico e politico: hanno eliminato ogni possibilità di creare un’alternativa.  Ma che sia o no un’alternativa dipenderà dalla mobilitazione sociale. Quello a cui oggi stiamo assistendo è una tensione sociale mai vista dagli anni sessanta, agitazione che sta accadendo in questo continente. La storia non è finita. Il futuro della sinistra europea è quello di facilitare tali mobilitazioni di protesta contro questa Europa, per creare un’alternativa.
Paolo Barnard sempre da stampa libera.com
PAOLO BARNARD
paolobarnard.info
Aggiornamento n.7  a  Il Più Grande Crimine
Tre quarti catastrofico, nel finale un po’ di speranza. Lo dico con estrema serietà, non gioco a far sensazione con gli allarmi. Il motivo per cui scrivo ciò che segue è che se non si accetta di vedere le cose come esattamente stanno, non potremo mai agire per salvare il salvabile. I media e i pubblici ufficiali mentono, non ci dicono neppure un terzo della verità. Temono il panico civile, ma così ci condannano.
Sappiamo per certo (gli abruzzesi più di tutti purtroppo) che prima di un devastante terremoto ci sono dei segnali precisi da cogliere. Per esempio il cosiddetto sciame sismico, oppure la fuga inspiegabile e in massa di animali dai boschi o dagli stagni, o i cambiamenti nella ionosfera e le emissioni anomale di gas radon dal terreno. Poi arriva il cataclisma. Nell’economia della nostra vita di oggi, parlo di voi famiglie, sta accadendo la stessa identica cosa. Ci sono i segnali peggiori, ci sono tutti, si stanno srotolando davanti ai nostri occhi in queste ore, mentre state leggendo queste righe e smaltendo le calorie di Natale, e poi arriverà il cataclisma, ma non uno qualsiasi, sarà Il Cataclisma. Sui tempi non è possibile sbilanciarsi, ma non saranno decenni, al massimo 2 o 4 anni, forse prima. Di seguito quei segnali:
1) Gli Stati Uniti stanno nascondendo al mondo la gravità della crisi che hanno scatenato, soprattutto i devastanti danni interni al Paese stesso


. Non trovo parole migliori per darvi l’idea di quanto appena affermato di quelle scritte il 13 dicembre scorso sull’acuto Huffington Post di Washington: “Se vi siete goduti i primi 3 round della crisi finanziaria, adorerete i prossimi 6, quando i mercati pesteranno a sangue le banche di Wall Street, con il governo che le rianimerà coi sali per un altro round di botte (mentre i manager incasseranno miliardi). Ma alla fine non funzionerà, Wall Street andrà al tappeto trascinandosi dietro i cittadini in una Grande Depressione che i vostri pronipoti studieranno sui libri di scuola, ridendo dei goffi tentativi di Obama di raddrizzare i conti mentre l’America si sta beccando in faccia la peggior tempesta di tutta la sua storia”.
Gli USA andranno al tappeto, per la semplice ragione che 35 anni di economia neoliberista li hanno letteralmente distrutti: le loro banche sono in pratica tutte fallite e si reggono solo grazie a esborsi immensi di denaro pubblico, ma non ce lo dicono; i debiti dei cittadini sono stellari e in aumento senza speranza di essere ripagati; i debiti delle municipalità ancora peggio, e stanno fallendo interi Stati dell’unione; e le dimensioni piene della truffa finanziaria che hanno sparso nel mondo neppure si sono manifestate ancora (i dettagli nei miei aggiornamenti precedenti). Il gigante a stelle e strisce non ha speranze, questa volta va al tappeto e tutto il mondo rimarrà di pietra. Basterebbe la grippatura del primo motore economico mondiale (non contate sulla decantata Cina, è ancora un nano rispetto agli USA) per garantire all’Europa il tracollo. Ma diciamola tutta, ma proprio tutta: noi europei siamo stati da 40 anni assoggettati alla nostra particolare cura all’arsenico chiamata Neomercantilismo franco-tedesco, più Unione Europea e Unione Monetaria (tutto spiegato nell’aggiornamento 6), per cui noi avremo il dubbio privilegio di vederci arrivare lo Tsunami americano mentre stiamo agonizzando sotto le macerie di un terremoto. E sarà ancora peggio per voi miei affezionati lettori, perché mentre sguazzeremo fra i relitti del Titanic europeo che cola a picco nel gelo delle speranze, chi avrà letto Il Più Grande Crimine saprà che tutto questo fu precisamente voluto a tavolino da un nugolo di uomini che non erano né il Pdl, né la Mafia, né la Camorra, né la Casta.
