"THE END"

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venerdì 19 aprile 2013

Il Cospirazionismo fa Parte della Cospirazione?


Intro – Heartaware

Questo articolo tocca un tema delicato e rilevante. Lancia l’ipotesi che il cosiddetto cospirazionismo – cioè quel sistema di pensiero strutturato che fa discendere i mali del mondo da una longa manus nascosta, malevola ed ingannatoria che persegue interessi egoistici, di lucro e potere – possa, in qualche modo, far comodo al sistema. Se il venire a conoscenza di determinate informazioni ci lascia nella rabbia, nella frustrazione, con un implacabile senso di vuoto e di impotenza, allora esso diventa funzionale agli scopi del Governo mondiale Occulto, che potrebbe perfino essere interessato alla sua divulgazione.

Non basta propendere alla Verità soltanto a livello concettuale ed informativo; occorre saper trasformare le informazioni sensibili – a volte persino sgradevoli e disturbanti – in propositi costruttivi e in atteggiamento positivo. Solo se, nel profondo centro del nostro essere, riusciamo a non farci colpire né coinvolgere dalla parte oscura degli accadimenti planetari, potremmo assurgere autenticamente al ruolo di costruttori di pace e di bene. Finché invece perdureremo nel nostro senso di rabbia e di protesta contro il sistema, che ci piaccia o no, saremo di grande utilità energetica per quegli stessi piani oscuri che ci proponiamo di combattere.

In coda all’articolo, riportiamo un breve monologo audio nel quale questi concetti espressi sono innalzati su un piano metafisico ancora più elevato. L’osservazione centrale è: “Siamo sicuri che il cospirazionismo non sia che una semplice enorme eggregora energetica, una forma pensiero condivisa collettivamente?”. In tal caso, più la si “conosce” più ne si fa parte. Forse è per questo che i maggiori conoscitori e teorici del cospirazionismo – quelli che dipingono il mondo a tinte così fosche e sono così propensi a vedere ovunque controllo e la manipolazione – potrebbero essere considerati a ragione come appendici funzionali del sistema che credono di denunciare. Come diceva Robert A. Wilson, “Il vero segreto degli Illuminati, è che tu non sai di farne parte.”

Di certo, l’unico modo di non farne parte, è rimanere imperturbabili nella Luce, proseguendo le nostre vite costruttivamente centrati nella positività, in un incessante cammino verso il continuo perfezionamento di noi stessi e del mondo. Spesso i cospirazionisti, quelli che “sanno” chi muove le fila del mondo, scherniscono gli altri con l’epiteto di positivisti, sciocchi, giulivi e illusi, perchè tanto “faremo tutti la stessa fine, quella già decisa e prestabilita da coloro che governano occultamente il mondo”. Ebbene, forse adesso possiamo capire il perché di tali affermazioni, ora sappiamo da che parte stanno: loro invece, forse non l’hanno capito ancora.

Verità Comode al Cospirazionismo

di L. Antinozzi

Perché oggi si parla tanto di cospirazionismo, dando in pasto alla massa incolta, soprattutto quella televisiva, verità che a tutta prima sembrano così scomode al potere? È mai possibile che vogliano svegliarci improvvisamente dal nostro letargo? A chi giova parlarne? Siamo di fronte a ciò che troppo superficialmente viene definito il processo rigenerativo della disclosure, oppure si tratta di un affinamento della strategia del potere per un’ulteriore e più radicale manipolazione mentale?

L’ispirazione per proporre le seguenti riflessioni mi è venuta da un amico che mi riferisce il fatto che la programmazione televisiva di History Channel tocca spesso argomenti scottanti come la presenza occulta nella storia umana di società segrete come quella degli Illuminati.

Com’è possibile, mi chiedeva il mio amico, che un canale televisivo a larga diffusione ci conceda il privilegio di mostrarci determinate verità di natura cospiratoria, ancora sconosciute alla maggioranza, che dovrebbero essere assai scomode per chi detiene il potere globale? Tanto più che provengono da network televisivi, di assoluta dominanza sul pubblico mondiale, molto vicini, se non dirette emanazioni, di quegli imperi economici, politici e mediatici che li controllano?

Questo, a prescindere da come in genere vengono trattati in televisione i temi legati al mistero, per cui prima si avanza una serie di ipotesi del tutto credibili, per poi alla fine rimangiarsi tutto, ponendo la questione solo sul piano delle mere ipotesi speculative. Cosa di cui anche la nostra televisione italiota è maestra con programma assai seguiti come “Misteri”.

Sta di fatto che l’effetto ottenuto sul pubblico, comunque, è quello di offrire degli squarci tanto inediti, ma ormai non più di tanto, quanto inquietanti, sugli aspetti nascosti della nostra storia. Quel che negli anni passati era tacciato per bieca e ingenua dietrologia cospirativa, prerogativa di poche menti paranoiche, ormai sta diventando un argomento ufficiale di dominio pubblico. In questo contribuiscono anche gli eventi concreti, sempre più minacciosi e angoscianti, che caratterizzano le notizie degli organi di informazione, che non possono che confermare indirettamente l’intervento di una potente ed oscura longa manus che dirige tutto, dietro il palcoscenico della realtà storica.

Due considerazioni. La prima è banale: il vero potere è e rimane nascosto, altrimenti che potere è? Se si parla tanto degli Illuminati, oppure del gruppo Bilderberg, che tra un po’ verrà citato anche nei programmi di ricette gastronomiche, è perché si è deciso di addebitare a queste, o simili compagini, tutte la responsabilità degli eventi. Evidentemente chi sta loro dietro, sia sul piano materiale che su quello di altre realtà dimensionali, si sente così sicuro che non viene minimamente toccato dal dare in pasto al pubblico certe informazioni. In fondo la domanda “chi c’è dietro?” è una questione sempre pertinente, ma anche irrisolvibile data la struttura gerarchica pressoché infinita del cosmo.

