La Goldman non è
solo una macchina per fare profitti, è anche uno stile di vita.
Alla fine un mio commento.
dal blog
di Fabio Marcelli su "Il Fatto"
Uno scorcio significativo su ideologie, mentalità e
sentimenti del potere finanziario ci è offerto da un interessante articolo
di Marc Roche, pubblicato su Le Monde magazine e tradotto e
riprodotto da Internazionale del 1° giugno. Ne riproduciamo alcuni passaggi.
Racconta una funzionaria: “Molto presto scopri di essere un posto dove vige
un’onnipresente legge della giungla … Di fatto ho preso il posto di
qualcuno che mi aveva fatto il colloquio di lavoro. Una persona che di certo
non immaginava di essere sostituita. L’obiettivo è incoraggiare
l’aggressività ed esasperare le tensioni … Essere alla testa di un dipartimento
della Goldman Sachs è orribile, perché bisogna continuamente sorvegliare i
propri collaboratori per individuare i meno motivati”.
Prosegue l’articolista: “Questo culto per la vittoria ad ogni costo, quest’universo
di maschi alfa, di lupi dominanti che guidano il branco, dov’è lecito
tutto tranne l’insuccesso, questo teatro della finanza dove sia gli spettatori
sia gli attori non sono interessati ai buoni sentimenti, tutto questo crea una
cultura piena di disprezzo per gli altri. I crociati della Goldman
Sachs sono un esercito di banchieri soldato, come in passato c’erano
i monaci soldato: seri, austeri, ‘puliti’ fino alla punta delle unghie, ma
sempre vincitori. ..’Sono solo un banchiere che fa il lavoro di Dio’. Anche
se si trattava di una battuta, le parole dell’amministratore delegato della
Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, dette in pieno dibattito sulla moralità della
finanza e sulla presunta avidità dei banchieri, confermano questa arroganza da primi della classe.
La Goldman non è
solo una macchina per fare profitti, è anche uno stile di vita. Il
sistema isola i professionisti dalla realtà. Una serie di assistenti si occupa,
giorno e notte, di organizzare l’agenda degli impegni e risolvere i piccoli e i
grandi problemi organizzativi. I manager più importanti non prendono mai la
metropolitana, ma il taxi, le auto a noleggio, gli elicotteri e i jet privati,
anche se si tratta di un piccolo tragitto. Quando
si parla della Goldman Sachs è più che appropriato l’accostamento
al Grande fratello del romanzo 1984 di George Orwell. La polizia del
pensiero, la neolingua, la priorità del collettivo sulle ragioni personali sono
tutti elementi che si ritrovano in questa banca. I dipendenti sono sorvegliati in tutte le loro azioni”.
Mi pare che già queste breve citazioni illustrino in modo
adeguato i caratteri essenziali dell’ideologia vigente in organizzazioni di
questo tipo: arroganza, senso di
onnipotenza ai limiti del patologico, ossessione del controllo, disprezzo per
l’umanità. Rendiamoci
conto che una classe politica internazionale di sprovveduti e
corrotti ha affidato in taluni casi a soggetti emersi da questo contesto
profondamente malato il destino di interi Paesi. E’ il caso
della Grecia e quello dell’Italia, dove Monti e Papademos sono stati
a lungo rotelle di ingranaggi di questo genere. Ma anche laddove, come
in Germania, il governo non è direttamente in mano a questi soggetti, essi
esercitano pressioni lobbystiche decisive, come documentato ad esempio da
Wolfgang Hetzer, in Finanzmafia,
un libro che raccomando a tutti quelli
che sono in grado di leggere il tedesco.
Il problema,
quindi, è mondiale. Occorre scegliere se lo sviluppo dell’umanità deve
basarsi sul soddisfacimento dei diritti sociali o sull’accumulazione del
capitale finanziario. E, nel caso che, come spero, ci si decida per la prima
alternativa, mettere in condizioni di non nuocere le nefaste organizzazioni
degli adoratori del feticcio-denaro, sciogliendole e mettendone l’immenso
patrimonio a disposizione di donne e uomini di questo pianeta. Anche perché,
come afferma John Lanchester in un altro articolo di grande interesse apparso
sullo stesso numero di Internazionale, il sistema finanziario costituisce
oggi una minaccia per la democrazia molto più di qualsiasi
organizzazione terroristica. Le banche certo continueranno ad essere
necessarie, ma dovrà trattarsi di banche ricondotte alle loro funzioni
istituzionali e tradizionali, servizio di credito alle imprese e non parte
(peraltro minore) di un potere apparentemente inarrestabile e privo di
controlli.
VEDI ANCHE:
Per chi non lo
avesse ancora capito siamo in guerra e il potere, nonostante facciano di tutto
per negarlo, è in mano al popolo che deve fare la sua scelta: … a qualsiasi cosa tu ti attacchi poco cambia
perché la dovrai lasciare presto o tardi … di questo i comandanti devono essere fieri,
hanno tolto alle persone il coraggio, la possibilità di scegliere, non so come
ma ci sono riusciti dando a
loro in cambio cose inutili da cui dipendere ogni giorno.
Le lamentele
servono a poco, inutile ribadire ogni giorno che il sistema è iniquo e gestito
da malviventi, sono le masse a tenere in piedi tutto ogni giorno! La scelta
in fondo non è poi così difficile ... fino a quando la gente non inizia a
ribellarsi davvero, della serie io non ci sto più arrangiatevi … è una scelta
di vita che si deve fare ... a mali estremi, estremi rimedi … è chiaro che loro tasseranno sempre più a
dismisura e vi chiederanno il totale di quello che guadagnate, anche un
bambino lo capirebbe, (pensiamo che un “signore” del feudo se pretendeva una
decima era visto “non” bene, oggi vi chiedono anche il settanta per cento …). Non
si può lavorare perché ti sottraggano anche un 75% dei tuoi sforzi e guadagni,
e minimo è la metà che versano tutti, ti devi chiedere perché lo fai, nulla può
valere tanto da poter essere scambiato con la tua vita ed è quello che oggi
chiedono a tutti, la loro vita in cambio di ... … dimenticando che a qualsiasi cosa tu ti attacchi poco cambia perché la
dovrai lasciare presto o tardi … e di questo i comandanti devono essere fieri, hanno tolto alle
persone il coraggio, la possibilità di scegliere, non so come ma ci sono
riusciti dando a loro in cambio cose inutili da cui dipendere ogni
giorno. Questo ha fatto in modo che
tutti abbiamo dimenticato quello che sopra scrivevo, avere, possedere e
mostrare a tutti che abbiamo … peccato che prima o poi lo lasceremo. La
vita è un ponte attraversalo ma non costruire mai niente sopra … chiaro, a
volte serve una capanna, ma non fare mai tanta fatica a metterla in piedi, non
ne vale la pena, mai.
… l’oppio dei popoli … che può essere
religione, la rete, o quant’altro a seconda dei gusti, ma d’altronde senza
oppio come potrebbero sopportare quello che sopportano ogni santo giorno dell’anno?
Staccate tutto domani e vediamo che succede, di sicuro qualcuno si muove,
almeno per andare a lavorare al posto vostro, a mantenere in piedi il sistema
bestiale che hanno messo in piedi grazie a tutti noi. Loro non si fermeranno mai, e voi?
Dioniso777
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