2) Negli ultimi giorni i Credit Default Swaps (CDS) per chi investe nell’Eurozona sono andati alle stelle. Che significa? I CDS sono una sorta di assicurazione che un investitore fa per difendersi dal pericolo che i suoi investimenti finiscano al macero se i debitori fanno bancarotta. I mercati dei CDS sono un perfetto termometro della salute di quei debitori. Se si ritiene che essi siano affidabili, ok, ma se li si ritiene in punto di morte ovviamente il prezzo delle polizze CDS schizza alle stelle. Per esempio il CDS iTraxx Europe five-year index, che dice quanto affidabili siamo noi europei per chi ci vuole prestare denaro, è al livello record di 105. Ma ecco la chicca: vi ricordate che noi Stati dell’Eurozona siamo stati ridotti alla condizione di non avere più moneta sovrana (lire, marchi…) e di dover PRENDERE IN PRESTITO DAI PRIVATI OGNI SINGOLO EURO che spendiamo per la vita pubblica? Ecco, immaginate cosa ci costerà da adesso prendere in prestito tutti quei soldi con dei CDS a quel livello, cioè con gli investitori (coloro che ce li prestano) coi sudori ghiacci e quindi con tassi d’interesse – che gli dobbiamo pagare per compensare i loro rischi – altissimi. Ma non saranno nei guai solo i Tremonti della situazione, lo saranno anche le aziende (dove lavori tu), i negozi (dove lavori tu), i ristoranti e bar (idem), cioè chiunque dovrà lavorare con le banche dell’Eurozona per chiedere prestiti, perché la catena della sfiducia non si ferma, e infatti “il credito in Europa continuerà ad agonizzare… i problemi non se ne andranno nel 2011” dice Teo Lasarte, european credit strategist di Bank of America Merrill Lynch (loro se ne intendono)s.
3) Il 15 dicembre del 2010, l’agenzia di rating Moody’s ha lasciato intendere che declasserà i titoli di Stato spagnoli.
15 Maggio 2011 inizia una rivolta che come promotore ha il signore, un uomo che lavora nel mondo della finanza, di cui parlo nell’altro articolo postato oggi. Coincidenze, solo coincidenze…
Ovvero: i pescecani stanno girando in circoli sempre più stretti attorno alla Spagna. Al primo morso, affondiamo tutti fra le loro fauci. Che significa? Primo, se stiamo con la metafora degli squali, cioè coloro che ho descritto ne Il Più Grande Crimine e che profitteranno della nostra rovina, le agenzie di rating sono come chi ti spintona fuori bordo proprio mentre attorno alla barca si affollano i pescecani. Esse (Moody’s, Standard and Poor’s o Fitch), senza averne alcun diritto sancito da concordati internazionali, hanno il potere di bocciare l’affidabilità economica di interi Stati, cioè dicono: “La Spagna ha le pezze al sedere (troppo debito), e quindi da ora se essa vuole vendere i suoi titoli di Stato dovrà promettere tassi d’interesse molto più alti (per compensare il rischio di chi glieli compra)”. Immediatamente i mercati dicono alla Spagna “non ti diamo più un soldo se non fai quello che dice Moody’s”, e la Spagna non ha scelta, deve obbedire, perché ricordate che non ha più moneta sovrana, ha invece l’euro che deve sempre prendere in prestito appunto vendendo titoli di Stato. Ma questo innesca immediatamente un circolo vizioso micidiale, dove la bocciatura di Moody’s allarma i mercati, che pretendono più interessi dal governo, ma se il governo paga interessi più alti si indebita ancora di più e questo porta ad un’altra bocciatura di Moody’s che porta a costi sempre più alti per la Spagna, che portano ad altre bocciature… fino all’inferno. Cioè Irlanda e Grecia. Ma attenzione qui, perché ci sono due conseguenze, una sanguinosa, l’altra mortale. La prima è che uno Stato come la Spagna, con una disoccupazione al 20,6% (nei giovani 43,6%), dovrà disperatamente tagliare la spesa pubblica senza pietà al fine di compiacere ai mercati di cui sopra, il che innesca un altro circolo vizioso di licenziamenti, povertà, quindi meno consumi, quindi aziende che vanno sotto, quindi ancora licenziamenti ecc. Come è noto i tagli alla spesa pubblica sono oggi il comando perentorio in tutti gli Stati