Folle uccide a picconate tre persone: quello che nessuno evidenzia. Comandi remoti. Quello che i media non vi dicono
Nota di apertura, commento preso dal blog di Gianni Lannes: Questo scempio finirebbe se quello che tu scrivi lo ripetessero ogni giorno i media di regime ... proprio come fanno per il piccone in mano o per il "sacrificio" umano compiuto all'inaugurazione del governo Letta come atto propiziatorio ... vedasi Golden Dawn o mostro di Firenze per citare i primi due che mi vengono alla mente.
Ieri sentivo quest'intervista di Paolo Franceschetti
http://www.youtube.com/watch?v=63FMbiiqWcc
Dopo averla ascoltata bene riflettiamo sul fatto che la percezione crea la proiezione e la realtà che ci circonda ne è solo una conseguenza ... come dice Paolo sul caso Pantani, preso come sacrificio rituale, immaginiamo solo cosa può sapere, e di riflesso pensare e agire, una persona standard che abbia un diploma o la terza media.
La realtà siamo noi con le nostre azioni quotidiane, ci vorrebbero mille Gianni Lannes che bombardano ogni giorno con queste tematiche e non con le cazzate propinate dai media per lobotomizzare il popolino ... effetto avvenuto per bene tra l'altro, siamo un popolo in coma: Il sistema, o meglio il regime, ha studiato alla perfezione come mantenere nell'ignoranza più totale gli individui, illudendoli pure di poter essere liberi dentro a questa gabbia e sapendo bene che le nostre azioni provengono da ciò che sappiamo. Cito Socrate: Il sapere porta al giusto agire.
Buona Fortuna, non rimane da dire altro!!!
Se siete d'accordo con quello che ho appena detto fate girare questo pezzo. Grazie
http://www.youtube.com/watch?v=63FMbiiqWcc
Dopo averla ascoltata bene riflettiamo sul fatto che la percezione crea la proiezione e la realtà che ci circonda ne è solo una conseguenza ... come dice Paolo sul caso Pantani, preso come sacrificio rituale, immaginiamo solo cosa può sapere, e di riflesso pensare e agire, una persona standard che abbia un diploma o la terza media.
La realtà siamo noi con le nostre azioni quotidiane, ci vorrebbero mille Gianni Lannes che bombardano ogni giorno con queste tematiche e non con le cazzate propinate dai media per lobotomizzare il popolino ... effetto avvenuto per bene tra l'altro, siamo un popolo in coma: Il sistema, o meglio il regime, ha studiato alla perfezione come mantenere nell'ignoranza più totale gli individui, illudendoli pure di poter essere liberi dentro a questa gabbia e sapendo bene che le nostre azioni provengono da ciò che sappiamo. Cito Socrate: Il sapere porta al giusto agire.
Buona Fortuna, non rimane da dire altro!!!
Se siete d'accordo con quello che ho appena detto fate girare questo pezzo. Grazie
Vi lascio ora agli articoli del titolo
Folle uccide a picconate tre persone: quello che nessuno evidenzia
Ricostruzione grafica a cura dello staff di nocensura.com sulla base dei dati e degli elementi riportati da vari organi di stampa.
Folle uccide a picconate tre persone: quello che nessuno evidenzia
Ricostruzione grafica a cura dello staff di nocensura.com sulla base dei dati e degli elementi riportati da vari organi di stampa.
Da giorni i media danno ampio spazio al terrificante triplice omicidio commesso a Milano all'alba di Sabato scorso da Mada Kabobo. Una vicenda che ha inevitabilmente colpito profondamente l'opinione pubblica, e non poteva essere altrimenti vista l'estrema crudezza dei fatti; un episodio degno di un film horror. Lascia basiti la gratuità con la quale Kabobo ha tolto la vita a tre persone "colpevoli" solo di essersi trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato. ... continua qui
Siete voi “buonisti”, voi “progressisti”, voi professorini che date lezioni sul come vivere e morire.
Più di Kabobo siete voi che avete ucciso Carolé e avete massacrato gli altri italiani ignari, presi a picconate e caduti di colpo senza sapere perché.
