"THE END"

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mercoledì 17 aprile 2013

SICILIA: TANTI BAMBINI MALFORMATI


Gela (foto da Liberainformazione.org)

di Gianni Lannes

Quando arrivi a Gela, lembo estremo della Trinacria un tempo a misura di essere umano, il tanfo di morte ti aggredisce senza tregua. Sono le narici - per chi non è abituato - a farne subito le spese. Ma più di tutto e di tutti, da 47 anni sono i bimbi a pagare le conseguenze più drammatiche nella totale indifferenza delle istituzioni locali e delle autorità centrali che hanno favorito impunemente questa situazione di abominio.
Neonati con sei dita alle mani o ai piedi. Alcuni venuti al mondo senza un orecchio, altri senza il palato. Idrocefali con teche craniche di dimensioni abnormi.
I numeri ufficiali attestano che a Gela le malformazioni sono sei volte superiori alla media nazionale. Numeri in costante aumento, finiti ancora una volta - e come sempre - sul tavolo della Procura della Repubblica che ha aperto la solita immancabile inchiesta, per far luce sulle cosiddette responsabilità (arcinote). Sul banco degli imputati i veleni della raffineria Eni. Un incubo alla luce del sole che miete ogni giorno le figlie ed i figli di Gela: esseri indifesi che quotidianamente cadono sotto la scure degli agenti chimici che dal 1965 inquinano la città e gran parte della provincia di Caltanissetta. Attualmente sono una trentina i casi all’esame di un gruppo di periti. Trenta bambini con gravi malformazioni causate dalla contaminazione ambientale. Le loro famiglie, adesso, chiedono giustizia.

Si chiamano endocrine disruptors, distruttori endocrini. Sostanze artificiali prodotte da inquinanti come quelli emessi dalle raffinerie, in grado di intaccare i recettori ormonali, causando tumori, difetti alla nascita, disturbi dello sviluppo. Le falde di Gela ne sono imbottite. Nel 2003, il geologo Giuseppe Risotti e il chimico Luigi Turrito, incaricati allora dal sostituto procuratore Serafina Cannata, consegnarono una relazione secondo cui nella falda sottostante lo stabilimento giacevano 44 mila tonnellate di gasolio proveniente dalle perdite dei serbatoi. In quello stesso anno a Gela, uno studio realizzato dal genetista Sebastiano Bianca, uno dei massimi esperti nel campo, e dall'epidemiologo del Cnr, Fabrizio Bianchi, riscontrò in città un'incidenza del 4 per cento di malformazioni sui neonati e più di 520 bambini affetti da patologie genetiche. Ipospadie all'apparato genitale, deformazioni cardiovascolari, malformazioni agli arti e all'apparato digerente. «La situazione è preoccupante - afferma il dottor Bianca che lavora al caso come consulente tecnico per conto della Procura - qui, da 15 anni, le malformazioni genetiche sono costanti e di gran lunga superiori alle media". "Abbiamo raccolto dati e testimonianze - dice il procuratore capo di Gela Lucia Lotti - ed è la prima volta che un pm interviene in una causa civile contro le società del sito industriale. Quello delle malformazioni è forse l'aspetto più eclatante dell'indagine. Ma è solo un pezzetto dell'inchiesta. Andremo avanti per togliere una dopo l'altra le ombre, anche storiche, che hanno per troppo tempo offuscato la salute dei cittadini».

Non è tutto, purtroppo. Al peggio orchestrato dallo Stato per sete di mero profitto delle multinazionali petrolifere, anche gli incancreniti casi di Milazzoed Augusta, il primo, interessato da un polo industriale dove i casi di malformazione denunciati da medici e famiglie sono in forte aumento, mentre nel secondo caso, uno dei più imponenti poli petrolchimici italiani, nel 2000 il 5 per cento dei bambini è nato con malformazioni. Dopo un'indagine sulla vicenda, sei anni più tardi la Syndial, società del gruppo Eni, sborsò circa 11 milioni di euro per i cento casi di bambini malformati. Insomma, un contentino per seguitare ad uccidere la vita impunemente. A proposito dov’è il governatore Crocetta che di Gela è stato sindaco? E i parlamentari grillinieletti nella grande isola affronteranno e risolveranno questo grave problema con la loro bacchetta magica? E tutti i politicanti nati in Sicilia indaffarati come sono, si occuperanno mai seriamente della questione per risolverla positivamente? Ne dubito: hanno propinato soltanto aria fritta e promesse clientelari.

Di questo grave problema sono stati investiti numerosi Governi (Prodi, Berlusconi, Monti), ma non hanno mai neanche fatto il minimo, predisponendo un monitoraggio del territorio siciliano, uno screening dei nati dal 1965 ad oggi. I dati sulla evidente contaminazione e sulle conseguenze per la salute umana e la sicurezza alimentare in termini di coltivazioni agricole ed allevamenti compromesse, si toccano con mano, o se si preferisce s’avvertono a naso. Addirittura, a metà degli anni ’90, l’allora presidente del Consiglio dei ministri, tale Romano Prodi, ha liberalizzato trivella selvaggia in tutti Italia, mari compresi ed aree protette incluse. Ed oggi si pagano le conseguenze a tutti i livelli, senza neppure individuare le vere cause dei problemi.

La salute? In Italia è sempre più un lusso a caro prezzo. Una civiltà (o nel caso italiota: inciviltà) si misura dal grado di attenzione, o disattenzione, verso chi si affaccia alla vita e non ha difese. Addio Belpaese, in attesa di una vera rivolta delle coscienze che arresti tanto per cominciare questo genocidio legalizzato dalla nostra passività e indifferenza, prima che dai poteri forti stranieri ed autoctoni.




Sicilia condannata a morte:


http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2012/01/sicilia-condannata-morte.html

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