DIALETTICANDO
Adolescenti: noi siamo così
di Carolina Zarrilli
di Carolina Zarrilli
Come definireste il XXI secolo? E' un'epoca di crisi, in Italia, in Europa, nel mondo, dappertutto. Questo secolo è sicuramente un'epoca di crisi di valori.
I valori che reputo fondamentali sono la famiglia, il dovere, le amicizie, l'amore, la felicità, l'equilibrio, la serenità e le emozioni.
Guardandomi intorno, molte volte vedo il vuoto nelle persone, nei giovani soprattutto. Questa è una sensazione orrenda.
I giovani sono le vittime principali di questa società.
Per iniziare si potrebbe solamente pensare al rapporto, se si può chiamare così, genitore-figlio.
Penso che il '68 abbia distrutto quello che prima era considerata una principio di famiglia. Ora non esiste più un'autorità principale che mette dei paletti ai più deboli per far loro ottenere quello che desiderano.Oggi è il più debole a comandare. L'autorità si è trasformata in un amico che vuole consigliare e aiutare il figlio.
Il giovane è costretto a cavarsela in un modo o nell'altro da solo perchè quello che dovrebbe essere l'esempio da seguire- o quello da trasformare al suo opposto perchè l'ha detto il genitore- è assente. I ragazzi vivono da soli, mentre il genitore a volte è preso dal lavoro o da storie sentimentali o comunque distrazioni.
Bisogna ricordarsi sempre che il 50% dei genitori dei miei coetanei sono separati. Questo è un altro enorme sintomo di crisi. A volte si vorrebbe avere una presenza maggiore che dia quella sicurezza che da soli non si può avere. Ormai ora un ragazzo di 13 anni può trovarsi a dover essere più che indipendente nelle sue possibilità. Cosa che una volta non era neanche immaginabile. Il buonismo del '68 ha preso il sopravvento.
Vedo amici che chiedono aiuto, ma non trovano risposte. Per esempio un mio amico non va a scuola : non riesce ad uscire da casa perché l'esterno gli provoca malessere . Dai suoi racconti io noto un abbandono totale, un menefreghismo da parte di coloro che l'hanno messo al mondo. E' un ragazzo molto intelligente, potrebbe essere una mente che in futuro potrebbe aiutare il nostro paese a rialzarsi. Però non ha accesso ad un istruzione. Avere una cultura era un diritto, ma ormai non è più così. Ci hanno rubato, o meglio tagliato, ore, materie, spazi di cultura enormi. Come si può cambiare una situazione politica senza aver aperto sufficientemente la mente? I ministri dell'istruzione ci chiedono troppo. Probabilmente non s'immaginano cosa voglia dire studiare 13 materie in 30 ore settimanali. Tagliare sulla scuola non ha alcun senso. Vuol dire che porterà ad un' ignoranza di massa.
Questa società, come dice il Professor Fusaro, docente di Storia della Filosofia al San Raffaele di Milano, ci vuole portare al meccanicismo. Noi lavoreremo solo per guadagnare. Ragionare non sarà più neanche richiesto. Ormai studiare è un lusso. Io come giovane e parte del futuro di questo paese ho paura. Non so cosa sarà della mia vita. Non so se avrò la possibilità di trovare lavoro senza essere sfruttata perché ormai si accetta qualunque condizione pur di guadagnare per sopravvivere.
Tutto questo non è una forma di schiavitù?
Si vive nella competizione: io sono migliore di te.
I valori che reputo fondamentali sono la famiglia, il dovere, le amicizie, l'amore, la felicità, l'equilibrio, la serenità e le emozioni.
Guardandomi intorno, molte volte vedo il vuoto nelle persone, nei giovani soprattutto. Questa è una sensazione orrenda.
I giovani sono le vittime principali di questa società.
Per iniziare si potrebbe solamente pensare al rapporto, se si può chiamare così, genitore-figlio.
Penso che il '68 abbia distrutto quello che prima era considerata una principio di famiglia. Ora non esiste più un'autorità principale che mette dei paletti ai più deboli per far loro ottenere quello che desiderano.Oggi è il più debole a comandare. L'autorità si è trasformata in un amico che vuole consigliare e aiutare il figlio.
