"THE END"

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martedì 26 febbraio 2013

I bambini che guardano troppa televisione possono sviluppare comportamenti antisociali

La televisione è per l'ennesima volta al centro del grandi problemi educativi generati dal suo uso e abuso, rivelandosi la solita cattiva maestra. Uno studio pubblicato sulla rivista online Pediatrics rivela che i bambini e gli adolescenti che passano molte ore davanti alla TV sono più propensi a manifestare comportamenti antisociali e criminali nell'età adulta.
Lo studio condotto dai ricercatori dell'Università di Otago, Nuova Zelanda, ha preso in esame un campione di circa mille persone nate nel 1972-73 nella città di Dunedin. A costoro è stato chiesto quanta televisione avessero guardato nell'età compresa tra i 5 e i 15 anni. Poi i ricercatori hanno confrontato le informazioni raccolte nei questionari con i dati del casellario giudiziario di ognuno dei partecipanti di età compresa tra i 17 e i 26 anni.
Dall'indagine risulta che coloro che da bambini passano più tempo davanti alla televisione corrono maggiormente il rischio di incappare in una condanna penale nella prima età adulta. Ma perchè?In particolare, da quanto emerge dal resoconto riportato da ScienceDaily.com, lo studio sfata la convinzione diffusa che siano le tendenze antisociali già presenti nell'individuo a spingerlo a passare molto tempo davanti alla televisione. Quello che capita, invece, sembra essere l'esatto contrario: è la troppa TV a generare comportamenti antisociali. [Maledetti programmi che interrompono la pubblicità: come rendere i cervelli disponibili].
Inoltre, lo studio ha collegato l'abuso infantile di televisione con lo sviluppo di personalità aggressive, una maggiore tendenza a sperimentare emozioni negative e depressione, e un significativo aumento del disturbo antisociale della personalità, una patologia psichiatrica caratterizzata dalla presenza persistente di comportamenti aggressivi e antisociali che generano nella persona l'incapacità ad entrare in empatia con gli altri.
Il legame tra la quantità di TV guardata e gli atteggiamenti sociopatici, infine sfata anche la convinzione che siano i fattori socioeconomici o genitoriali a favorire comportamenti aggressivi o criminali.
Lo studio, infatti, dimostra che gli stessi comportamenti antisociali sorgono anche in contesti familiari benestanti e tendono a permanere a seguito di una migliorata condizione economica nella famiglia del soggetto. [«Purchè non si pensi!»: come utilizzare la libertà per instaurare il totalitarismo dei desideri indotti].
Tuttavia, non è chiaro il legame di causa-effetto tra troppa televisione e comportamenti antisociali, ma i ricercatori non hanno dubbi sul fatto che una significativa riduzione di ore passate davanti alla TV possa essere certamente utile. L'American Accademy of Pediatrics raccomanda che i bambini non trascorrano più di un'ora, massimo due, davanti al televisore, invitando i genitori a vigilare sulla qualità delle trasmissione visionate.
“Il comportamento antisociale è uno dei grossi problemi della società contemporanea”, spiega il ricercatori Bob Hancox. “Anche se non stiamo affermando che la televisione sia l'unica causa dei comportamenti antisociali, i nostri risultati suggeriscono che una generale riduzione delle visione della TV potrebbe, in qualche modo, ridurre la tendenza a comportamenti antisociali e criminali nell'età adulta.

26 febbraio 2013
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