"THE END"

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lunedì 9 dicembre 2013

Prosegue e monta la protesta in tutta Italia: Questo è il Piano B per mandare in tilt il sistema

9 dicembre 2013 manifestazione - video di igienistamentale che condivido: Non serve ad un cazzo, perché non avete capito un c....!
La protesta nazionale del 9 dicembre. E l'incostituzionalità della legge Porcellum
Nei giorni scorsi ho seguito il tam tam su internet e in particolare su Facebook. Quello che ho letto, visto e sentito sono solo tanti slogan. “Mandiamoli tutti a casa”, “la gente non ne può più di questa classe politica”, “se ne devono andare”, “cacciamo via tutta la casta”. Sempre gli stessi slogan. Che possono anche essere condivisibili: è un dato di fatto che questa classe politica è indegna e corrotta. E allora mandiamoli tutti a casa. Va bene, e poi? Una volta ottenute le dimissioni del governo, una volta mandati a casa tutti i parlamentari, una volta spazzati via tutti, che si fa? Chi mettiamo al loro posto? Come governiamo questo Paese? Non ho sentito da parte degli organizzatori proposte concrete e costruttive. Solo tanti slogan e tanta rabbia nei confronti della classe politica. Il progetto è solo quello di mandarli via; ma – ripeto – una volta mandati via tutti, cosa facciamo?  segue sul blog di Paolo Franceschetti
Dopo la manifestazione del 9 Dicembre: Questo è il Piano B per mandare in tilt il sistema
di Francesco Amodeo

Prima di spiegare la mia strategia per mandare in tilt il sistema con delle azioni che possano davvero centrare l’obiettivo, è doveroso un breve preambolo.

Nel 2011 c’è stato un golpe finanziario a danno dei cittadini di alcuni paesi europei tra cui l’Italia. E’ stata indotta una crisi sui mercati con la complicità della Banca Centrale Europea guidata da Mario Draghi e di banche come la Goldman Sachs dalla quale proveniva Draghi stesso. Tutto pianificato per far cadere governi democraticamente eletti e trovare la strategia per sottrarre silenziosamente la sovranità al popolo ed imporre uomini provenienti dalle lobby para-massoniche dell’alta finanza.

Prima di analizzarle, riassumiamo le fasi di quello che è accaduto: Crisi sui mercati, spread impazzito, dimissioni di governi eletti, niente elezioni ed arrivo dei tecnici.

A noi hanno imposto Mario Monti, che in seguito scopriamo essere Presidente Europeo della Commissione Trilaterale la lobby di banchieri creata da Rockefeller, Kissinger e Brzezinsky gli uomini che più di tutti gli altri hanno sempre dichiarato il loro disprezzo per i popoli e per le democrazie. Nel rapporto della Commissione Trilaterale “the crisis of democracies” viene dichiarato chiaramente che bisogna superare quelli che loro definiscono lenti, farraginosi ed inutili processi democratici. Nella Commissione Trilaterale si decide ufficialmente che la tecnocrazia debba prendere il posto della politica sacrificando l’autodeterminazione degli stati e la sovranità popolare.

Mario Monti è membro del Direttivo del Club Bilderberg quello che viene definito il governo ombra e che riunisce ogni anno, in delle riunioni a porte chiuse e totalmente censurate dalla stampa, i 120 uomini dell’alta finanza, della politica e delle grandi multinazionali. Un Club sempre fondato dai grandi banchieri americani a cui fa capo Rockefeller. Mario Monti proviene anche lui dalla Goldman Sachs la banca d’affari americana incriminata per aver indotto la crisi sui mercati, la stessa che ha inspiegabilmente effettuato una vendita massiccia dei nostri titoli di stato causando l’impennata dello spread che ha provocato la caduta del governo Berlusconi.