dell’euro, e il Financial Times scrive “questi correttivi di spesa smorzeranno i mercati del lavoro fino alla fine del 2011”… auguri, mie care famiglie. La seconda è che tutti gli economisti concordano che se la Spagna fa lo stesso botto di Irlanda e Grecia, questa volta esplode anche l’Europa, semplicemente perché un salvataggio della Spagna è troppo costoso. Cioè sbancherebbe tutta l’Eurozona. Moody’s ha entrambe i palmi delle mani appoggiati alla schiena di Madrid, che sta in bilico sul bordo della nave, e sotto ci sono fauci micidiali. Lo spintone non è una questione di forse, ma solo di quando, perché come ho già scritto in passato le cause del crollo europeo sono tutte ancora presenti (l’euro per primo) e nessun politico le ha mai volute veramente affrontare. La Spagna va sotto e noi tutti con lei. Fine dell’Eurozona e dell’Unione Europea.
4) La Swiss National Bank è stata la prima banca centrale europea a rifiutare ufficialmente i titoli di Stato portoghesi e irlandesi. Perché importa? Il segnale sia alle banche colleghe che ai mercati è drammatico, in particolare per i governi di Lisbona e Dublino che vengono così etichettati come infetti. Nel presente arrangiamento, dove la dipendenza degli Stati sovrani dai mercati è del 100%, ciò equivale a una ghettizzazione che non lascia speranza. Si noti come tutti questi segnali innescano sempre una spirale verso il basso da cui le nazioni colpite non possono salvarsi. Ciò non accade a caso, e lo spiego più sotto (parte del Più Grande Crimine). L’estensione di questa ‘unzione’ da parte della Swiss National Bank a Spagna e Italia è del tutto fuori dal controllo dei relativi governi, e la SNB si è rifiutata di chiarire se ciò può accadere a breve, commentando glacialmente “Quello che conta è il mercato”.
5) George Soros ha detto che la UE è a rischio di distruzione. Perché questo tizio conta? Soros è il più autorevole e micidiale investitore privato del mondo, è l’uomo che nel 1992 ha spaccato la schiena alla Gran Bretagna facendone collassare la sterlina, e la GB non è il Burkina Faso, è uno dei Paesi più potenti del mondo. Poi ha tagliato le gambe all’Italia, alla Korea ecc. Una parola allarmante del sopraccitato ha sui mercati (sempre quelli da cui noi Stati dell’Eurozona dipendiamo per avere ogni singolo euro da spendere) lo stesso effetto che un ammalato di peste bubbonica avrebbe sulla folla in piazza se si mettesse a urlare “ho la peste!”. Esattamente 24 ore prima del sopraccitato annuncio di Moody’s, Soros aveva rilasciato al Financial Times di Londra la seguente dichiarazione: “I tassi d’interesse imposti ai titoli di Stato dei governi europei più deboli soggetti al salvataggio della UE sono troppo alti. Essi rendono impossibile per quei governi il riscatto a fronte degli Stati più forti. Il circolo vizioso renderà i governi deboli sempre più deboli, lo scontro fra debitori e creditori sarà più aspro, e c’è il pericolo concreto che l’euro finisca per distruggere la coesione politica e sociale dell’Unione Europea”. Capito mercati? l’Europa si sta suicidando, ha detto Soros. Così funzionano i ‘pizzini’ del Vero Potere, si parlano fra di loro in questo modo, e bisognerebbe che una Wikileaks veramente dedicata a spulciare nelle cose che contano (e non nel semi-nulla finora rivelato) divulgasse la lista delle scommesse con i derivati che il Soros Fund Management LLC del buon George ha piazzato in questi mesi, assieme alla ridda di altri scommettitori (chiamati Hedge Funds) internazionali. La domanda è: quante di queste scommesse sono state piazzate contro l’euro e l’Eurozona? L’uso dei derivati per scommettere contro interi Paesi destinati artificiosamente alla rovina non è una novità; nel mese di settembre del 2010 gli Hedge Funds (come quello di Soros) avevano già piazzato centinaia di milioni di dollari di scommesse contro la Grecia. Cioè: letteralmente sono come chi scommette 100 denari che il mercato della carne crollerà, e poi sparge la voce che c’è la mucca pazza nelle bistecche.
