"THE END"

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sabato 22 ottobre 2011

La nostra natura umana:"Può cambiare veramente il mondo?"





Caro Diario,
Negli ultimi mesi stiamo assistendo a una serie sconvolgente di fenomeni sociali e naturali tutti condensati in pochissimo tempo. Questo Diario li riporta e cerca di spiegarne le origini, spesso alquanto esotiche. La conseguenza piú logica sarebbe prendere consapevolezza che qualcosa sta accadendo e quindi reagire... ognuno a modo suo e con i suoi mezzi ma reagire. 
Eppure i lettori di questo Diario che stanno traendo le conseguenze si contano sulle dita di una sola mano mozza. Come mai?
Ci frega la Predisposizione alla Normalitá

So che molti dei miei amici, colleghi e famigliari sono in fase di negazione.
Nel mondo della psicologia, lo chiamano “predisposizione alla normalità”.
Capite, la predisposizione alla normalità si riferisce in realtà alle nostre normali reazioni al momento di affrontare una crisi.
La predisposizione alla normalità fa si che persone intelligenti sottostimino la possibilità di un disastro e dei suoi effetti, In breve, la gente crede che, dato che qualcosa non è mai successa prima, non succederà mai. Noi tutti siamo colpevoli di questo, è la natura umana.
La predisposizione alla normalità fa sì anche che le persone siano incapaci di affrontare un disastro, una volta successo: fondamentalmente, le persone fanno molta fatica a prepararsi in vista di qualcosa e ad affrontare sempre quel qualcosa di cui non hanno mai fatto esperienza.
La predisposizione alla normalità spesso sfocia in morti non necessarie e in situazioni disastrose, per esempio, pensate alla popolazione ebrea della Seconda Guerra Mondiale. Barton Biggs riferisce nel suo libro Wealth, War, and Wisdom (Benessere, Guerra e Saggezza):
“Entro la fine del 1935, 100.000 ebrei lasciarono la Germania, ma 450.000 vi rimasero. Le famiglie benestanti ebree pensavano e speravano che il peggio fosse passato. Molti degli ebrei tedeschi, brillanti, colti e cosmopoliti erano troppo compiacenti; erano in Germania da così tanto tempo e avevano una bella posizione che non riuscivano semplicemente a credere che ci sarebbe stata una crisi che li avrebbe messi in pericolo. Si sentivano troppo a loro agio e credevano che l’antisemitismo nazista fosse solo un evento a se stante e che Hitler abbaiasse solo senza mordere… Reagirono in modo blando all’ascesa di Hitler per ragioni completamente comprensibili, ma purtroppo tragicamente erronee. Gli eventi accadevano più velocemente di quello che si poteva immaginare”.
Questo è uno degli esempi maggiormente tragici degli effetti devastanti della “predisposizione alla normalità” che il mondo abbia mai visto. Pensate solo a quello che stava accadendo a quel tempo. Gli ebrei venivano arrestati, picchiati, tassati, derubati e imprigionati per nessuna ragione all’infuori del fatto che praticavano una determinata religione. Come risultato, venivano mandati a un campo di concentramento e le loro abitazioni e società venivano sequestrate.
Tuttavia, la maggior parte degli ebrei ANCORA non se ne andavano dalla Germania nazista, perchè semplicemente non potevano credere che le cose potessero andare ancora peggio. Questo è la predisposizione alla normalità… coi suoi devastanti risultati.
Abbiamo visto la stessa cosa accadere con l’uragano Katrina…
Persino quando divenne chiaro che il sistema di arginamento non avrebbe funzionato, decine di migliaia di persone rimasero nelle proprie case, anche se si trovavano direttamente sulla linea diretta di arrivo dell’acqua.
La gente non ha mai visto le cose andare così male come ora, semplicemente non credevano potesse accadere, come risultato morirono circa 2000 residenti.
Di nuovo, si tratta della “predisposizione alla normalità”: semplicemente ci rifiutiamo di vedere l’evidenza proprio di fronte a noi, perché non è come niente di quello che abbiamo sperimentato finora.
La predisposizione alla normalità arriva e noi continuiamo le nostre vite come se niente fosse inusuale o fuori dall’ordinario. 
Questi sono due commenti che ho scritto in risposta all'articolo "MA LA GENTE E' PRONTA?"
1)Purtroppo per costruire qualcosa di nuovo bisogna distruggere il vecchio. La gente è stanca, si vedono segnali ovunque, ma ho il forte dubbio, se non la certezza che tutti siano organizzarsi. Le persone non sono pronte affatto, saranno pronte ad un vero cambiamento le generazioni che non avranno subito il lavaggio del cervello, cambieranno le cose quando vedremo le televisioni volare dalle finestre, e quando spariranno tutti questi 70\80 enni, che oltre a mantenere questo sistema malato e destinato alla fine, loro del nostro futuro cosa gli importa quando hanno poco da vivere ancora? Cambieranno le cose se fossero i giovani che le cambiano, ma purtroppo siamo un continente e un paese di vecchi, i pochi giovani che ancora ci sono o scappano o vengono esclusi.
E come dice Rosa, cambiare significa sopratutto cambiare le nostre abitudini, i nostri consumi sfrenati indirizzati verso le cose inutili. E smettere di parlare mentendo, accettare la verità delle cose che gli altri pensano, fondare i rapporti sulla sincerità non più sulle ipocrisie. Sono troppe le cose che non vanno...siamo in un film?
Ciao alla prossima

2)Si bella la teoria delle cento scimmie, anche l'idea di una catastrofe che spazzi via il 99 per cento della razza non è male...ma poi che rimane? Sempre scimmiette senza pelo siamo, e sempre partiremo nello stesso modo. La Fattoria degli animali è il romanzo di Orwell che preferisco. Sin che saremo uomini ho poche speranze, magari ci evolveremo e finalmente capiremo che il comunismo, l'abolizione della proprietà privata, insomma che ognuno ha il diritto di vivere. Ma vallo a dire alla gazzella che il leone DEVE mangiare. Siamo anime imprigionate in una realtà molto diversa dalla nostra natura. Ora basta divagare, la soluzione? Il comunismo di Marx applicato come nel Capitale è scritto e che mai abbiamo visto. Ma Marx non era un massone, ed ebreo?

2 commenti:

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Bisogna trovare un giusto bilanciamento; ma cambiare questo sistema attuale. Ottima analisi da parte tua nei commenti lasciati nel post.
Saluti a presto.

*Dioniso*777* ha detto...

Il problema è proprio che il giusto bilanciamento sarebbe quello che dice Dario Fo, tornare ai tempi della pietra...
Ciao, e stammi bene

LKWTHIN

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