In coda altro materiale proveniente dal Sole 24 Ore e video.
Articolo di Redazione Il Fatto Quotidiano
“Usa, la riforma sanitaria è costituzionale Sentenza storica della Corte suprema
I giudici (con 5 voti a favore e 4 contro) confermano la legittimità della norma sull’obbligatorietà della copertura assicurativa contenuta nella legge voluta da Obama. Il presidente: “Una vittoria per tutto il popolo americano”
La riforma del sistema sanitario degli Stati Uniti voluta da Barack Obama ècostituzionale. Oggi la Corte Suprema con 5 voti a favore e 4 contrari ne ha promosso il “nocciolo”, ossia l’obbligo per tutti i cittadini di acquistare una polizza assicurativa medica entro il 2014″……
Voilà, volete un esempio di stampa per allocchi? Ebbene andate a leggervi tutto l’articolo de il Fatto Quotidiano sopra citato.
L’eroe nero o il papa nero, l’uomo di banche e assicurazioni, Obama, risale le classifiche di popolarità in seguito all’approvazione di una presunta riforma sanitaria. Si candida così alla rielezione.
Ovviamente il Fatto dà largo spazio alla polpetta, con tanto di grassetto, evidenziando che è una sentenza storica. Bene, il mangime per polli è stato sparso e i tanti simpatizzanti sinistri e destri del presidente guerrafondaio Usa, premio Nobel per la pace, sono li a gongolare ed il Fatto con loro.
Recita Obama: “Con questa sentenza, è prevalso il principio che la gente che si può permettere l’assicurazione sanitaria avrà ora la responsabilità (dovere ndr) di acquistarla”.
Si scopre quindi sul Fatto che: “per ogni cittadino c’è l’obbligo di acquistare una copertura sanitaria individuale. Chi non lo fa rischia una multa di 750 dollari o pari al 2 per cento dei redditi. Le aziende con 50 o più impiegati devono contribuire alla spesa per l’assicurazione, se è a carico dei dipendenti. Le assicurazioni non potranno più negare una polizza a chi abbia patologie croniche o revocarla arbitrariamente a chi si ammali. Viene ampliato il servizio per i cittadini indigenti fino a coprire chiunque guadagni meno del 133 per cento della soglia di povertà (29mila dollari l’anno per una famiglia di quattro persone).”
La banche proprietarie delle assicurazioni e le case farmaceutiche ringraziano.
Ma visto che in questo blog abbiamo ancora l’abitudine a pensare con la nostra testolina, andiamo a guardare seppur superficialmente con uno spirito solo un pochino critico e ci chiediamo: ma cosa ci sarà tanto da orgasmare nel truffare un’ennesima volta la gente. Si perchè di truffa si tratta e la conferma è il rally di Borsa delle aziende medicali e produttrici di prodotti farmaceutici, nonchè delle assicurazioni. Questi stanno lì a fregarsi le mani dalla gioia. L’Obama non regala un’assistenza sanitaria ma impone al cittadino di farsi un’assicurazione privata e di versare un fottio di soldi dopo di che se non te la fai, arriva una multa e se non hai soldi per pagartela o sei ( come ben sanno i lettori di questo blog ) a conoscenza che meno medici e meno medicine equivale a più salute e stai tranquillo, oppure ti senti disperato e inoltre puoi incorrere in una giustizia ferale qual’è quella americana.
E’ emblematico che il Fatto promuova due presidenti feccia: “A promulgare il nuovo programma di assicurazione sociale fu Lyndon Johnson. Il primo ad avere la tessera fu l’ex presidente Truman, presente alla cerimonia. Medicare copre l’assistenza per coloro che hanno 65 anni di età e oltre. Nei primi tre anni dall’entrata in vigore circa 20 milioni di persone beneficiarono della riforma”.
Bella gente proprio come antesignani fautori, con un Lyndon Johnson torbido presidente a cui venne ascritta la paternità del delitto Kennedy ed il non meno truce Truman, responsabile dell’olocausto atomico giapponese…. E si, ognuno ha i suoi modelli e per il Fatto questi due repellenti individui costituiscono un modello evidentemente. O è un ennesimo tentativo di accreditarli come persone dal senso umanitario?
Qualcuno dirà che sono, saranno protetti i più deboli… Mbè per adesso è una mera dichiarazione di intenti, Quando e se questo accadrà e se averà connotati non coercitivi, allora si potrà spostare un pochino l’ago della bilancia verso la giustizia, ma la vedo veramente dura. Ecco secondo me questo è un esempio di come si può trasformare un raggiro o potenziale truffa (o semi truffa per chi è più tollerante) in un fatto positivo.