6) Dal vertice della Banca Centrale Europea, a quello della Banca d’Italia, per passare per i comunicati dei tecnocrati di Parigi e Berlino, il coro è unanime: il Patto di Stabilità va imposto con maggior rigore. Cioè: se il paziente sta soffocando, tappategli anche le narici. Questo significa che vogliono dare il colpo di grazia all’Europa e ammazzarla una volta per tutte. Spiego: quando l’Unione Monetaria (l’euro) fu creata, i suoi padri pensarono di dotarla di una camicia di forza, proprio così, infatti in gergo finanziario si parla di straightjacket. Si tratta cioè di regole per immobilizzare gli Stati aderenti in certe condizioni economiche, che sono: inflazione bassa e armonizzata, deficit di bilancio non oltre il 3% del Prodotto Interno Lordo (PIL) e debito pubblico non oltre il 60% del PIL. Questa camicia di forza è stata chiamata Patto di Stabilità. Ci dissero che avrebbe innescato un processo virtuoso per l’Europa dove gli Stati avrebbero ripulito i conti di casa e tutti saremmo stati più ricchi e felici. Balle, proprio una menzogna totale. Non voglio parlare difficile, ma guardate che oggi tutti, ma proprio tutti quelli che contano in economia e finanza hanno già detto che il Patto di Stabilità è un suicidio, è una corda saponata bella e buona, che ci, vi, sta ammazzando. Tutti meno i criminali che l’hanno voluta e/o sostenuta, cioè i soliti Mario Draghi, Jean Claude Trichet, Jaques Attali, Jaques Delors, Theo Waigel, Giuliano Amato, Angela Merkel ecc. Alcuni di costoro infatti sono ancora oggi come cani rabbiosi a latrare in giro per l’Europa che non solo questa sciagura è valida, ma che va addirittura rafforzata. A una convention dei democristiani tedeschi in Baviera a inizio 2011, proprio il governatore della Banca Centrale Europea Jean Claude Trichet ha tuonato: “I governi europei non hanno scelta, devono cambiare politiche, devono rinforzare assai il Patto di Stabilità, e le politiche di spesa vanno riportate sul sentiero della virtù”. Tenete a mente queste ultime 4 parole, perché sono grottesche “il sentiero della virtù”. La criminosità del Patto, e cerco di essere semplice, si snoda in diversi aspetti molto complessi, ma di fondo ciò che esso fa – che è stato programmato per fare – è di costringere i Paesi meno ricchi d’Europa a limitare drasticamente la spesa pubblica; ma va compreso che per nazioni come la Grecia, la spesa pubblica è l’unica speranza di sopravvivenza per il grande pubblico, visto che il settore privato non è ancora in grado di generare abbastanza ricchezza da solo; in tal modo Grecia, Portogallo, Irlanda, ma anche l’Italia fra un po’, sono condannate a non poter mai raggiungere un livello di ricchezza apprezzabile; questo innesca il solito effetto a spirale negativa di svalutazione del loro mercato nazionale, che significa meno investimenti, che significa più disoccupazione e sottoccupazione, che significa più spese statali per gli ammortizzatori sociali, che significa però sgarrare il Patto di Stabilità, che significa attirarsi la bocciatura delle agenzie di rating, che significa perdere sempre più investimenti e pagare salatissimi i soldi che quei governi devono prendere in prestito, che significa ancora più disoccupazione che significa sempre più esborsi statali, altre bocciature, altri collassi economici… all’infinito. Non c’è salvezza da sta trappola, e non ci deve essere, perché lo scopo finale di essa, cioè del Patto di Stabilità, è proprio di collassare interi Paesi europei per rendere in semi schiavitù sia lo loro forza lavoro che i loro governi. Cioè: creare “sacche di lavoro alla cinese in Europa”, per gli scopi descritti nel mio saggio il Più Grande Crimine e aggiornamenti. Ovvero creare quella che Marx chiamò “l’armata di riserva dei disoccupati”, da cui la grande industria attinge a piene mani per ricattare con arroganza sia i governi che i sindacati. Leggi Mirafiori… ma è un’altra storia.
