Testo di Jole Dessi
Negli allevamenti intensivi di suini, trovi ovunque ferite, tumori, ulcere, ascessi, lesioni, cisti, abrasioni, orecchie strappate, gambe rigonfie.
Urla di dolore, lamenti, code morsicate, risse e altri "vizi", come vengono definiti in termini industriali.
Il masticare frenetico delle sbarre e delle catene, i comportamenti stereotipati del masticare a vuoto, del grufolare e del costruire tane con paglia immaginaria.
E poi i "rifiuti", molti; ogni tre o quattro box un qualche essere giace completamente annientato e capisci che è ancora vivo solo perché sbatte le palpebre e ti guarda. Creature incapaci di essere aiutate perché oltre ogni risorsa della pietà.
Creature che non possono essere rese ancora più derelitte perché oltre la miseria dell'indifferenza, morte per il mondo, sono semplici pezzi di carne.
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