Il giovane è costretto a cavarsela in un modo o nell'altro da solo perchè quello che dovrebbe essere l'esempio da seguire- o quello da trasformare al suo opposto perchè l'ha detto il genitore- è assente. I ragazzi vivono da soli, mentre il genitore a volte è preso dal lavoro o da storie sentimentali o comunque distrazioni.
Bisogna ricordarsi sempre che il 50% dei genitori dei miei coetanei sono separati. Questo è un altro enorme sintomo di crisi. A volte si vorrebbe avere una presenza maggiore che dia quella sicurezza che da soli non si può avere. Ormai ora un ragazzo di 13 anni può trovarsi a dover essere più che indipendente nelle sue possibilità. Cosa che una volta non era neanche immaginabile. Il buonismo del '68 ha preso il sopravvento.
Vedo amici che chiedono aiuto, ma non trovano risposte. Per esempio un mio amico non va a scuola : non riesce ad uscire da casa perché l'esterno gli provoca malessere . Dai suoi racconti io noto un abbandono totale, un menefreghismo da parte di coloro che l'hanno messo al mondo. E' un ragazzo molto intelligente, potrebbe essere una mente che in futuro potrebbe aiutare il nostro paese a rialzarsi. Però non ha accesso ad un istruzione. Avere una cultura era un diritto, ma ormai non è più così. Ci hanno rubato, o meglio tagliato, ore, materie, spazi di cultura enormi. Come si può cambiare una situazione politica senza aver aperto sufficientemente la mente? I ministri dell'istruzione ci chiedono troppo. Probabilmente non s'immaginano cosa voglia dire studiare 13 materie in 30 ore settimanali. Tagliare sulla scuola non ha alcun senso. Vuol dire che porterà ad un' ignoranza di massa.
Questa società, come dice il Professor Fusaro, docente di Storia della Filosofia al San Raffaele di Milano, ci vuole portare al meccanicismo. Noi lavoreremo solo per guadagnare. Ragionare non sarà più neanche richiesto. Ormai studiare è un lusso. Io come giovane e parte del futuro di questo paese ho paura. Non so cosa sarà della mia vita. Non so se avrò la possibilità di trovare lavoro senza essere sfruttata perché ormai si accetta qualunque condizione pur di guadagnare per sopravvivere.
Tutto questo non è una forma di schiavitù?
Si vive nella competizione: io sono migliore di te.
Il XXI secolo è l'era del consumismo, dello spreco a volte anche se nei periodi di crisi.
Vedo ragazze che vanno in "astinenza da shopping". Non sono mai vestite allo stesso modo. Sono diverse, mai loro stesse.
Con il termine consumismo penso anche a un fattore che accomuna gli adolescenti in cerca di una relazione. Con questo voglio dire: la gara a chi esce o sta con più ragazzi/e. Chi fa cosa prima. E' tutto una gara. Il sentimento a volte non esiste più. C'è un'ansia generale di trovare il prima possibile un compagno/a. Tra i ragazzi il principale argomento è la sessualità. Sento spesso discorsi tra ragazzi che raccontano di come è andata la serata con la loro ragazza. A volte raccontano tutti i particolari . Io mi chiedo se non si rovina tutto raccontando. Questa emozione non dovrebbe essere scoperta così.
A questo io do due spiegazioni. La mancanza di affetto da parte dei genitori porta a dover cercare fuori per forza qualcuno che si pensa che possa colmare l'affetto mancato,oppure appunto trattare il compagno/a come " manichino" per cui non si dà importanza a nulla. E' "in" avere una ragazza/o!
I giovani d'oggi non hanno un piano per il futuro, vivono addirittura al secondo. Pensano all'immediato cosa possa convenire o meno al momento.
I ragazzi però sanno anche reagire, lottano al riguardo. Noi vogliamo un futuro.Vogliamo avere i nostri diritti. Noi andiamo in piazza, non solo per fumare canne,ci riuniamo per affermare i nostri diritti. Urliamo perché ci vogliamo far sentire. Molti di noi hanno rabbia dentro. Perché così non ci va bene. I collettivi delle scuole propongono sempre idee nuove, modi per far sì che il messaggio arrivi in maniera esaustiva a tutti, non solo alla politica. Perchè se si lotta uniti e in tanti si può arrivare a qualcosa.