Da un giornaletto che si professa sveglio, avrei gradito un esame critico della questione ma ancora una volta non ci siamo. Credo che i redattori gongolino a propinare simili articolacci sapendo che il giornale è letto, seguito, da tanti polli che si credono aquile.
———————————————
Nell’articolo che segue, ancora una volta la questione o la frittata se volete, è ribaltata. Non si parla e non si dice che gli Usa sonoin panico, sono uno zombie che cammina e che vuole ancora dare ordini agli Stati europei per affossarne l’unità monetaria. Non si dice che la morte dell’Euro è l’unica condizione per la sopravvivenza del dollaro. Insomma anche quì parole in libertà per i polli masticatori di finanza.
America all’Europa: «fate qualcosa, per carità»
dal nostro corrispondente Mario PlateroCronologia articolo 29 giugno 2012 da ilsole240re
Barack Obama ha di nuovo chiamato prima Mario Monti poi Hollande per informarsi sui preparativi per il vertice dell’Eurogruppo. Da un rapido calcolo risulta che la Casa Bianca abbia passato più tempo in coordinamento e telefonate su questa crisi economica con i leader europei di quanto abbia mai comunicato in passato in altre situazioni di crisi, persino quando si doveva coordinare una missione bellica ad esempio in Libia o anni fa in Iraq.
L’America è ossessionata dalla nostra crisi. Obama sa che un peggioramento della crisi renderebbe molto più difficile la sua rielezione. A Wall Street si temono ulteriori perdite: l’ex segretario al Tesoro John Snow che oggi lavora con Cerberus, un grande hedge fund, mi dice di essere convinto che alla fine l’euro non ce la farà. Alan Greenspan ha dato un quadro poco rassicurante in una cena privata pochi giorni fa a Park Avenue a New York.
E il candidato repubblicano Mitt Romney non perde occasione per attaccare Obama dicendo :”se sarà rieletto ci trasfomerà in un paese socialista come l’Europa e con gli stessi problemi dell’Europa”. Se noi europei cercheremo oggi l’accordo a Bruxelles rishciamo di essere danneggiati da una retorica antieuro. Vero? “Non c’e’ un disegno anti euro- mi dice il direttore finanziario di una delle piu’ importanti banche americane – L’euro e’ oggettivamente in pericolo, se non domani fra sei – otto mesi, quando i nodi verranno al pettine. Mi chiedo: devo fidarmi di questo vertice? Con quali precedenti? L’unica mia certezza è che non voglio restare col cerino in mano”. C’è poi la partecipazione popolare: la NPR ha catalogato una serie di ballate, canzoni hip hop e country western dedicate alla crisi europea. Fra queste Carla Rae Jepsen, dedicata all’euro con questo titolo “Call me Maybe” (Chiamatemi “Forse”), Planet Money, “European Union Wiz Me”, Merle Hazard “Greek Debt Song (la canzone del debito greco), il quartetto Harominus Rex ha cantato “The Euro Crisis Song”, “La Canzone della crisi dell’euro”.
L’interrogativo di fondo resta. Riuscirà questo vertice a convincere i “players” attenzione, non i politici, ma coloro che hanno il potere di tenere o vendere una posizione, che un investimento nell’euro è sicuro? Abbiamo sentito le opinioni di Obama, quelle – negative – di Romney. E abbiamo deciso di chiedere un’opinione a un repubblicano autorevolissimo in materia, Alan Simpson, 80 anni ex Senatore del Wyoming. Simpson è grande vecchio della politica americana personaggio chiave del partito repubblicano, ma, soprattutto, è co-presidente, con il democratico Erksine Bowles, della Commissione bipartitica per che ha proposto, in 62 pagine, come rimettere ordine negli affari fiscali americani. Simpson e’ uomo di grande saggezza. Senza peli sulla lingua, chiede risultati dal vertice di oggi, anche per timori da patriota americano:”Se l’euro implode noi ne soffriremo in modo enorme” dice nell’intervista al Sole 24 Ore. E al di là dei timori, conferma una verita’ conosciuta: “non aspettatevi aiuti dall’America, non abbiamo quattrini…
Ok continuerò ad iunformarmi su Stampalibera!