Siete voi gli assassini, voi che v'indignate per le Noemi di Arcore, che bacchettate Putin e Orban perché si rifiutano di condurre in picchiata i propri popoli in quei burroni che voi – che vi fate di acido – avete scambiato per paradisi. ... continua qui
A me piace intervistare le persone, ma non a tutti piace farsi intervistare, perciò cerco di trovare spunti di riflessione sulle notizie di cronaca e sul mondo che ci circonda andando alle conferenze o anche semplicemente scambiando quattro chiacchiere con la gente. Tutti i martedì mattina, giorno di mercato, mi trovo con due amici per un confronto sulle ultime novità in fatto di agenda massonica, giacché ormai ci siamo calati nell’ottica dell’ineluttabilità del piano degli Illuminati, portato avanti step by step.
Martedì 14 maggio mi sono ritrovato dunque con i soliti amici e ne è venuta fuori una discussione più interessante del solito: argomenti non ne mancano mai. Il tema ricorrente è che l’Italia è sotto attacco e fra poco conosceremo la persona che mi ha dato una dritta su un grave episodio accaduto di recente e che ha fatto nove morti.
Sto parlando della nave che, al pari di Mada Kabobo, impazzisce e va a sbattere contro il molo del porto di Genova. Se un uomo può impazzire, in preda a qualche misterioso raptus, mi chiedo se una nave che fino a un attimo prima funzionava normalmente può impazzire. Con la Costa Concordia si è parlato di errore umano ed è notizia di questi giorni che a sbagliare non è stato tanto Francesco Schettino, il comandante, ma il timoniere, mentre con la portacontainer Jolly Nero si parla di guasto tecnico.
Nel caso del traghetto incagliatosi sullo scoglio dell’isola del Giglio si è sospettato che sia stato un atto voluto dalla Massoneria internazionale per lanciare un messaggio all’Europa. Come dire: l’unione europea è naufragata, mettetevi il cuore in pace. Il Cuore dell’Oceano era il nome del gioiello trasportato dal Titanic, per inciso.
Sul ghanese picconatore ho avanzato l’ipotesi che si sia trattato di un candidato manciuriano, il cui gesto va ad incrementare la nostra sensazione di disagio e paura verso gli stranieri. Ma di una nave che sbaglia manovra cosa si può dire?
Il mio amico Giuseppe Quercioli durante il nostro settimanale incontro mi ha parlato di “comandi remoti” e mi ha fatto venire in mente una cosa che mi era stata detta tempo fa dal mio collega Fausto Bianco, quando facevo il cantoniere per la Provincia.
Su internet le uniche cose che ho trovato sui “comandi remoti” sono dispositivi per i computers, microspie, in vendita, queste ultime, per soli trenta euro, ma anche strumentazione nautica per salpare l’ancora e per azionare le eliche. Dunque, i “comandi remoti”, qualche utilizzo in Marina ce l’hanno. Io però cercavo qualcos’altro, tipo sistemi di controllo per il soldato perfetto, o per i droni, cioè per combattere il nemico a distanza senza subire perdite, ma qui siamo sul terreno del segreto militare ed è ovvio che non ci sia materiale pertinente a disposizione del pubblico.
E quindi, mancando materiale attendibile e probante, non ci resta che lavorare d’immaginazione. Il mio ex collega Fausto Bianco, che non si può certo annoverare fra i complottisti, mi spiegò che per provocare ildisastro di Ramstein - che causò la morte di tre piloti delle Frecce Tricolori e 67 spettatori - sarebbe stato sufficiente sabotare i sistemi di comunicazione tra il comandante a terra e i piloti. Io non sapevo che ci fosse un regista a terra, che dà gli ordini in tempo reale dicendo quando fare una precisa manovra. Pensavo che i piloti volassero senza ricevere comandi da terzi, in base al fatto che quegli esercizi sono stati fatti centinaia di volte e alla fine li si esegue alla perfezione. Se invece è come disse il mio ex collega – e non ho motivi per dubitare visto che è un appassionato di volo e prima di fare il cantoniere era ufficiale aviatore – basterebbe che qualche centrale militare s’inserisse nella conversazione tra comandante e piloti e ritardasse anche di un solo secondo la ricezione dell’ordine, per far sì che gli aerei eseguano le virate nel momento sbagliato, con conseguenze tragiche, come infatti è avvenuto.
