"THE END"

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mercoledì 15 maggio 2013

Dall' immaginario indotto, alla liberazione del pensiero


Come si è sempre ottenuta, almeno fino ad oggi, una trasformazione profonda della mente e dei comportamenti delle masse ? 

Con una martellante propaganda subliminale, indotta nello stesso modo visto sotto: stavolta non tramite un semplice spot commerciale, ma con una continua sostituzione di valori, idee, emozioni applicata su vasta scala, che coinvolga gli atteggiamenti mentali e le opinioni più radicate della gente verso questa o quell' idea, con l' intenzione prima di demolire quanto l' opinione generale ritiene "giusto e desiderabile", per poi sostituirlo con quanto farà comodo al "committente".
E' l' Overlook che ipnotizza Jack.

Insomma, è la stessa operazione vista a proposito di un prodotto, ma mediaticamente condotta ora su icone comportamentali, su atteggiamenti mentali e orientamenti di pensiero, perpetrata su vasta scala ed in modo subdolo, in modo da essere quasi impercettibile da chi la subisce.
E qui si sfrutta quasi sempre il bisogno di conformarsi dell' individuo, la sua innata tendenza a seguire la maggioranza, a sentirsi parte di un gruppo, a vedere condiviso il suo pensiero, ad identificarsi totalmente in qualcosa. E che sia la squadra di calcio, il gruppo di bocce, il Bar Sport o la Patria poco importa.

Si farà quindi leva sul bisogno di appartenenza e sulla sostanziale angoscia da separazione, sul bisogno di avere uno schema di orientamento condiviso, sul bisogno di porsi in efficace relazione con gli altri, insomma proprio su quelle 5 esigenze inalienabili di base postulate da Fromm per uno sviluppo umano e sociale armonico, già più volte accennate nel contesto di vari post.

Ma esattamente come succede con Babbo Natale, si farà leva su queste emozioni e bisogni solo per distoglierli dalla loro idea generante, dal loro archetipo e riconvogliarli verso altro, probabilmente verso fini commercialmente o socialmente sfruttabili, fino a farvi accettare assurdità sociali come la guerra, per esempio.
Ovviamente tale processo indotto non è che uno strumento, e come tutti gli strumenti può essere utilizzato anche per introdurre schemi di pensiero positivi e virtuosi, pur se non cosientizzati
Un classico esempio dimostrativo di induzione dell' immaginario è stato il modo in cui Edward Bernays raddoppiò le vendite di tabacco inducendo le donne a fumare: si cavalcò il desiderio di emancipazione femminile ( ossia il bisogno fondamentale di porsi in efficace relazione con gli altri, in una società che effettivamente allora emarginava la donna ) stornandolo sul semplice consumo di sigarette.

L' idea da vendere, indotta tramite una manifestazione organizzata in cui uno stuolo di donne "emancipate" fumava sfrontatamente in pubblico, era che tale status di indipendenza venisse direttamente collegato all' idea della sigaretta.

Ed è un po' quello che succede oggi con le rivoluzioni arabe, dove si sfrutta commercialmente una legittima aspirazione, rabbia, dissenso, magari preventivamente fatti sorgere e alimentati tramite una bella crisi economica, deviandoli verso l' acquisto di un prodotto preconfezionato, o di un diverso ordine sociale )
Il denominatore comune di ogni operazione di propaganda quindi è di far leva proprio sulla nostra parte migliore, sulle nostre più alte aspirazioni, sulle potenzialità più tipicamente umane, sugli intenti più nobili, ma solo per ricondurli ad obiettivi più bassi, prosaici ed interessati, quando non addirittura a realizzarsi verso il loro esatto contrario.
Come diretto corollario avremo che un' operazione di propaganda avrà tanto più successo quanto meno saranno socialmente soddisfatte le necessità su cui si andrà a far leva.

E così oggi ci troviamo la "guerra democratica", l' "economia del debito", la libera schiavitù commerciale: tutti ossimori, tutti strampalati prodotti sociali venduti a soddisfazione dei nostri inalienabili bisogni astutamente direzionati verso altra direzione dal loro naturale soddisfacimento, senza che quasi riusciamo ad accorgercene.

Quasi, appunto: l' insistenza, la ripetizione, la riproposizione dei medesimi contenuti somministrati con modalità acritiche serva sempre a metterci in guardia, perchè è una delle dinamiche che più indicano che ci troviamo di fronte ad operazioni di propaganda. Capire e consapevolizzare queste dinamiche, che sono le stesse di uno spot o di una pubblicità, ce ne renderà automaticamente immuni, portandoci a fiutare qualsiasi forma di propaganda a chilometri di distanza.

Pubblicità e Propaganda sono le due facce della stessa medaglia: la vendita di un' idea.
Ma se la prima agisce in modo quasi innocuo in quanto limitata a prodotti di poco conto, la seconda è potenzialmente molto più pericolosa proprio per l' enormità e vastità del suo obiettivo e campo d' azione, che coinvolge ampi settori sociali, orienta il pensiero di ampie masse verso comportamenti fortemente rilevanti per la loro vita, sostituendosi di fatto alla libera scelta e al libero arbitrio.

La Propaganda è, proprio per questo, esattamente come l' energia atomica: una fonte di immensa energia che si propaga ed amplifica a velocità straordinaria: un' energia che esula sempre dalla nostra capacità di controllo e coscienza, e che può essere indirizzata a fine "buono" o "cattivo".
Ma mai a poterci far prendere coscienza del meccanismo che infine ci spingerà alla scelta, essendo del tutto indotto in modo subliminale.

Ma una volta capitene le dinamiche e consapevolizzato il meccanismo saremo comunque liberi, e niente e nessuno potrà più condizionarci a nostra insaputa: saremo pienamente padroni del nostro libero arbitrio e di capire, accettare o rifiutare in modo razionale e cosciente quanto ci viene proposto con l' inganno emozionale.
Di più: potremo liberare le energie da essa dissociate come boomerang liberatorio, reindirizzandole verso cose e direzioni più sinceramente umane.

Oggi tale processo di liberazione da quelle che fin qui erano considerate immutabili verità è paradossalmente favorito proprio da una crisi onnicomprensiva che rimette tutto in discussione, anche e soprattutto la forma mentale. Anzi, sembra proprio di capire che abbattere la struttura mentale sia l' obiettivo vero da conseguire attraverso la demolizione dell' hardware socio-economico.
E poichè la struttura reale che andiamo a costruire non può che discendere da quella mentale, ecco che la grande sfida sarà oggi divincolarsi da quel vecchio concetto di immaginario indotto per approdare a quello di autocoscienza conquistata. Autocoscienza che a sua volta sarà in grado finalmente di plasmare, per la prima volta nella Storia, una società non subliminalmente controllata, ma libera scelta di uomini mentalmente liberati.

E' la stanza di luce su Giove, è la rivoluzione dal basso ottenuta non in modo cruento, ma nello stesso modo con cui cresce un bosco. Una rivoluzione di verde e di luce.

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