Dal libro "Il lato B. di Matteo Renzi" scritto da Enrica Parucchietti per Arianna Editrice, leggiamo con interesse la lettera di dimissioni dell'ex assessore al Bilancio presso il Comune di Firenze Claudio Fantoni.
La storia di Claudio Fantoni, l'assessore al Bilancio del Comune di Firenze che si dimette poiché esasperato dal sindaco che non c'è mai, che non gli dà udienza, e che discute dei problemi della città solo nei ritagli di tempo, è nota a Firenze ma sconosciuta al resto del Paese. Eppure, per quanto frutto di una visione personale, rimane lo sfogo di un ex collaboratore che ha lavorato al fianco di Renzi per due anni. Nel giugno 2012 Fantoni lascia la poltrona con una lettera durissima in cui parla di divergenze "insanabili" relative alla gestione economica del Comune e con una missiva personale - ancora più dura - al Sindaco che viene intercettata dal quotidiano «Libero»: un atto d'accusa pesantissimo per il futuro premier.
Quest'ultima epistola traccia l'immagine di un sindaco sprezzante con i collaboratori, disinteressato alla città, approssimativo sulle questioni economiche, concentrato solo sull'autopromozione, più attento a suggestionare l'elettorato che a mettere in pratica visioni politiche attuabili. Insomma, più preso dal fumo che dall'arrosto.
Illuminanti alcuni passaggi, come quando Fantoni gli rimprovera: «Sono almeno due mesi che richiedo la tua attenzione su una serie di questioni importanti e urgenti. Ti ho sollecitato più volte personalmente a voce, mediante sms e attraverso il capo di Gabinetto. Non è concepibile che tu non riesca a dedicare il tempo utile e non reputi necessario un confronto su questioni strategiche. In questi mesi, a costo della mia dignità personale, ti ho letteralmente rincorso e solo nell'interesse dell'amministrazione mi sono ridotto a parlarti del consuntivo di bilancio, per non più di un minuto, mentre ti lavavi i denti in bagno. Un tempo inferiore a quello che impieghi a scrivere un post su Facebook».
No alle auto blu... tranne che per Renzi
«Credo sia giusto - continua Fantoni - abolire le cosiddette auto blu ma permettimi di manifestare tutta la mia perplessità se ciò avviene per gli altri e non per se stessi. Non sono soldi miei ma nemmeno tuoi. Credo tu abbia diritto a utilizzare un'auto del Comune con autista, ma allora credo sia altrettanto d'obbligo evitare la demagogia e la retorica dell'antipolitica». Come farsi riprendere solo quando si va in bicicletta - anche se ha disposizione auto e autista - la quale viene poi usata, stando al consigliere Grassi, giusto per fare il giro dell'isolato. Inoltre Fantoni rimprovera a Renzi una visione strumentale dei collaboratori, utilizzati come funzionali al culto della sua persona:
«Gli assessori - scrive sempre Fantoni - non sono personale di servizio; sono servitori della cosa pubblica, non tuoi, sono persone che devono garantire un servizio ai cittadini non cortigiani. Non è previsto che la loro funzione sia ridotta a quella di veline». ... e invece si!!! Aggiungo io.
Significativi anche i passaggi sull'ossessione di Renzi per l'immagine per cui il sindaco «vive nel terrore che qualsiasi cosa gli venga detta finisca su Twitter, lavora e parla sempre come se fosse in televisione.
Non è trasparente sui finanziamenti elettorali, pur di creare consenso intorno a sé abdica a ogni credibilità e veridicità, è preoccupato solo di fare nuove inaugurazioni e annunciare e approvare nuovi investimenti, perfino a costo di ipotecare il futuro della città e ritrovarsi senza le risorse per garantire i servizi fondamentali ».
La lettera paventa inoltre rischi seri nella tenuta dei Conti del Comune e ne segnala addirittura il dissesto finanziario:
«Sono stato con te nella battaglia per lo sforamento del patto di stabilità per fare investimenti - scrive Fantoni - ma tu ora stai portando il Comune al dissesto finanziario, tappi i buchi con misure palliative come la cessione dei crediti ma in realtà stai giocando d'azzardo coi soldi dei fiorentini».