La seconda considerazione è meno banale e vale la pena meditarci sopra. Quel che appare in questi tempi è che il potere abbia compiuto un notevole salto di qualità nella manipolazione di massa delle menti. Ormai si punta direttamente non solo a controllare la conoscenza, ovvero i pensieri della gente, ma anche e soprattutto la loro anima. Indipendentemente dal significato da attribuire a questo termine astratto, che ha un senso diverso per ogni individuo, a seconda del proprio credo religioso od esistenziale, con anima intendo l’aspetto più sostanziale della nostra vita, l’energia vitale delle persone, quella che determina, in un modo o nell’altro, la qualità stessa della propria coscienza.

Mi spiego meglio. A chi giova veramente il portare a conoscenza che tutto è manipolato, che tutto ciò che ci hanno raccontato, a cominciare dalla scuola, è solo il frutto di una infinita serie di menzogne? Ci sono due possibili risposte a questo genere di informazioni, entrambe estremamente funzionali a chi dirige il gioco.

Ci sono quelli che sembra abbiano scoperto chissà cosa, vedono che finalmente qualcuno dice come stanno realmente le cose, si sentono completamente d’accordo e rispondono con un sentimento di grande indignazione ed hanno quindi la reazione di schierarsi da una parte, contro i manipolatori cattivi. Il risultato è quello di creare un’ulteriore separazione tra gli uomini, un’altra divisione tra bene e male, inaugurando un altro conflitto su cui dominerà ancora meglio chi lo gestisce attraverso il famigerato dividi et impera. Il che implica, prima ancora di questo, una separazione interiore, perché la rabbia divide dentro e toglie la possibilità di esprimere amore e accettazione di se stessi e dell’altro.

Ci sono poi gli altri che invece si sentono annichiliti da queste rivelazioni, ammutoliscono, sono così sconvolti da creare un pericoloso vuoto dentro di loro. Si dicono: ma allora io dove ho vissuto fino ad oggi? Se ho basato tutta la mia vita su questo ed ora mi dicono che non è vero niente, con che cosa lo sostituisco? La sensazione è quella di venir derubato di tutto, tutto ciò per cui ho costruito la mia vita.

Il risultato in entrambi i casi è quindi la paura, il vuoto, la frustrazione, la rabbia e il conflitto. Occorre molto equilibrio interiore per digerire e metabolizzare certe rivelazioni; soprattutto occorre che insieme alle informazioni mi si dia qualcosa che possa riempire e sostituire immediatamente il vuoto terribile che si viene a creare, dentro e fuori di me.

Se mi dici come stanno veramente le cose e poi non mi dai gli strumenti per gestire queste informazioni in modo da farmene una ragione e soprattutto per dirigere la mia energia in senso costruttivo nella mia vita, il risultato è devastante, perché distruggi il mio entusiasmo, la mia voglia di vivere per uno scopo, annichilisci la mia energia vitale per dirigerla verso quelle emozioni che possono essere solo cibo per energie sterminatorie.

Se per esempio oggi si insiste molto, da parte di numerosi fonti, che Gesù Cristo è tutta un’invenzione di certe elites politiche, che i vangeli sono stati radicalmente modificati ad hoc, che tutto ciò che ha sempre predicato la Chiesa era funzionale alla manipolazione mentale [clicca per approfondire ?, n.d.H.], e poi non si dice che prima ancora di essere eventualmente una figura storica, il Cristo è il simbolo di un’energia spirituale cosmica, l’energia cristica, appunto, che agisce nella storia e all’interno di ciascuno di noi, e che esistono modi e pratiche per entrarvi concretamente in contatto a livello interiore, si sta facendo solo un’operazione di un’ulteriore riduzione in schiavitù della nostra sovranità individuale.

Ma in fondo il discorso che dietro la storia ufficiale ci siano entità ed energie che l’hanno sempre guidata e controllata, non è uguale alla lezione data fin dai primi del Novecento dalla psicoanalisi, in base alla quale l’Io cosciente crede di fare liberamente le sue scelte di vita, ma si illude perché dietro c’è un inconscio che conserva traumi, nevrosi e quant’altro e che dirige realmente il corso della sua esistenza?

Se ad una persona perfettamente integrata nella società, che ha il suo lavoro, la sua famiglia, le sue sicurezze, cominci a istillargli insistentemente il dubbio che la sua libertà di scelta è solo un’illusione, sfruttata da una parte di se che lo ha sempre condizionato, non si fa un’operazione distruttiva che porta quella persona ad entrare in crisi? Sarebbe questo il risultato, se un intervento del genere non fosse attuato in un setting analitico dove l’analista continuamente e accuratamente provveda ad equipaggiare il paziente di strumenti idonei a gestire la situazione sul piano della propria consapevolezza.

Vien da sé che la capacità di approfondire i contenuti rimossi della propria coscienza rende anche possibile la facoltà di tradurli in una maggiore intelligenza di leggere gli eventi della società e della storia. Le due ricerche, quella esteriore e quella interiore, devono sempre viaggiare insieme. È violento, scorretto, immorale, pretendere che l’una via sia esplorata senza l’altra.

Possiamo dunque comprendere bene quale possa essere la strategia brutale e spietata di dare in pasto alla massa impreparata del pubblico televisivo certe pseudo-verità che, lungi comunque dall’essere complete, sono solo funzionali alla solita e inveterata volontà del potere di dominare sempre più profondamente sulle persone.

fonte: Anticorpi

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