In Grecia è successa la stessa identica cosa, cade il Governo democraticamente eletto di Papandreou ed arriva il tecnico Papademos, membro del Bilderberg, della Commissione Trilaterale e proveniente guarda caso dalla Goldman Sachs la banca che nel 2001 proprio insieme a Papademos aveva truccato i conti della Grecia per permetterle l’entrata nell’euro che poi avrebbe causato il collasso del sistema bancario greco.

Il golpe è servito. Sono stati mandati via i rappresentanti scelti dal popolo e sono arrivati i tecnici espressione delle lobby finanziarie. Infatti se proviamo a ricapitolare il tutto mettendo in evidenza i punti in comune ci accorgiamo che proprio quell’anno viene messo Mario Draghi alla Banca Centrale Europea (proveniente dal Gruppo Bilderberg, dalla Commissione Trilaterale e dalla banca Goldman Sachs); Mario Monti come Presidente del Consiglio tecnico in Italia proveniente dal Gruppo Bilderberg, dalla Commissione Trilaterale e dalla banca Goldman Sachs. Papademos come Presidente del Consiglio tecnico in Grecia (proveniente dal Gruppo Bilderberg, dalla Commissione Trilaterale e dalla banca Goldman Sachs). Esiste solo un altro uomo che ha tutte queste lobby nel suo Cv ed è proprio Romano Prodi ossia colui che c’ha portato in questa europa (egli proveniente dal direttivo del Gruppo Bilderberg, dalla Commissione Trilaterale e dalla banca Goldman Sachs). Se tutto ciò non dovesse bastare a rendere chiara qual’è stata la regia della crisi economica aggiungiamo pure che a sostituire Monti al governo del paese sarà poi Enrico Letta che guarda caso era stato proprio l’unico politico italiano chiamato qualche mese prima a sostituire Monti alla riunione Bilderberg del 2012 in America.

Enrico Letta era già membro della Commissione Trilaterale ed è nipote di Gianni Letta della Goldman Sachs. Il cerchio si chiude. La realtà è incontrovertibile ma estremamente grave.

Questo golpe finanziario serviva a tenere i popoli in crisi con Governi fantoccio pronti ad adottare misure di austerity e permettere alla Troika (Commissione Europea, BCE e FMI)di togliere sempre più sovranità agli stati costretti a chiedere prestiti e ad indebitarsi per sopravvivere.

A testimonianza di quanto da me affermato vediamo che nel 2011 viene firmato silenziosamente e senza chiedere il parere dei cittadini il Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità) che ci costringe ad indebitarci per 125 miliardi di euro con un fondo “salva stati” che in realtà servirà sempre e solo a ricapitalizzare le banche dei paesi in difficoltà e che attribuisce ai 17 Governatori che lo amministrano poteri al di sopra della legge. Questi soldi in attesa di essere usati vengono parcheggiati nei titoli di Stato dei paesi con la tripla A e quindi nei titoli di Stato di paesi come la Germania.

Sempre in quei mesi viene siglato il Fiscal Compact e quindi inserito (silenziosamente e senza chiedere il parere dei cittadini) il pareggio di bilancio in Costituzione, che obbliga l’Italia a ridurre dal 130% al 60% il rapporto Debito/Pil in 20 anni il che si potrà raggiungere solo con la media di 40 miliardi di euro di tagli o tasse ogni anno. Esso implica anche il vincolo del 3% nel rapporto Deficit/Pil che come abbiamo visto stringe il paese in una morsa dalla quale non si riesce ad uscire. Come se non bastasse vengono prese tutte misure a tutela delle banche e dei grandi potentati finanziari ma a discapito dei popoli basti pensare che Mario Monti ha creato i Monti Bondi non per salvare gli esodati nati da un errore del suo stesso Governo ma ben 4 miliardi di euro sono stati usati per salvare il Monte dei Paschi Di Siena.

Ora che conosciamo la situazione, arriviamo alle possibili azioni da intraprendere:

Se oggi si decide di scendere in piazza a protestare o di organizzare una mobilitazione nazionale ignorando queste realtà si fa un grosso buco nell’acqua alimentando solo una lotta contro i fantasmi chiamati (politici ladri, parassiti ) ed usando frasi come (tutti a casa; se ne devono andare, via tutti) che denotano un qualunquismo che non può assolutamente portare a dei risultati concreti e che nasconde una realtà nella quale i responsabili hanno invece nomi e cognomi.