Fantoni accusa Renzi di preoccuparsi solo di nuove inaugurazioni e di nuovi investimenti, senza badare ai veri problemi della città e lo avverte che non si può "scommettere" con i soldi pubblici. Emerge così il ritratto di un sindaco economicamente spregiudicato, interessato soltanto a portare avanti la sua macchina del consenso o, come scrive Fantoni, la sua «campagna elettorale permanente».
fonte: http://www.tzetze.it/redazione/2014/06/luomo_che_incastra_matteo_renzi/index.html
Etichette: MANIPOLAZIONE
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La storia di Claudio Fantoni, l'assessore al Bilancio del Comune di Firenze che si dimette poiché esasperato dal sindaco che non c'è mai, che non gli dà udienza, e che discute dei problemi della città solo nei ritagli di tempo, è nota a Firenze ma sconosciuta al resto del Paese. Eppure, per quanto frutto di una visione personale, rimane lo sfogo di un ex collaboratore che ha lavorato al fianco di Renzi per due anni. Nel giugno 2012 Fantoni lascia la poltrona con una lettera durissima in cui parla di divergenze "insanabili" relative alla gestione economica del Comune e con una missiva personale - ancora più dura - al Sindaco che viene intercettata dal quotidiano «Libero»: un atto d'accusa pesantissimo per il futuro premier.
Quest'ultima epistola traccia l'immagine di un sindaco sprezzante con i collaboratori, disinteressato alla città, approssimativo sulle questioni economiche, concentrato solo sull'autopromozione, più attento a suggestionare l'elettorato che a mettere in pratica visioni politiche attuabili. Insomma, più preso dal fumo che dall'arrosto.
Illuminanti alcuni passaggi, come quando Fantoni gli rimprovera: «Sono almeno due mesi che richiedo la tua attenzione su una serie di questioni importanti e urgenti. Ti ho sollecitato più volte personalmente a voce, mediante sms e attraverso il capo di Gabinetto. Non è concepibile che tu non riesca a dedicare il tempo utile e non reputi necessario un confronto su questioni strategiche. In questi mesi, a costo della mia dignità personale, ti ho letteralmente rincorso e solo nell'interesse dell'amministrazione mi sono ridotto a parlarti del consuntivo di bilancio, per non più di un minuto, mentre ti lavavi i denti in bagno. Un tempo inferiore a quello che impieghi a scrivere un post su Facebook».
No alle auto blu... tranne che per Renzi
«Credo sia giusto - continua Fantoni - abolire le cosiddette auto blu ma permettimi di manifestare tutta la mia perplessità se ciò avviene per gli altri e non per se stessi. Non sono soldi miei ma nemmeno tuoi. Credo tu abbia diritto a utilizzare un'auto del Comune con autista, ma allora credo sia altrettanto d'obbligo evitare la demagogia e la retorica dell'antipolitica». Come farsi riprendere solo quando si va in bicicletta - anche se ha disposizione auto e autista - la quale viene poi usata, stando al consigliere Grassi, giusto per fare il giro dell'isolato. Inoltre Fantoni rimprovera a Renzi una visione strumentale dei collaboratori, utilizzati come funzionali al culto della sua persona:
«Gli assessori - scrive sempre Fantoni - non sono personale di servizio; sono servitori della cosa pubblica, non tuoi, sono persone che devono garantire un servizio ai cittadini non cortigiani. Non è previsto che la loro funzione sia ridotta a quella di veline». ... e invece si!!! Aggiungo io.
Significativi anche i passaggi sull'ossessione di Renzi per l'immagine per cui il sindaco «vive nel terrore che qualsiasi cosa gli venga detta finisca su Twitter, lavora e parla sempre come se fosse in televisione.
Non è trasparente sui finanziamenti elettorali, pur di creare consenso intorno a sé abdica a ogni credibilità e veridicità, è preoccupato solo di fare nuove inaugurazioni e annunciare e approvare nuovi investimenti, perfino a costo di ipotecare il futuro della città e ritrovarsi senza le risorse per garantire i servizi fondamentali ».
La lettera paventa inoltre rischi seri nella tenuta dei Conti del Comune e ne segnala addirittura il dissesto finanziario:
«Sono stato con te nella battaglia per lo sforamento del patto di stabilità per fare investimenti - scrive Fantoni - ma tu ora stai portando il Comune al dissesto finanziario, tappi i buchi con misure palliative come la cessione dei crediti ma in realtà stai giocando d'azzardo coi soldi dei fiorentini».
Fantoni accusa Renzi di preoccuparsi solo di nuove inaugurazioni e di nuovi investimenti, senza badare ai veri problemi della città e lo avverte che non si può "scommettere" con i soldi pubblici. Emerge così il ritratto di un sindaco economicamente spregiudicato, interessato soltanto a portare avanti la sua macchina del consenso o, come scrive Fantoni, la sua «campagna elettorale permanente».
fonte: http://www.tzetze.it/redazione/2014/06/luomo_che_incastra_matteo_renzi/index.html
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Italians, tranquilli eh che si alza la pressione a scoprire la verità... meglio qualche pizza in piu' con gli 80 euro... che parlano di" speranza" e non di fogna spaventosa in cui siamo sprofondati.
Pubblicato da Cristina BassiEtichette: MANIPOLAZIONE
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