Ufficialmente, si è parlato di errore umano e nessuno avrà mai il coraggio di ammettere d’essersi inserito nella conversazione e di aver sabotato le manovre, ma è un fatto che due dei tre piloti morti, di lì a qualche giorno, avrebbero dovuto rispondere alle domande del giudice sulla strage di Ustica e questo basta a far nascere qualche sospetto sull’incidente di Ramstein.
Specie se si considera che quei due piloti non sono stati gli unici testimoni scomodi eliminati in questi ultimi trentatrè anni, tutte morti misteriose in qualche modo legate al disastro di Ustica.
Forse fra qualche anno sapremo la verità sul DC 9 dell’Itavia - come abbiamo saputo recentemente che ad uccidere Aldo Moro fu la CIA – ma, tornando alla nave, come si può pensare di destabilizzare una nazione come l’Italia con soli nove morti?
Lo si può fare se esistono simbolismi e il fatto che la nave si chiami “Nero” e il molo “Giano” già potrebbe nascondere qualche significato recondito, ma dovrei chiamarmi Paolo Franceschetti per spiegarlo. Con un traghetto di nome Concordia il simbolismo c’è, perché se non altro può voler dire che la concordia in Europa è arenata, terminata, finita con un disastro. E poi, non dobbiamo dimenticare che i massoni padroni del mondo hanno il vizio dell’esoterismo, se non addirittura del satanismo, e sono soliti inaugurare nuovi progetti con sacrifici umani, come facevano i loro antenati egizi e prima ancora atlantidi.
Nove morti quindi potrebbero essere intesi come atto sacrificale per un loro nuovo piano, se solo si riuscisse a capire quale possa essere. L’incidente è avvenuto il giorno otto, che non mi dice niente, ma io non sono cabalista e non posso esprimermi in proposito. Invece, il picconatore folle è entrato in azione l’undici e questo è un giorno in cui agli esoteristi massoni piace far danni, a cominciare dall’undici settembre 2001, con le torri gemelle, per finire con l’undici settembre 2011, con il terremoto in Giappone. Ma se si va a vedere quando sono capitate altre disgrazie, si trova stranamente che il giorno undici salta fuori molto spesso, oltre ogni probabilità statistica.
Sui moventi, se ammazzare gente casualmente per strada da parte di un extracomunitario, porta a un aumento dell’insofferenza degli autoctoni, e se sparare ai carabinieri, molto amati dagli italiani, porta a un generalizzato sdegno popolare e all’imposizione delle guardie del corpo per tutti i V.I.P., quale sbocco sociologico si ottiene colpendo lavoratori marittimi?
Me lo sto chiedendo, ma non mi viene in mente nessuna risposta, se non quella dell’attacco alla nostra economia su tutti i fronti, con le banche che non fanno più prestiti, con lo Stato debitore che non paga gli imprenditori, con questi ultimi che si uccidono e con le decine di fabbriche a conduzione familiare che chiudono i battenti ogni giorno, facendo aumentare la disoccupazione.
In questo quadro, colpire i lavoratori del mare può avere un senso, così come far affondare una nave da crociera può avere lo scopo di disincentivare il turismo, oltre ai simbolismi di cui abbiamo già parlato.
Queste sono solo ipotesi, ma la situazione economica in cui ci troviamo è sotto gli occhi di tutti e se questi sono gli effetti, ci devono essere per forza anche le cause.
Che l’Italia sia una colonia degli americani è assodato, ma anche se ad uccidere Moro è stata la CIA, non significa che questi attacchi ci vengano dai nostri padroni a stelle e strisce.
La cricca degli Illuminati è transnazionale e a me piacerebbe saperne di più sulla tecnologia di cui dispongono, se non altro perché mi preoccupa l’idea che chiunque potrebbe impazzire a trasformarsi in assassino. Potrebbe capitare anche a me e vorrei sapere in anticipo fino a che punto i servizi segreti sono arrivati con gli studi sul controllo remoto a distanza. Troppi episodi di cronaca nera presentano lati oscuri. Di recente anche nel sud della Francia è successa una cosa simile, con un ragazzo di diciannove anni che ha ammazzato delle persone senza poi riuscire a spiegarne il motivo.
Temo che sentiremo sempre più spesso tal genere di notizie.