Lino Bottaro
PS Qualcuno si è già divertito a farne un video
http://www.youtube.com/watch?v=jSYGjFnXiaI
Articolo di Redazione Il Fatto Quotidiano
“Usa, la riforma sanitaria è costituzionale Sentenza storica della Corte suprema
I giudici (con 5 voti a favore e 4 contro) confermano la legittimità della norma sull’obbligatorietà della copertura assicurativa contenuta nella legge voluta da Obama. Il presidente: “Una vittoria per tutto il popolo americano”
La riforma del sistema sanitario degli Stati Uniti voluta da Barack Obama ècostituzionale. Oggi la Corte Suprema con 5 voti a favore e 4 contrari ne ha promosso il “nocciolo”, ossia l’obbligo per tutti i cittadini di acquistare una polizza assicurativa medica entro il 2014″……
Voilà, volete un esempio di stampa per allocchi? Ebbene andate a leggervi tutto l’articolo de il Fatto Quotidiano sopra citato.
L’eroe nero o il papa nero, l’uomo di banche e assicurazioni, Obama, risale le classifiche di popolarità in seguito all’approvazione di una presunta riforma sanitaria. Si candida così alla rielezione.
Ovviamente il Fatto dà largo spazio alla polpetta, con tanto di grassetto, evidenziando che è una sentenza storica. Bene, il mangime per polli è stato sparso e i tanti simpatizzanti sinistri e destri del presidente guerrafondaio Usa, premio Nobel per la pace, sono li a gongolare ed il Fatto con loro.
Recita Obama: “Con questa sentenza, è prevalso il principio che la gente che si può permettere l’assicurazione sanitaria avrà ora la responsabilità (dovere ndr) di acquistarla”.
Si scopre quindi sul Fatto che: “per ogni cittadino c’è l’obbligo di acquistare una copertura sanitaria individuale. Chi non lo fa rischia una multa di 750 dollari o pari al 2 per cento dei redditi. Le aziende con 50 o più impiegati devono contribuire alla spesa per l’assicurazione, se è a carico dei dipendenti. Le assicurazioni non potranno più negare una polizza a chi abbia patologie croniche o revocarla arbitrariamente a chi si ammali. Viene ampliato il servizio per i cittadini indigenti fino a coprire chiunque guadagni meno del 133 per cento della soglia di povertà (29mila dollari l’anno per una famiglia di quattro persone).”
La banche proprietarie delle assicurazioni e le case farmaceutiche ringraziano.
Ma visto che in questo blog abbiamo ancora l’abitudine a pensare con la nostra testolina, andiamo a guardare seppur superficialmente con uno spirito solo un pochino critico e ci chiediamo: ma cosa ci sarà tanto da orgasmare nel truffare un’ennesima volta la gente. Si perchè di truffa si tratta e la conferma è il rally di Borsa delle aziende medicali e produttrici di prodotti farmaceutici, nonchè delle assicurazioni. Questi stanno lì a fregarsi le mani dalla gioia. L’Obama non regala un’assistenza sanitaria ma impone al cittadino di farsi un’assicurazione privata e di versare un fottio di soldi dopo di che se non te la fai, arriva una multa e se non hai soldi per pagartela o sei ( come ben sanno i lettori di questo blog ) a conoscenza che meno medici e meno medicine equivale a più salute e stai tranquillo, oppure ti senti disperato e inoltre puoi incorrere in una giustizia ferale qual’è quella americana.
E’ emblematico che il Fatto promuova due presidenti feccia: “A promulgare il nuovo programma di assicurazione sociale fu Lyndon Johnson. Il primo ad avere la tessera fu l’ex presidente Truman, presente alla cerimonia. Medicare copre l’assistenza per coloro che hanno 65 anni di età e oltre. Nei primi tre anni dall’entrata in vigore circa 20 milioni di persone beneficiarono della riforma”.
Bella gente proprio come antesignani fautori, con un Lyndon Johnson torbido presidente a cui venne ascritta la paternità del delitto Kennedy ed il non meno truce Truman, responsabile dell’olocausto atomico giapponese…. E si, ognuno ha i suoi modelli e per il Fatto questi due repellenti individui costituiscono un modello evidentemente. O è un ennesimo tentativo di accreditarli come persone dal senso umanitario?
Qualcuno dirà che sono, saranno protetti i più deboli… Mbè per adesso è una mera dichiarazione di intenti, Quando e se questo accadrà e se averà connotati non coercitivi, allora si potrà spostare un pochino l’ago della bilancia verso la giustizia, ma la vedo veramente dura. Ecco secondo me questo è un esempio di come si può trasformare un raggiro o potenziale truffa (o semi truffa per chi è più tollerante) in un fatto positivo.