La prima cosa che deve fare chi organizza una manifestazione del genere è creare dei volantini cartacei da distribuire durante la manifestazione ed altri da diffondere on line che informino i partecipanti alla protesta ed attraverso di loro quanti più italiani possibile su quelli che sono i reali responsabili di questo economicidio e quali sono i sistemi a cui opporsi. Abbiamo nomi e cognomi usiamoli. C’è bisogno che gli organizzatori con l’aiuto dei legali formalizzino dei prestampati con una denuncia verso i responsabili sopraccitati e di quanti hanno concorso con loro (è già disponibile la denuncia dell’avvocato Paola Musu).


Piuttosto che mandare migliaia di persone nelle piazze più disparate bisogna mandare migliaia di persone nelle questure a depositare le proprie denunce. In questo modo si manda in tilt un sistema, caserme e questure piene di gente pacificamente in fila per usare lo strumento della legge e giudici che si troverebbero a dover fare i conti con migliaia di denunce ed esposti. Questa è la prima azione da fare nei confronti degli artefici del golpe finanziario.

Una volta che abbiamo canalizzato le energie e le azioni concrete verso i responsabili bisogna poi concentrarsi nell’individuare i mezzi che essi hanno usato per soggiogare il popolo. Il sistema finanziario ed il sistema bancario sono i due principali sistemi da paralizzare. Sostituiamo le proteste fuori alle piazze e per le strade con proteste e sit in fuori alle banche. Ovviamente non lo si potrà fare fuori a tutte le banche del Paese ed allora bisognerà fare una mappatura di tutte le principali filiali di quegli istituti di credito che sono azionisti della Banca d’Italia e quindi anche della Banca Centrale Europea mediante la quale è stata tolta la sovranità monetaria agli stati utilizzando un sistema di emissione della moneta fraudolento che di fatto crea un debito inestinguibile che si riversa sui cittadini e del quale le banche private si appropriano indebitamente.


Una volta avuto il quadro completo e l’indirizzo delle sedi principali di queste banche si coordinano gli organizzatori delle varie regioni dove esse hanno sede e si decide la protesta da fare per paralizzarle. Utile sarebbe anche fare in modo che tutti i manifestanti si rechino nelle filiali delle proprie banche d’appartenenza a prelevare i propri soldi creando file enormi agli sportelli e mettendo in grosse difficoltà di liquidità la banca stessa (non ci sarebbe neanche bisogno che tutte le persone in fila abbiano davvero la possibilità di prelevare il proprio denaro perché vi assicuro che ai direttori delle filiali prese d’assalto basterà vedere centinaia di persone in fila per essere costretti a suonare il campanello d’allarme alle sedi centrali e a prendere provvedimenti se non addirittura a chiudere gli sportelli.

Paralizzare le banche invece di paralizzare piazze o autostrade è molto più utile molto più diretto e lancia un segnale forte al sistema che si intende colpire.

La gente non informata ed i media servili sarebbero obbligati a chiedersi il perché di tanta gente che protesta fuori agli istituti di credito e così verrebbe fuori che oggi il nostro debito pubblico è creato da banche private che emetto il nostro denaro addebitandolo agli Stati e che quindi quello che dovrebbe essere un credito per i cittadini diventa invece il loro peggior nemico nella disinformazione generale.

Parallelamente bisogna colpire il sistema dei media che sono i veri responsabili della disinformazione che ha permesso agli esponenti delle lobby finanziarie di prendere potere in Italia e di firmare trattati a loro favore e a discapito dei popoli sovrani facendo affidamento proprio sulla censura e sulla mancanza d’informazione.