E non è finita, per le vittime c’è ancora agonia: quando esse si trovano nelle pietose condizioni in cui sono state cacciate dal Patto di Stabilità, la UE dei tecnocrati criminali le costringe ad accettare i famosi ‘salvataggi’ del Fondo Monetario Internazionale e della UE stessa. Significa che Grecia, Irlanda e Portogallo, e chiunque verrà poi, si trovano a farsi prestare somme enormi in euro, che è una moneta che non possono emettere, per cui l’unica scelta che hanno per ripagare quell’immenso debito è di succhiare il sangue ai propri cittadini con tagli alla spesa sociale, al pubblico impiego, e ai salari. E giù di nuovo in una spirale infernale da cui è impossibile risorgere. Questo orrore criminoso è stato persino denunciato dai Nobel dell’economia Stiglitz e Krugman, ma viene liberamente ammesso anche dai giornalisti finanziari stranieri a viso scoperto se non li si cita per nome. Sto parlando non di noiosi numeri scritti sul Sole 24 Ore, ma di sofferenze di milioni di persone come me e voi famiglie per anni a venire.
Quindi la determinazione dei Padroni dell’Europa di confermare e rafforzare il Patto di Stabilità ci spedisce come continente dritti all’inferno, ora, mentre scrivo.
Questi i segnali, inequivocabili, assolutamente chiari. E non si dimentichi il lettore/lettrice che alla UE sono stati sottratti gli strumenti principe per salvarsi dallo schianto. Come dire che il circo dell’Unione Europea ha lanciato 17 Stati in acrobazie impossibili e non gli ha messo sotto la rete, che era l’uso delle propria moneta sovrana (lire, marchi, franchi, dracme…) per compensare il crollo di occupazione e salari, per rassicurare i mercati del ripagamento dei debiti e per sostenere le aziende con iniezioni di spesa a deficit mirata alla produttività (i dettagli ne Il Più Grande Crimine).
Segnale 1, segnale 2, 3, 4, 5, 6… e poi la terra trema e tutto crolla. Crolleranno gli USA (che si salveranno, ma solo dopo averci travolti), e crollerà l’Unione Europea, e le conseguenze saranno storiche, epiche nelle proporzioni, cioè “una Grande Depressione che i vostri pronipoti studieranno sui libri di scuola”. Ok, questo sta per accadere qui, non in un film. Ora cosa fare.
Stiamo trattando una materia di estrema serietà, che io tento di semplificare da mesi per la comprensione dei cittadini non esperti, e dunque sarei uno sciocco se non dicessi che le soluzioni sono complessissime e tecnicistiche, che richiedono sforzi ad alto livello e organizzazioni che noi cittadini non possiamo neppure iniziare a contemplare. Ma ciò che noi possiamo fare è importantissimo e fattibile. Come sempre ho detto, prima cosa è divulgare queste realtà a chiunque, e non demordere di fronte a sguardi allucinati o risposte come “ma va là, è fantascienza… Barnard è un pazzoide… è colpa di Berlusconi… governo ladro ecc.” (mi scrivono gli operai da tutt’Italia e sono quelle le risposte che i loro colleghi sbottano a fronte di questi temi. A proposito di chi si dà la zappa sui piedi…). Poi organizzarsi per innanzi tutto chiedere l’apertura di un dibattito pubblico sull’uscita dall’Euro e il ritorno ordinato (cioè con tutele intragovernative contro gli attacchi speculativi) alle monete sovrane. Infine che l’Italia, con propria moneta, sposi un programma di spesa a deficit per creare ricchezza al netto per i cittadini, e che deve andare nella doppia direzione di essere investita in aumenti di produttività nell’economia reale (quella che produce cose vere e non giochi finanziari) e di creare un programma governativo di piena occupazione e pieno Stato sociale. Nel capitolo LA PIENA OCCUPAZIONE ERA POSSIBILE de Il Più Grande Crimine è spiegato che tutto ciò è non solo economicamente possibile, ma vi sono anche i nomi di economisti di statura mondiale che da decenni sostengono la tesi della spesa a deficit e piena occupazione. Infatti vi ricordo che:
1)    uno Stato con moneta sovrana può onorare qualsiasi debito pubblico senza problemi e nessuna agenzia di rating lo può strangolare. Il Giappone con Yen sovrano ha un debito doppio rispetto alla Grecia, doppio!, e non solo non è in croce, ma gli investitori sono corsi in massa a rifugiarsi nello Yen in questi mesi.
