"THE END"

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mercoledì 29 maggio 2013

Un pollo non è un pollo

Tutto ciò che, in realtà, noi acquistiamo e consumiamo meccanicamente al mercato del Grande Malfattore, non è che la contraffazione sistematica di qualcosa che assomiglia vagamente alla sua forma originaria, ma che, nella sostanza, è un concentrato di estrogeni, ormoni, fertilizzanti, antiparassitari, antibiotici, “migliorativi”, pesticidi, aromi sintetici, coloranti, conservanti e tossine concentrate.
Così un pollo non è un vero pollo, ma una mina vagante pronta a fare saltare il nostro sistema nervoso e destabilizzare quello immunitario, perché incapaci di decifrare e codificare la reale natura dei nuovi intrusi e di reagire di conseguenza. Un tale pollo, non ha vissuto felice razzolando nell’aia fra oche, anatre, cani, conigli e gatti, ma dietro le sbarre fredde e angoscianti di un loculo metallico, beccando pattume industriale alla luce accecante di una lampada alogena. Come pensiamo di potere essere belli, forti, in forma e felici, ingurgitando tali diavolerie? Ma l’esempio del pollo, è estendibile a qualsiasi bene e prodotto, che sia animale, vegetale o tecnologico. Tutti noi, in verità, siamo quel pollo! Tristi e apatici, indolenti e flaccidi, frustrati e repressi, costretti dentro un limbo gelatinoso, brulicante di paranoie, ansie e ipocondrie. Una vita apparente scandita ad ogni ora del giorno da acciacchi e malesseri di ogni tipo e genere e dagli effetti psicosomatici dell’ansia.
Per tanto, tutta questa montagna di merda marcia, che, con inaudita crudeltà, il Sistema Bestia (in sfregio ad ogni principio etico e deontologico), spaccia per buone, e fatte con “l’amore della nonna”, finiscono per accanirsi sulla nostra esistenza e quotidianità, acuendo il nostro disagio fisico, morale e psicologico.
E’ a questo punto che il Sistema, estrae il suo ennesimo coniglio, dal cilindro delle illusioni, indicandoci il nuovo miracoloso farmaco a cui ricorrere, peggiorando ulteriormente, la nostra condizione patologica e inducendoci alla assuefazione. Nel frattempo le farmaceutiche ingrassano le loro sporche viscere e la nostra vita si consuma nel bel mezzo di un freddo oceano, fatto di ansie, angosce, e fobie delle più disparate. I medici di turno incassano la loro miserabile tangente in attesa di un nuovo, inutile, nocivo farmaco da sponsorizzare.

FONTE

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