"THE END"

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venerdì 31 maggio 2013

L'Occhio Vede Solo Ciò Che la Mente Vuole Vedere?


di nonno Eugenio

Non solo l’occhio vede solo ciò che la mente vuole vedere, ma anche le orecchie sono disposte ad intendere solo ciò che bramano sentirsi dire. Ecco perché i filosofi greci insistevano sul motto: 'Conosci te stesso.' Perché è da lì che parte la nostra Weltanschauung (visione del mondo) come la chiamava C. Jung, il quale affermava che possono essere molteplici e le citava nel suo: Il Problema dell’Inconscio nella Psicologia Moderna (1931): filosofiche, idealistiche, estetiche, pratiche, religiose, romantiche, e così via. E le definiva: “un orientamento concettualmente formulato.”
Possiamo quindi razionalmente dedurre che il mondo assume non l’aspetto che vediamo, ma quello che noi gli vogliamo dare. Non è un concetto solo moderno; già gli antichi maestri spirituali indù affermavano che: “La drammaticità della vita è frutto della nostra proiezione mentale.” La qual cosa ci fa veramente pensare. Se il mondo è come lo 'vedo' io e non come è realmente, è opportuno che mi fermi a riflettere e mi chieda il perché. 

E vada oltre i fatti e tenti di estrarre la morale dal tutto, togliendo il paraocchi dall’alienante conformismo odierno.
E’ molto importante rendersi conto di cosa ci gira attorno, e questa 'consapevolezza' non ce la regala nessuno; la dobbiamo conquistare con momenti di riflessione. Troppa gente vive inconsapevole del proprio modo di essere e agire. Per questo i filoni della saggezza orientale indicano come rimedio per tale dissociazione della personalità l’esercizio della 'consapevolezza' e quindi della Meditazione o esame di coscienza che dir si voglia.

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