Da un giornaletto che si professa sveglio, avrei gradito un esame critico della questione ma ancora una volta non ci siamo. Credo che i redattori gongolino a propinare simili articolacci sapendo che il giornale è letto, seguito, da tanti polli che si credono aquile.
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Nell’articolo che segue, ancora una volta la questione o la frittata se volete, è ribaltata. Non si parla e non si dice che gli Usa sonoin panico, sono uno zombie che cammina e che vuole ancora dare ordini agli Stati europei per affossarne l’unità monetaria. Non si dice che la morte dell’Euro è l’unica condizione per la sopravvivenza del dollaro. Insomma anche quì parole in libertà per i polli masticatori di finanza.
America all’Europa: «fate qualcosa, per carità»
dal nostro corrispondente Mario PlateroCronologia articolo 29 giugno 2012 da ilsole240re
Barack Obama ha di nuovo chiamato prima Mario Monti poi Hollande per informarsi sui preparativi per il vertice dell’Eurogruppo. Da un rapido calcolo risulta che la Casa Bianca abbia passato più tempo in coordinamento e telefonate su questa crisi economica con i leader europei di quanto abbia mai comunicato in passato in altre situazioni di crisi, persino quando si doveva coordinare una missione bellica ad esempio in Libia o anni fa in Iraq.
L’America è ossessionata dalla nostra crisi. Obama sa che un peggioramento della crisi renderebbe molto più difficile la sua rielezione. A Wall Street si temono ulteriori perdite: l’ex segretario al Tesoro John Snow che oggi lavora con Cerberus, un grande hedge fund, mi dice di essere convinto che alla fine l’euro non ce la farà. Alan Greenspan ha dato un quadro poco rassicurante in una cena privata pochi giorni fa a Park Avenue a New York.
E il candidato repubblicano Mitt Romney non perde occasione per attaccare Obama dicendo :”se sarà rieletto ci trasfomerà in un paese socialista come l’Europa e con gli stessi problemi dell’Europa”. Se noi europei cercheremo oggi l’accordo a Bruxelles rishciamo di essere danneggiati da una retorica antieuro. Vero? “Non c’e’ un disegno anti euro- mi dice il direttore finanziario di una delle piu’ importanti banche americane – L’euro e’ oggettivamente in pericolo, se non domani fra sei – otto mesi, quando i nodi verranno al pettine. Mi chiedo: devo fidarmi di questo vertice? Con quali precedenti? L’unica mia certezza è che non voglio restare col cerino in mano”. C’è poi la partecipazione popolare: la NPR ha catalogato una serie di ballate, canzoni hip hop e country western dedicate alla crisi europea. Fra queste Carla Rae Jepsen, dedicata all’euro con questo titolo “Call me Maybe” (Chiamatemi “Forse”), Planet Money, “European Union Wiz Me”, Merle Hazard “Greek Debt Song (la canzone del debito greco), il quartetto Harominus Rex ha cantato “The Euro Crisis Song”, “La Canzone della crisi dell’euro”.
L’interrogativo di fondo resta. Riuscirà questo vertice a convincere i “players” attenzione, non i politici, ma coloro che hanno il potere di tenere o vendere una posizione, che un investimento nell’euro è sicuro? Abbiamo sentito le opinioni di Obama, quelle – negative – di Romney. E abbiamo deciso di chiedere un’opinione a un repubblicano autorevolissimo in materia, Alan Simpson, 80 anni ex Senatore del Wyoming. Simpson è grande vecchio della politica americana personaggio chiave del partito repubblicano, ma, soprattutto, è co-presidente, con il democratico Erksine Bowles, della Commissione bipartitica per che ha proposto, in 62 pagine, come rimettere ordine negli affari fiscali americani. Simpson e’ uomo di grande saggezza. Senza peli sulla lingua, chiede risultati dal vertice di oggi, anche per timori da patriota americano:”Se l’euro implode noi ne soffriremo in modo enorme” dice nell’intervista al Sole 24 Ore. E al di là dei timori, conferma una verita’ conosciuta: “non aspettatevi aiuti dall’America, non abbiamo quattrini…
Ok continuerò ad iunformarmi su Stampalibera!
Lino Bottaro
PS Qualcuno si è già divertito a farne un video
http://www.youtube.com/watch?v=jSYGjFnXiaI
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