Tutto oggi è stato stressato, manipolato, compresso, pompato e umiliato. E questo non riguarda solo la sfera della nostra esistenza, ma tutto ciò con cui quotidianamente ci rapportiamo - sia che si tratti di lavoro, comunicazione, affetti e alimentazione. Ogni cosa è stata piegata alla logica del “tutto e subito”, per soddisfare una perversa domanda globale di beni e bisogni effimeri nella maggiore parte dei casi, trasfigurati in vere e proprie patologie, dipendenze e pulsioni nevrotiche. [Il consumo di cibo industriale è diventato una specie di lento suicidio, che si ripete senza che ce ne accorgiamo ogni giorno, ora che le multinazionali agroalimentari hanno invaso società un tempo sane”. - See more ]
Viviamo in un mondo al contrario, dove, all’aumento vertiginoso delle possibilità, corrisponde un azzeramento dell’obiettivo e dello scopo finale. Questa diabolica equazione, ci dice in breve di quanto inutile e nefasto sia tutto questo baraccone tecnologico che non è in grado di soddisfare e onorare le vere e ineludibili ragioni e reali bisogni dell’uomo.
Le potenzialità perverse della tecnologia sono direttamente proporzionali alla loro capacità intrinseca di annullare gli scopi ai quali erano destinate; minore fatica, più tempo libero e benessere per tutti. Così, a infiniti modi e tecniche per pescare e cacciare, coincide l’assenza di pesci e uccelli. E questo vale per ogni cosa! Possiamo avvalerci di tastiere avveniristiche e milioni di suoni, campionamenti e combinazione ritmiche, ma l’arte, l’ispirazione e la creatività, sono oramai defunte. Disponiamo di mezzi comunicazione fantascientifici, che ci permettono di interagire in tempo reale con tutto il mondo, quando non c’è più niente da dire, e la nostra sterile conoscenza, non deriva dalla somma delle nostre esperienze, ma si limita a qualche notizia attinta dal grande mare della rete che facciamo nostre per ragioni, le più strampalate. Siamo ossessionati da squallidi programmi di intrattenimento e svago, giochi virtuali, pornografia, e affini, quando la gioia, la pace e l’appagante felicita non abitano più il nostro cuore, e in lui non vibra più alcuna corda.
Il
consumo di cibo industriale è diventato una specie di lento suicidio,
che si ripete senza che ce ne accorgiamo ogni giorno, ora che le
multinazionali agroalimentari hanno invaso società un tempo sane”. - See
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Per tenere testa a una tale richiesta di massa, il Sistema Bestia è stato in grado di coartare fino a cancellare quel processo temporale di formazione, maturazione, evoluzione delle cose, ritenendolo una imperdonabile perdita di tempo e quindi di profitto. Per tanto, tutti i danni prodotti alla qualità della nostra vita e all’ambiente nel suo complesso, sono il risultato ultimo della meccanizzazione e tecnicizzazione, che sulla soddisfazione meramente virtuale in Tempo Reale della spropositata domanda di consumi in atto, attua il suo piano di distruzione.
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Viviamo in un mondo al contrario, dove, all’aumento vertiginoso delle possibilità, corrisponde un azzeramento dell’obiettivo e dello scopo finale. Questa diabolica equazione, ci dice in breve di quanto inutile e nefasto sia tutto questo baraccone tecnologico che non è in grado di soddisfare e onorare le vere e ineludibili ragioni e reali bisogni dell’uomo.
Le potenzialità perverse della tecnologia sono direttamente proporzionali alla loro capacità intrinseca di annullare gli scopi ai quali erano destinate; minore fatica, più tempo libero e benessere per tutti. Così, a infiniti modi e tecniche per pescare e cacciare, coincide l’assenza di pesci e uccelli. E questo vale per ogni cosa! Possiamo avvalerci di tastiere avveniristiche e milioni di suoni, campionamenti e combinazione ritmiche, ma l’arte, l’ispirazione e la creatività, sono oramai defunte. Disponiamo di mezzi comunicazione fantascientifici, che ci permettono di interagire in tempo reale con tutto il mondo, quando non c’è più niente da dire, e la nostra sterile conoscenza, non deriva dalla somma delle nostre esperienze, ma si limita a qualche notizia attinta dal grande mare della rete che facciamo nostre per ragioni, le più strampalate. Siamo ossessionati da squallidi programmi di intrattenimento e svago, giochi virtuali, pornografia, e affini, quando la gioia, la pace e l’appagante felicita non abitano più il nostro cuore, e in lui non vibra più alcuna corda.