Di questi tempi è difficile non essere preoccupati.
link
GLI ASSASSINI SIETE VOI
DI GABRIELE ADINOLFI
noreporter.org
Non prendiamoci in giro è così e lo sapete bene Gli assassini siete voi, ed è inutile che facciate finta di nulla.Siete voi “buonisti”, voi “progressisti”, voi professorini che date lezioni sul come vivere e morire.
Più di Kabobo siete voi che avete ucciso Carolé e avete massacrato gli altri italiani ignari, presi a picconate e caduti di colpo senza sapere perché.
Siete voi gli assassini, voi che v'indignate per le Noemi di Arcore, che bacchettate Putin e Orban perché si rifiutano di condurre in picchiata i propri popoli in quei burroni che voi – che vi fate di acido – avete scambiato per paradisi. ... continua qui
Comandi remoti
Martedì 14 maggio mi sono ritrovato dunque con i soliti amici e ne è venuta fuori una discussione più interessante del solito: argomenti non ne mancano mai. Il tema ricorrente è che l’Italia è sotto attacco e fra poco conosceremo la persona che mi ha dato una dritta su un grave episodio accaduto di recente e che ha fatto nove morti.
Sto parlando della nave che, al pari di Mada Kabobo, impazzisce e va a sbattere contro il molo del porto di Genova. Se un uomo può impazzire, in preda a qualche misterioso raptus, mi chiedo se una nave che fino a un attimo prima funzionava normalmente può impazzire. Con la Costa Concordia si è parlato di errore umano ed è notizia di questi giorni che a sbagliare non è stato tanto Francesco Schettino, il comandante, ma il timoniere, mentre con la portacontainer Jolly Nero si parla di guasto tecnico.
Nel caso del traghetto incagliatosi sullo scoglio dell’isola del Giglio si è sospettato che sia stato un atto voluto dalla Massoneria internazionale per lanciare un messaggio all’Europa. Come dire: l’unione europea è naufragata, mettetevi il cuore in pace. Il Cuore dell’Oceano era il nome del gioiello trasportato dal Titanic, per inciso.
Sul ghanese picconatore ho avanzato l’ipotesi che si sia trattato di un candidato manciuriano, il cui gesto va ad incrementare la nostra sensazione di disagio e paura verso gli stranieri. Ma di una nave che sbaglia manovra cosa si può dire?
Il mio amico Giuseppe Quercioli durante il nostro settimanale incontro mi ha parlato di “comandi remoti” e mi ha fatto venire in mente una cosa che mi era stata detta tempo fa dal mio collega Fausto Bianco, quando facevo il cantoniere per la Provincia.
Su internet le uniche cose che ho trovato sui “comandi remoti” sono dispositivi per i computers, microspie, in vendita, queste ultime, per soli trenta euro, ma anche strumentazione nautica per salpare l’ancora e per azionare le eliche. Dunque, i “comandi remoti”, qualche utilizzo in Marina ce l’hanno. Io però cercavo qualcos’altro, tipo sistemi di controllo per il soldato perfetto, o per i droni, cioè per combattere il nemico a distanza senza subire perdite, ma qui siamo sul terreno del segreto militare ed è ovvio che non ci sia materiale pertinente a disposizione del pubblico.
E quindi, mancando materiale attendibile e probante, non ci resta che lavorare d’immaginazione. Il mio ex collega Fausto Bianco, che non si può certo annoverare fra i complottisti, mi spiegò che per provocare ildisastro di Ramstein - che causò la morte di tre piloti delle Frecce Tricolori e 67 spettatori - sarebbe stato sufficiente sabotare i sistemi di comunicazione tra il comandante a terra e i piloti. Io non sapevo che ci fosse un regista a terra, che dà gli ordini in tempo reale dicendo quando fare una precisa manovra. Pensavo che i piloti volassero senza ricevere comandi da terzi, in base al fatto che quegli esercizi sono stati fatti centinaia di volte e alla fine li si esegue alla perfezione. Se invece è come disse il mio ex collega – e non ho motivi per dubitare visto che è un appassionato di volo e prima di fare il cantoniere era ufficiale aviatore – basterebbe che qualche centrale militare s’inserisse nella conversazione tra comandante e piloti e ritardasse anche di un solo secondo la ricezione dell’ordine, per far sì che gli aerei eseguano le virate nel momento sbagliato, con conseguenze tragiche, come infatti è avvenuto.
