Ovvero: La mia mamma, il mio amico Toni C. e la massoneria.
1. Premessa. 2. Due conversazioni avviate di recente. 3. Varie conversazioni, avviate di recente. 4. La massoneria come scuola di pensiero segreta.
1. Premessa.
Chiedo scusa per questo articolo, un po’ palloso rispetto ai miei precedenti, ma purtroppo esso è prodromico al prossimo, fondamentale per capire i rapporti tra massoneria e Chiesa cattolica nell’era attuale, e nel conflitto che c’è stato per quasi duemila anni.
2. Due conversazioni avviate di recente
Di recente ho avuto due conversazioni interessanti con due persone molte diverse e distanti per cultura e formazione. Entrambe, a modo loro sono espressioni di una cultura elevata, e le ritengo rappresentanti di un diverso modo di pensare che voglio descrivere.
La prima persona è mia mamma. Mia madre è una persona colta, con due lauree, una in teologia e l’altra in legge, nella sua vita ha insegnato filosofia, diritto, psicologia, per poi dedicarsi solo all’insegnamento della religione. Considero quindi mia madre il prototipo della persona di Chiesa sì, ma colta, e anche con una certa apertura mentale che talvolta l’ha distinta da altri soggetti a cui il cattolicesimo ha completamente bruciato il cervello. Ella vede molti dei disastri combinati dalla Chiesa cattolica, e spesso parla apertamente di molti dei misfatti di questa istituzione anche se, in genere, quasi sempre per giustificarli in qualche modo. Quando ho qualche dubbio sulla linea di pensiero ufficiale della Chiesa chiedo a lei, sapendo che in linea di massima mi fornirà una risposta teologicamente ineccepibile e che sa e conosce le risposte dell’80% dello scibile cattolico.
Spesso a fronte di domande per me cruciali, è stata però incapace di fornire una risposta.
Qualche giorno fa mi domandavo come mai la Bibbia fosse il libro più diffuso al mondo, pur essendo il Vecchio Testamento non un libro teologico, che contiene cioè gli insegnamenti di Dio, ma per il 90% un racconto delle vicissitudini del popolo di Israele. Mi domandavo cioè in quale momento, chi e perché, avesse deciso che oltre al Nuovo anche l’Antico Testamento fosse da considerarsi un libro sacro; e mi domandavo con quali criteri, e con quali giustificazioni un libro che contiene la storia di un solo popolo (quello di Israele) sia diventato il libro sacro per americani, europei, nonché africani, indiani, ecc., convertiti al cristianesimo.
La risposta è stato un “non lo so”, e un’indicazione ad andare a parlare con uno studioso della Bibbia di sua conoscenza; ma soprattutto la sua domanda chiave, su cui la nostra conversazione si è incentrata per parecchio tempo, è stata questa: “Ma questa informazione ti serve per rafforzare la tua apostasia, o per tornare in seno alla Chiesa?”.
Era questa la preoccupazione principale di mia madre, che si è poi lanciata in discorsi sul fatto che Satana sbava per prendere le anime dei fedeli (quindi insinuando il sospetto che le mie domande siano ispirate da Satana, di cui peraltro nel Vecchio Testamento non c’è praticamente traccia, ma questo per mia madre è un po’ difficile da digerire come concetto).
La seconda conversazione l’ho avuta via mail con un mio amico, Toni C. Si tratta di una persona anche lui molto colta. Se non ricordo male anche lui insegnante di filosofia, bravissimo all’università e giurista molto esperto. Ha studiato diritto penale e amministrativo e ancora ricordo quando, anni fa, dopo aver studiato sul mio testo di amministrativo, disse che studiando diritto penale “avevo compiuto un altro miracolo”, perché si era appassionato sia al diritto amministrativo sia al diritto penale grazie ai miei libri. Si tratta di una persona che considero tra i giuristi più preparati che ho conosciuto negli anni, e che peraltro nutriva per me – almeno credo – una certa stima.
La discussione tra me e lui è stata incentrata sulle mie teorie, che lui considera immani cazzate, e la cosa interessante della nostra conversazione è la puntualità con cui teneva testa ad ogni mia provocazione e controbatteva a tutto con apparente intelligenza.
Da persona intelligente qual è, nella discussione ha detto – giustamente – che ciascuno vede nella realtà solo lo specchio di se stesso, e trova sempre conferma di ciò in cui egli crede.
La gente ha bisogno di credere in qualcosa, dice lui correttamente, e quindi il complottismo fa credere a un qualcosa di superiore; la gente ha bisogno di credere in Dio, o nei complotti, perché “non sopporta la somma casualità dell’universo”.
Logicamente quindi, nella vicenda di Erba, i colpevoli dovevano essere Olindo Romano e Rosa Bazzi, e ciò era dimostrato da cosa? Ma dal fatto che la loro colpevolezza è stata dimostrata in tre gradi di giudizio, naturalmente.
Inoltre, avendo visto qualche spezzone in TV, citava le testimonianze del sopravvissuto Mario Frigerio, che indicava Olindo come colpevole, e naturalmente non contava il fatto che Frigerio nei verbali non avesse indicato Olindo, e risolveva la contraddizione ovviamente a favore della colpevolezza di Olindo.