Anche in questo caso andrebbe creata una mappatura delle varie sedi Rai presenti nelle diverse regioni italiane e coordinare gli organizzatori della manifestazione delle suddette regioni per indirizzare proteste e Sit in mirati a paralizzare quelle sedi dei media nazionali. Andrebbero in quell’occasione consegnati volantini nei quali chi paga il canone dovrebbe chiedere esplicitamente di trattare in Tv tutta una serie di argomenti censurati suggerendo i nomi degli economisti e dei giornalisti da invitare in Tv scegliendo tra quelli più noti sul web ma volutamente censurati nei programmi televisivi (pensate per esempio che Montanaro e Beha sono stati allontanati dalla Rai proprio perché trattavano temi ritenuti scomodi).

Questo sarebbe un’altro messaggio forte e mirato a smascherare i veri responsabili di quello che stiamo subendo.

Poi bisogna tener conto con i dati alla mano che i diktat che il nostro paese subisce provengono principalmente dalla Germania i cui influenti politici si sono resi conto che il sistema europeo funziona come una sorta di bilancia con due piatti, dove più scende quello relativo al peso dell’Italia più sale quello relativo alla Germania. Ne sono un esempio i dati incontrovertibili che registrano chiaramente che noi abbiamo un calo delle esportazioni, mentre la Germania ha avuto un surplus delle stesse; noi abbiamo un aumento della disoccupazione e loro hanno registrato un forte calo. Da noi in Italia aumenta l’insolvenza verso le aziende mentre la Germania ha esibito con fierezza i suoi indici che registrano il maggior calo in quel senso. Questo spiegherebbe perché la Germania ha interesse a farci rimanere in questo stato e perchè non è più pensabile per noi piegarci ai suoi diktat.

Pensate che ora vuole addirittura vietare l’etichetta Made in Italy sui nostri prodotti per la paura (giustificata) che i consumatori possano favorire i nostri prodotti ad i loro. Bisogna fare quindi una mappatura delle ambasciate o dei consolati tedeschi in Italia ed organizzare manifestazioni e Sit in quei luoghi.

In questo modo il cerchio si chiude. Ricapitolando le azioni principali da intraprendere ci accorgiamo che così facendo i responsabili verrebbero denunciati, le principali banche occupate e messe in difficoltà; i media non potrebbero continuare la loro opera di disinformazione vedendosi nel mirino e la Germania e quindi l’Europa verrebbe messa ufficialmente sotto accusa.

Una protesta così organizzata avrebbe un effetto molto più forte, dimostrerebbe ad i poteri forti di essere stati smascherati e canalizzerebbe le energie verso azioni concrete e mirate.

Detto questo devo aggiungere che a differenza di quanto dichiarato dagli organizzatori della manifestazione del 9 Dicembre circa la presenza non gradita dei partiti e movimenti politici, bisognerebbe al contrario augurarsi che essi partecipino per due principali motivi:


1) chi partecipa è poi obbligato a portare in Parlamento le istanze della protesta o finirebbe sotto accusa e perderebbe consensi.


2) avere esponenti di un partito a protestare sotto un’ambasciata tedesca, fuori una banca o fuori ad una sede Rai vorrebbe dire avere una copertura mediatica enorme e lanciare un messaggio molto forte che nessuno potrebbe ignorare ma che anzi farebbe il giro d’Europa tanto da permetterci in futuro di coinvolgere altri paesi europei nella medesima protesta.


Non permettere ai politici di intervenire equivarrebbe, invece, a fornirgli l’alibi per dire che i loro esponenti c’erano a fianco dei cittadini ma esonererebbe gli stessi dalle responsabilità che la presenza ad una manifestazione del genere comporterebbe.

Se il 9 Dicembre gli organizzatori della protesta nazionale riuscissero a dimostrare con l’aiuto di tutti che la loro strategia di comunicazione ha funzionato e che si è creata una rete tra i cittadini unita e compatta io credo che questo potrebbe essere il piano B per permetterci finalmente di mandare in tilt il sistema e riprenderci la nostra sovranità.




Fonte

Pubblicato da krommino75

Etichette: Società

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