Strano è l’uomo, nasce libero ma passa tutta la vita in catene.
La scelta, quella che noi chiamiamo libertà proviene dal nostro lato animale, istintivo, se le persone ragionassero le loro giornate sarebbero completamente differenti. Le differenze apparenti, ceto sociale, lavoro, ricchezza ecc, sono solo l’apparenza della parte che si recita nel dramma della propria vita, con i dolori e le sofferenze che si annidano, sono insite nell’esistenza e l’apparenza di ruoli diversi non toglie che i dolori siano simili per tutti. Dentro a ciascuno è nascosto il poveretto che il suo tormento, con la sua miseria. Nessuno può evadere dalla propria gabbia, la psiche, gabbia dove passiamo tutta la nostra esistenza. L’individualità di ognuno, il modo in cui si è formata e sviluppata la propria psiche, darà in anticipo il grado di felicità che potrà raggiungere. La sera quando si va a letto si spera di sognare cosa? Il mattino quando ti svegli speri che succeda cosa? Il nostro vivere è tutto un sperare e sognare (che poi sono la medesima cosa) e nel frattempo non facciamo altro che vivere le situazioni che il destino, le circostanze o le coincidenze degli avvenimenti hanno preparato per noi. Niente di più rappresenta quella manciata di stagioni che trascorriamo in questo corpo, prigioniero dei propri limiti e bisogni. La vita da bambini è bellissima, ma poi vista l’altra faccia della medaglia ne veniamo profondamente delusi e feriti, stancati dalla solita routine idiota e priva di senso. Da bambini si era felici, salvo che non si sia avuto un’infanzia travagliata, a volte succede purtroppo che al bambino viene rubata la parte più bella dell’esistenza, ma perché da bambini si vive così meravigliosamente? Non è forse per il motivo che non si ha niente, nessuna responsabilità, nessun progetto e di conseguenza si vive solo il presente, cosa che gli adulti disimparano, purtroppo per loro. Beato chi non soffoca il suo lato infantile, sarà sempre una persona serena e saprà godersi la vita. Crescere, diventare grandi significa divenire stupidi ed infelici, ma quanti uomini vedo che fanno pure finta di esserne fieri pure!??
La scelta, quella che noi chiamiamo libertà proviene dal nostro lato animale, istintivo, se le persone ragionassero le loro giornate sarebbero completamente differenti. Le differenze apparenti, ceto sociale, lavoro, ricchezza ecc, sono solo l’apparenza della parte che si recita nel dramma della propria vita, con i dolori e le sofferenze che si annidano, sono insite nell’esistenza e l’apparenza di ruoli diversi non toglie che i dolori siano simili per tutti. Dentro a ciascuno è nascosto il poveretto che il suo tormento, con la sua miseria. Nessuno può evadere dalla propria gabbia, la psiche, gabbia dove passiamo tutta la nostra esistenza. L’individualità di ognuno, il modo in cui si è formata e sviluppata la propria psiche, darà in anticipo il grado di felicità che potrà raggiungere. La sera quando si va a letto si spera di sognare cosa? Il mattino quando ti svegli speri che succeda cosa? Il nostro vivere è tutto un sperare e sognare (che poi sono la medesima cosa) e nel frattempo non facciamo altro che vivere le situazioni che il destino, le circostanze o le coincidenze degli avvenimenti hanno preparato per noi. Niente di più rappresenta quella manciata di stagioni che trascorriamo in questo corpo, prigioniero dei propri limiti e bisogni. La vita da bambini è bellissima, ma poi vista l’altra faccia della medaglia ne veniamo profondamente delusi e feriti, stancati dalla solita routine idiota e priva di senso. Da bambini si era felici, salvo che non si sia avuto un’infanzia travagliata, a volte succede purtroppo che al bambino viene rubata la parte più bella dell’esistenza, ma perché da bambini si vive così meravigliosamente? Non è forse per il motivo che non si ha niente, nessuna responsabilità, nessun progetto e di conseguenza si vive solo il presente, cosa che gli adulti disimparano, purtroppo per loro. Beato chi non soffoca il suo lato infantile, sarà sempre una persona serena e saprà godersi la vita. Crescere, diventare grandi significa divenire stupidi ed infelici, ma quanti uomini vedo che fanno pure finta di esserne fieri pure!??