Ora il Giappone è crollato, la sua economia probabilmente non si riprenderà più, coincidenza?
 2) la spesa a deficit dello Stato a moneta sovrana che crei occupazione, investimenti dal pubblico al privato e produttività, non crea inflazione e si auto-cura grazie all’aumento del PIL nazionale, e infine non ha limiti di spesa, essendo denaro che lo Stato NON DEVE PREDERE IN PRESTITO DA ALCUNO, e che crea dal nulla. 3) il debito dello Stato a moneta sovrana NON E’ il debito dei cittadini, ma al contrario è la loro ricchezza. 4) Non c’è alcun potere privato al mondo in grado di sconfiggere uno Stato a moneta sovrana che decida di fare quanto sopra.
Questo ritorno dello Stato a moneta sovrana alla sua funzione primaria è l’unica speranza in assoluto di creare un cuscino di sopravvivenza per i milioni di noi che saranno travolti dal Cataclisma. Per spezzare il piano di storica criminosità del Vero Potere di distruggere l’Europa e creare sacche di lavoro alla cinese qui da noi, non v’è altra strada.

Paolo Barnard
Fonte: www.paolobarnard.info/
Link: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=201
10.01.2011
Cari lettori, cari fratelli e sorelle, cari compagni di viaggio, è ora che prendete delle decisioni. Lo dico perché leggo e i segnali per la catastrofe, cioè povertà estrema, che già abbiamo iniziato a conoscere, visto che oggi nel 2011 la ricchezza, il benessere, la qualità dello stile di vita è inferiore al 1995, sono anni che vivete una vita da schifo, 20\30 anni di mutuo per locali che sono piccoli loculi, lavori sempre più precari e sottopagati, continuativamente privati della sicurezza, informatevi solo sul numero di morti sul lavoro in Italia, sembriamo il terzo mondo, d’altronde importano essere umani dai paesi del terzo mondo per schiavizzarli. Ma poi ragionate un attimo, un attimino solo, non è così difficile, allora per avere le condizioni di benessere che avevamo nel 2007 si dovrà attendere sino al 2016. Bene fino a qui ci sono arrivato anch’io, anni di austerity ,(sempre e solo per i poveri però si applica), MA bisogna precisare che nel 2007 si stava peggio che non nel 1995 nel 2007, allora cosa significa che dal ’95 al 2016 dovremo tirare la cinghia per cosa? Se nel 2016 saremo poveri come nel 2007, che a sua volta è stato peggiore del ’95 allora viviamo vent’anni della nostra vita per regredire? Cioè nel duemilasedici staremo peggio che non nel novantacinque, ma siamo pazzi?  L’articolo che segue, scritto da Barnard, spiega molto bene con parole povere fatti che riguardano l’economia, il futuro vostro e delle vostre famiglie, la stretta di cinghia che solo chi lavora deve subire, chi non lavora e fa il padrone non lo riguarda minimamente la crisi. Come mai ? In questo articolo ho aggiunto delle mie esperienze, scritte in blu, mi piacerebbe che ogni uomo iniziasse ad esercitarle. Il potere non è in mano a un elite, il potere è in mano vostra, voi mantenete in piedi tutto il sistema, se domani voi dite basta il castello di carta crolla e questo ‘loro’ lo sanno, è per quello che i media parlano per ore e dedicano pagine e pagine alle stupidaggini, vogliono ‘solo’ che nessuno rifletta, se gli uomini\donne riflettessero e di conseguenza agissero per quel gruppetto di illuminati, coloro che si credono il dio in terra e dettano le leggi, beh, sarebbero cavoli amari!!!