Ufficialmente, si è parlato di errore umano e nessuno avrà mai il coraggio di ammettere d’essersi inserito nella conversazione e di aver sabotato le manovre, ma è un fatto che due dei tre piloti morti, di lì a qualche giorno, avrebbero dovuto rispondere alle domande del giudice sulla strage di Ustica e questo basta a far nascere qualche sospetto sull’incidente di Ramstein.
Specie se si considera che quei due piloti non sono stati gli unici testimoni scomodi eliminati in questi ultimi trentatrè anni, tutte morti misteriose in qualche modo legate al disastro di Ustica.
Forse fra qualche anno sapremo la verità sul DC 9 dell’Itavia - come abbiamo saputo recentemente che ad uccidere Aldo Moro fu la CIA – ma, tornando alla nave, come si può pensare di destabilizzare una nazione come l’Italia con soli nove morti?
Lo si può fare se esistono simbolismi e il fatto che la nave si chiami “Nero” e il molo “Giano” già potrebbe nascondere qualche significato recondito, ma dovrei chiamarmi Paolo Franceschetti per spiegarlo. Con un traghetto di nome Concordia il simbolismo c’è, perché se non altro può voler dire che la concordia in Europa è arenata, terminata, finita con un disastro. E poi, non dobbiamo dimenticare che i massoni padroni del mondo hanno il vizio dell’esoterismo, se non addirittura del satanismo, e sono soliti inaugurare nuovi progetti con sacrifici umani, come facevano i loro antenati egizi e prima ancora atlantidi.
Nove morti quindi potrebbero essere intesi come atto sacrificale per un loro nuovo piano, se solo si riuscisse a capire quale possa essere. L’incidente è avvenuto il giorno otto, che non mi dice niente, ma io non sono cabalista e non posso esprimermi in proposito. Invece, il picconatore folle è entrato in azione l’undici e questo è un giorno in cui agli esoteristi massoni piace far danni, a cominciare dall’undici settembre 2001, con le torri gemelle, per finire con l’undici settembre 2011, con il terremoto in Giappone. Ma se si va a vedere quando sono capitate altre disgrazie, si trova stranamente che il giorno undici salta fuori molto spesso, oltre ogni probabilità statistica.
Sui moventi, se ammazzare gente casualmente per strada da parte di un extracomunitario, porta a un aumento dell’insofferenza degli autoctoni, e se sparare ai carabinieri, molto amati dagli italiani, porta a un generalizzato sdegno popolare e all’imposizione delle guardie del corpo per tutti i V.I.P., quale sbocco sociologico si ottiene colpendo lavoratori marittimi?
Me lo sto chiedendo, ma non mi viene in mente nessuna risposta, se non quella dell’attacco alla nostra economia su tutti i fronti, con le banche che non fanno più prestiti, con lo Stato debitore che non paga gli imprenditori, con questi ultimi che si uccidono e con le decine di fabbriche a conduzione familiare che chiudono i battenti ogni giorno, facendo aumentare la disoccupazione.
In questo quadro, colpire i lavoratori del mare può avere un senso, così come far affondare una nave da crociera può avere lo scopo di disincentivare il turismo, oltre ai simbolismi di cui abbiamo già parlato.
Queste sono solo ipotesi, ma la situazione economica in cui ci troviamo è sotto gli occhi di tutti e se questi sono gli effetti, ci devono essere per forza anche le cause.
Che l’Italia sia una colonia degli americani è assodato, ma anche se ad uccidere Moro è stata la CIA, non significa che questi attacchi ci vengano dai nostri padroni a stelle e strisce.
La cricca degli Illuminati è transnazionale e a me piacerebbe saperne di più sulla tecnologia di cui dispongono, se non altro perché mi preoccupa l’idea che chiunque potrebbe impazzire a trasformarsi in assassino. Potrebbe capitare anche a me e vorrei sapere in anticipo fino a che punto i servizi segreti sono arrivati con gli studi sul controllo remoto a distanza. Troppi episodi di cronaca nera presentano lati oscuri. Di recente anche nel sud della Francia è successa una cosa simile, con un ragazzo di diciannove anni che ha ammazzato delle persone senza poi riuscire a spiegarne il motivo.
Temo che sentiremo sempre più spesso tal genere di notizie.
Di questi tempi è difficile non essere preoccupati.
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