Amici non ne ho, preferisco la solitudine e questa è una mia volontà. Sono egoista e virtuoso se mi basto da solo? Gli altri, la plebaglia, non voglio che m’infetti e pur di dimostrare la mia individualità sarei disposto a mettermi a ragliare! Non voglio aver a che fare nulla con quei nove decimi di persone che desiderano dimostrarsi felici più sono infelici dentro, che desiderano ridere sempre come ebeti, nella loro ipocrita ignoranza non sanno far altro che del male: dov’è l’utile nel trovarsi circondati da esseri che vivono “godendo” del male altrui, che sono competitivi, in altre parole devono dimostrare che sono migliori poiché dentro di loro sanno che non sono nulla se non dei poveri stupidi egoisti. Vedevo stamani girovagando per i paesi limitrofi al mio (alcuni giorni amo proprio uscire, cuffie in testa e osservare), vedevo come il solito, la frenesia di questi poveri pazzi, treni, autobus e macchine sempre in movimento, e per andare dove? Poi basti pensare: se non esistesse il treno, il ragazzo non sarebbe mai partito dal paese di origine, se non fosse partito, non avrei bisogno del telefono per comunicare con lui. Non avere la macchina, non si andrebbe a lavorare, invece i molti vanno quotidianamente a compiere gesta assurde (alcuni lavori sono totalmente inutili per il benessere dell’uomo) per poi ricevere pezzi di carta con i quali comperano la macchina e la riempiono di benzina, e per il petrolio si fanno le guerre, si uccidono persone innocenti e lo fanno con i soldi che proprio chi lavora versa consenziente al proprio governo. Qual è l’utilità di tutta questa frenesia se non “il non pensare?. Non avendo niente da spartire con questa gente triviale starò sempre bene all’ennesima potenza. Si vuole chiamare amico colui per cui tu divieni utile per i suoi scopi, per i suoi porci comodi, quando non lo sarai più, cambierà strada indirizzato verso altro, questo è l’uomo. Chi può essere così stupido da voler legare con questo volgo, persone che si tradiscono a vicenda, esseri che devono continuamente dimostrare l’opposto di quello che veramente sono. Si uniscono per recarsi danno a vicenda, ma poi vanno blaterando che l’unione fa la forza. Sono la contraddizione assoluta, ipocriti da quattro soldi. I rapporti degli uomini occidentali, coloro che si ritengono evoluti, sono basati solo e sempre sulla vanità, sono più furbo e bravo io, ognuno pensa questo nella sua testa. S’inizia sin da bambini a prendere voti per compararsi agli altri nelle azioni compiute, e così si procede per tutta la vita: ma che bisogno ho della valutazione delle mia gesta di persone erranti che non si conoscono e non sanno valutare le proprie di gesta? Un pensiero mi gira sempre per la testa: India, più di un miliardo di persone. Significa che il 25% delle persone con il QI più alto è maggiore dell’intera popolazione degli Stati Uniti. E’ un caso che l’India sia il paese degli asceti per eccellenza? Sempre un caso che vivere con meno oggetti possibili ti renda la vita degna di essere vissuta? In fondo un uomo che non possiede nulla è l’uomo più ricco del mondo, NESSUNO gli può togliere niente, mentre ogni oggetto di cui ti credi proprietario ti rende solo ansioso, lo sai che la mano del destino ti può togliere tutto da un giorno all’altro. I molti però corrono tutto il giorno proprio per avere, non gustandosi la vita e caricandosi di paure. Pensate che intelligente è l’uomo.
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