La nostra generazione potrebbe essere paragonata alla seconda parte del Medioevo, quando il rivoluzionario John Wyclif portò nei centri inglesi i contadini per far loro avere più diritti.Il Medioevo non era solo un'epoca di mezzo, come dicono alcuni storici, ha portato molte cose positive. Come ora del resto. Non tutto è negativo. La mia generazione, ,anche con delle difficoltà, riuscirà ad andare avanti.
La speranza non deve finire mai di esserci. Perché senza non si può andare avanti.
Il mio intervento è un appello per la mia generazione che cerca di reagire a questa situazione politica-economica-sociale che ci sta distruggendo.
Noi siamo soli perché c'è assenza, rabbia e solitudine. C'è disgregazione.
Molti di noi si perdono nella strada in salita della vita perché a volte è molto difficile. Si sbanda per sempre o per un periodo. Ma comunque è un segnale di disagio.
Per questo dobbiamo lottare tutti insieme uniti.
Vedo ragazze che vanno in "astinenza da shopping". Non sono mai vestite allo stesso modo. Sono diverse, mai loro stesse.
Con il termine consumismo penso anche a un fattore che accomuna gli adolescenti in cerca di una relazione. Con questo voglio dire: la gara a chi esce o sta con più ragazzi/e. Chi fa cosa prima. E' tutto una gara. Il sentimento a volte non esiste più. C'è un'ansia generale di trovare il prima possibile un compagno/a. Tra i ragazzi il principale argomento è la sessualità. Sento spesso discorsi tra ragazzi che raccontano di come è andata la serata con la loro ragazza. A volte raccontano tutti i particolari . Io mi chiedo se non si rovina tutto raccontando. Questa emozione non dovrebbe essere scoperta così.
A questo io do due spiegazioni. La mancanza di affetto da parte dei genitori porta a dover cercare fuori per forza qualcuno che si pensa che possa colmare l'affetto mancato,oppure appunto trattare il compagno/a come " manichino" per cui non si dà importanza a nulla. E' "in" avere una ragazza/o!
I giovani d'oggi non hanno un piano per il futuro, vivono addirittura al secondo. Pensano all'immediato cosa possa convenire o meno al momento.
I ragazzi però sanno anche reagire, lottano al riguardo. Noi vogliamo un futuro.Vogliamo avere i nostri diritti. Noi andiamo in piazza, non solo per fumare canne,ci riuniamo per affermare i nostri diritti. Urliamo perché ci vogliamo far sentire. Molti di noi hanno rabbia dentro. Perché così non ci va bene. I collettivi delle scuole propongono sempre idee nuove, modi per far sì che il messaggio arrivi in maniera esaustiva a tutti, non solo alla politica. Perchè se si lotta uniti e in tanti si può arrivare a qualcosa.
La nostra generazione potrebbe essere paragonata alla seconda parte del Medioevo, quando il rivoluzionario John Wyclif portò nei centri inglesi i contadini per far loro avere più diritti.Il Medioevo non era solo un'epoca di mezzo, come dicono alcuni storici, ha portato molte cose positive. Come ora del resto. Non tutto è negativo. La mia generazione, ,anche con delle difficoltà, riuscirà ad andare avanti.
La speranza non deve finire mai di esserci. Perché senza non si può andare avanti.
Il mio intervento è un appello per la mia generazione che cerca di reagire a questa situazione politica-economica-sociale che ci sta distruggendo.
Noi siamo soli perché c'è assenza, rabbia e solitudine. C'è disgregazione.
Molti di noi si perdono nella strada in salita della vita perché a volte è molto difficile. Si sbanda per sempre o per un periodo. Ma comunque è un segnale di disagio.
Per questo dobbiamo lottare tutti insieme uniti.
Always find a way to carry on.
-Alter Bridge
Anche se dovesse far male da morire
è vivere che voglio.
-Alessandro Baricco
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