Domani, proprio domani, non recatevi al lavoro e togliete i soldi dalle banche, avete idea di cosa potrebbe succedere? Il disastro per i ‘maiali’ che sul vostro lavoro e sui vostri conti correnti vivono come degli dei. Peccato, sono venuto a questo mondo perché pensavo l’uomo intelligente, ma per come stanno andando le cose mi devo ricredere. Comunque queste sono mie idee, l’articolo che segue è di Paolo Barnard, uno che il mondo finanziario lo sa spiegare con parole semplici, se non volete leggere le mie opinioni ed esperienze, saltate i tratti in blu. Leggete però, fatelo per voi e cercate di capire in quale ragnatela ci vogliono intrappolare.
Ecco la nostra bella Europa  unita dove ci ha condotto nel giro di un solo decennio. Più benessere, più commercio, peccato che i soldi che si guadagiamo con un mese di lavoro ti fanno vivere quindici, venti giorni al massimo, e poi ? DEBITI, PRESTITI, e il gioco è fatto.
“l’armata di riserva dei disoccupati”, proprio come prevedeva Marx. Una marea di persone senza lavoro, è chiaro (dato che nella testa sin da bambino ti insegnano che il lavoro è sacro, nobilita l’uomo e varie altre stupidaggini, certo, andate a dirlo ai nostri parlamentari oppure ai manager che guadagnano anche quattromila volte la paga di un operaio, ma cavolo è l’operaio che tiene viva la fabbrica, perché non ci arriva?!?! Senza l’operaio il manager è DISOCCUPATO, questa è una realtà, senza i correntisti le banche devono chiudere, lamentarsi è stupido quando sei tu stesso a generare il sistema che ti procura malessere, ma forse essere schiavi per qualcuno è bello!), si abbassano a lavorare per cifre ridicole, che solo quindici anni fa se avessero proposto simili paghe e tali condizioni lavorative era certo che nessuno avrebbe lavorato in quel modo, non si può parlare di lavoro quando sei assunto con contratti di 3 mesi, anche di 15 giorni ho visto offerte di lavoro che prevedevano: paga ridotta, niente diritto alla malattia, niente tredicesima, niente ferie e per giunta i contributi versati in 6 mesi valgono meno dei contributi versati da uno assunto a tempo indeterminato. Questo avete il coraggio di chiamarlo lavoro? No, è schiavismo, A DIR LA VERITà LO SCHIAVISMO ERA Più EQUO, non si hanno le catene ma la qualità in relazione a secoli addietro, (nel medioevo non esisteva un padrone che guadagnava quanto MARCHIONNE, siano sicuramente messi peggio, anzi siete, io non lavoro più dal 2003 e ME NE VANTO, ho passato momenti brutti, ma in sintesi? Se lo sapevo quanto prima avrei iniziato.) la proporzione lavoro\guadagno, era migliore, vi ricordo che agli schiavi il padrone aveva l’obbligo di fornire abitazione e cibo, oggi, l’abitazione e il cibo lo paga il cosiddetto lavoratore. Vi rendete conto che nonostante il livello di progresso tecnologico tirando le somme si vive peggio del 1800? Nel secolo passato non si potevano avere cure, per quanto valgono le cure al giorno d’oggi, mezzi di comunicazione, trasporti, acqua calda, riscaldamento, cibi sugli scaffali ‘protetti’ dalla plastica, cancerogena (ho lavorato tre anni nella preparazione di involucri di plastica, ogni anno devi fare degli esami specifici, la plastica non è cosa SANA!). Oggi potremo vivere in un mondo paradisiaco, vengono buttate tonnellate di cibo ogni giorno, ci sono ovunque abitazioni vuote, la realtà è zeppa di beni che vengono buttati oppure abbandonati al degrado. MA questo succede grazie a un elite, meno del 10% della popolazione mondiale, la quale chissà che seghe mentali si deve fare, credono, anzi si comportano come fossero dio. Perché il rimanente 90% non riesce a ragionare e capire che: “Se vi sono 10 uomini che dominano gli altri 90, questi novanta SE vogliono li schiacciano come scarafaggi”. Un bambino questo lo capirebbe. Per quale assurdo motivo non capite che il mondo è nelle vostre mani e non nelle mani di quei cialtroni, e vigliacchi poiché non hanno il coraggio di mostrarsi, mettono in mostra i loro camerieri, i politici, credete davvero che Berlusconi