Quelli che seguono sono alcuni esempi di frasi che io scrivo per la newsletter del PIN. Ho deciso di inserirle in questo post perché fanno riflettere e le ritengo molto interessanti anche per chi non si occupa di politica:L’individuo che prende su di sé la responsabilità per quanto accade nella sua vita e nella sua nazione, diviene inarrestabile. Chi invece attende passivamente che siano le condizioni esteriori a cambiare, si sta comportando come un mendicante di felicità. Il cittadino del futuro non cerca le condizioni adatte, le crea.
Non esistono né destra né sinistra, ma solo idee che sono utili o che non sono utili allo sviluppo di una nazione. Quando il nostro spirito è orientato al Bene Comune, solo l’utilità, e non l’appartenenza a un’ideologia, guida le nostre azioni. Quando l’ideologia prende il sopravvento sul Bene Comune, con il tempo si creano degli apparati statali da cui il cittadino è costretto a difendersi.
Anticamente con il termine crisi (dal gr. krisis = scelta, giudizio) si indicava un momento della vita di una persona in cui era necessario giudicare la situazione e compiere una scelta. Solo più tardi ha assunto l’accezione negativa di “brutto periodo di difficoltà”. Ogni qualvolta il discepolo attraversava una Crisi, ciò veniva interpretato come un evento positivo in quanto preludio e causa di un’apertura della coscienza.
La lamentela ti rende schiavo di ciò di cui ti stai lamentando. Solo chi non è in grado di controllare il suo destino spreca tempo nel lamentarsi. Chi è divenuto condottiero della propria vita non si lamenta ma agisce per modificare ciò che non gli piace.
Ogni cittadino può aspirare a essere Re, perché la regalità è uno stato interiore, non una condizione sociale. Essere Re significa prendere su di sé la responsabilità per quanto accade in una nazione; e ognuno di noi, in qualunque momento può farlo. Non quando impartiamo ordini, ma quando raccogliamo una bottiglia rotta dal marciapiede e la buttiamo nel cestino... allora prendiamo su di noi la responsabilità. Essere Re significa essere al Servizio.
La confusione è quel magnifico stato che precede di poco la successiva chiarezza. Noi siamo stati educati a evitare i periodi di dubbio e confusione, quando invece dovremmo considerarli come le porte attraverso cui transitare per giungere a conoscere il nuovo.
I risultati non corrispondono direttamente ai nostri bisogni emotivi o economici. Corrispondono piuttosto agli sforzi fatti per rimanere focalizzati sull’impresa. Non è infatti importante l’obiettivo in sé, bensì il fatto che noi ci costringiamo a diventare la persona più adatta per quell’obiettivo. Non dovremmo chiederci “Come faccio a raggiungere quell’obiettivo?”, ma “Come faccio a diventare la persona che ci vuole per raggiungere quell’obiettivo?”.
La lamentela sottrae all’essere umano la sua energia. L’azione consapevole gli fornisce invece la Forza per cambiare se stesso e il mondo in cui vive. Il PIN non spreca tempo a lamentarsi di ciò che è vecchio, ma si fonda sulla costante creazione del nuovo.
I politici non parlano più di politica. Ormai è solo una gara a difendersi dalle accuse reciproche. Si vantano di non aver mai rubato... come se fosse un punto di merito nel loro curriculum! Ma un Paese che non è governato da leader sognatori, con una grande Visione politica, è un Paese senza futuro. Tecnici e burocrati non possono rendere grande una nazione, possono al più posticipare la sua fine.
La libertà è collegata a concetti come Volontà e Responsabilità, che riguardano l’individuo, non lo Stato. La bizzarra idea che la libertà ci possa venire regalata dall’esterno, da un sistema di governo piuttosto che un altro, non solo è falsa, ma ci costringe a una sottile sottomissione rispetto a chi è al potere, e inoltre ci distrae dalla ricerca della libertà psicologica, l’unica che può davvero cambiare le cose. Poiché un popolo di schiavi non può che cercarsi un padrone.
Salvatore Brizzi
visto qui
http://altrarealta.blogspot.it/
Non esistono né destra né sinistra, ma solo idee che sono utili o che non sono utili allo sviluppo di una nazione. Quando il nostro spirito è orientato al Bene Comune, solo l’utilità, e non l’appartenenza a un’ideologia, guida le nostre azioni. Quando l’ideologia prende il sopravvento sul Bene Comune, con il tempo si creano degli apparati statali da cui il cittadino è costretto a difendersi.
Anticamente con il termine crisi (dal gr. krisis = scelta, giudizio) si indicava un momento della vita di una persona in cui era necessario giudicare la situazione e compiere una scelta. Solo più tardi ha assunto l’accezione negativa di “brutto periodo di difficoltà”. Ogni qualvolta il discepolo attraversava una Crisi, ciò veniva interpretato come un evento positivo in quanto preludio e causa di un’apertura della coscienza.
La lamentela ti rende schiavo di ciò di cui ti stai lamentando. Solo chi non è in grado di controllare il suo destino spreca tempo nel lamentarsi. Chi è divenuto condottiero della propria vita non si lamenta ma agisce per modificare ciò che non gli piace.
Ogni cittadino può aspirare a essere Re, perché la regalità è uno stato interiore, non una condizione sociale. Essere Re significa prendere su di sé la responsabilità per quanto accade in una nazione; e ognuno di noi, in qualunque momento può farlo. Non quando impartiamo ordini, ma quando raccogliamo una bottiglia rotta dal marciapiede e la buttiamo nel cestino... allora prendiamo su di noi la responsabilità. Essere Re significa essere al Servizio.
La confusione è quel magnifico stato che precede di poco la successiva chiarezza. Noi siamo stati educati a evitare i periodi di dubbio e confusione, quando invece dovremmo considerarli come le porte attraverso cui transitare per giungere a conoscere il nuovo.
I risultati non corrispondono direttamente ai nostri bisogni emotivi o economici. Corrispondono piuttosto agli sforzi fatti per rimanere focalizzati sull’impresa. Non è infatti importante l’obiettivo in sé, bensì il fatto che noi ci costringiamo a diventare la persona più adatta per quell’obiettivo. Non dovremmo chiederci “Come faccio a raggiungere quell’obiettivo?”, ma “Come faccio a diventare la persona che ci vuole per raggiungere quell’obiettivo?”.
La lamentela sottrae all’essere umano la sua energia. L’azione consapevole gli fornisce invece la Forza per cambiare se stesso e il mondo in cui vive. Il PIN non spreca tempo a lamentarsi di ciò che è vecchio, ma si fonda sulla costante creazione del nuovo.
I politici non parlano più di politica. Ormai è solo una gara a difendersi dalle accuse reciproche. Si vantano di non aver mai rubato... come se fosse un punto di merito nel loro curriculum! Ma un Paese che non è governato da leader sognatori, con una grande Visione politica, è un Paese senza futuro. Tecnici e burocrati non possono rendere grande una nazione, possono al più posticipare la sua fine.
La libertà è collegata a concetti come Volontà e Responsabilità, che riguardano l’individuo, non lo Stato. La bizzarra idea che la libertà ci possa venire regalata dall’esterno, da un sistema di governo piuttosto che un altro, non solo è falsa, ma ci costringe a una sottile sottomissione rispetto a chi è al potere, e inoltre ci distrae dalla ricerca della libertà psicologica, l’unica che può davvero cambiare le cose. Poiché un popolo di schiavi non può che cercarsi un padrone.
Salvatore Brizzi
visto qui
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