conti qualcosa? Leggete, leggete e leggete, informatevi su chi sono le poche famiglie di banchieri che stabiliscono le regole. Una società che non conosce l’economia non può capire la storia, diceva Ezra Pound nel 1933. Credete che Berlusconi se un giorno cade le cose cambieranno? Sia chiaro che uno come Berlusconi non mi piace, non mi piace l’esempio dello stile di vita che propone, come può crescere e comportarsi un ragazzo che quest’uomo, i suoi modi di faree il suo passato? E poi parlano di grandi sconfitte alla mafia, ma se l’abbiamo al governo come non mai. Cioè scusate, ma siete pazzi a tenere in piedi un simile sistema o siete solo illusi? Io non lo sono di certo,  l’anno successivo all’entrata in vigore della grande moneta, l’euro, ho mandato tutto a fanculo, nel 2003 ho lasciato lavoro, mutuo, debiti con le varie finanziarie, ecc., siete tutti indebitati, (Sapete che le banche islamiche non praticano l’usura, l’interesse? Sia per quello che stanno attaccando il Nord Africa? Piccolo dubbio, eh, siamo tonti?), ho venduto quello che potevo e da allora ho viaggiato per l’Europa e per l’Italia, e come sempre sostengo, lo avessi saputo prima come si poteva vivere bene senza essere schiavi, di certo non avrei sgobbato anni della mia vita, buttati via, per più di dieci ore al giorno impegnavo le mie energie per cosa, per avere due macchine, una moto, coca, alcol, le serate di festa, i vestiti belli MA inutili e tutto quello che ruota attorno a questo sistema marcio che rappresenta oramai nella mia testa solo un cane impazzito che si morde la coda! Mi ricordo nel 2007, quando vivevo a Roma, naturalmente ero un uomo libero, ma quante mattine alle sette mi ritrovavo con un signore sui 50 e si rideva, consideravano queste masse di uomini e donne che a ogni autobus si spingevano, insultavano, peggio delle bestie, dovevano salire, erano di fretta, tutti, e noi due ci dicevano: “Ma li vedi come sono ridotti, per forza poi si ammazzano, per forza dopo SBROCCANO”, e non vi dico quanto mi sentivo potente, libero, il pieno potere sulla mia vita, potevo andare al bar a bere caffè e aspettare che la massa di psicopatici si smaltisse, tanto LORO per le 8\9 al massimo DEVONO essere sul posto di lavoro, Che scemi, e che scemo sono stato anch’io, nato in Veneto dove il lavoro è sacro, GUAI a non averlo! Basta, poco dopo l’euro, esattamente un anno dopo, mi sono veramente incazzato, mi sono girate le palle, OK avevo tutto, due moto, due macchine, una casa con mutuo allegato, quattro carte di credito (diciamo di debito), ma purtroppo per mantenere quel tenore di vita dovevo doparmi, e chi può fare cinque giorni di mattine, notti, pomeriggi a rotazione continua e non essere i nervi tirati ? Avevo troppo, dedicavo troppo del mio tempo per ricevere denaro e spenderlo inutilmente, lo stress, l’ansia, i giramenti di balle, il TROPPO poco tempo passato con la famiglia, ah, che cavolo di vita è quella? Per avere cosa? La macchina bella, la moto splendida che dopo due mesi diventa già una noia, vorresti l’altra, c’è sempre di meglio. Poi l’abbandono, la partenza, una valigia e via in montagna, non posso nascondervi che avevo paura, non sapevo cosa mi attendeva, ma passati trenta giorni ero in paradiso: “Basta orari, basta rate, basta alcol e altro per narcotizzare la fatica e lo stress, basta ore chiuso in macchina nel traffico, basta ore passate con persone che detestavo, ruffiani, infami, bugiardi, viscidi, sparlavano di ognuno inventandosi i fatti, naturalmente per apparire BRAVI, per salire nella gerarchia degli schiavi. Basta, sono andata in montagna a 1.100 metri, un’estate bellissima sulle vette del trentino, finalmente libero potevo passeggiare anche per dieci ore in mezzo alla natura, che benessere, non avevo cellulare, non avevo macchina, non avevo bei vestiti, MA la pace che portavo dentro di me superava di gran lunga il valore di ogni cosa posseduta in passato. BASTA, avevo iniziato a vivere per davvero. 

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